mercoledì 30 dicembre 2009

Nella Vigna del Signore


Come alcuni di voi sapranno, lo scorso 25 Dicembre è stato un giorno speciale: in primo luogo perché abbiamo rivissuto il Mistero dei Misteri e abbiamo potuto rivivere il momento in cui la Luce entrò nel mondo; in secondo luogo perché è nata ufficialmente la Vigna del Signore. 

Oggi, prendo in prestito questo spazio, per parlare proprio di questo progetto perché mi rendo conto che poco spazio gli è stato dedicato. Esso è nato da un’idea di uno degli Operai che avrete cominciato ad apprezzare e cioè Mik. Lui mi ha proposto questo viaggio insieme e io mi sono accodato perché ritenevo l’idea non solo ottima, ma quasi rivoluzionaria perché si trattava di affrontare il tema dell’evangelizzazione in una maniera differente, in una maniera nettamente più ampia e anche l’impegno che richiedeva era più alto. 

Nonostante le inevitabili difficoltà iniziali, siamo riusciti ad andare avanti e grazie al supporto di persone (poi divenuti operai) come Enza, Annalisa e Patrizia e Stella e anche Marina e Dardo (che spero si possano aggregare a noi), siamo giunti alla conclusione di un percorso che però rappresenta solo l’inizio. 

Il nostro obiettivo è ambizioso e sulle prime sembrerebbe surreale e irrealizzabile, ma ormai ci siamo convinti che niente è davvero irrealizzabile se la Volontà di Dio è con noi. Partendo da questo presupposto abbiamo deciso di offrire, oltre all’evangelizzazione, anche supporto a chi ne richiederà. Sappiamo infatti, che la realtà in cui viviamo è davvero difficile e ogni giorno sentiamo di gente disperata a causa della solitudine o di problemi pesanti. Ecco perché abbiamo deciso anche di aprirci a loro e di fungere da supporto per chiunque ha voglia di parlare con noi. Siamo solo all’inizio, ma speriamo di poter davvero dare un aiuto concreto.

Il secondo passo del nostro progetto, ancor più ambizioso, riguarda la trasposizione della Vigna del Signore nel mondo reale. Esattamente vogliamo creare la Vigna del Signore nel mondo reale, cioè nella quotidianità del mondo. Come? Attraverso la creazione di un associazione no profit che avrà come obiettivo iniziale quello di creare una cassa comune per poter fornire aiuto economico ai bisognosi e successivamente quello di passare all’erogazione di servizi basati sulla carità come ad esempio la creazione di centri di riunione o di case famiglie. Il tutto suddividendolo nelle porzioni di territorio in cui viviamo. Certamente abbiamo bisogno di volontari, ma quelli non mancano in Italia e sono sicuro che basterà una chiamata per vederli arrivare. Questo perché l’Italia presenta un numero incredibile di persone dedite al volontariato e poi noi crediamo ancora nella capacità di Gesù di suscitare gli spiriti delle persone. 

Tutto questo potrà sembrare folle a prima vista e in realtà lo è. Però una prima pietra è già stata posta e questo spazio ne è la rappresentazione. Anche creare questo spazio per noi sembrava utopia, ma c’è l’abbiamo fatta. E poi, se confidiamo in Gesù, nulla ci è davvero precluso. La gioia di poter arrivare ad aiutare in concreto, dedicando le nostre vite agli altri è quello che ci spinge: finché avremo questo dentro di noi, potremo realizzarlo. Sperando anche nel vostro supporto indispensabile.  

Ora vi lascio con un’ultima nota: per qualunque cosa abbiate bisogno, basta che ci scriviate nei nostri angoli o nella sezione supporto che trovate nella home page. E se volete contribuire con post o riflessioni o messaggi diretti agli operatori, basta che ci contattiate tramite le numerose possibilità che vi sono offerte, come la pagina unisciti a noi o i vari sistemi di contatto. Un caro saluto e se potete, pregate per questa Vigna del Signore!

venerdì 25 dicembre 2009

AUGURI


E' appena scoccata la mezzanotte e dunque il Giorno più bello dell'anno è appena cominciato. A voi tutti gli auguri più sinceri per un felice e Santo Natale del Signore!! Che la Luce di Cristo vi illumini il cammino. AUGURI


mercoledì 23 dicembre 2009

Messaggio Regina degli Ultimi Tempi


MESSAGGIO REGINA DEGLI ULTIMI TEMPI 

Oggi, due giorni prima del Natale, ecco un nuovo Messaggio della Vergine Regina degli Ultimi Tempi, pubblicato dalla Direzione della Regina degli Ultimi Tempi:

 Messaggio del 23-12-2009

Figli miei, sono a voi per invitarvi a vivere questo momento di attesa con grande gioia accogliendo nei vostri cuori Gesù che sta per nascere. Accostatevi con fiducia alla Sua culla e lasciatevi avvolgere dalla Sua immensa luce.Superate le amarezze della vita con la forza del Suo amore donandovi agli altri come Egli si è donato a voi. Dio può combattere ogni male e da questa certezza deve nascere  la speranza per superare le prove quotidiane e quelle dolorose della vita. Alzate il vostro sguardo verso il cielo perché Dio  vi ama così come vi amo anch’io. Vi benedico, figli miei,  nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo


domenica 13 dicembre 2009

Santa Lucia

Oggi, 13 dicembre, si ricorda una delle Sante più note e venerate nel nostro Paese: Santa Lucia. Lucia è stata una martire che, per amore di Cristo e per rimanere fedele al suo voto di castità, rinuncia ai suoi occhi. Un esempio di amore profondo che molti di noi, ancora oggi, non comprendono perchè pensano che amare Gesù sia una cosa scontata, senza poi dargli mai importanza. Vi lascio ad uno scritto del Gruppo della Direzione della Regina degli Ultimi Tempi. Io vi saluto e Buona e Santa Domenica a tutti voi!


Santa Lucia, Vergine e martire

(memoria) 

L

ucia nacque intorno all’anno 283 d.C., a Siracusa, da una nobile famiglia cristiana. Il padre di Lucia, che forse si chiamava Lucio, morì quando lei era ancora molto piccola, così fu allevata da mamma Eutichia dalla quale apprese le verità del cristianesimo e il messaggio di amore di Gesù. Fu così che Lucia conobbe le storie dei primi cristiani, il loro martirio per amore di Gesù e, così crescendo, in cuor suo, decise di consacrarsi con voto perpetuo della verginità. 

Lucia, preoccupata per l’aggravarsi della malattia che aveva colpito la mamma, una emorragia ritenuta incurabile, suggerì il pellegrinaggio presso il sepolcro della martire sant’Agata, a Catania, perché la fama della gloriosa santa si era sparsa ovunque grazie ai miracoli da lei operati; in cuor suo Lucia era certa che avrebbe giovato anche alla sua cara mamma. Eutichia accettò piena di speranza l’esortazione di Lucia e così stabilirono di partire in pellegrinaggio per raggiungere Catania, dove arrivarono proprio nel giorno della festa di sant’Agata: era il 5 Febbraio del 301. Durante la celebrazione sentirono il passo del Vangelo di Matteo riguardante il racconto della donna che soffriva di emorragia e guarita per aver toccato il mantello di Gesù. Lucia, illuminata, propose alla mamma di toccare il sepolcro di sant’Agata convinta della potente intercessione della Santa.  Mentre Eutichia toccava il sepolcro, a Lucia apparve in visione S. Agata che le disse Lucia, sorella mia, perché chiedi a me ciò che tu stessa puoi ottenere per tua madre? Ecco, tua madre è già guarita per la tua fede”. Lucia disse alla mamma: Per l’intercessione di S. Agata, Gesù ti ha guarita e, pensando che quello era il momento giusto, rivelò alla sua mamma l’intenzione di consacrarsi a Gesù, e di voler donare la sua ricca dote nuziale ai poveri: Eutichia acconsentì anche se forzata. 

