mercoledì 30 settembre 2009

Testimonianza personale: Gesù ci ama davvero!

Oggi vi devo parlare di qualcosa che mi è accaduto ieri sera, prima di dormire. Come alcuni di voi sanno, questi ultimi giorni non sono stati molto facili per me a causa di tormenti spirituali e psicologici. Non riuscivo più né a pregare né a sentire Gesù vicino a me e nella mia stupidità e debolezza sono ricaduto nell'oblio del peccato. Non sapevo più come rialzarmi e né se avessi la possibilità di farlo. Devo ringraziare gente come Mik e Yanisa che mi hanno risollevato un pò, ma ieri pomeriggio, di nuovo, mi sono sentito vuoto e cattivo. Era come se fossi tornato indietro di anni e non capivo cosa mi stava succedendo. Ho avuto timore che forse avevo frainteso tutto e che io non ero in realtà destinato a salvarmi. Ho avuto timore e mi sono sentito solo come non mai e ho ceduto alla tentazione del peccato. Non me ne sono nemmeno reso conto e mi sentivo vuoto: non provavo nè dolore e nè gioia. Ero un automa più che un essere umano.

Poi, ieri sera, pensai tra me che era inutile pregare se non provavo più nulla. Al tempo, mi sono coricato nel mio letto e ho cominciato a pensare a Gesù. E lì è accaduto qualcosa di inspiegabile. Cominciai a parlare, come se Gesù fosse di fronte a me e non capivo nemmeno io cosa stessi facendo. Ho detto Lui che ero morto e che senza di Lui, la mia vita era finita e che tanto valeva che finisse una volta per tutte. In quel momento di maggior buio, ho sentito un sentimento o meglio una sensazione nuova, di pace e serenità. Ho continuato a parlare e senza rendermente conto la mia bocca ringraziava Gesù perchè mi aveva perdonato. Che vi devo dire: alle 11.40 ero un uomo morto e vuoto e alle 11:41 ero diventato felicissimo, sereno e gioioso. Avevo ritrovato la voglia di combattere e tutto si era rischiarato. E' stato come se avessi avuto un colloquio con Gesù, come quello che abbiamo con i preti nel confessionale. Ho detto tutto a Lui, tutto quello che provavo e un attimo dopo, mi ha riempito di amore. Ho provato quell'amore che non sapevo più provare. Le parole non possono descrivere come mi sono sentito: mi sono sentito amato, protetto e con la gioia nel mio cuore.

Insomma, è stato uno dei momenti più belli e incredibili della mia vita: Gesù mi ha donato un attimo folgorante di amore e pur non riuscendo a vederlo, l'ho sentito accanto a me e quasi di fronte a me. Mai, tranne nel sogno di cui parlai tempo fa, ho provato Gesù così vicino a me. Egli è davvero Consolazione e Amore puro e gratuito. Non so se mi spiego: io ho commesso altri errori, ho voltato le mie spalle nel momento della prova, ma nonostante tutto, Gesù c'èra e mi stava tendendo la Sua mano. Quale persona è in grado di dare così tanto amore? Tutt'ora, che vi sto scrivendo di queste cose, ho il cuore in festa: vi dico che è come se ci fosse una festa dentro di me e mi sento rinato di nuovo. Mi sento più forte e determinato di prima a continuare a lottare perchè, se avevo qualche dubbio, ora mi è sparito sul serio: Gesù esiste realmente ed è accanto a ciascuno di noi e non ci abbandona nemmeno per un istante. Credetemi perchè non c'è niente di più incredibile: questo è il vero godimento per un uomo.
Vi prego, voi increduli, di credermi  perchè voi non siete mai stai amati così tanto e mi piange il cuore sapendo che voi non crediate in Lui. Lui che mi ha teso la mano nonostante tutto. Io vi dico che mai in vita mia, qualcuno ha fatto tanto per me. Credete e parlate con Lui perchè sono certo che vi tenderà la mano anche a voi. Parlategli, oggi stesso: fatelo e ditegli tutto con cuore aperto e non ve ne pentirete. Gesù Cristo è lì pronto ad aspettarvi per farvi conoscere il Suo sconfinato amore.

Vi saluto e vi scongiuro: pregate e lottate perchè davvero ne vale la pena. Gesù ci ama più di quanto noi possiamo anche lontanamente immaginare. A presto


PS Provo grande dolore per tutte quelle persone che oggi sono state vittime di uno tsunami e di un terremoto: questa preghiera è per coloro che ci hanno lasciato in queste ore: L'eterno riposo, dona loro, o Signore, splenda ad essi la tua luce perpetua. Riposino in pace. Amen 

martedì 29 settembre 2009

Riflessione

Cari amici che venite su questo spazio, oggi voglio lasciare la parola, ancora una volta, al nostro fratello Mik a cui devo tantissimo per il suo aiuto nei miei riguardi in questi ultimi giorni che hanno pesato come macigni sulla mia anima. Colgo l'occasione per ringraziare insieme a Mik, tutti coloro che mi hanno dato supporto, specie Yanisa che ringrazio per aver pregato per me. Dopo questo preambolo dovuto, vi lascio ad una splendida e al quanto interessante riflessione di Mik che invito tutti voi a leggere con attenzione: ve lo dico perchè le sue parole, sono vere parole di fede che danno forza a chi in questo momento è debole o vede spegnersi la luce della Speranza. Beh, da parte mia, sappiate comunque che la luce non si spegne mai, m siamo noi che rischiamo di spegnerla a causa della nostra debolezza e del nostro sonno che assomiglia a quello dei discepoli di Gesù che si addormentarono Sul Monte degli ulivi, la notte in cui il Nostro Signore Gesù venne tradito. Ora però lascio la parola a Mik ed io vi saluto augurandovi un buon proseguimento di giornata. A presto

RIFLESSIONE

Carissimo Angel e carissimi fratelli e sorelle, oggi mentre ero davanti all'immagine della Divina Misericordia, ho iniziato a meditare e a contemplare
il mistero della sofferenza.

E' da un pò di tempo che sostengo che Dio, il Creatore, abbia scritto nel creato i misteri dello spirito. E' un libro aperto che tutti possono consultare, basta solo avere Fede e discernimento. Tra l'altro questa mia tesi ha trovato conferma da quando ho letto queste parole di Gesù
che dicevano che il chicco di grano, morendo, produce molto frutto. Guardando al creato, ho trovato molte similitudini con le cose dello spirito.
Gesù stesso parlava in parabole; per far comprendere le cose del cielo, spiegava le cose della terra e per gli uomini di quel tempo era più facile capire in questo modo. Le riflessioni
a cui sono giunto dopo una meditazione sulla sofferenza, le vorrei condividere con tutti i lettori, in special modo per quelli che comprendono meno le cose dello spirito. La sofferenza, per gli uomini lontani da Dio, è una condanna, una disgrazia e addirittura un castigo di Dio.
Noi uomini di Chiesa sappiamo invece, che la sofferenza è un dono. Essa infatti ha contraddistinto tutti i santi ed essi mediante la sofferenza sono giunti alla santità. Per far meglio comprendere come agisce la sofferenza, dobbiamo passare dalla metafora. Dal creato quindi impariamo come "funzionano"le cose dell'anima. Voi sapete che nel mondo contadino, viene utilizzato il letame, lo sterco degli animali per intenderci. La sofferenza è come il letame: sembra inutile, ma anzi, il letame puzza, è materia che passa dal ventre degli animali e come può una sostanza maleodorante tornare utile? E invece il letame, anche se sembra inutile, anche se emana un cattivo odore, concima la terra. Le piante quindi hanno bisogno di concime e di acqua per poter
crescere. Questo accade anche alla nostra anima: la sofferenza che all'uomo sembra inutile, anzi sembra distruggere l'anima, in realtà non solo non la distrugge, ma anzi, la concima! L'acqua per la nostra anima è la parola di Dio. Sofferenza e parola di Dio sono quindi indispensabili per l'anima umana, per poter crescere e diventare grande e bella, tanto da potersi guadagnare il paradiso. Dio è come un contadino che coltiva piante: quando la pianta cresce e diventa grande e bella come vuole il padrone e contribuisce alla nascita e alla crescita di nuove pianticelle con il polline, ella è meritevole di entrare nel giardino del padrone. Così capita anche a noi, anime coltivate da Dio. Se diventeremo belli e grandi nell'anima come vuole Dio, ovvero facendo la Sua Santissima Volontà e impolliniamo le altre piante per farle crescere e cioè evangelizzando, portando la parola di Dio agli altri uomini, anche noi, come le piante, saremo meritevoli di entrare nel giardino del padrone: La casa di Dio, il Paradiso. La sofferenza quindi è un dono che non va scacciato, ma anzi è un dono che va accettato, amato e desiderato! Padre Pio diceva: "Soffro quando non soffro".
I grandi santi ci hanno insegnato che la sofferenza serve per la santità dell'anima ed è dolce soffrire con Gesù. Ma come dicevo all'inizio di questo post, Gesù disse che il chicco di grano se non muore, non produce frutto, al contrario se muore produce molto frutto. Gesù si riferiva alla Sua crocifissione. Lui morendo e soffrendo per noi, infatti, ha generato tanto, tantissimo frutto! E questo frutto è il popolo di Dio! Gesù, il Figlio di Dio, si è sottoposto alla sofferenza per
insegnarci che essa costruisce, non distrugge. Inebriamoci di questa bevanda. Ma la sofferenza che cosa è esattamente? La sofferenza è la privazione di qualcosa. Un corpo malato è privato della salute, soffre. Una persona privata della gioia, soffre. Quando si digiuna ci si priva del cibo: Si soffre, ma sappiamo che il digiuno porta tanti frutti nello spirito. Gesù e i Suoi santi ci hanno insegnato che quando un'anima tanto è più gradita a Dio, tanto dovrà essere potata. Una pianta potata è privata delle sue foglie, ma dopo darà molto frutto! Così anche noi, quando soffriamo, siamo privati della serenità, della calma, della salute, della gioia, ma come la pianta, daremo molto frutto! Io stesso posso testimoniare con la mia vita che la sofferenza è utile all'anima. Io infatti prima di diventare molto credente e praticante, ho dovuto passare attraverso anni terribili di angoscia interiore, di sofferenze davvero spietate. Credevo di morire. Ma dopo tutti questi anni di sofferenza, non solo ho ritrovato la gioia e la serenità che mi sembrava aver perso, ma mi sono ritrovato con un anima riempita di Cristo. Non pregavo, non frequentavo la Chiesa, bestemmiavo, prima della sofferenza. Dopo la sofferenza: Prego, non bestemmio, anzi quando sento bestemmiare qualcuno gli dico di non farlo, frequento la Chiesa, partecipo ai
sacramenti. Dico questo, non per dire che io sono un buon cristiano, non per vantarmi di avere una buona condotta cattolica, solo Dio può dire cosa faccio bene o meno, ma dico queste cose per testimoniarvi come la sofferenza e la presenza di Cristo, cambiano l'anima, la trasfigurano!
Fratelli e sorelle carissimi, abbandonatevi fra le braccia paterne del Padre, lasciatevi andare a Gesù Cristo! Fatevi nutrire dalla Sua Parola e dal Suo Corpo:

