martedì 30 giugno 2009

"Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà"

Oggi siamo stati risvegliati da due notizie purtroppo molto brutte e tragiche: la prima, riguarda un enorme esplosione di un treno che ha causato il conseguente crollo di palazzine, e soprattutto la morte di circa 17 persone, con un numero alto di feriti. La seconda riguarda lo schianto di un aereo con a bordo circa 150 passeggeri: anche una catastrofe e molto sangue è stato versato.

Queste due notizie si sommano alle innumerevoli tragedie che stanno colpendo la nostra vita, tra le quali cadute di aerei, guerriglie, persone uccise solo perchè desiderosi di democrazia. Insomma, non stiamo attraversando un bel periodo, però dobbiamo rimanere saldi nella nostra fede. Sapete, io non so se tutto ciò che sta accadendo è una punizione, o un monito dall'alto conseguente all'apatia e all'ateismo degli ultimi tempi: però so solo che la nostra vita è davvero legata ad un filo, un filo che appartiene a Dio e dunque è giusto che si spezzi secondo la Sua volontà. C'è dolore, ma c'è sempre la speranza che un giorno, tutti noi ci ritroveremo e lì non sarà più pianto nè dolore. 

Tutto ciò però ci invita a riflettere ancora una volta sulle parole di Gesù: "Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà" . Ecco, questo dice tutto su come noi dobbiamo sempre vivere preparati all'incontro con il Signore. Ma per spiegarvi meglio il concetto, ecco una meravigliosa parabola del nostro Maestro: C'erano una volta dieci ragazze che, con le loro lampade ad olio, aspettavano lo sposo per entrare con lui alla festa di nozze. Cinque erano sciocche e cinque erano sagge. Le cinque sagge presero con sé anche una riserva di olio, le altre no. Quando era già buio si sentì un grido: "Arriva lo sposo!". Le cinque sciocche dissero alle sagge: "Dateci un po' del vostro olio, perché le nostre lampade si spengono". Ma queste risposero: "No, non basterebbe né a voi né a noi. Piuttosto, andate subito a comprarvelo".  Proprio mentre si erano allontanate arrivò lo sposo e tutti entrarono. Dopo un po’ di tempo arrivarono anche le cinque ragazze sciocche e bussarono chiedendo di entrare, ma lo sposo disse:"Non vi conosco!"

Vedete, le parole di gesù meglio non potrebbero spiegarci il concetto della nostra vita. Noi dobbiamo semplicemente vivere la nostra vita, pronti all'incontro più importante della nostra esistenza: tutti noi, prima o poi, avremo quest'incontro. Quindi spetta a noi se essere le cinque ragazze sagge oppure essere le cinque ragazze sciocche; volete voi vivere come le ragazze sciocche e trovarvi poi a bussare senza vedervi aprire? A voi spetta la scelta, solo sappiate sempre che noi non sappiamo nè l'ora e nè il giorno in cui verrà la nostra ora: siete pronti a correre il rischio di farvi trovare impreparati?


lunedì 29 giugno 2009

Le colonne portanti della Chiesa cattolica

LE COLONNE PORTANTI DELLA CHIESA CATTOLICA 

Oggi la chiesa festeggia la solennità dei santi Pietro e Paolo. L’origine di questa festa si fa risalire all’epoca romana che in questa data, 29 giugno, celebrava la fondazione di Roma dovuta a Romolo e Remo. La Cristianità nella stessa data ricorda invece i due apostoli su cui si fonda la chiesa di Roma. Pietro è il primo Papa della chiesa investito da tale autorità da Gesù Cristo stesso il quale gli disse: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno su di essa. Ti darò le chiavi del regno dei cieli e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”. Dopo Pietro molti papi si sono avvicendati ma nessuno, per rispetto, ha mai preso il suo nome.  