Un giovane pagano della sua città, innamorato di Lucia, deluso per il mancato matrimonio, in quanto Lucia le aveva spiegato che lei si era consacrata a Gesù, si vendicò con rabbia, denunciandola, come seguace di Cristo, al terribile prefetto romano Pascasio. L’imperatore Diocleziano aveva emesso un editto che prevedeva una feroce repressione contro i cristiani.

Lucia fu arrestata e condotta dinanzi al prefetto Pascasio, che le ordinò di fare sacrifici agli dei pagani per rinnegare la propria fede cristiana, ma Lucia oppose un fermo rifiuto. Pascasio si rese conto che non avrebbe ottenuto nulla ed allora ordinò che la ragazza fosse portata nei peggiori bassifondi della città affinché le fosse usata violenza. I soldati l’afferrarono per portarla via, ma, benché legata mani e piedi e tirata da 6 uomini e 6 buoi, non riuscivano a spostarla; inspiegabilmente Lucia rimaneva salda come un masso.

Pascasio pensò che tale prodigio fosse opera di magia ed, infuriatosi, ordinò che fosse trattata come una strega: fu quindi cosparsa di resina e pece e data a fuoco ma le fiamme non la bruciavano. Lucia disse a Pascasio : Ho pregato il mio Signore Gesù Cristo affinché questo fuoco non mi molestasse per dare ai credenti il coraggio del martirio...

Pascasio furente la condannò alla decapitazione. Lucia, prima dell’esecuzione, preannunciò la morte di Diocleziano, avvenuta dopo pochi anni, e la fine delle persecuzioni, terminate nel 313 d.C. con l’editto di Costantino.

Lucia venne uccisa il 13 Dicembre del 304 ed ebbe sepoltura nello stesso luogo dove nel 313 fu costruito un santuario a lei dedicato. 

Nel 1039 il generale bizantino Giorgio Maniace trasferì il corpo di S. Lucia da Siracusa a Costantinopoli, per sottrarla al pericolo di invasione della città di Siracusa da parte dei Saraceni.

Nel 1204, durante la quarta crociata, il doge di Venezia, Enrico Dandolo, trova a Costantinopoli le spoglie della Santa, le porta a Venezia nel monastero di San Giorgio e nel 1280 le fa trasferire nella chiesa a lei dedicata a Venezia.

Le sacre spoglie della santa siracusana tornarono eccezionalmente a Siracusa per 7 giorni nel dicembre 2004 in occasione del 17° centenario del suo martirio; l'arrivo e la partenza delle spoglie furono salutati da una incredibile folla di siracusani che sperano in un ritorno definitivo.  

S. Lucia ha salvato tante volte Siracusa nei suoi momenti più drammatici come carestie, terremoti, guerre; è intervenuta anche in altre città come Brescia che, grazie alla sua intercessione, fu liberata da una grave carestia. 

Papa Gregorio Magno, vissuto tra il 590 ed il 604, inserì S. Lucia nel canone della messa romana. Alcune citazioni si ritrovano nella Summa Teologica di S. Tommaso d’Aquino. Tra i suoi devoti troviamo pure S. Caterina da Siena e S. Leone Magno.

Dante ne fa il simbolo della Grazia illuminante e si definisce suo fedele. La reputava protettrice della vista e, come racconta nel “Convivio”, si rivolse spesso a Lei per guarire dai disturbi agli occhi.

La leggenda popolare narra, che alla Santa furono strappati gli occhi dalle orbite, per questo alcune iconografie raffigurano la Santa con un vassoio in mano su cui sono posti gli occhi. 

La vita di S. Lucia, come spesso accade per i santi dei primi secoli del cristianesimo, è intessuta di elementi leggendari; questi stanno a testimoniare l’enorme venerazione di cui la santa ha goduto e gode sia in Italia che nel mondo. 

Santa Lucia è Patrona di Siracusa e di molte altre città in Italia e nel mondo: è considerata la protettrice degli occhi, degli oculisti, degli elettricisti e degli scalpellini e viene spesso invocata nelle malattie degli occhi. Fonti principali: digilander.libero.it; wikipendia.org ("RIV.").




Preghiera


O gloriosa Santa Lucia, che alla professione della fede, associasti la gloria del martirio, ottienici di professare apertamente le verità del Vangelo e di camminare con fedeltà secondo gli insegnamenti del Salvatore.

O Vergine Siracusana, sii luce alla nostra vita e modello di ogni nostra azione, cosicché, dopo averti imitato qui in terra, possiamo, assieme a te godere della visione del Signore. Amen.

Composta da Angelo Giuseppe Roncalli al tempo di Patriarca di Venezia; divenne poi Pp Giovanni XXIII; beatificato il 3 settembre 2000.
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sabato 12 dicembre 2009

Annuncio importante: Nasce la Vigna del Signore

Come molti di voi sapranno, in questi giorni sono stato impegnato, insieme a Mik, nella creazione di un nuovo e vasto progetto che implica la creazione di una Comunità Apostolica Virtuale. Il progetto ambizioso è stato duro, ma alla fine è quasi arrivato al momento del parto: infatti il countdown è partito e si fermerà il giorno 25 dicembre 2009. Esatto: quale giorno migliore per la nascita della Vigna del Signore, se non il giorno in cui celebriamo la Sua nascita sulla Terra?

Il nuovo mondo presenta un ampliamento notevole rispetto a questo blog e presenta numerose sezioni e possibilità di interazione diretta. Inoltre sarà possibile per voi inviarci le vostre riflessioni e anche i vostri post, così che siate anche voi, a dire la vostra. In sostanza abbiamo deciso di dare voce a tutti come in una vera Comunità. Inoltre saremo presenti anche in chiave assistenzialistica, con la possibilità per voi di chiederci aiuto per qualunque cosa. Per scoprire di più, venite da noi.

Spero di avervi in tanti anche in questo nuovo mondo e di poter diventare davvero una cosa sola. Ringrazio già Annalisa e Enza che si sono già unite a noi e poi volevo ringraziare anche chi come Yanisa si è interessata al nostro lavoro dandoci forza e coraggio.

Il nuovo indirizzo dove spero di trovarvi è questo: http://nellavigna.altervista.org/

Vi aspettiamo a braccia aperte!



martedì 8 dicembre 2009

Immacolata Concezione

Prima di tutto volevo scusarmi con voi per l'assenza prolungata, ma vi voglio rassicurare perchè sto lavorando per voi insieme ad altri fratelli. Poi vi voglio dare gli auguri per questa splendida giornata e vi lascio con un lavoro del Gruppo della Direzione della Regina degli Ultimi Tempi:


Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

(solennità)

 

L'Immacolata Concezione è un dogma cattolico proclamato da Papa Pio IX, l’8 dicembre 1854, con la Bolla Ineffabilis Deus che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale  fin dal primo istante del suo concepimento:

« (...) affermiamo e definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo ed immutabile per tutti i fedeli. » 

Ma la storia della devozione per Maria Immacolata è molto più antica. Precede di secoli, anzi di millenni, la proclamazione del dogma che, come sempre, non ha introdotto una novità, ma ha semplicemente coronato una lunghissima tradizione.

Già i Padri della Chiesa d'Oriente, nell'esaltare la Madre di Dio, avevano avuto espressioni che la ponevano al di sopra del peccato originale. L'avevano chiamata: Intemerata, incolpata (nel senso di "senza colpa"), bellezza dell'innocenza, più pura degli Angeli, giglio purissimo, nube più splendida del sole, immacolata. 