Leggete il Vangelo, confessatevi, partecipate all'Eucaristia!
Accettate la sofferenza come dono: Essa è il fertilizzante della nostra anima!

Vi abbraccio tutti, con l'augurio di poterci abbracciare tutti un giorno nella patria celeste.

Sia lodato Gesù Cristo.

lunedì 28 settembre 2009

Messaggio Regina degli Ultimi Tempi

Oggi vi è un altro messaggio della Vergine degli Ultimi Tempi del 26 settembre 2009, pubblicato dalla Direzione della Regina degli Ultimi Tempi:

Messaggio del 26/09/09

Durante la celebrazione Eucaristica vidi una luce scendere sul celebrante. Al centro vi era la Vergine Santa, alla Sua destra San Michele Arcangelo e alla Sua sinistra San Giuseppe.

La Vergine Santa mi disse: “Figlio mio, Noi rappresentiamo la Santa Madre Chiesa, per la salvezza delle anime”. Poi aggiunse:

“Figli miei prediletti, aiutiamo il Santo Padre con la preghiera affinché  al termine della Santa Messa vengano  recitate  le preghiere a S. Michele Arcangelo e a San Giuseppe per preparare le anime alla seconda venuta di mio Figlio Gesù".

Vi amo tutti e vi benedico. Poi mi fu rivolta  la parola del Signore: 

Luca  8, 9-16
“9I suoi discepoli lo interrogarono sul significato della parabola. 10Ed egli disse: "A voi è dato conoscere i misteri del regno di Dio, ma agli altri solo in parabole, perché

vedendo non vedano
e udendo non intendano
.

11Il significato della parabola è questo: Il seme è la parola di Dio. 12I semi caduti lungo la strada sono coloro che l'hanno ascoltata, ma poi viene il diavolo e porta via la parola dai loro cuori, perché non credano e così siano salvati. 13Quelli sulla pietra sono coloro che, quando ascoltano, accolgono con gioia la parola, ma non hanno radice; credono per un certo tempo, ma nell'ora della tentazione vengono meno. 14Il seme caduto in mezzo alle spine sono coloro che, dopo aver ascoltato, strada facendo si lasciano sopraffare dalle preoccupazioni, dalla ricchezza e dai piaceri della vita e non giungono a maturazione. 15Il seme caduto sulla terra buona sono coloro che, dopo aver ascoltato la parola con cuore buono e perfetto, la custodiscono e producono frutto con la loro perseveranza.
16Nessuno accende una lampada e la copre con un vaso o la pone sotto un letto; la pone invece su un lampadario, perché chi entra veda la luce. 17Non c'è nulla di nascosto che non debba essere manifestato, nulla di segreto che non debba essere conosciuto e venire in piena luce. 18Fate attenzione dunque a come ascoltate; perché a chi ha sarà dato, ma a chi non ha sarà tolto anche ciò che crede di avere".

www.verginedegliultimitempi.com

    


sabato 26 settembre 2009

Segnalazione: il Fatto Quotidiano

Apro solo una piccola parentesi nel mio umile spazio, per una segnalazione. Visto e considerato che io ritengo l'informazione una componente fondamentale dei nostri tempi e visto e considerato che in Italia essa se non è censurata, è molto limitata, voglio fare da sponsor ad un nuovo quotidiano che si assume l'onere di garantire un informazione cristallina e pulita da ogni condizionamento politico, economico o finanziario. Questo quotidiano è diretto da Antonio Padellaro e vede nella sua redazione, giornalisti del calibro del celebre Marco Travaglio. Il nome del quotidiano è "Il Fatto Quotidiano". Per chi ne volesse sapere di più su cosa sia, o dove si può trovare, può andare qui. Un saluto da parte mia e a presto.

mercoledì 23 settembre 2009

Messaggio Regina degli Ultimi Tempi

Oggi vi porto un altro messaggio della Vergine degli Ultimi Tempi del 23 settembre 2009, pubblicato dalla Direzione della Regina degli Ultimi Tempi:


Messaggio del 23-09-2009

 

Figli miei sono a voi perché desidero che cresca in voi la perseveranza nell'amore per il  Signore. Tante volte iniziate il vostro cammino di fede e di amore nel suo nome ma a causa anche di piccole incomprensioni abbandonate gli impegni assunti e persino le preghiere e la partecipazione alla santa messa quotidiana. Vi chiedo un po’ di coraggio per restare nelle vie del Signore, nonostante le sofferenze, offrendo i sacrifici e le umiliazioni a Gesù Eucaristico, affinché siate uniti a Lui nella Santa Comunione. Solo così potete comprendere quanto avete bisogno  del Suo amore. Tutti state vivendo la “grande tribolazione” alla quale io stessa vi ho preparati fin dalle prime apparizioni nel Santuario di San Lazzaro, che scelsi come luogo per iniziare il mio cammino di redenzione con voi. Non abbandonatemi proprio ora, insieme possiamo tutto, vi prego, non mi abbandonate!

Vi benedico nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


domenica 20 settembre 2009

Il Ritorno di Gesù Cristo: continua

Come promesso ecco il contributo sul ritorno di Gesù Cristo, del Gruppo della Regina degli Ultimi Tempi. Buona lettura e buona domenica a tutti voi.


In questi ultimi tempi, ma già dalle apparizioni di Fatima, la Vergine Maria nei suoi messaggi ci fa comprendere la sua grande preoccupazione per tutta l'umanità. E’ vero che nei messaggi dati ai profeti degli ultimi tempi vi sono dei riferimenti catastrofici,che riguardano lo scenario mondiale, ma il cristiano vero non deve certamente temere per la sua salvezza. Lo scopo dei messaggi mariani non è diffondere un sentimento di terrore nel lettore, quanto di preparare tutti, ma soprattutto i lontani e i peccatori, alla redenzione. Gesù ha sempre sostenuto, quando è stato accusato di frequentare prostitute e malfattori , di essere venuto per gli ammalati non per i sani. La Bibbia è piena di riferimenti che allertano il mondo contro il male in attesa del nuovo Regno. Anche la chiesa di oggi, attraverso il nostro Papa, si fa portavoce di un messaggio forte e incisivo. Nell’omelia pronunciata in occasione dell’apertura del Sinodo dei Vescovi del 2005, il nostro Pontefice, prendendo spunto dal passo biblico del profeta Isaia, afferma che la profezia da lui annunciata e che riguardò a suo tempo la distruzione di Gerusalemme, minaccia anche noi, la Chiesa in Europa, l’Europa e l’Occidente. Se il Sommo Pontefice come Vicario di Cristo può considerare i nostri tempi a rischio tanto da temere che possa attuarsi la minaccia di Gesù fatta alla Chiesa di Efeso “verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro” aggiungendo che anche a noi può essere tolta la luce, vuol dire che egli è davvero preoccupato. Lo stesso Gesù durante la sua vita terrena condannò in maniera decisa i comportamenti degli scribi e dei farisei affermando “Gerusalemme, Gerusalemme, che uccidi i profeti e lapidi quelli che ti sono inviati, quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una gallina raccoglie i pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco: la vostra casa vi sarà lasciata deserta! Vi dico infatti che non mi vedrete più finché non direte: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!". E se queste ultime parole pronunciate da Gesù si riferissero proprio al nostro pontefice Benedetto XVI, quasi ad identificare in lui “colui che viene nel nome del Signore” e quindi il profeta inviato per prepararci al ritorno di Gesù sulla terra? . Anche negli Atti degli apostoli ritornano le parole di Mosè “ il Signore vostro Dio vi farà sorgere un profeta come me in mezzo ai vostri fratelli ; voi lo ascolterete in tutto quello che Egli vi dirà. E chiunque non ascolterà quel profeta, sarà estirpato di mezzo al popolo.
La Vergine Maria,come Madre della Chiesa non può che avere lo stesso interesse del Papa di proteggere i suoi figli preparandoli alla verità e se la verità è contenuta nei messaggi escatologici sarebbe il caso di accoglierli, accogliendo anche il profeta che parla “nel nome del Signore” per preparare la venuta di Gesù. Facciamo nostre le parole del Papa rivolte a Dio per tutto il mondo: “Aiutaci a convertirci! Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede, la nostra speranza e il nostro amore, perché possiamo portare frutti buoni!”


sabato 19 settembre 2009

Il Ritorno di Gesù Cristo

Lutti, dolori, sofferenze, immoralità, impurità,ateismo, menefreghismo, delirio di onnipotenza. Questi sono i caratteri del nostro mondo attuale: è una visione che può sembrare pessimistica all'eccesso, ma io la penso così. Ogni mattina mi alzo e faccio una rapida rassegna stampa dei quotidiani: cosa vi leggo sopra? Padre uccide figlio; Madre uccide figlia; figlia uccide padre; padre stupra figlia; nero preso a bastonate; autobomba esplosa fa vittime; lanci di missili; dichiarazioni negazionistiche. Questi sono i titolo dei nostri quotidiani. 