Pietro era un pescatore, carattere ribelle e impulsivo, rinnegò Cristo per tre volte ma nel suo cuore conservò la verità che lo Spirito Santo gli rivelò e cioè che Gesù era il Figlio di Dio. Su questa verità si fonda la chiesa e di questa chiesa la Madre è la Vergine Maria. Oggi preghiamo non solo per questi due apostoli, ma per la chiesa universale che in questi tempi vive grande difficoltà. Nel messaggio del 24 giugno la Regina degli ultimi tempi ci ha chiesto di pregare per i sacerdoti, facciamolo con riguardo anche a questo apostolo che ha avuto da Gesù, primo sacerdote, il compito di pascere le sue pecorelle.


FONTE: La Direzione 

venerdì 26 giugno 2009

L'effimero soldo

Oggi penso avrete appreso della notizia della scomparsa di un personaggio abbastanza famoso, il cui nome preferisco non fare per rispetto. Vedete, questa morte mi ha fatto riflettere e penso che anche tutti voi dovreste farlo: quanto importante può essere il denaro e davvero il denaro è sinonimo di felicità?

QUest'uomo sin da piccolo ha avuto molto, ma la sua vita è stata un sussseguirsi di battaglie, insoddisfazione, delusione, paura della malattia e della morte. Ma aveva soldi. Ora è morto, dove sono i suoi soldi? Lo hanno davvero reso felice? Io penso di no e la risposta è semplice: il denaro non fa la felicità e questo ormai è assodato. Perchè quasi tutte le persone ricche non sembrano così felici: anzi molti finiscono nel giro di droga, di gioco d'azzardo, alla ricerca di un emozione, di una sensazione che il denaro non può dare. Infatti, esso non può donare quelle sensazioni e non può colmare quel vuoto che noi tutti proviamo. 

Sapete come si può colmare quel vuoto? Solo con l'amore di Dio. Lo so, molti di voi sono scettici, increduli e pensano che sia tutto frutto dell'immaginazione, ma allora perchè e come uomini poveri di denaro, ma pieni di spirito sono più felici di un miliardario? Come Madre Teresa di Calcutta poteva essere così felice, se viveva di povertà e circondata di poveri? Lei era felice, perchè aveva Dio e chi ha Dio non ha bisogno di nient'altro. E' stato così per tutti i santi: essi hanno abbandonato le ricchezze materiali, spogliandosi di tutto eppure hanno vissuto con il sorriso sulle labbra e con tutti intorno a chiedersi, come potevano avere quel sorriso se mangiavano grano e bevevano solo acqua di ruscello. 

Vedete, questo deve essere d'esempio per tutti noi: non dobbiamo basare la nostra vita alla ricerca del denaro, perchè esso non ti salverà per sempre e non ti darà quello che tu stai cercando. Solo Dio può donarti salvezza eterna, amore e felicità e tutto questo è gratuito. Dopo tutto Egli ci ha chiesto solo di avere fede. E credetemi: non c'è prezzo alcuno per essa. Se qualcuno mi offrisse tutto l'oro del mondo in cambio della mia fede, io non la darei mai, perchè è solo essa che mi ha dato ciò che ho avuto ed è solo essa che mi ha fatto andare avanti quando le mie paure e i miei tormenti mi avevano paralizzato. Tutto questo il denaro non lo può dare nè ora nè mai. Riflettete bene e sappiate che il soldo è un valore effimero che prima o poi perderete, mentre Dio è un valore reale e vitale che non perderete mai, se voi lo vorrete. Un saluto

mercoledì 24 giugno 2009

Messaggio Vergine degli Ultimi Tempi

Messaggio del 24-06-2009

 

Figli miei, sono a voi per chiedervi di intensificare le vostre preghiere perché i miei figli prediletti, i sacerdoti, operino secondo il volere di Dio ad imitazione di Cristo primo grande Sacerdote. Egli ha dato l’esempio perfetto di come si possa donare tutta la propria esistenza per gli altri senza risparmiarsi in nulla, unendo una vita contemplativa ad una vita operosa spesa solo per realizzare le opere di Dio.