In Occidente, però, la teoria dell'immacolatezza trovò una forte resistenza, non per avversione alla Madonna, che restava la più sublime delle creature, ma per mantenere salda la dottrina della Redenzione, operata soltanto in virtù del sacrificio di Gesù.

Se Maria fosse stata immacolata, se cioè fosse stata concepita da Dio al di fuori della legge del peccato originale, comune a tutti i figli di Eva, Ella non avrebbe avuto bisogno della Redenzione, e questa dunque non si poteva più dire universale. L'eccezione, in questo caso, non confermava la regola, ma la distruggeva.

Il francescano Giovanni Duns, detto Scoto perché nativo della Scozia, e chiamato il “Dottor Sottile”, riuscì a superare questo scoglio dottrinale con una sottile ma convincente distinzione. Anche la Madonna era stata redenta da Gesù, ma con una Redenzione preventiva, prima e fuori del tempo. Ella fu preservata dal peccato originale in previsione dei meriti del suo figlio divino. Ciò conveniva, era possibile, e dunque fu fatto.

Giovanni Duns Scoto morì sui primi del '300. Dopo di lui, la dottrina dell'Immacolata fece grandi progressi, e la sua devozione si diffuse sempre di più.

Dal 1476, la festa della Immacolata Concezione di Maria venne introdotta nel Calendario romano.

Nel 1830, la Vergine apparve (Rue du Bac a Parigi) a Santa Caterina Labouré  chiedendo di far coniare una medaglia chiamata, in seguito, medaglia miracolosa con l'immagine dell'Immacolata incorniciata  dalla scritta «O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi » (Originale: «Ô Marie conçue sans peché priez pour nous qui avons recours  à Vous»). 

Questa medaglia suscitò un'intensa devozione; molti Vescovi chiesero a Roma la definizione di quel dogma che ormai era nel cuore di quasi tutti i cristiani.

Così, l'8 dicembre 1854, Pio IX proclamava Maria esente dal peccato originale, tutta pura, cioè Immacolata: fu un atto di grande fede e di estremo coraggio che suscitò gioia tra i fedeli della Madonna ma indignazione tra i nemici del Cristianesimo in quanto il dogma dell'Immacolata era una diretta smentita dei naturalisti e dei materialisti. 

Quattro anni dopo, le apparizioni di Lourdes apparvero una prodigiosa conferma del dogma che aveva proclamato la Vergine “tutta bella”, “piena di grazia” e priva di ogni macchia del peccato originale. Una conferma che sembrò un ringraziamento, per l'abbondanza di grazie che dal cuore dell'Immacolata piovvero sull'umanità.

E dalla devozione per l'Immacolata ottenne immediata diffusione, in Italia, il nome femminile di Concetta, in Spagna quello di Concepción: un nome che ripete l'attributo più alto di Maria, “sine labe originali concepta”, cioè concepita senza macchia di peccato, e, perciò, IMMACOLATA. 

Per approfondimenti &  l'omelia dell'8 dicembre 2004 di Papa Giovanni Paolo II :

è 150° anniversario della definizione dogmatica dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

 

Tota pulchra es, Maria.

Tutta bella sei, Maria,
e il peccato originale
non è in te.
Tu sei la gloria di Gerusalemme,
tu letizia d’Israele,
tu onore del nostro popolo,
tu avvocata dei peccatori.

O Maria! O Maria!
Vergine prudentissima,
Madre clementissima,
prega per noi,
intercedi per noi
presso il Signore Gesù Cristo.



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domenica 29 novembre 2009

Prima Domenica di Avvento

I Domenica di Avvento C

 

Con la I Domenica di Avvento inizia un nuovo anno liturgico (Anno C); nelle domeniche del tempo ordinario si leggerà il Vangelo secondo Luca.

La parola avvento viene dal latino adventus”, ed indica l’azione dell’arrivare, l’arrivo imminente di qualcosa o di qualcuno. 

Nel rito romano della Chiesa cattolica dura quattro settimane, in quello ambrosiano sei (la I domenica di Avvento, infatti, ha avuto luogo il 15 novembre). L'avvento è presente anche nei calendari liturgici delle chiese luterane e anglicane.

In tutte le confessioni questo periodo è contraddistinto da un atteggiamento di attesa della venuta di Nostro Signore: una venuta invocata, un’attesa che troverà un culmine nella celebrazione della nascita di Gesù, il 25 dicembre.  

Occorre precisare, però, che non si tratta soltanto di fare memoria storica del passato - Cristo nella sua prima venuta nel mondo più di duemila anni fa - altrimenti non avrebbe senso continuare ad invocare questa venuta. È invece soprattutto celebrazione dell’attesa della sua venuta definitiva nella gloria, la “parusia che deve ancora venire. Quindi è celebrazione dell’attesa escatologica, della speranza espressa dalla preghiera ardente delle prime comunità cristiane: “Maràna thà! = Signore, vieni!” (1 Cor 16,22).

 

Thomas Merton (1915/1968) scrittore e religioso statunitense dell’ordine dei Trappisti, scriveva: “Meditando l’Avvento passato e l’Avvento futuro, impariamo a riconoscere l’Avvento presente, che si situa in ogni momento della nostra vita di pellegrini terreni”.

Questo tempo di avvento è simile a quel periodo, testimoniato dai profeti dell’AT, che ha preparato la prima venuta del messia. Per questo si leggeranno quelle antiche profezie che raccontano quanto grande fosse l’attesa, il desiderio di salvezza del popolo di Dio, specialmente nell’epoca in cui si trovava deportato ed esule a Babilonia. Non bisogna dimenticare, dunque, che, proprio in questo tempo liturgico, ci scopriamo in particolare sintonia con l’esperienza religiosa del popolo dell’Antica Alleanza che tuttora vive, come elemento costitutivo della propria identità, la speranza nella venuta del messia: in fondo aspettiamo insieme la stessa persona, loro la sua prima, noi la sua ultima venuta.

 

I nomi tradizionali delle domeniche di avvento sono tratti dalle prime parole dell'introito:  

1.     domenica d'avvento: Ad Te levavi (Ad te levavi animam meam = A Te levo l'anima mia)

2.     domenica d'avvento: Populus Sion (Populus Sion, ecce Dominus veniet ad salvandas gentes = Popolo di Sion, il Signore verrà a salvare i popoli)

3.     domenica d'avvento: Gaudete (Gaudete in Domino semper = Rallegratevi sempre nel Signore)

4.     domenica d'avvento: Rorate (Rorate, cœli desuper, et nubes

pluant Iustum = Stillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il Giusto).

 

Le letture del Vangelo hanno nelle singole domeniche una loro caratteristica propria:

·        si riferiscono alla venuta del Signore alla fine dei tempi (I domenica),

·        a Giovanni Battista (Il e III domenica);

·        agli antefatti immediati della nascita del Signore (IV domenica).

 

Nella liturgia delle Sante Messe del periodo di avvento (come in quaresima) il colore dei paramenti sacri del sacerdote è il viola e non viene recitato l'inno del Gloria.

Negli ultimi nove giorni d'avvento è tradizione celebrare, in molte chiese latine, la pratica della Novena di Natale.

Nelle chiese ortodosse - in cui viene anche chiamato digiuno della natività, quaresima invernale o di Natale - l'avvento dura 40 giorni, a partire dal 15 novembre (28 novembre per le chiese che usano il calendario giuliano), mentre in altre chiese orientali comincia a partire dalla domenica più vicina al giorno di Sant'Andrea (30 novembre) e dura fino a Natale.