Cosa voglio dire con questa premessa? Che forse il tempo in cui il maligno sarebbe stato sciolto è iniziato. Satana è libero di agire e di divorare le anime degli uomini che per stoltezza e debolezza, si arrendono al suo fascino. Eppure Gesù ci ha avvertito in tutti i modi possibili; ci ha dato la Via da seguire e ci ha avvertito che anche gli eletti sarebbero stati soggetti all'inganno. Eppure l'uomo non si è fidato delle Sue parole e ha preferito credere alle proprie parole o a quelle scritte da qualche filosofo già morto e sepolto, le cui parole magari sono state scritte in un certo contesto e poi completamente mal interpretate. 

Invece di credere a Gesù Cristo, si preferisce credere in sé stessi e questi sono i risultati: guerre e omicidi ogni giorno. Alcuni mi chiedono ma com'è possibile che oggi si uccide così facilmente, anche per un parcheggio? La risposta per me è semplice: satana è dentro di noi e approfitta della situazione per metterci in mano l'arma con cui colpire il nostro fratello. Quello che i dottori chiamano raptus, io chiamo sussurro del diavolo. Il che conferma che egli è più attivo che mai, grazie anche a noi. Il nostro caro amico Mik ha lasciato un commento sui mezzi di comunicazione di oggi in cui ha posto proprio l'accento su come essi siano diventati strumenti di distruzione di massa. Il rimbecillimento avviene oggi tramite questi mezzi che inculcano nelle menti dei telespettatori, idee immorali e assolutamente contrarie alla dottrina di Dio. 
Pensate che il direttore di Striscia La Notizia (noto programma satirico di cui condivido solo lo spirito investigativo), Antonio Ricci, alla domanda riguardante la mercificazione dei corpi, con l'uso delle veline, ha risposto che la mercificazione è ovunque. Allora il cosi fan tutti viene nuovamente usato come giustificazione. Ormai siamo bravi a giustificarci, u pò come i ragazzi sono bravi a giustificare le assenza a scuola. Il così fan tutti oramai è diventato il modus operandi.

Tutto ciò lo dico perchè come il male sta dilagando, anche il bene si sta preparando. Pensate che Dio si sia dimenticato di noi? Assolutamente no. Egli sta attendendo il momento più opportuno per realizzare il Disegno Supremo previsto sin dal momento della creazione: il ritorno di Gesù Cristo e l'arrivo del Regno dei Cieli. Non sappiamo l'ora né il momento esatto e nemmeno so se noi avremo il privilegio e l'onore di assistervi, ma di una cosa sono sicuro: il ritorno di Gesù Cristo è prossimo e tutti i segni ce lo mostrano. Domani pubblicherò un lavoro interessante inerente il ritorno di Gesù Cristo, pubblicato dal Gruppo della Direzione della Regina degli Ultimi Tempi. Nel frattempo, io vi dico credete e convertitevi al Vangelo, prima che l'ora giunga cogliendovi impreparati. Credete al vostro cuore e alla vostra coscienza che vi vuole parlare e smettetela di mettervi sempre al centro dell'universo: perchè "chi si esalta sarà umiliato, mentre chi si umilia sarà esaltato!". Pace e speranza a tutti voi. Un caro saluto

giovedì 17 settembre 2009

Ancora lutto

Penso che tutti voi sappiate del tragico evento in Afghanistan, costato la vita di 6 nostri connazionali: tutti giovani e con un futuro davanti.

Questo è un giorno di lutto, l'ennesimo: come al solito la guerra mostra sempre che essa provoca solo morti e nient'altro. Molti parlano che si è lì per riportare democrazia e ordine, ma è davvero l'unica soluzione, quelle delle armi? E cosa fare se questa guerra non finisse mai?

E poi perchè, dico perchè si usa il nome di una religione per provocare dolore e sofferenza? Dio non può volere che i suoi figli si uccidano tra di loro. Anzi, io penso che chiunque dica una cosa simile, non conosce nemmeno chi sia Dio. E' terribile vedere morire giovani persone per una guerra santa senza senso. E quanto sangue è stato sparso in questi anni?m E quali risultati si sono ottenuti?

Spero solo che un giorno si potrà davvero avere un mondo libero da guerre, da morti inutili, da armi vili e da ferocia e violenza. Sogno un mondo in cui i problemi si risolvano parlando e discutendo, ma mai facendo ricorso alle armi. Ma il cuore dell'uomo è troppo duro e troppo incline alla violenza per realizzare una cosa simile. Aspetto, perciò, con ansia il giorno in cui Gesù Cristo tornerà per portare il Suo Regno, perchè solo in quel giorno, tutto il dolore, tutta l'ingiustizia e tutta la sofferenza, spariranno definitivamente. 

Chiudo, con una preghiera per le vittime dell'odio, non solo di oggi, ma di tutti questi anni. Prego affinché trovino la pace e prego affinché queste stupide e inutili guerre, terminino per sempre.

L'eterno riposo dona loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace. Amen.

martedì 15 settembre 2009

Beata Vergine Maria Addolorata

Oggi ricorre la festività in ricordo della Beata Vergine Maria Addolorata. Lascio dunque lo spazio del blog ad un articolo che presenta questa celebrazione. Io vi saluto e vi auguro una lettura attenta e bella. 

La devozione alla Vergine Maria Addolorata, che trae origine dai passi del Vangelo, dove si parla della presenza di Maria Vergine sul Calvario, prese particolare consistenza a partire dalla fine dell’XI secolo e fu anticipatrice della celebrazione liturgica, istituita più tardi.

Il “Liber de passione Christi et dolore et planctu Matris eius” di ignoto (erroneamente attribuito a s. Bernardo), costituisce l’inizio di una letteratura, che porta alla composizione in varie lingue del “Pianto della Vergine”.

Testimonianza di questa devozione è il popolarissimo “Stabat Mater” in latino, attribuito a Jacopone da Todi, il quale compose in lingua volgare anche le famose “Laudi”; da questa devozione ebbe origine la festa dei “Sette Dolori di Maria SS.” Nel secolo XV si ebbero le prime celebrazioni liturgiche sulla “compassione di Maria” ai piedi della Croce, collocate nel tempo di Passione.

 

A metà del secolo XIII, nel 1233, sorse a Firenze l’Ordine dei frati “Servi di Maria”, fondato dai Ss. Sette Fondatori e ispirato dalla Vergine. L’Ordine, che già nel nome si qualificava per la devozione alla Madre di Dio, si distinse nei secoli per l’intensa venerazione e la diffusione del culto dell’Addolorata; il 9 giugno del 1668, la S. Congregazione dei Riti permetteva all’Ordine di celebrare la Messa votiva dei sette Dolori della Beata Vergine, facendo menzione nel decreto che i Frati dei Servi, portavano l’abito nero in memoria della vedovanza di Maria e dei dolori che essa sostenne nella passione del Figlio.

 

Successivamente, Pp Innocenzo XII, il 9 agosto 1692, autorizzò la celebrazione dei Sette Dolori della Beata Vergine la terza domenica di settembre.

Ma la celebrazione ebbe ancora delle tappe, man mano che il culto si diffondeva; il 18 agosto 1714 la Sacra Congregazione approvò una celebrazione dei Sette Dolori di Maria, il venerdì precedente la Domenica delle Palme e Pp Pio VII, il 18 settembre 1814, estese la festa liturgica della terza domenica di settembre a tutta la Chiesa, con inserimento nel calendario romano.

Infine Pp s. Pio X (1904-1914), fissò la data definitiva del 15 settembre, subito dopo la celebrazione dell’Esaltazione della Croce (14 settembre), con memoria non più dei “Sette Dolori”, ma più opportunamente come “Beata Vergine Maria Addolorata”.

 

La memoria della Vergine Addolorata (in latino Mater Dolorosa) chiama a rivivere il momento decisivo della storia della salvezza e a venerare la Madre associata alla passione del figlio e vicina a lui innalzato sulla croce. La sua maternità assume sul calvario dimensioni universali presentandosi come la nuova Eva, perché, come la disobbedienza della prima donna portò alla morte, così la sua mirabile obbedienza porti alla vita.