Ora è un momento favorevole perché molte cose possono cambiare, basta desiderare questo cambiamento radicale. Invocate lo Spirito Santo perché è importante che sia Lui ad operare secondo il volere di Dio per la riedificazione della Chiesa. Ricordate che la chiesa siete tutti voi, anima dopo anima, create per un mondo Santo e prosperoso. Io sono sempre con voi, in mezzo a voi, nei vostri cuori perché tutto si realizzi secondo il progetto di Dio il quale desidera che ognuno operi secondo i doni ricevuti e secondo il proprio cuore.

Vi benedico nel nome della Santissima Trinità.


lunedì 22 giugno 2009

Giovani: futuro, ma quale?

Si dice che i giovani sono il futuro della nostra civiltà. Si dice che loro governeranno il mondo nella prossima generazione. Si dicono un sacco di cose, giuste. Ma chi sono questi giovani? E come essi arriveranno a governare nel prossimo futuro?

Non ho mai nascosto che temo molto per il futuro del nostro pianeta e dell'uomo, sia a causa di un ateismo ormai dilagante e sia proprio a causa di queste nuove generazioni, che sembrano avere idee molto confuse e spesso sbagliate. Con il proposito di non voler intenzionalmente generalizzare (poichè per fortuna ci sono molti giovani validi, anche se sembrerebbero in minoranza), voglio parlare proprio di questo e delle responsabilità di questo degeneramento.

Parto da un episodio che ho letto sul giornale questa mattina e che riguarda un piccolo paese nel Meridione. Da un pò di tempo, i cittadini di questo paese, la mattina si alzano e trovano le loro macchine sfasciate, rigate e pieni di disegno abbastanza osceni. Episodio numero due: in un centro storico di un noto paese, branchi di ragazzi distruggono cassonetti e strade e terrorizzano gli abitanti. Terzo episodio: tre ragazzi distruggono una casa provocando ingenti danni. Motivazione per tutti e tre i casi, data dai suddetti responsabili: "Senso di noia seguente il termine delle lezioni scolastiche". 

Ora, è giusto che per ingannare il tempo, si distrugga? Io mi voglio riferire, sperando che per errore qualcuno di questi giovani finisca su questo spazio, proprio a voi giovani. Perchè impiegate le vostre energie così? Perchè sentite l'esigenza di dover seguire il branco? Perchè non siete capaci di distinguervi dalla massa? Guardate, io vi dico questo: ci vuole più coraggio ad andare per la vostra strada che a seguire i propri amici. Ci vuole più coraggio ad avere un proprio cervello con proprie idee, piuttosto che seguire quello degli altri, per di più bacato. Cosa vi da soddisfazione? Rovinare la vita degli altri? Vedere la sofferenza e il terrore? O sentire l'adrenalina? Vi siete mai chiesti se fosse accaduto a voi o alla vostra famiglia? Come vi sentireste se qualcuno entra, vi distrugge la casa e le vostre cose? 

La seconda parte del mio discorso vale per voi genitori e adulti: che cosa state facendo? Come è possibile che i vostri figli incarnino il male e non credano minimamente all'Autore della Vita? Perchè nessuno di essi si chiede il perchè della sua vita? Dio ha fatto tanto e dato tanto e noi in cambio distruggiamo il suo creato e le vite dei suoi figli? 
Cari genitori e cara scuola, la colpa è anche vostra. Invece di andare in palestra con gli amici, stai a casa e ascolta tuo figlio. Invece di dire sempre sì, impara a punire e a dire di no. Invece di prendertela con gli insegnanti, prenditela con tuo figlio. Invece di mandare tuo figlio in disco, lascialo in caso o mandalo da amici sicuri. Invece di farlo stare a casa durante l'estate, mandalo al volontariato o alle associazioni cattoliche. Io non voglio fare il maestro perchè non lo sono: ma voglio solo dare raccomandazioni dettate dal buon senso e dalle parole di Dio. Se leggete i messaggi del Cielo che l'amico Dardo propone sul suo blog (La luce della fede), vedrete che tutti o quasi sono incentrati su questi punti. Voi genitori avete grandi responsabilità perchè il futuro del mondo dipende da voi e da come saprete educare. Non abbiate paura di punire, schiaffeggiare o non accontentare vostro figlio perchè è così che si capisce. Forse ora vi odierà, ma poi vi ringrazierà e Dio con lui. Perciò, anche se voi non credete, lasciate che lui conosca la fede e chi è Gesù. Parlate di lui e vedrete che molti si salveranno perchè solo Lui può salvare. Un saluto e a presto