 

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mercoledì 25 novembre 2009

Messaggio Regina degli Utlimi Tempi


Messaggio del 25-11-2009

 

Figli miei sono a voi per chiedervi ancora una volta di incamminarvi verso la salvezza seguendo la via tracciata da Gesù. Vi prego di considerare sempre l’amore che Dio ha per ognuno di voi e la sua infinita misericordia capace di perdonare anche il più grande fra i peccatori. Non abbiate paura,  accostatevi con fiducia al Cuore Divino di Gesù perché attraverso il Suo preziosissimo sangue voi tutti sarete salvati. Spetta a voi fare il primo passo, non dimenticate che Gesù vi aspetta in tutti i Tabernacoli del mondo e che sarà con voi fino alla fine dei tempi. Lasciate tutto ciò che non vi appartiene, diventate leggeri, mettete le ali della fede e innalzatevi verso Dio perché troverete principalmente la pace interiore di cui avete tutti grande necessità per sentirvi al sicuro. Io vi prego perché conosco questo tempo difficile in cui è facile confondersi, ma vi sto prendendo per mano come bambini piccoli perché non diciate più di no.

Accostatevi al Sacerdote, ditegli le vostre pene e accusate ogni vostro peccato, è tempo che vi liberiate definitivamente dal male. Coraggio, io sono con voi e non vi abbandono perché vi amo figli miei.

Vi benedico nel nome della Santissima Trinità.

domenica 22 novembre 2009

CRISTO RE


Oggi noi celebriamo la regalità di Gesù: oggi è Cristo Re. Prima di lasciarvi ad un documento interessante sulla festività di Cristo Re, voglio prendere due righe per lodare Gesù.

Gesù io lodo il Tuo Santo nome: solo Tu sei degno di lode. Mi hai preso dalla mia piccolezza e dalla mia vita peccaminosa e mi hai regalato una nuova vita di gioia e felicità intrinseca: per me basta pensare a Te e subito mi viene gioia e consolazione. Io lodo il Tuo nome e per sempre lo loderò per tutto ciò che hai fatto per un misero come me e per tutto il mondo. GLORIA A TE CRISTO GESU', FIGLIO DI DIO!


CRISTO RE

La Solennità di Cristo Re, che segna la fine dell’anno liturgico, nella Chiesa cattolica, nella Chiesa luterana ed in altre denominazioni cristiane, indica un ricordo particolare di Gesù Cristo visto come re di tutto l'universo. 

Con essa si vorrebbe sottolineare che la figura di Cristo rappresenta per i cattolici il Signore della storia e del tempo.
Questa festa fu introdotta da Papa Pio XI, con l’enciclica Quas Primas "Sulla Regalità di Cristo" dell’11 dicembre 1925.

Dice il Papa nell'Enciclica: « E perché più abbondanti siano i desiderati frutti e durino più stabilmente nella società umana, è necessario che venga divulgata la cognizione della regale dignità di nostro Signore quanto più è possibile. Al quale scopo ci sembra che nessun'altra cosa possa maggiormente giovare quanto l'istituzione di una festa particolare e propria di Cristo Re. » 

Nella forma ordinaria del rito romano la festa coincide con l’ultima domenica dell’anno liturgico mentre nella forma straordinaria la festa coincide con l'ultima domenica di ottobre.

Anche nel rito ambrosiano, la solennità di Cristo Re corrisponde all'ultima domenica dell'anno liturgico, ma - poiché l'Avvento ambrosiano, con cui comincia l'anno liturgico, è più lungo di due settimane rispetto all'Avvento romano - essa si colloca all'inizio e non alla fine di novembre.
L'appellativo di Cristo Reha origine da alcuni passi biblici : nel Nuovo Testamento Gesù viene detto Re (βασιλεύς, basilèus), Re dei Giudei (βασιλεύς τν ουδαίων, basilèus ton Iudàion), Re d'Israele (βασιλεύς σραήλ, basilèus Israèl), Re dei re (βασιλεύς βασιλέων, basilèus basilèon) per un totale di 35 volte, soprattutto nei racconti della passione, e Figlio di Davide (υός Δαυδ, uiòs Davìd) altre 12 volte. 

     Dall’omelia di Papa Giovanni Paolo II all’occasione della Solennità di Cristo Re

(Basilica di San Pietro, 23 novembre 1980) : 

« [...] Possiamo dire senz’altro che la regalità di Cristo, quale anche oggi noi celebriamo e meditiamo, deve esser sempre riferita all’evento, che si svolge su quel colle (calvario), ed esser compresa nel mistero salvifico, ivi operato da Cristo: dico l’evento ed il mistero della redenzione dell’uomo. Cristo Gesù - dobbiamo rilevare - si afferma re proprio nel momento in cui, tra i dolori e gli strazi della croce, tra le incomprensioni e le bestemmie degli astanti, agonizza e muore. Davvero, una regalità singolare è la sua, tale che solo l’occhio della fede può riconoscerla: Regnavit a ligno Deus”! (“il legno sul quale Cristo regnò”)

[...] Tuttavia, anche per mantenerci aderenti al contenuto dell’odierna liturgia, è opportuno insistere sulla funzione regale e concentrare il nostro sguardo, illuminato dalla fede, sulla figura di Cristo come Re e Signore.

Al riguardo, ovvia appare l’esclusione di qualsiasi riferimento di natura politica o temporalistica.

Alla formale domanda fattagli da Pilato: “Sei tu il re dei giudei?” (Gv 18,33), Gesù risponde esplicitamente che il suo regno non è di questo mondo e, dinanzi all’insistenza del procuratore romano, afferma: “Tu lo dici: io sono re”, aggiungendo subito dopo: “Per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità” (Gv 18,37).

In tal modo, egli dichiara quale sia l’esatta dimensione della sua regalità e la sfera in cui si esercita: è la dimensione spirituale che comprende, in primo luogo, la verità da annunciare e da servire. Il suo regno, anche se comincia quaggiù sulla terra, nulla ha però di terreno e trascende ogni umana limitazione, proteso com’è verso la sua consumazione oltre il tempo, nell’infinità dell’eterno. »

Fonti principali: vatican.va; wikipendia.org («RIV.»).

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venerdì 20 novembre 2009

Le mie scuse...


Volevo chiedere scusa a chi segue abitualmente il mio blog, per la poca presenza negli ultimi giorni. Come alcuni di voi sapranno, sono impegnato in un progetto che ha come scopo quello di ingrandire  la nostra attività al servizio di Gesù. Per questo motivo, ho poco tempo da dedicare attualmente al blog, anche se ciò non vuol dire distacco totale perchè rispondo sempre a chi lascia commenti e continuerò a postare anche se non con la stessa frequenza di prima. Ma questo solo per un breve periodo dopodiché tutto tornerà come prima. Di nuovo scusa per questo e a presto!

lunedì 16 novembre 2009

Un "nastro giallo" per difendere i bambini

Scusandomi per la breve assenza (causa impegno con nuovo progetto) mi ripresento a voi con una nuova iniziativa solidale che mi sento di condividere e di appoggiare pienamente perchè riguarda le nostre creature più delicate ed innocenti: i bambini. 