 

I Sette Dolori di Maria, corrispondono ad altrettanti episodi narrati nel Vangelo:

 

1.     La profezia dell'anziano Simeone, quando Gesù fu portato al Tempio «...E anche a te una spada trafiggerà l'anima» (Lc 2,35).

2.     La Sacra Famiglia è costretta a fuggire in Egitto «Giuseppe, destatosi, prese con sé il Bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto» (Mt 2,14).

3.     Il ritrovamento di Gesù dodicenne nel Tempio a Gerusalemme «...Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo» (Lc 2,48).

4.     Maria addolorata, incontra Gesù che porta la croce sulla via del Calvario.  

5.     La Madonna ai piedi della Croce in piena adesione alla volontà di Dio, partecipa alle sofferenze del Figlio crocifisso e morente.  

6.     Maria accoglie tra le sue braccia il Figlio morto deposto dalla Croce.  

7.     Maria affida al sepolcro il corpo di Gesù, in attesa della risurrezione.

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lunedì 14 settembre 2009

Camminare verso Gesù Cristo

Ieri il nostro fratello Mik, mi ha segnalato un articolo davvero molto bello che lo ha aiutato nei momenti di difficoltà. L'ho appena letto ed è stato davvero di grande aiuto perchè ci fa capire molte cose sulla fede in Gesù Cristo. Ci fa capire come Lui, anche se non lo vediamo, è sempre insieme a noi; lo fa capire attraverso un episodio del Vangelo: la camminata di Gesù sulle acque. La nave dei discepoli senza Gesù in balia delle acque e i discepoli che nonostante la loro fede in Gesù hanno paura. Ma Gesù pur non essendo con loro fisicamente, è accanto loro e subito viene a soccorrerli. Ma l'aspetto più grande è la camminata di Pietro sull'acqua verso Gesù. In effetti l'autore dell'articolo ha ragione perchè Pietro è un pò come tutti noi: parte carico di fede e fiducia in Gesù, ma poi la sua insicurezza e la paura prendono il sopravvento. Chi di noi non ha provato le stesse sensazioni di Pietro? Eppure Gesù c'è sempre e come perdona Pietro, Egli perdona anche noi. Ricordo una frase della famosa attrice convertita Claudia Koll, la quale alla domanda cosa avesse portato lei al cambiamento, rispose che era sorpresa di come Gesù l'avesse perdonata dopo tutto ciò che aveva fatto. Lei era stupita di sentirsi perdonata perchè pensava di non poter esser perdonata. 

E' normale avere timore e paura: ma dobbiamo trasformare questa paura in fede. Comunque è giusto che ora lasci lo spazio all'articolo in sè perchè sicuramente è più chiarificatore di me. Qui vi posto solo uno stralcio e poi vi invito a leggerlo tutto, se volete, cliccando su FONTE in basso. Io vi saluto e vi abbraccio in Gesù.

""Varie migliaia di persone avevano ascoltato la predicazione di Gesù Cristo e si erano saziate dei pani e dei pesci che Egli aveva loro offerto con una tale abbondanza che ne era avanzata una certa quantità [1]. Si può immaginare che gli apostoli siano rimasti molto sorpresi.  Oltre alla meraviglia erano anche pieni di gioia. Ancora una volta avevano sperimentato la vicinanza del Signore. Potrebbe sembrare che questa nuova esperienza non dovesse avere tanta importanza per loro, abituati com'erano a vivere accanto a Gesù Cristo. Ma come dimentichiamo in fretta i momenti in cui abbiamo toccato con mano la presenza di Dio al nostro fianco; e per questo come torniamo a sorprenderci e a rallegrarci quando la sperimentiamo di nuovo.
Quante volte notiamo con chiarezza che Dio è accanto a noi, che non ci ha abbandonato in un momento importante e ci riempiamo di una gioia e di una sicurezza che non si devono soltanto al buon risultato che ci interessava, ma anche – e soprattutto – alla coscienza di vivere con il Signore.
E quante volte, tuttavia, lo perdiamo di vista e ci lasciamo prendere dalla paura che una cosa importante non riesca bene; come se Dio potesse dimenticarsi di noi, o come se la Croce fosse un segno che Egli si è allontanato."" FONTE

domenica 13 settembre 2009

Non basta credere in Dio

Ieri prendendo spunto dalla Parabola di Gesù Cristo, avevo affrontato il tema legato alla fede che si deve tradurre sul piano pratico in opere concrete. Il succo del mio discorso, che non è altro che la riproposizione del discorso di Gesù, era appunto che non basta avere fede in Dio: ma che bisogna anche operare secondo la fede e quindi mettere in pratica gli insegnamenti di Gesù. D'altronde se si dice di credere in qualcuno, poi si dovrebbe fare quello che la persona in cui credi dice di fare. Se noi diciamo di amare Gesù e di credere in Lui, significa anche che amiamo i suoi insegnamenti che riteniamo giusti e dunque dovremmo seguirli. Altrimenti sarebbe un evidente contraddizione. 

Ecco, oggi, il nostro Papa Benedetto XVI, ha confermato questa visione di cose ed ha anzi egli stesso ammonito coloro che dicono di esser credenti solo a parole. Le prossime parole non sono mie, ma sono stralci di un articolo di Radio Vaticana che potete trovare interamente qui.

 
""Non è un vero credente chi dice di avere fede ma non ama in modo concreto i fratelli e non segue Gesù sulla via della croce: è questo in sintesi quanto ha detto il Papa oggi all'Angelus a Castel Gandolfo. Benedetto XVI ha ribadito che il Signore non è venuto a insegnarci una filosofia ma la via che conduce alla vita. “Questa via – ha aggiunto - è l'amore, che è l'espressione della vera fede”.


Il Papa, commentando le letture della 24.ma Domenica del Tempo Ordinario, esorta i fedeli a rispondere a due questioni cruciali: “Chi è per te Gesù di Nazareth?”. E poi: “La tua fede si traduce in opere oppure no?”. Alla prima domanda Pietro dà una risposta netta e immediata: “Tu sei il Cristo”, cioè il Messia, il consacrato di Dio mandato a salvare il suo popolo. “Pietro e gli altri apostoli, dunque – afferma il Papa - a differenza della maggior parte della gente, credono che Gesù non sia solo un grande maestro, o un profeta, ma molto di più. Hanno fede: credono che in Lui è presente e opera Dio”.

“Se uno ama il prossimo con cuore puro e generoso, vuol dire che conosce veramente Dio. Se invece uno dice di avere fede, ma non ama i fratelli, non è un vero credente. Dio non abita in lui. Lo afferma chiaramente san Giacomo nella seconda lettura della Messa di questa Domenica: ‘Se non è seguita dalle opere, [la fede] in se stessa è morta”.
(Gc 2,17).


A questo proposito, il Papa cita uno scritto di San Giovanni Crisostomo, uno dei grandi Padri della Chiesa, che il calendario liturgico invita a ricordare oggi:
“Proprio commentando il passo citato della Lettera di Giacomo egli scrive: ‘Uno può anche avere una retta fede nel Padre e nel Figlio, così come nello Spirito Santo, ma se non ha una retta vita, la sua fede non gli servirà per la salvezza. Quando dunque leggi nel Vangelo: «Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio» (Gv 17,3), non pensare che questo verso basti a salvarci: sono necessari una vita e un comportamento purissimi” (cit. in J.A. Cramer, Catenae graecorum Patrum in N.T., vol. VIII: In Epist. Cath. et Apoc., Oxford 1844).

“La croce di Cristo – ha concluso il Papa salutando i fedeli polacchi – non è per noi motivo di scandalo, ma di vanto” perché è il “segno dell'infinito amore di Dio, in cui si è compiuta la nostra salvezza”. 

sabato 12 settembre 2009

Il frutto dell'albero buono

Il Vangelo di oggi è molto significativo perchè mostra come si distingue un uomo buono da un uomo cattivo. Gesù ce lo dice tramite una delle Sue meravigliose parabole, ma il senso è abbastanza chiaro. Ecco le parole di Gesù Cristo: «Non c'è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni. Ogni albero infatti si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dalle spine, né si vendemmia uva da un rovo.
L'uomo buono trae fuori il bene dal buon tesoro del suo cuore; l'uomo cattivo dal suo cattivo tesoro trae fuori il male, perché la bocca parla dalla pienezza del cuore.
Perché mi chiamate: Signore, Signore, e poi non fate ciò che dico? Chi viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, vi mostrerò a chi è simile: è simile a un uomo che, costruendo una casa, ha scavato molto profondo e ha posto le fondamenta sopra la roccia. Venuta la piena, il fiume irruppe contro quella casa, ma non riuscì a smuoverla perché era costruita bene.
Chi invece ascolta e non mette in pratica, è simile a un uomo che ha costruito una casa sulla terra, senza fondamenta. Il fiume la investì e subito crollò; e la rovina di quella casa fu grande» .