domenica 21 giugno 2009

Dovere civico

Ricordo che oggi e domani si vota per i ballottaggi in molti Comuni e province e per il referendum di abrogazione della legge elettorale. Pur non volendo esprimermi nel merito, non ritenendo questo lo spazio giusto per farlo, voglio solo invitarvi a partecipare alla vita pubblica, votando con giudizio e pensando non al proprio tornaconto personale, ma al bene comune. 

Per quanto concerne questo referendum ( il quale mi porta alla mente l'atto ignobile di non averlo accorpato alle precedenti elezioni europee, spostando i fondi verso i terremotati abruzzesi), vi posso solo dire che per il bene della democrazia e della rappresentanza della collettività, converrebbe astenersi o votare no. Poi, ovviamente, ognuno è libero di fare quel che vuole in cabina elettorale.

Scusate se sembra non attinente al mio spazio, ma reputo anche la partecipazione al bene comune, come fondamentale perchè solo così si possono garantire il rispetto dei diritti naturale che Dio ha donato a tutti gli uomini, ma che gli uomini stessi, molto spesso, li calpestano o circoscrivono a loro piacimento. Augurandovi una buona domenica, vi saluto con un abbraccio cristiano.

venerdì 19 giugno 2009

Sacro Cuore di Gesù

Oggi è un giorno molto importante perchè si celebra il Sacro Cuore di Gesù. Siccome, io non ho certo la competenza per parlare di una celebrazione così importante, vi invito a leggere il seguito pubblicato dalla Direzione della Vergine degli Ultimi Tempi. Un saluto e che l'amore del Cuore di Gesù vi dia la forza che state cercando. 

Oggi, 19 giugno, la Chiesa celebra la solennità del Cuore di Gesù, simbolo dell’amore di Dio per noi. Margherita Maria Alacoque proclamata santa il 13 maggio 1920 da papa Benedetto XV, divenne l’apostola di questa devozione avendo ricevuto da Gesù stesso, nel corso delle apparizioni, l’espressione del suo dolore per gli oltraggi arrecati al suo cuore divino. Ne nacque la pratica dei primi nove venerdì del mese in riparazione dei peccati del mondo. Dio ci ama appassionatamente e il suo amore per noi è eterno. Spesso l’uomo va alla ricerca di un altro amore, quello umano e da questo si aspetta lo stesso ardore dell’amore di Dio. Molti amori terreni si infrangono perché l’uomo non è capace di amare pienamente e questo porta molta tristezza al cuore di Gesù. Questa ricorrenza è un momento per riflettere sui nostri rapporti, se in essi abbiamo sperimentato l’amore vero , quello che si dona con tutto il cuore senza avere nulla in cambio se non la delicatezza e la dolcezza dell’offerta di sé. Se l’uomo sa realizzare questo diventa anche libero perché la risposta al vero amore è sempre e solo l’amore. Gli uomini svuotano questa parola del suo più profondo significato e svuotano anche se stessi persino di tutto ciò che è bello, buono e vero. E’ tempo di ritornare prima di tutto all’amore di Dio a comprenderne il significato pieno partendo dalla croce considerando che con essa non è tutto finito ma tutto comincia perché Dio su quella croce dà il massimo di Sé. Il cuore di Cristo viene squarciato per donarsi completamente agli uomini, dal suo costato uscirà sangue e acqua (i sacramenti e la grazia), è il simbolo dell’amore di Dio che trionfa sul peccato sul male e sulla morte. Possa questa giornata riempire il nostro cuore d’amore fino a ricambiare quello di Dio che è unico ed eterno.

lunedì 15 giugno 2009

...E degno di essere amato sopra ogni cosa...