 Questo è uno stralcio da Repubblica: Sono ormai anche in mezzo a noi, nelle nostre città, li si vede ai semafori che chiedono l'elemosina, oppure addormentati in braccio a qualcuno che ti bussa al finestrino. Ma i bambini che subiscono maltrattamenti, vittime di sfruttamento o abusi, vivono soprattutto a migliaia di chilometri di distanza. 
Un SMS per la "Casona". Per fronteggiare il fenomeno planetario della violenza sui bambini, Terre des Hommes (Tdh) ha lanciato la campagna sms 48543, che rimarrà attiva fino al 22 novembre. La donazione si trasformerà in un'azione concreta: le risorse saranno destinati a finanziare i progetti di lotta e prevenzione alla violenza sui bambini e, in particolare, le attività della "Casona", il Centro di assistenza alle vittime di tortura di Terre des hommes Italia a Bogotà, unica struttura nel suo genere esistente in Colombia.

L'organizzazione umanitaria invita tutti ad indossare il nastro giallo, simbolo della Campagna mondiale per la prevenzione dell'abuso sull'infanzia, per dire: "Io proteggo i bambini, sì alla prevenzione contro gli abusi", in occasione del 19 novembre, Giornata Mondiale per la Prevenzione degli Abusi sui Minori.

L'articolo di Repubblica approfondisce ancora di più la questione puntando l'indice contro l'elevato numero sfruttamenti e di abuso di lavoro minorile per non parlare di dati raccapriccianti concernenti sia le violenze a sfondo sessuale che gli impieghi militari, sia la schiavitù infantile che le numerose detenzioni carcerarie. Insomma  un quadro davvero devastante che peggiora sempre di più nel silenzio omertoso delle istituzioni del nostro mondo, incluso il nostro  che salvo sgomentarsi all'eco della notizia, null'altro è in grado né di fare e né tantomeno di pensare. Perchè, come al solito, il problema enorme è l'indifferenza diffusa verso chi non è nostro vicino o nostro parente. C'è ormai più di un abitudine che ci porta a chiudere la porta di casa nostra in faccia ai problemi degli altri perchè pensiamo che già i nostri siano sufficienti.  E fa niente dire che invece Gesù ci ha chiesto di spalancarle quelle porte e non di chiuderle a doppia serrata. MA tanto ormai si prende da Gesù solo ciò che piace alle nostre orecchie e che non costa fatica: dunque si è cristiani quando si tratta di dire no a togliere il Crocifisso, ma poi ci si dimentica cosa è un cristiano quando si tratta di ascoltare e sopratutto mettere in pratica il Vangelo di Gesù Cristo. E torniamo all'affannosa quanto frequente questione del cristianesimo diluito e della fede formale basata solo su un sì con il ma.

Insomma, per tornare al tema in sé, vi indico prima chi è  Terre des Hommes. L'organizzazione opera da 50 anni per cancellare da questo mondo la violenza sui bambini. Nei suoi progetti si adopera per prevenire lo sfruttamento e mettere in atto sistemi efficaci per la protezione dei minori. Dal 2002 ad oggi "Casona" ha soccorso oltre 4.000 persone, principalmente desplazados (profughi, sfollati interni), molti dei quali bambini. I pazienti vengono trattati con terapie olistiche di lungo periodo per poter riacquistare il proprio equilibrio e la fiducia nel futuro e nelle altre persone.

Il numero telefonico  al quale potete inviare sms è il 48543, che rimarrà attivo fino al 22 novembre. Inutile che vi dica che questo è il minimo che ciascuno di noi dovrebbe fare, ma che in certi momenti può anche essere fondamentale. Speriamo che gli orrori di questo mondo verso i bambini svaniscano e vengano combattuti da tutti (istituzioni in primis) in prima persona come sta facendo il direttore generale della Fao, Jacques Diouf, che ha intrapreso uno sciopero della fame per sensibilizzare tutti noi e in special modo le istituzioni, alla questione della fame del mondo arrivata a toccare quota un miliardo di anime. E a proposito di questa questione, vi invito a far sentire la vostra voce e il vostro disappunto, firmando la petizione indetta proprio dalla FAO all'indirizzo: http://www.1billionhungry.org/home/it/ 

Io vi saluto e spero che vi uniate anche a voi in questa lotta per la sensibilizzazione. 

venerdì 13 novembre 2009

Testimonianza: Eddie Guerrero

Oggi ricorre l'Anniversario della scomparsa di un uomo che mi ha colpito negli ultimi anni della sua vita. Per chi segue il wrestling il nome Eddie rievoca emozioni e gioie che solo lui era in grado regalarci ogni volta che entrava in scena. Oggi in suo onore riporto in auge un mio vecchio post su quest'uomo capace grazie all'aiuto di Gesù Cristo di sconfiggere le sue dipendenze e i suoi demoni, conquistando i cuori di mezzo mondo. Eddie questo post è per te: 


Ieri sera stavo leggendo la biografia di Eddie Guerrero: per chi non lo conoscesse, Eddie era un famoso wrestler della federazione mondiale di wrestling WWE. Era famoso in Italia sopratutto grazie ad Italia 1 che qualche anno fa trasmetteva un programma di wrestling: Smackdown! Ora tralasciando lo sport praticato, ciò che mi ha colpito era la passione e la fede di Eddie in Gesù.

 Eddie è un ulteriore testimonianza della potenza e dell'amore dell'Altissimo verso i suoi figli. Visto che credere alle parole di noi semplici umani peccatori è difficile, spero che questa testimonianza vi possa aprire gli occhi.

Leggendo la biografia ho scoperto che Eddie era molto legato a Gesù. Purtroppo, come spesso accade, anche il povero Eddie è caduto vittima di numerosi demoni, tra cui alcool e droga. Un uomo, un wrestler, un padre di famiglia distrutto dai demoni nonostante la sua fede. Però la fede lo ha mantenuto in vita: ha toccato il fondo, ma non è precipitato. Eddie ha capito che l'unica via di salvezza era Gesù Cristo. Tutti davano eddie per spacciato, per finito; per molti non avrebbe mai potuto uscire dai demoni in cui era finito e la sua carriera si poteva considerare finita. 

Eddie non li ha ascoltati: si è rivolto a Gesù, ha chiesto il Suo aiuto e ha ricominciato ad alzare la testa. Piano piano eddie stava risorgendo e come disse lui stesso: era necessario che morisse il vecchio eddie per far rinascere il nuovo in Cristo; e la bellezze di ciò è che c'è riuscito. 

2004: Eddie Guerrero raggiunge il tetto del mondo nella sua disciplina vincendo il titolo dei pesi massimi. Nessuno avrebbe mai scommesso un centesimo sulla riabilitazione di questo campione, eppure Dio lo ha sollevato e lo ha innalzato grazie alla fede che provava Eddie in Lui. Eddie è stato la testimonianza vivente che si può uscire dal tunnel della droga e dell'alcool grazie all'aiuto di Dio e del cielo. Due anni e mezzo dopo la sua umiliazione, Eddie aveva conquistato il mondo, ma sopratutto aveva conquistato i cuori e l'amore di fans di mezzo mondo. Inoltre grazie ad Eddie molti persone hanno affermato di aver voluto intaprendere la strada di liberazione, la stessa che il loro campione aveva intrapreso. Eddie narrava anche di come per sfuggire alla tentazione del bere, si rifugiava nella Bibbia. Più e più volte nella sua biografia, egli cita la Bibbia, quasi come un ancora di salvezza.

Lunedì 14 novembre 2005, in una stanza d'albergo di Minneapolis, un attacco cardiaco stroncava Eddie Guerrero. Dio lo ha chiamato a sè, perchè ormai Eddie aveva vinto la sua battaglia terrena e dopo tante sofferenze ora può riposarsi tra le braccia del Signore. 

Spero che la testimonianza di un campione come Eddie possa servire per far capire a voi tutti che Dio è misericordioso e perdona e aiuta chiunque si umilia e si sottomette a Lui, innalzandolo. Gloria a Dio per tutto ciò che fa per i suoi figli. Amate e seguite il nostro Signore perchè Lui non vi abbandona mai. 