Dunque dal frutto si riconosce l'uomo buono. Se un uomo parla bene, ma le sue opere non sono buone, esso sarà uomo buono o cattivo? Esso sarà uomo cattivo ed ipocrita: perchè le parole sono semplici da dire, ma la volontà di Dio è più difficile da fare. Se io vi parlassi di queste cose e poi non le mettessi in pratica io per primo, io sarei un uomo cattivo ed ipocrita. Così anche tutti voi che predicate amore al Signore con le vostre labbra, ma che non volete attuare la volontà di Dio. Molti con cui ho discusso in questi giorni, dicevano che sbagliavo a predicare così. Secondo loro noi scegliamo il peccato, ma in realtà ogni azione che non sia malvagia è ben accetta. Nel loro ragionamento umano, cercavano di giustificare anche le opere malvagie. Perchè per loro Dio, se esiste, è misericordioso e non iracondo. Altri ancora affermavano che non dobbiamo avere timore di Dio perchè ci ama. D'accordo, è vero che Dio è infinitamente buono e che ci ama tantissimo: ma ciò non significa che noi possiamo compiere tutto ciò che piace a noi. Se noi lodassimo Dio con le labbra e poi compissimo opere malvagie, sarebbe come servire Dio e Mammona. Invece Gesù ci dice che non possiamo seguire sia Dio che Mammona, ma dobbiamo compiere la scelta definitiva. E se noi vogliamo seguire Dio, dobbiamo imparare a eseguire la Sua volontà e a compiere solo le opere buone, che compiamo alla luce del sole e che la nostra coscienza non sanziona nemmeno minimamente. Infatti, basta anche un dubbio nella coscienza per farci capire che quell'opera è malvagia e non retta dinanzi agli occhi di Dio. 

Quindi, dalle opere si evince anche la nostra fede in Dio. Se compissimo tutto ciò che ci aggrada, Dio sarebbe felice di noi? Come potrebbe perdonarci se noi compissimo sempre azioni malvagie nonostante i suoi avvertimenti? Dio infatti è buono con tutti noi, ma la giustizia richiede che i giusti siano separati dai malvagi. E da cosa si evince il malvagio? Dal suo frutto, cioè dalle sue opere. Ecco perchè Gesù ci dice queste cose: perchè Egli tornerà come Giudice buono e ci giudicherà secondo il nostro frutto e secondo le nostre opere; non in base a quante volte abbiamo detto o invocato il Suo nome. Se noi amiamo Gesù, tutto è comprensibile: ma se noi amiamo noi stessi e le nostre azioni, vuol dire che amiamo Dio con le labbra, ma non con il cuore. Gesù diceva: ""Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me""

Esser cristiani vuol dire ascoltare e mettere in pratica la volontà di Dio. Suor Faustina Kowalska, nel suo diario, annotò questa frase di Nostro Signore Gesù: “Scrivi che giorno e notte il Mio sguardo riposa su di lui e che permetto queste contrarietà per aumentare i suoi meriti. Io do la ricompensa non per il risultato positivo, ma per la pazienza e la fatica sopportata per Me ».

Frase di speranza per tutti noi che lottiamo ogni giorno per resistere al male e per seguire la volontà di Dio. Possa questa frase illuminarvi e darvi speranza nel vostro futuro. E sappiate che la ricompensa nei Cieli è grande per voi. Dio vi benedica tutti, con la speranza che Egli possa aprire le menti di chi ancora segue il suo credo e non quello di Dio Padre.

venerdì 11 settembre 2009

11 settembre: in ricordo delle vittime

Oggi ricorre l'anniversario di una delle più terribili tragedie del nostro secolo. Dio viene usato per scopi di guerra: una delle cose peggiori che l'uomo possa mai fare. Usare la religione come strumento di guerra, dimostra che in realtà si crede solo in sé stessi e nelle armi e non in Dio.

Comunque oggi è giusto ricordare solo le vittime innocenti dell'odio e della violenza umana.

Riposino in pace. Amen

giovedì 10 settembre 2009

Testimonianza di Suor Faustina Kowalska

Visto e considerato che molti lettori non credenti insistono nel dire che chi crede in Cristo Gesù, crede perchè indottrinato dalla Chiesa sin da bambino, oggi propongo la testimonianza di Suor Faustina Kowalska. Nel suo diario ella si sofferma sulla sua fede e su come Gesù l'ha chiamata senza che nessuno le avesse mai spiegato nulla. Ecco il passo che più ci interessa:

[...]Fin dall'età di sette anni avvertii la suprema chiamata di Dio, la grazia della vocazione alla vita religiosa. A sette anni intesi per la prima volta la voce di Dio nella mia anima, cioè la chiamata ad una vita più perfetta, ma non sempre ubbidii alla voce della grazia. Non incontrai nessuno che mi chiarisse queste cose. Diciottesimo anno di vita; insistente richiesta ai genitori del permesso di entrare in convento; rifiuto categorico dei genitori. Dopo tale rifiuto mi diedi alle vanità della vita, non rivolgendo alcuna attenzione alla voce della grazia, sebbene l'anima mia / non trovasse soddisfazione in nulla. Il richiamo continuo della grazia era per me un gran tormento, però cercavo di soffocarlo con i passatempi. Evitavo d'incontrarmi con Dio intimamente e con tutta l'anima mi rivolgevo verso le creature. Ma fu la grazia di Dio ad avere il sopravvento nella mia anima. Una volta ero andata ad un ballo con una delle mie sorelle. Quando tutti si divertivano moltissimo, l'anima mia cominciò a provare intimi tormenti. Al momento in cui cominciai a ballare, scorsi improvvisamente Gesù accanto a me, Gesù flagellato, spogliato delle vesti, tutto coperto di ferite, che mi disse queste parole: « Quanto tempo ancora ti dovrò sopportare? Fino a quando mi ingannerai?». All'istante si spense l'allegro suono della musica; scomparve dalla mia vista la compagnia in cui mi trovavo. Rimanemmo soli Gesù e io. Mi sedetti accanto alla mia cara sorella, facendo passare per un mal di testa quanto era accaduto dentro di me. Poco dopo abbandonai la compagnia e la sorella senza farmi scorgere e andai nella cattedrale di S. Stanislao Kostka. Era quasi buio. Nella cattedrale c'erano poche persone. Senza badare affatto a quanto accadeva intorno, mi prostrai, le braccia stese, davanti al SS.mo Sacramento e chiesi al Signore che si degnasse di farmi conoscere ciò che dovevo fare. Udii allora queste parole: « Parti immediatamente per Varsavia; là entrerai in convento ». Mi alzai dalla preghiera, andai a casa e sbrigai le cose indispensabili. Come potei, misi al corrente mia sorella di quello che era avvenuto nella mia anima, le chiesi di salutare i genitori e così, con un solo vestito, senza nient'altro, arrivai a Varsavia. [...]

Eccovi la risposta. Suor Faustina non è stata indottrinata da nessuno: ma la chiamata del Signore è stata così forte da non poter più opporre alcuna resistenza. Un pò come accadde anche a San Paolo. Quindi voi increduli che credete alla voce dell'indottrinamento, sappiate che avete preso un abbagglio gigantesco, frutto dell'inganno del maligno. CHi crede realmente in Cristo Gesù, lo fa perchè chiamato e perchè sente Gesù nelle sue vene e nel suo cuore. Come è successo a me, come è successo al nostro fratello Mik, come è successo a Suor Faustina e come è successo a San Paolo. La Chiesa non c'entra assolutamente niente e non vi è assolutamente alcun indottrinamento. Noi siamo figli di Dio e la fede in Lui è già dentro di noi. Spetta a noi se alimentarla o reprimerla in nome di una ribellione ispirata dall'uomo arido e dal maligno. A voi spetta la scelta: a chi volete credere? Alle voci, alle parole di qualche uomo, o alle testimonianze di centinaia, centinaia di persone? Alla parola di qualche filosofo o alla parola di Gesù Cristo, Figlio di Dio? A voi la scelta finale. Sappiate però che ogni scelta comporta delle conseguenze...

Con questo post ho voluto rispondere soprattutto ai commenti di un fratello noto come uomo che spala, che predicava appunto la teoria dell'indottrinamento e dell'eversione delle Parole originarie di Cristo. Voglio infatti che tutti sappiano che non siamo indottrinati, o meglio non lo siamo da uomini. Siamo sì indottrinati, ma da Gesù Cristo, nostro Unico Maestro!

mercoledì 9 settembre 2009

Messaggio Regina degli Ultimi Tempi

Oggi vi porto un altro messaggio della Vergine degli Ultimi Tempi del 9 settembre 2009, pubblicato dalla Direzione della Regina degli Ultimi Tempi:


Messaggio del 09-09-2009

 

Figli miei, sono a voi per indurvi a riconoscere i segni dei tempi, tempi dolorosi che esigono un esame di coscienza che vi porti a rivedere tutta la vostra esistenza. Spesso la vostra mente è attanagliata dal buio completo che vi spinge verso direzioni e scelte sbagliate. Avete bisogno di aprire il cuore a Dio e alla sua dottrina perché solo in Lui potete trovare ciò che è giusto e santo. Vi invito, figli miei, ad orientarvi   

nella giusta direzione attingendo sostegno dalla preghiera quotidiana e costante, che rende viva la fede e la rinnova nell'impegno di incontrare Gesù, il Salvatore del mondo. Lo so che soffrite anche voi per il male che entra nella vostra esistenza senza che vi possiate resistere, ma vi prego di avere fiducia in me, nella mia presenza costante nei vostri cuori, nelle vostre famiglie, nelle vostre case. Io non vi abbandono mai e prego e soffro con voi perché ho a cuore la vostra salvezza.