Le parole del titolo di oggi non sono parole casuali, ma sono le parole che pronunciamo nell'Atto di dolore, quando chiediamo a Dio di perdonare le nostre colpe. Esse sono: ...E degno di essere amato sopra ogni cosa... 
Sopra ogni cosa: queste parole hanno un significato preciso. Esse vogliono dire che Dio è degno di essere amato al di sopra di ogni altra cosa. Ma è davvero così che noi amiamo Dio? Davvero mettiamo Dio al di sopra di ogni cosa nella nostra vita? 

Questi pensieri mi sono venuti mente, in questi primi giorni di caldo, vigilia dell'estate che accoglieremo la settimana prossima. In particolare è riferito alla Messa domenicale. Vedete, non so da voi, ma dalle mie parti acade qualcosa di sconvolgente: le domeniche estive vedono le chiese svuotarsi, fino a lasciare il deserto. E ieri mattina, mi è accaduto proprio questo e cioè che ci fossero pochi fedeli, durante la celebrazione. La domanda nasce spontanea: dove sono finiti i fedeli? La risposta, purtroppo, è altrettanto semplice: a mare, in campagna, in vacanza ecc... E qui si ripropone il mio interrogativo: amiamo Dio più di ogni altra cosa? Se è così, perchè non riusciamo a rinunciare al mare o alla campagna per andare alla celebrazione? Ma questo è un esempio effimero.

In realtà ci sono mille altre esempi in cui noi non amiamo Dio al di sopra di ogni cosa, perchè troppo impegnati ad amare noi stessi, in un misto di narcisismo incosciente e superbia incontrollata. Noi pensiamo che tutti ciò che abbiamo ci viene dal lavoro delle nostre mani, ma in realtà cosa noi potremmo avere senza l'aiuto di Dio? Cosa noi potremmo realizzare completamente da soli? Assolutamente niente. 

Amare Dio al di sopra non è cosa facile. L'unico consiglio che posso dare è pregare, pregare ed avere fede sempre. Perchè solo avendo fede, affidando la propria vita nelle sue mani, si può provare ad amare Dio al di sopra di ogni cosa. E quando si tratta di scegliere, scegliamo sempre Lui e mai i nostri interessi o piaceri personali. Preghiere e fede sono le chiavi della felicità e dell'amore. Un saluto

sabato 13 giugno 2009

Sant’Antonio di Padova

Oggi è il giorno in cui si festeggia la persona di San Antonio da Padova, un uomo che ha incarnato lo spirito di Gesù e le parole del Vangelo, e dunque un sicuro esempio da seguire. Vi saluto invitandovi a leggere il seguito che tratta in breve la storia di questo santo di Dio. 

Sant’Antonio di Padova

Sacerdote e dottore della Chiesa

Nome di Battesimo:

Fernando de’ Buglioni

nato a Lisbona, Portogallo, c. 1195

morto a Padova, 13 giugno 1231

Fernando de’ Buglioni nato a Lisbona nel 1195 da famiglia nobile e potente, venne affidato (a soli 6 anni) al clero della cattedrale per esservi istruito nelle "sacre lettere".

  Trascorse due anni nel monastero di Saõ Vicente, tormentato dalla visita di ex-amici superficiali e viziosi. Quindi si trasferì a Coimbre, dove trascorse 8 anni di intensa applicazione agli studi sacri. Fu ordinato sacerdote a Santa Cruz, all' età di 25 anni. 

  In seguito alla morte di 5 martiri francescani uccisi a Marrakesh (1220), sentì impellente l'ideale del martirio. Riuscì a Olivais (un eremo poco lontano) ad ottenere il permesso per andare in Marocco, e ricevette il nome di Antonio per eludere le ricerche dei genitori, decisamente contrari. Era l'autunno del 1220. Una malattia lo costrinse a rimettersi in mare, dove, a causa del maltempo, fu costretto a ripiegare in Sicilia. Trascorse un paio di mesi a Messina, quindi partì a piedi per Assisi, per il capitolo generale (la assemblea fraterna), 1-8 Giugno 1221.

