venerdì 6 febbraio 2009

Il razzismo

Oggi, volevo solo presentare una testimonianza famosa (la pubblicherò domani), ma oggi ho cambiato idea per una notizia che ho letto alla televisione. La notizia di cui vi parlo la potete leggere qui.

In realtà questa è solo la punta dell'iceberg poichè in questi giorni sto purtroppo assistendo ad una rapida diffusione di intolleranza e razzismo, favorite dalla propaganda televisiva, a volte troppo martellante, di alcuni episodi spiacevoli. Io non analizzerò i fatti in un ottica politica o sociale, ma voglio solo esprimere ciò che penso: io penso innanzitutto che Dio ci ha resi tutti uguali, senza distinzioni. Se Lui ha voluto salvarci tutti senza discriminazione, non capisco perchè noi uomini dobbiamo invece compiere sempre atti discriminatori. In secondo luogo, sono stufo di vedere come le persone facciano di un erba tutto un fascio: qualche romeno ha commesso uno strupro? Bisogna cacciare i romeni. Qualche albanese ha rubato? Bisogna cacciare gli albanesi. Per 5, si accusa tutta la popolazione. Non è che siccome un romeno è violentatore, lo sono anche tutti gli altri romeni: anzi molti di essi sono onesti lavoratori ed altri lavorano nelle nostre case come badanti. E poi diciamola tutta: allora visto che una parte degli italiani è mafiosa, significa che tutta la popolazione italiana è mafiosa allo stesso modo? Non vi darebbe fastidio se uno di voi venisse e vi dicesse: vattene perchè sei mafioso? 

Il razzismo è il seme dell'odio: più odiamo, più diventiamo intolleranti; più diventiamo intolleranti e più razzisti saremo. E non penso che Gesù quando disse di amare il prossimo, intendeva tutti tranne i romeni o gli albanesi. Non ho visto discriminazione nell'opera del Signore, ma solo nell'opera dell'uomo. Fortunatamente ci sono episodi di grande tolleranza ed amore: a Lampedusa i cittadini hanno sempre aiutato i clandestini accogliendoli tra di loro e tutt'ora si sono schierati a fianco di essi per protestare. Non importa perchè, ma il punto è che tali uomini hanno dimostrato che l'accoglienza è possibile e che non tutti i diversi sono criminali. Purtroppo il marcio vi è ovunque: anche tra di noi. Ma sembra che questo paese pensi che i problemi li diano solo i clandestini. 

Io spero vivamente che le cose migliorino e che l'uomo trovi il coraggio di vincere sentimenti razzisti che non appartengono al Signore Dio e che sicuramente non faranno piacere nell'alto. E soprattutto bisogna allevare i propri figli in un clima diverso e non razzista e di discriminazione. Se si comincia già dalla scuola ad indicare al proprio figlio che si è diversi in base al colore della pelle o a tradizioni e culture, questo mondo tornerà indietro al tempo dei grandi razzismi. Io prego e spero con tutto il mio cuore che ciò non accada e che si possa finalmente capire che siamo tutti uguali: tutti figli del Dio Altissimo, tutti figli dello stesso progetto di salvezza eterna. Gloria alla bontà di Dio che non ha mai discriminato.

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