Vi benedico nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


martedì 8 settembre 2009

Un saluto ad un nostro fratello che ci lascia

Oggi, come tutti sapete, è morto Mike Bongiorno, considerato il papà della tv. Voi sapete ciò che penso della televisione di oggi: la sua volgarità e la poca informazione, l'hanno portata ad essere quasi la rovina dei popoli. Però questa persona, questo fratello che oggi ci ha lasciato per andare verso la Casa del Padre, è stato uno dei pochi capaci di portare allegria nelle case di milioni di persone, senza scadere nel volgare o nel compromesso o nelle liti per alzare l'audience. Mike Bongiorno ha mostrato la vera televisione che oggi non esiste quasi più, rimpiazzata dal commercio di corpi femminili e dalla spasmodica ricerca dell'episodio per alzare gli ascolti, senza pensare se si tratti di volgarità, diseducazioni ecc... 
Ecco io l'ho voluto ricordare anche qui a titolo personale, pregando il Signore Dio Nostro che possa accoglierlo fra le sue braccia. Che possa finalmente riposare in pace e un grazie si leva da tutti noi per averci allietato con i suoi Allegria! 


Natività della Beata Vergine Maria

Oggi si celebra la natività della Beata Vergine Maria. Una donna che grazie alla sua umiltà è stata innalzata su tutte le altre donne. Ella è stata benedetta dal Signore e ancora oggi è Lei che ci conforta e ci da la dritta verso Gesù. ANzi, secondo le parole della visione di Suor Faustina, è proprio la Madonna che da refrigerio alle anime del purgatorio. Lascio lo spazio quindi a chi ne sa ovviamente più di me. Il seguente è un brano pubblicato dalla Direzione della Vergine Regina degli Ultimi Tempi; io vi saluto e vi auguro una buona lettura.


Natività della Beata Vergine Maria

« La celebrazione odierna – si legge nel brano dei Discorsi di S. Andrea di Creta proclamato nell'odierno Ufficio delle Letture - onora la natività della Madre di Dio. Però il vero significato e il fine di questo evento è, l'incarnazione del Verbo. Infatti Maria nasce, viene allattata e cresciuta per essere la Madre del Re dei secoli, di Dio ».

È questo del resto il motivo per cui di Maria soltanto (oltre che di S. Giovanni Battista e naturalmente di Cristo) non si festeggia unicamente la “nascita al cielo”, come avviene per gli altri santi, ma anche la venuta in questo mondo.

In realtà, il meraviglioso di questa nascita non è in ciò che narrano con dovizia di particolari e con ingenuità gli apocrifi, ma piuttosto nel significativo passo innanzi che Dio fa nell'attuazione del suo eterno disegno d'amore. Per questo la festa odierna è stata celebrata con lodi magnifiche da molti santi Padri, che hanno attinto alla loro conoscenza della Bibbia e alla loro sensibilità e ardore poetico. Leggiamo qualche espressione del secondo Sermone sulla Natività di Maria di S. Pier Damiani: “Dio onnipotente, prima che l'uomo cadesse, previde la sua caduta e decise, prima dei secoli, l'umana redenzione. Decise dunque di incarnarsi in Maria”.

Come quasi tutte le solennità principali di Maria anche la Natività è di origine orientale. Nella Chiesa d'occidente l'ha  introdotta il papa orientale san Sergio I alla fine del sec. VII. Originariamente doveva essere la festa della dedicazione dell'attuale basilica di sant'Anna in Gerusalemme.

La Tradizione, infatti, indicava quel luogo come la sede dell'umile dimora di Gioacchino ed Anna, lontani discendenti di Davide, genitori di Maria. Occorre cercare in questo culto della Natività di Maria una profonda verità: la venuta dell'uomo-Dio sulla terra fu lungamente preparata dal Padre nel corso dei secoli.

La personalità divina del Salvatore supera infinitamente tutto ciò che l'umanità poteva generare, però la storia dell'umanità fu come un lento e difficile parto delle condizioni necessarie all'Incarnazione del figlio di Dio.

La devozione cristiana ha voluto perciò venerare le persone e gli avvenimenti che hanno preparato la nascita di Cristo sul piano umano e sul piano della grazia: la sua Madre, la nascita di essa, la sua concezione, i suoi genitori e i suoi antenati (vangelo: Mt 1,1-16.18-23).

Credere nei preparativi dell'incarnazione significa credere nella realtà dell'incarnazione e riconoscere la necessità della collaborazione dell'uomo all'attuazione della salvezza del mondo.

 

Papa Giovanni Paolo II concluse la sua omelia, a Frascati l’8/09/1980, nei seguenti termini :

 

O Vergine nascente, speranza e aurora di salvezza al mondo intero, / volgi benigna il tuo sguardo materno a noi tutti, / qui riuniti per celebrare e proclamare le tue glorie!

O Vergine fedele, che sei stata sempre pronta e sollecita ad accogliere, conservare e meditare la Parola di Dio, / fa’ che anche noi, in mezzo alle drammatiche vicende della storia, / sappiamo mantenere sempre intatta la nostra fede cristiana, / tesoro prezioso tramandatoci dai Padri!

O Vergine potente, che col tuo piede schiacci il capo del serpente tentatore, / fa’ che realizziamo, giorno dopo giorno, le nostre promesse battesimali, con le quali abbiamo rinunziato a Satana, alle sue opere ed alle sue seduzioni, / e sappiamo dare al mondo una lieta testimonianza della speranza cristiana.

O Vergine clemente, che hai sempre aperto il tuo cuore materno alle invocazioni dell’umanità, talvolta divisa dal disamore ed anche, purtroppo, dall’odio e dalla guerra, fa’ che sappiamo sempre crescere tutti, secondo l’insegnamento del tuo figlio, nell’unità e nella pace, per essere degni figli dell’unico Padre celeste.

Amen!

San Leonardo Murialdo, grande devoto della Madonna, diceva : “Maria, Madre nostra, è la più amante, la più affettuosa delle madri. È madre di Dio, quindi ottiene tutto. È madre nostra, quindi non ci nega niente. È madre di misericordia: gettiamoci nelle sue braccia”.


lunedì 7 settembre 2009

La Divina Misericordia dal diario di Suor Faustina

Come sapete, negli scorsi giorni, ho lasciato spazio a Mik per poter parlare della Divina Misericordia e della Sua grande potenza. Mik ci ha esposto con precisione anche l'origine della Divina Misericordia e di come Gesù l'abbia portata a noi nel mondo, e cioè tramite Suor Faustina Kowalska. In questi giorni, sono riuscito a trovare il diario di Suor Faustina Kowalska e davvero vi invito a leggerlo perchè mostra come amare Dio e come amare Gesù fino allo stremo. Noi siamo ben lontani da quella devozione e da quell'amore perchè ci lasciamo prendere dalle passioni terrene e dai problemi quotidiani. Invece Suor Faustina provava solo amore per Gesù e l'unico suo obiettivo era quello di migliorare sempre di più dinanzi agli occhi di Gesù Cristo. Di seguito vi posto uno stralcio del primo quaderno di Suor Faustina, dove vi è un riferimento proprio alla Divina Misericordia (di cui parla più approfonditamente nel seguito del diario). Il diario lo potete comunque trovare qui. Mentre io vi saluto, ecco invece lo stralcio promesso:


""O Amore Eterno, ordini di dipingere la Tua santa immagine E ci sveli la fonte inconcepibile della Misericordia. Tu benedici chi si avvicina ai Tuoi raggi, Ed all'anima nera dai il candore della neve. O Gesù dolce, hai eretto qui il trono della Tua Misericordia, Per aiutare i peccatori e ridar loro la gioia. Dal Tuo Cuore squarciato, come da limpida fonte, Sgorga il conforto per le anime ed i cuori contriti. Erompe senza posa dal cuore degli uomini L'onore e la gloria per questa Immagine. Ogni cuore inneggi alla Divina Misericordia In ogni momento e nei secoli dei secoli. Dio Mio Se guardo verso il futuro, m'investe la paura, Ma perché inoltrarsi nel futuro? Mi è cara soltanto l'ora presente, Perché il futuro forse non albergherà nella mia anima. Il tempo passato non è in mio potere Per cambiare, correggere od aggiungere qualche cosa. Né i sapienti, né i profeti han potuto far questo. Affidiamo pertanto a Dio ciò che appartiene al passato. O momento presente, tu mi appartieni completamente, Desidero utilizzarti per quanto è in mio potere, E nonostante io sia piccola e debole, Mi dai la grazia della tua onnipotenza. Perciò, confidando nella Tua Misericordia, Avanzo nella vita come un bambino, Ed ogni giorno Ti offro il mio cuore Infiammato d'amore per la Tua maggior gloria.""

venerdì 4 settembre 2009

Diciamo "sì" a Dio e NO a satana

Oggi, torno al mio vero obiettivo, e lo faccio postandovi un bellissimo documento di Don Giuseppe Tagliareni, pubblicato dalla Direzione della Regina degli Ultimi Tempi, e che si basa sulla scelta fondamentale tra Dio e satana per poter entrare nel Regno dei Cieli, e si sofferma anch'esso sulla deriva morale della nostra attuale società. Io vi saluto e vi auguro una buona lettura, sperando che non rimanga solo tale. 