Per chi vuole saperne di più su Eddie, ecco uno dei centinaia di video presenti su Youtube:

Uniti per il Crocifisso

Oggi vi porto solo una comunicazione del Gruppo della Regina Vergine degli Ultimi Tempi. Come sapete in questi giorni, si parla del Crocifisso e della volontà di difenderlo. Perciò, se voi volete e se avete un account su Facebook, potete unirvi al gruppo, direttamente dal mio blog. Basta cliccare qui sotto. Io vi saluto e a presto.

CLICCA PER REGISTRARTI


http://www.facebook.com/group.php?gid=169697622798



mercoledì 11 novembre 2009

Messaggio Regina degli Utlimi Tempi

Oggi non è solo San Martino (come avete potuto vedere dal mio post precedente), ma c'è anche un nuovo Messaggio della Vergine, Regina degli Ultimi Tempi. 

Messaggio dell’11-11-2009 

Figli miei, sono a voi perché vi incamminiate sempre più verso la libertà liberando il vostro cuore dai peccati commessi per il passato. Un cuore libero è segno di grazia e di fiducia nella presenza di Dio nella propria vita. Camminando sempre con il Signore vi sentirete al sicuro e non avrete più paura di nulla. Vivete ogni vostro giorno come se fosse l’ultimo, così come vi ha detto mio figlio Gesù, affinché possiate essere sereni anche di fronte a situazioni che non vi aspettavate. Non vi ponete più domande perché non potreste comprendere mai  il senso pieno degli avvenimenti in quanto molte cose che accadono sono al di sopra della vostra capacità reale di conoscenza. Se vi fidate di Dio e vi abbandonate a Lui, accetterete tutto con umiltà facendo la Sua Santa volontà. Questo sarà un passo avanti verso una crescita spirituale che vi porterà sempre più vicini alla Santità.

Vi amo figli miei e vi benedico nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


San Martino

Oggi è San Martino, uno dei santi più riconosciuti e famosi, soprattutto tra i bambini. Ricordo anche che quando ero piccolo, sentivo cantare la canzone famosa: 

Fra' Martino,
Campanaro,
Dormi tu?
Dormi tu?
Suona le campane,
Suona le campane,
Din, don, dan,
Din, don, dan.

Una filastrocca molto bella che ancora ricordo con piacere. Questo è anche il giorno che tradizionalmente molti passano ad assaggiare il vino nuovo ed è molto bella come tradizione. Vi lascio ora ad una breve storia di San Martino:

San Martino aveva appena dodici anni quando, contro la volontà dei suoi genitori, che credevano negli dei di Roma, si fece battezzare e divenne cristiano. La legge romana lo obbligava a entrare nell' esercito come suo padre, così, malgrado fosse un tipo molto pacifico, dovette diventare soldato. Su di lui si raccontano molte leggende. La più famosa è questa. Un giorno d'autunno, mentre usciva da una delle porte della città francese di Amiens, dove viveva, vide un povero vecchio, mezzo nudo e tremante per il freddo.
 Martino si impietosì e sguainò la spada, tagliò il suo bel mantello di lana e ne diede la metà al povero. Immediatamente il sole si mise a scaldare come in estate. Per questo, si chiama l'estate di San Martino quel periodo agli inizi di novembre in cui spesso accade che la temperatura si faccia più mite. Si dice che Martino parlasse con gli animali. Anche gli alberi gli volevano bene. Una volta, volle che fosse abbattuto un albero che i pagani avevano trasformato in un idolo. "Mettiti sotto l'albero mentre cade", lo sfidò uno di coloro che non volevano che fosse abbattuto, "e vedremo se il 'tuo' Dio ti salverà". Martino rimase in piedi sotto l'albero mentre le scuri dei boscaioli incidevano il tronco, proprio nella direzione in cui sarebbe dovuto cadere; al momento dello schianto, l'albero si drizzò su se stesso e cadde dalla parte opposta... (http://www.ilpaesedeibambinichesorridono.it/san_martino.htm)


San Martino di Tours viene ricordato l'11 novembre, sebbene questa non sia la data della sua morte. Nei primi secoli del cristianesimo, il culto reso ai santi spesso si collegava alla data della depositio nella tomba. Questa data è diventata una festa straordinaria in tutto l'Occidente, grazie alla sua popolare fama di santità e al numero notevole di cristiani che portavano il nome di Martino. Nel Concilio di Macon, era stato deciso che sarebbe stata una festa non lavorativa.

La basilica a lui dedicata in Tours, l'edificio religioso francese più grande di quei tempi, fu tradizionale meta di pellegrinaggi medievali. Nel 1562 in seguito alle lotte di religione che insanguinarono la Francia, essa fu messa al sacco dai protestanti e le sue spoglie date alle fiamme, tanto era il suo richiamo simbolico. Durante il periodo della rivoluzione francese la basilica fu demolita quasi completamente; rimasero due torri, ancora oggi visibili. Nel 1884 fu progettata una nuova basilica che fu consacrata nel 1925.
Molte chiese in Europa sono dedicate a san Martino. Tra queste Lucca ha dedicato a San Martino il suo Duomo.

L'11 novembre i bambini delle Fiandre e delle aree cattoliche della Germania e dell'Austria partecipano a una processione di lanterne. Spesso un uomo vestito come Martino cavalca in testa alla processione. I bambini cantano canzoni sul santo e sulle loro lanterne. Il cibo tradizionale di questo giorno è l'oca. Secondo la leggenda, Martino era riluttante a diventare vescovo, motivo per cui si nascose in una stalla piena di oche; il rumore fatto da queste rivelò però il suo nascondiglio alla gente che lo stava cercando. In anni recenti la processione delle lanterne si è diffusa anche nelle aree protestanti della Germania, nonostante il fatto che la Chiesa protestante non riconosca il culto dei santi.
In Italia il culto del Santo che si espleta nel giorno della sua ricorrenza religiosa, è legato alla cosiddetta estate di san Martino la quale si manifesta, in senso meteorologico, all'inizio di novembre, e dà luogo ad alcune tradizionali feste popolari.
(http://it.wikipedia.org/wiki/San_Martino_di_Tours)

Insomma in questa festa c'è molto: c'è santità, c'è esempio, c'è amore e c'è tradizione. Ecco perchè tutti noi oggi ci ricordiamo proprio di San Martino ed ecco perchè è così diffuso in tutto il mondo, questa grande festa con mille tradizioni. Un caro saluto e un felice San Martino a tutti voi! 


martedì 10 novembre 2009

Cade il Muro di Berlino: 20 anni dopo

Esattamente 20 anni fa, cadeva uno dei pilastri della divisione europea e in qualche modo, mondiale. Una nazione, un Paese, una città separate da un muro impenetrabile, costato la vita di molte persone che invano cercavano di oltrepassarlo per rivedere i propri cari o per riprendersi una libertà calpestata. Il Muro rappresentava anche una dittatura, una ferocia politica che non pensava più al bene collettivo, ma solo al proprio e che vedeva ovunque congiure, persino tra i bambini.

20 anni fa, finalmente, questo muro di odio, di separazione, di divisione cadeva per sempre dando la possibilità di riunirsi, di tornare a vivere, di tornare a vedere le facce dei propri cari: insomma, 20 anni or sono, cadeva il male, nonché il simbolo di quella che era stata una Guerra fredda senza precedenti, con la divisione senza frontiere che portava alla creazione di due blocchi contrapposti pronti persino all'uso di armi di distruzione di massa, pur di proteggersi ed ergersi supremi. Ancora una volta, l'ambizione e il potere stavano portando il mondo sull'onda del disastro. Ma Dio, come sappiamo, rovescia sempre i troni dei potenti e ristabilisce la pace. E così, grazie anche ad uomini di valore, vogliosi di pace e stanchi di guerre e contrapposizioni, finalmente il mondo tornava ad unirsi, seppur per poco tempo e virtualmente.