Diciamo "sì" a Dio e "no" a Satana per conquistare il Regno dei Cieli
 

CITTA’ DEL VATICANO - Oggi si vive come se Dio non ci fosse. Per questo Satana ha tanto potere sia sui singoli che sulla società. Siamo tornati al paganesimo, anzi all'ateismo pratico: non si prega se non nel momento di bisogno; non si osserva la Legge di Dio; vigono la legge del più forte e la legge approfittatore egoistico. Il cuore pullula di tanti idoli vecchi e nuovi: denaro, carriera, amori adulterini, attori, attrici, cantanti, giocatori, corridori, squadre di calcio, divertimenti… Nella società aumentano i delitti, la violenza, il latrocinio, gli aborti e i divorzi, la corruzione del linguaggio e del costume, le malattie, i malefici, l'invidia, la magia, l'esoterismo, le lotterie… Sempre di meno sono quelli che vanno in Chiesa, quelli che si accostano ai Sacramenti, quelli che rispettano il matrimonio cattolico, quelli che accettano il Magistero del Papa. Assistiamo ad un attacco mai visto prima contro la fede e la morale cattolica, il matrimonio, la paternità, la maternità, la procreazione, la legge naturale, il linguaggio, la sottomissione dei figli ai genitori, il buon funzionamento della scuola, dell'ospedale, dei vari uffici; scade la dignità del lavoro, la dignità della donna, degli anziani, delle persone deboli; sempre più sono le persone ferite, deluse, arrabbiate, alienate, depresse. Cresce il numero dei suicidi, degli omicidi, il consumo di droga, l'alcolismo, la prostituzione, la malavita organizzata, la fuga nella ricerca del piacere, dell’evasione; la disperazione si fa sempre più frequente e incalzante. La diagnosi, da un punto di vista religioso, è una sola: lontananza da Dio e invasione di Satana. Come mai? Perché gli uomini preferiscono peccare piuttosto che ubbidire a Dio. Così il regno di Satana si estende sempre più tra gli uomini. Chi infatti ha in mano la televisione, gli spettacoli, i grandi fiumi di denaro e i vari posti di potere? Non sono certo i timorati di Dio! Dare miliardi ad un calciatore o a un corridore o a un presentatore o ad un attore perché fanno spettacolo, non è certo un atto di giustizia! Propagare scandali di ogni genere ed esaltare le persone più disoneste ed immorali, non è certo cosa che può piacere a Dio, che ha detto: “Guai al mondo per gli scandali!” (Mt 18,7). Dobbiamo prendere coscienza che ci stiamo perdendo in massa: come singoli, come coppia, come famiglia, come istituzioni varie. L’uomo sta perdendo se stesso, perché la sua coscienza non lo avvisa più quando sbaglia, si è accecata fino al punto da scambiare il male col bene e viceversa. Tutti si giustificano dicendo: “Che male c’è? Faccio quello che fanno tutti!”. Oppure: “Faccio quello che mi piace. Nessuno mi può dare ordini!”. Si sta perdendo la coppia uomo-donna, perché non si è più fedeli alla parola data, e si cambia il compagno non appena sorge qualche problema o difficoltà. Si sta perdendo il senso della paternità e della maternità: i figli sono quasi un bene di consumo e si fanno crescere senza educazione, come perfetti consumatori, col principio del “Fai ciò che ti piace”. Si sta perdendo il senso della vita: questa infatti non serve più per guadagnarsi il Cielo; dobbiamo vivere per essere felici subito, qui e non nell'aldilà; dobbiamo toglierci tutte le soddisfazioni, anche le più perverse. Per questa via si va all'Inferno, perché dopo la morte c'è il Giudizio di Dio e chi non ha cercato di amare Dio e il prossimo sarà condannato senza appello. Una sola è la possibilità che ci è offerta per guadagnarci il Cielo: “Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa; quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!” (Mt 7,13-14). L'esistenza terrena è preziosissima: da essa dipende la nostra eternità felice o dannata. Dobbiamo prendere coscienza del nostro bisogno di essere salvati e deciderci a gridare a Dio: “O Dio, vieni a salvarci!”. Infatti solo Lui può farlo e proprio per questo ha mandato Suo Figlio Gesù. Sappiamo che Egli è venuto e la Sua Salvezza è pronta per tutti coloro che la vogliono. Dobbiamo sapere come incontrare Gesù. A questo punto s'impone un discernimento. Noi sentiamo il malessere esistenziale sia nostro sia di tanta gente, che accusa un gravissimo senso di fallimento e di angoscia che porta alla disperazione. Dall'altra parte sentiamo un insopprimibile bisogno di gioia, di salute vera, di sicurezza, di pieno benessere, di libertà, di verità, di comunione, di contemplazione, di infinita bellezza. Nel profondo di noi stessi intuiamo che la causa della disperazione è l'esserci allontanati da Dio e la fonte della felicità non può essere che Dio. Allora dobbiamo volere il nostro massimo bene e deciderci a tornare a Dio, a cercarlo con tutto il cuore, con umile fiducia, sicuri che Lo troveremo e che non ci rifiuterà. Per far questo abbiamo bisogno di dire di no a Satana, che ci allontana da Dio e dire di sì a Gesù Cristo, che ci riporta a Dio. Gesù ha detto: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me” (Gv 14,6). Certo non è Satana che può farci felici. Egli, ribelle a Dio, padre della menzogna e omicida fin dalle origini, illude che peccando si diventi liberi (dalla Legge) e felici di fare ciò che si vuole e di avere ciò che piace. Ma impostore qual è, egli porta alla peggiore delle schiavitù, alla vuotaggine nello spirito, al rimorso del cuore, al disordine nella vita, alla violenza e all'ingiustizia nella società, alla disperazione e alla morte violenta. Dobbiamo scoprire che Satana è all'origine di ogni male e di ogni peccato. Dobbiamo quindi scegliere con convinzione Gesù, Dio fattosi uomo, venuto dal Padre per darci la vita in abbondanza. Quel Gesù che Crocifisso per amore ci ha ottenuto il perdono dei peccati, il dono dello Spirito Santo e la nuova creazione: “Cieli nuovi e terra nuova” (2 Pt 3,13). La sua Risurrezione ci fa vedere come anche noi saremo se lo seguiremo fedelmente. Il Vangelo ci mostra come e quanto Gesù ci ha amato, come ha condiviso la nostra esistenza umana, come ha avuto pietà dei malati, dei deboli, degli oppressi dal Maligno, dei peccatori e come a tutti ha dato ristoro, perdono, liberazione, salute, pace e gioia. Come non amarlo? 

di Don Giuseppe Tagliareni



giovedì 3 settembre 2009

Deriva morale inarrestabile

Oggi, mi sento di uscire ancora una volta dai confini del mio spazio, per dare spazio alla mia indignazione per ciò che sta accadendo nel nostro Paese. Oggi, leggo sui giornali che, dopo un attacco mediatico schiacciante, il direttore dell'Avvenire (il giornale dei Vescovi) si è dimesso dal suo incarico. Egli aveva osato dire la sua, sulla deriva morale dei nostri rappresentanti, e su di uno in particolare; e subito dopo si è trovato vittima di un attacco sulla sua vita personale, che lo ha portato al gesto succitato. 


Non voglio entrare nel merito della questione, ma solo denunciare questa deriva dei nostri governatori che hanno ormai dimenticato, non solo le loro radici cristiane, ma hanno anche perso di vista quei valori morali ed etici di cui dovrebbero essere garanti e portatori. Infatti, se loro che dovrebbero darci un esempio di moralità e di virtù, mostrano comportamenti discutibili e amorali, come possiamo difenderci dalla deriva morale della nostra società e dei nostri giovani, in particolare?

Odio, razzismo, xenofobia, lussuria, amoralità, sfruttamento, ipocrisia, menefreghismo: questi sono gli insegnamenti di cui sono portatori i nostri attuali governatori. E vediamo circolare tra i giovani, anche su Facebook, volantini contro i clandestini e addirittura manifesti in cui si afferma la liceità della tortura sui clandestini, presentata come legittima difesa. 
Ed è questo che mi preoccupa: i giovani di oggi hanno punti di riferimento sbagliati e coloro che dovrebbero insegnare il rispetto e l'amore per gli altri, stanno invece insegnando razzismo ed egoismo. E mi ribolle il sangue, udire dalla voce di uno di lor signori, affermare che loro hanno radici cristiane: ma come si può solo osare dire una cosa del genere. Gesù non avrebbe mai detto abbandonate i clandestini in mezzo al mare o fregatevene del vostro prossimo in difficoltà. Quindi quando uno dice di avere radici cristiane e poi compie quel che compie, vuol dire che non sa nemmeno cosa sia il cristiano e cosa esso rappresenti. Il solo pensare alla tortura è figlio del male e non di Cristo. Ed ecco che prendono corpo le parole di Gesù: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me"
Queste parole di Gesù valgono ovviamente non solo per loro, ma anche per tutti noi abituati a definirci cristiani, ma non abituati a restare vicini a Gesù con il cuore. E come si può essere vicini a Gesù con il cuore, se si permettono scempi del genere? Se si permette che donne e bambini vengano dirottati in carceri dove la morte li attende? E come si può dire di essere difensore dei valori cristiani se poi si tradisce la propria moglie, con altre donne, solo per sesso? 

Insomma, la deriva morale dell'Italia è già in atto e purtroppo l'Italia si sta assuefacendo al principio del così fan tutti. Fino a quando saremo tollerati? Fino a quando Dio avrà pazienza verso di noi? Io non lo so. So solo che tutti noi dobbiamo aprire gli occhi e il cuore: i primi per vigilare, il secondo per ragionare e pensare che al di sopra di tutto c'è sempre e solo Uno: Dio.

martedì 1 settembre 2009

La Divina Misericordia

Oggi, ancora una volta, lascio volentieri la parola a Mik, il nostro fratello che già ieri ci ha resi partecipi di alcune riflessioni molto belle e soprattutto giuste e veritiere. Oggi, voglio lasciargli la parola riguardo un tema molto bello, a molti quasi sconosciuto: la Divina Misericordia, di cui lui è molto devoto. Io vi consiglio di prestare molta attenzione perché le sue considerazioni sono davvero giuste e sicuramente vi saranno utili per la vostra vita; nel frattempo io vi saluto e vi abbraccio tutti di cuore. 