Infatti, il Muro di Berlino è caduto, ma molti altri sono stati eretti e altri ancora sono rimasti in piedi: è il caso del muro di Gerusalemme o del muro che divide le due Coree o ancora il muro posto al confine tra USA e Messico per bloccare il fenomeno dell'immigrazione clandestina. Insomma, noi oggi celebriamo, e giustamente lo facciamo, ma nel mondo c'è ancora poco da festeggiare e da celebrare. Troppe divisioni, troppe contrapposizioni, troppe vite umane in gioco e troppe sopraffazioni e dittature. Il mondo ha bisogno di sentirsi unito, di vivere tutti insieme senza più barriere, senza più muri non solo fisici, ma anche e soprattutto ideologici perchè sono questi ultimi i veri muri da abbattere. Se penso che non molto tempo fa, in Italia, si pensava ad un muro per separare Nord e Sud, mi vengono i brividi. Perchè c'è ancora gente che ama la divisione, che ama dividere e che vuole allontanare il debole, il problema. Il Nord voleva sbarazzarsi del Sud: una cosa vergognosa. Così mentre noi celebriamo, altri uomini pensano a costruire muri divisori e torniamo punto e a capo.

Però è stato bello vedere, ieri sera, ripresentarsi, anche se solo figurativamente, la caduta del muro, con uno speciale gioco ad effetto domino. E mi sarebbe piaciuto, in quell'istante, che tutto il mondo fosse collegato nel fare altrettanto: sarebbe stato bello vedere crollare allo stesso tempo, il muro di Gerusalemme, il muro coreano o il muro americano. Mi sarebbe piaciuto vedere tutti uniti come lo erano ieri i tedeschi che assistevano alla cerimonia.  Ma so che questa per ora è solo pura utopia perchè finché ci sarà gente accecata dal potere, dall'ambizione e dalla voglia di sopraffazione, tutto questo non si realizzerà mai. Se pensiamo che ci sono muri persino all'interno di famiglie dove il fratello non parla con la sorella o dove la madre non parla con il figlio, allora si capisce che non saremo mai in grado di abbattere questi muri. L'uomo si lascia trascinare dall'orgoglio, dalla mancanza di misericordia e dalle armi. E di questo passo, non ci vorrà molto, prima che un nuovo disastro si abbatti sul pianeta. Lo vediamo ogni giorno, in Afghanistan, in Pakistan, in Somalia, in Palestina, in Libano: ci sono sempre armi, attacchi, guerre e rivoluzione, violenze e distruzioni. E nel mondo nostro, vediamo sempre razzismo e xenofobia e odio ingiustificato. E' notizia recente di bengalesi attaccati da quattro ragazzini senza coraggio, pur senza aver fatto nulla. Questi sono i veri muri da abbattere per tornare a stringerci la mano, per tornare a vivere e per vedere il nero non come un animale, non come un diverso. Idem per i disabili.

  Dovremo aspettare la Venuta del Regno di Dio per vedere la caduta di tutti i muri e di tutte le divisioni perchè solo con esso, ciò accadrà. E l'uomo, ancora una volta, dimostra la sua incapacità ad amare e perdonare come Dio solo sa fare. Un caro saluto e un augurio a tutti coloro che sono ancora divisi, di potersi riunire e riappacificare subito.

lunedì 9 novembre 2009

Don Abel da Affari Tuoi

Oggi voglio parlare di un uomo che ieri sera è stato concorrente della trasmissione ormai famosa, di RaiUno, Affari Tuoi.

Quest'uomo è un pò diverso dal solito concorrente di Affari Tuoi che va in cerca di soldi per arricchirsi o per pagare i debiti o per sposarsi. Quest'uomo è un prete , proveniente dall'Africa e quindi di colore, conosciuto come Don Abel. Don Abel ha una storia particolare e interessante: innanzitutto il motivo della sua partecipazione è legata alla ricostruzione di una Chiesa. Infatti, Don Abel, è prete di una Chiesa in un piccolo paese di nome Sorbo, nel territorio abruzzese. Tutti noi sappiamo che mesi or sono un devastante terremoto ha distrutto buona parte dell'Abruzzo e non ha nemmeno graziato la Chiesa, nonché l'abitazione di Don Abel. Quindi ecco spiegato il motivo della sua partecipazione. MA non è tutta qui la storia di Don Abel. 

Molti atei o agnostici che passano di qui, mi dicono sempre che noi siamo cristiani perchè indottrinati nella nostra giovane età. Ovvio io reputo che non è così perchè molti di noi, prima erano addirittura atei e che solo in un secondo momento, hanno trovato la luce della fede. Comunque, a riprova del fatto che non vi è indottrinamento alla base della fede cristiana, ecco la storia di Don Abel. Egli ha raccontato di come è cresciuto nella religione tradizionale dei suoi antenati africani. Nulla a che vedere con Gesù Cristo. Poi, un giorno, egli arrivò in Italia e incontrò una suora la quale l'aveva scambiato per un seminarista. Don Abel allora non era diretto al seminario, ma poi  cominciò a sentire quell'amore che solo Gesù Cristo può donare. E cominciò anche a non dormire più la notte, a causa del pensiero che questa nuova fede gli procurava. Pur non conoscendolo, Don Abel incontra Gesù e decide di andare anche contro la sua natura, la sua famiglia e il suo culto che non tollerava l'adorazione di altri dei. Don Abel, nonostante tutto ciò che ha passato nella sua vita, vede una luce di speranza e sente che vi è qualcosa di più grande e decide di non procurarsi tesori e ricchezza qui in terra, ma di procurarsi un tesoro più grande nel Cielo. Ecco, miei cari amici atei, la Potenza di Gesù Cristo che chiama a sé anche uomini che non lo conoscono. 

Ma c'è un'altra cosa che mi ha colpito profondamente: per la prima volta, a detta del conduttore, ieri sera tutti gli altri concorrenti presenti, che avevano avuto l'occasione di frequentare Don Abel, piangevano. E alla vista di quelle lacrime, mi sono commosso anche io: uomini diversi, donne diverse, che piangevano nel vedere il loro amico perdere la possibilità di guadagnare soldi e all'idea che quella sera, probabilmente, sarebbe stata l'ultima sera con lui. E' questo è incredibile: Don Abel ha portato alla commozione anche uomini non credenti e apparentemente duri di cuore. Ha sciolto i cuori di chi gli stava intorno, infondendo gioia e sorriso. E difatti, nonostante perdeva ad ogni colpo, sempre più soldi, egli non smetteva di ridere e sorridere, con una gioia ed una luce mai viste. Vi dico che mai in vita mia ho visto una luce così forte negli occhi di un prete. E mi colpiva al cuore perchè mi sono reso conto di chi è un vero discepolo di Cristo: egli non ha nulla, nemmeno una casa perchè distrutta, ma ride e sorride ed è felice come nessuno di noi lo è realmente perchè lui ha trovato quella luce che noi cerchiamo di trovare e mantenere. Gesù disse che noi avremmo dovuto essere la luce di questo mondo e ieri, vedendo Don Abel, mi sono accorto di come deve essere quella luce. Un uomo, di colore, è riuscito ad unire tutti, credenti e non, bianchi e neri di pelle, in un sorriso, in una gioia e in una commozione incredibile fino alla gioia vera e partecipata quando si è scoperto che almeno 20.000 € era riuscito a portarseli a casa. 

Insomma spero che non vi siate persi l'occasione perchè è stata davvero incredibile come esperienza, soprattutto nel vedere una persona riuscire ad unire nell'amore così tante persone. E soprattutto va sottolineato di come Don Abel, nonostante abbia vissuto una vita molto difficile, ha ringraziato Dio di cuore. Insomma penso che avrete capito di cosa io stia parlando e spero anche un giorno di passare da Sorbo e di conoscere di persona, una persona che sembra davvero così genuina e ricca dell'amore di Cristo. Qui in basso io vi posto un breve video per farvi vedere almeno di chi sto parlando, sperando un giorno di trovare il video intero della puntata di ieri sera. Io vi saluto e vi abbraccio tutti. 

domenica 8 novembre 2009

Considerazioni di una domenica pomeriggio

Oggi voglio fare solo qualche considerazione, visto che (è questa la novità) sono impegnato per la costruzione del nuovo progetto (ribadisco il mio invito a chiunque si voglia unire, anche in un secondo momento). 

In primis, mi tocca affrontare nuovamente il capitolo Crocifisso-sentenza di Strasburgo. Oggi pomeriggio in televisione ho ascoltato una frase molto stupida e indecente di un uomo che affermava la pericolosità e il pessimo esempio nel tenere il Crocifisso nelle aule. Purtroppo non posso parlare direttamente con questa persona, ma vorrei sapere quale è la pericolosità di cui si parla e soprattutto quale pessimo esempio Esso dia. Se non sbaglio, il Crocifisso inteso come simbolo religioso, insegna l'uomo solo ad amare il prossimo e sacrificarsi per gli altri. E' questo un pessimo esempio? Dire di aiutare gli altri? O non è piuttosto un pretesto per eliminare il Crocifisso definitivamente dagli occhi e quindi dal cuore delle persone? 
Si parla di pericolosità, ma quale pericolo c'è in un semplice Crocifisso? Quale è dunque questo enorme pericolo? Semmai il pericolo è che il Crocifisso, nelle aule, rimanga l'ultima cosa integra, visto che quasi tutte le scuole sono a rischio crollo. Quindi mi preoccuperei di più della salute fisica degli studenti che della pericolosità di un Crocifisso, che a detta loro (cioè di atei) è solo un oggetto. Un oggetto inanimato può spaventare davvero così tanto? 
E' davvero incredibile, comunque, come questo fatto abbia attirato così tanta attenzione: con tutti i problemi del nostro Paese, ci si è puntati come dei bambini, sul fatto che il Crocifisso non può stare nelle aule. Di questo passo, scommetto che diventerà un problema pure portare al collo una catetina rappresentante il cattolicesimo. E questa voi me la chiamate laicità? Non è piuttosto intolleranza religiosa verso di noi cristiani? Laicità vuol dire tolleranza, non intolleranza. Riflettete su queste parole e sul loro significato intrinseco.

Altra riflessione: il Vangelo di oggi ci mostra una vedova che dona per elemosina, due monete. Voi direte: cosa saranno mai due monete? Per quella vedova tutto, visto che era esattamente ciò che possedeva. E Gesù loda questa vedova per l'amore con il quale ha donato. Lei è un esempio su come noi dovremmo elemosinare o rapportarci verso i nostri beni materiali. Infatti, come quella vedova ha dato tutto perchè le sue fondamenta erano in Dio, così noi che diciamo di avere solide fondamenta in Dio, dovremmo fare lo stesso. Infatti, chi confida in Dio non è perduto, mai e anche se non ha nulla, ha sempre un gran tesoro che nessuno può rubare. E se leggiamo la Prima Lettura di oggi, cioè l'episodio della donna che incontra il profeta Elia, questo è ben confermato. Infatti, l'episodio in questione mostra come Dio non ci fa mancare nulla se solo noi crediamo in Lui ciecamente. Pensateci bene: quante volte Dio è intervenuto nella nostra vita e noi non ce ne siamo nemmeno accorti? Se noi dunque diciamo a Dio di donarci il pane quotidiano, in qualche modo Egli ci nutrirà, così come ha nutrito questa donna e la sua famiglia. Fede, ecco cosa abbiamo bisogno. Basare la nostra vita non sul guadagno materiale, sul possesso, ma sulla comunione con gli altri pensando che Dio è la nostra stessa vita. Aiutare gli altri vivendo in Dio e nutrendosi di Lui e di Lui soltanto. Sembra pazzesco eppure è così: quanti poveri hanno avuto da mangiare? Vi ricordate Don Zeno e i bambini di Nomadelfia che durante la guerra non possedevano nulla, eppure mangiarono? Vi ricordate Francesco d'Assisi che lasciato tutto, non aveva nulla da mangiare? Non fu anch'egli saziato? Questo perchè Dio aiuta chi si basa solo su di Lui. E pensare che se tutti noi avessimo pensato così, non ci sarebbe nemmeno la fame nel mondo e tutti ci sazieremmo a volontà. Invece per cupidigia, avarizia e ingordigia, molti mangiano fino a scoppiare, e altri non hanno quasi nulla.

A tal proposito, oggi mi sono imbattuto in una storia interessante, di un personaggio noto al mondo del calcio. Sto parlando di Leonardo, attuale allenatore del Milan, squadra che milita nel Campionato di Seria A. Leonardo, penserete voi, ha tutto: soldi, ricchezza e dunque è felice. Mangia, beve e fa festa. E invece, vi sbagliate. Quest'uomo, ha passato una crisi di valori nella quale si è accorto della nullità del possesso e si sentiva male al pensiero che lui aveva tanto e altri non avevano nulla. E ha dato quasi tutto via: immagino le vostre reazione eppure è così. Stentavo anche io a crederci, ma eccovi le sue parole: "La vita è fatta di alti e bassi - spiega -. Ci vuole un attimo per stare bene e un altro attimo per stare male. Mi è capitato di avere forti momenti di perplessità, una crisi di valori. A 30 ho attraversato momenti di introspezione. Poi mi sono ributtato nella mischia. Ho lavorato per sei anni nell'ombra, da dirigente del Milan, e non mi trovavo male. Ora faccio l'allenatore ma solo perché ero qui e il club me lo ha chiesto...".

Leonardo spiega ancora: "Durante il mio primo periodo in Italia iniziai a sentirmi in colpa perché potevo acquistare vestiti cari, o mangiare in ristoranti di lusso. Anziché darmi piacere, queste cose mi facevano male. La depressione mi portò insonnia e tachicardia". Di qui la decisione di regalare molte cose ai poveri: "La mia casa a Milano era rimasta praticamente vuota - racconta ancora -. Non c'era più nemmeno il computer. Quando ne avevo bisogno, chiedevo di utilizzare quello degli altri. Ho seguito una terapia di tre mesi. La mia ex moglie e i miei genitori mi aiutarono molto. Cominciai pure a leggere libri di filosofia e psicologia. In quel periodo nacque la Fundaçao Gol di Letra (con l'ex calciatore Raì)". Poi la Fondazione Milan, di cui Leonardo si è occupato per molto tempo e che continua a seguire. Sempre per poter aiutare chi soffre.

Avete visto che dopotutto, ciò che diciamo noi, o meglio ciò che dice Nostro Signore Gesù Cristo, non è così folle e falso? Leonardo ha fatto davvero molto incarnando i veri valori di questa vita nell'aiutare il prossimo con costanza. Magari noi tutti fossimo capaci di farlo: forse il mondo comincerebbe a girare in maniera diversa. Concludo qui e vi auguro una Buona e Santa Domenica a tutti voi!