La Divina Misericordia

Carissimi fratelli e sorelle, è dovere di ogni cristiano parlare del Signore Gesù Cristo, il quale è l'unica fonte di salvezza.
Non possiamo permettere che tanti fratelli nel mondo si perdano seguendo le vie sbagliate del peccato. Tutti abbiamo fame e sete di Dio, anche il più miserabile dei peccatori, solo che molti non lo sanno. La ricerca di Dio sfocia nelle strade sbagliate; Ecco le insoddisfazioni, le amarezze, le delusioni.
Sant'Agostino scrisse nel libro delle Confessioni: “Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato. Ed ecco che tu stavi dentro di me e io ero fuori e là ti cercavo…. Ti ho gustato e ora ho fame e sete di te. Mi hai toccato e ora ardo dal desiderio di conseguire la tua pace”.
Questo ci comunica che Dio è dentro di noi, ma noi lo cerchiamo nei posti più disparati, non trovandoLo.
La ragione per cui sono qui tuttavia, oltre che parlare della ricerca di Dio è un'altra: Farvi conoscere la Divina Misericordia di nostro Signore Gesù Cristo.
Il 22 febbraio 1931, Gesù apparve ad una suora in Polonia: Il suo nome era Suor Faustina Kowalska. Alcuni di voi la conosceranno, altri meno. Suor Faustina Kowalska, oggi una delle più conosciute sante della Chiesa Cattolica, scrisse nel suo diario: “Vidi il signore Gesù: una mano alzata per benedire, mentre l’altra toccava sul petto la veste, che lasciava uscire due grandi raggi, rosso l’uno e l’altro pallido. Dopo un istante Gesù mi disse: dipingi un’immagine secondo il modello che vedi, con sotto la scritta: Gesù confido in te! Voglio che l’immagine che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua: questa domenica deve essere la festa della Misericordia”.
Il 30 aprile 2000 il compianto Papa Giovanni Paolo II, canonizzò Suor Faustina elevandola alla gloria degli altari e istituì la festa della Divina Misericordia.
Il motivo per cui vi parlo di questo culto lo spiegherò con semplici parole: La salvezza delle vostre anime. Gesù disse a Santa Faustina: "“Quanto più grande è la miseria degli uomini, tanto maggior diritto hanno alla Mia Misericordia, perché desidero salvarli tutti. Prima di venire come Giudice spalancherò tutta la grande porta della Mia Misericordia.  Chi non vuol passare per questa porta, dovrà passare per quella della Mia Giustizia”."

Molte profezie dei santi, indicano che siamo vicini alla fine dei tempi e Gesù stesso disse,
sempre nelle apparizioni a Santa Faustina: "Scrivi ciò…Prima di venire come giusto giudice, vengo prima come Re di Misericordia. Prima della venuta del Giorno della Giustizia, ci sarà un segno nel Cielo dato agli uomini. Ogni luce sarà spenta nel Cielo e sulla terra. Allora apparirà dal Cielo il Segno della Croce. Da ciascuna delle piaghe delle mie mani e dei miei piedi, usciranno delle luci che rischiareranno la terra per un istante…".
"L'umanità non troverà la pace fino a quando essa non conoscerà il Mio Messaggio e non lo metterà in pratica".
La cosa che davvero colpisce è che molte profezie dei santi in tempi e spazi diversi parlano della stessissima cosa: Tre giorni di buio, un grande segno nel cielo. Sempre dal diario di suor Faustina, Gesù disse alla santa: "Preparerai il mondo alla mia ultima venuta (Diario, 429)"

Ora la domanda e la risposta sono semplici: Perché Gesù è venuto a donarci questo culto a cui sono legate tantissime promesse di grazie (ve ne parlerò di seguito)? Per salvarci tutti, prima che Lui ritorni. Anche se il Signore dovesse tardare ad arrivare, non dobbiamo comportarci
come gli ubriaconi. E comunque ricordiamoci che la fine dei tempi, non è solo quella di cui parlano le Sacre Scritture, ma c'è anche la fine del tempo di ciascuno. Teniamo sempre in mente che prima o poi lasceremo questa terra. Non sappiamo se in questa vita avremo l'onore di vedere la seconda venuta del Cristo nostro Signore, ma sappiamo che un giorno, al termine del nostro tempo su questa terra, dovremo rispondere di tutti i nostri peccati davanti all'eterno Giudice.
Quindi in un senso o nell'altro è da prendere seriamente in considerazione la Divina
Misericordia di nostro Signore Gesù Cristo.
Il culto consiste nel porsi in preghiera davanti al dipinto o immagine della Divina Misericordia e nel recitare la coroncina ad essa associata, e soprattutto recitare la novena partendo dal Venerdì Santo fino al sabato della settimana successiva, ovvero il giorno prima in cui si celebra la Divina Misericordia (la seconda domenica di Pasqua). Confessandosi e partecipando degnamente all'Eucarestia nel giorno in cui si celebra la Divina Misericordia, Gesù ha promesso la remissione totale dei peccati e dei castighi. E' stato definito un secondo battesimo per la sua potenza di remissione totale. Il battesimo ovviamente è importantissimo e necessario e viene prima di tutti i sacramenti, perché fa diventare figli di Dio e fa nascere nello spirito. Oltretutto Gesù disse: "Chi sarà battezzato e crederà in me, sarà salvo". Per cui chi non fosse ancora battezzato, si faccia prima battezzare.
Che dire, dobbiamo ringraziare ancora una volta il Signore per averci fatto dono di una grazia
così enorme.

Ora vi parlo delle promesse di grazie legate al culto, come vi ho già accennato fra le parentesi poche righe sopra.

Ecco le promesse di Gesù:

"Con questa coroncina otterrai qualsiasi grazia, se quello che chiedi è conforme alla Mia volontà.

La Mia Misericordia avvolgerà in vita e specialmente nell'ora della morte le anime che reciteranno questa coroncina.

I sacerdoti la raccomandino a chi vive nel peccato come una tavola di salvezza.

Se verrà recitata accanto a un moribondo, Mi metterò fra il Padre e l'anima agonizzante non come giusto Giudice, ma come Salvatore Misericordioso."

"Io do all'umanità un vaso col quale potrà andare ad attingere le grazie alla sorgente della Misericordia: questo vaso è l'immagine con questa iscrizione: "Gesù, io confido in Te!".

La mia testimonianza sulla Divina Misericordia.

Nei giorni precedenti la Pasqua del 2009 (l'anno corrente), ho vissuto delle angosce interiori terribili. Fu allora che iniziai a conoscere questo bellissimo e grandissimo culto. Un giorno in particolare, mi posi davanti all'immagine di Gesù Misericordioso e sentii una pace interiore che non sperimentavo da molto tempo. Tutto questo è successo la settimana prima del giorno in cui si celebra la Divina Misericordia. Per me questo è un grande segno. La mia sofferenza enorme mi ha portato alla Fede negli anni precedenti e ancora una volta il Signore si è servito della sofferenza per far conoscere la Sua Misericordia. E' dall'aprile di quest'anno che è iniziata la mia devozione, che spero non avrà mai fine, alla Divina Misericordia. La mia vita è cambiata di nuovo da quel giorno, dopo un anno di sofferenze (in passato negli ultimi sei anni ho vissuto sofferenze peggiori e sempre e solo grazie alla Fede le ho superate tutte, senza l'aiuto di alcun farmaco). Sono qui a testimoniare con la mia vita che la Fede non solo tutto guarisce, ma aggiunge doni e fa crescere nello spirito. 
E' importante fratelli e sorelle. Se non lo fosse, non sarei qui a dirvelo e a ripetervelo:
Rifugiatevi nella Divina Misericordia. Gesù aspetta ognuno di voi, qualsiasi peccato voi abbiate commesso Egli vi perdonerà, a condizione che non cadiate più.
Iniziate fin da ora a documentarvi su questo santissimo e fruttuoso culto, non voluto dagli uomini ma da Dio.

Di seguito i collegamenti utili;

L'immagine di Gesù Misericordioso:

http://nuke.sanpietroavenza.org/Portals/0/Gruppo%20Giovanni%20Paolo%20II/Gesù%20Misericordioso.jpg

La coroncina alla Divina Misericordia:

http://www.gesuconfidointe.org/dblog/articolo.asp?articolo=28

La novena alla Divina Misericordia:

http://www.pregate.it/gmis1.htm

Portale dove sarà possibile approfondire:

http://www.festadelladivinamisericordia.com/

Si consiglia vivamente di consultare tutto quello che c'è da sapere all'interno del sito del link precedente. E' importante. Leggasi in particolar modo le promesse di Gesù.
Possa la benedizione del Signore scendere su di voi e vi perdoni tutti i peccati mediante la Sua Divina Misericordia.
Vi abbraccio fraternamente con l'augurio che un giorno possiamo godere tutti insieme della visione
Santissima del Volto di Dio, nel Suo Regno, per la vita eterna.

Gesù, io confido in te.

Mik