  In breve diventò il teologo di maggior rilievo che l'Ordine contasse; fu quindi incaricato di andare in Francia a fronteggiare le correnti eretiche che stavano dilagando in Provenza. Qui compì i primi miracoli.

  Al suo ritorno in Italia, Antonio fu nominato "ministro provinciale" di tutti i francescani del Nord Italia. Compito del "provinciale" è l'animazione spirituale dei suoi frati, per cui città o paesi dove allora erano stanziati i Minori lo ebbero ospite, sia pur di sfuggita. Giunto a Padova, trovò il tempo per raccogliere e mettere insieme il materiale che costituisce la sua opera maggiore: i Sermoni domenicali.

  Adottò, primo nella storia del cattolicesimo, l’innovazione di tessere un sermone al giorno; nè chiese nè piazze bastarono, dovette spostarsi in campagna per poter accogliere la folla sempre più folta ed entusiasta.

  Andò ad Assisi (Maggio 1230), per il capitolo generale, dove si licenziò dal suo incarico per motivi di salute.

  Tornato a Padova, trascorse gli ultimi 25 giorni nell'eremo di Camposanpiero. Morì il 13 Giugno 1231, nel monastero delle Clarisse all' Arcella, all' età di 36 anni.

  Il 30 Maggio 1232 nel duomo di Spoleto Gregorio IX officiò la canonizzazione di S. Antonio. Poco dopo ebbe inizio la costruzione del santuario, ex-voto della città Euganea, che sentiva Antonio suo difensore, rifugio e patrono. L' 8 Aprile 1263 portando il sarcofago nella nuova basilica, si scoprì che la lingua era rimasta incorrotta.


FONTE: http://www.verginedegliultimitempi.com

mercoledì 10 giugno 2009

Messaggio Vergine degli Ultimi Tempi

Ecco il Messaggio della Vergine degli Ultimi Tempi del 10-06-2009, pubblicato dalla Direzione della Regina degli Ultimi Tempi:

Messaggio del 10-06-2009


Figli miei, vengo a voi perché desidero che la vostra fede in Dio diventi sempre più fervente capace di farvi vivere solo secondo la Sua Santa volontà. Se desiderate che i pensieri di Dio siano anche i vostri dovete lasciarvi guidare dallo Spirito Santo che in pochi invocate. Tutte le consolazioni, tutte le conoscenze e tutto ciò che illumina la vostra mente è opera dello Spirito Santo che agisce in voi solo se siete in grazia di Dio. Ogni cosa creata è stata opera dello Spirito Santo come è stata opera Sua tutto ciò che è avvenuto nel mio seno immacolato. Lasciate che lo Spirito soffi su ognuno di voi come ha soffiato su di me affinché le vostre opere siano opere di Dio, dettate dalla Sua mente e dal Suo amore. La preghiera sia sempre rivolta al cielo con animo sereno e con fiducia piena e lasciate umilmente che il Signore operi in voi tutte le meraviglie di cui è capace. Fate come vi ho detto, figli miei, e non sarete più soli.

Vi benedico nel nome della Santissima Trinità.

lunedì 8 giugno 2009

Un mondo di pace secondo Dio

oggi voglio postare uno stralcio significatico del discorso pronunciato dal Presidente degli USA, Barack Obama ai mussulmani, durante la sua visita ufficiale. Obama, noto per essere il primo presidente nero della storia americana, ha detto delle parole con un significato grandioso: egli è riuscito laddove molti hanno fallito, ovvero nel cercare un punto di contatto con i mussulmani basandosi sulle somiglianze fra le religioni e non focalizzandosi sulle differenze come molti di noi sono abituati a fare. Io penso che in fin dei conti noi tutti siamo figli dello stesso Dio e che sia i mussulmani, sia gli ebrei e sia ovviamente i cristiani, adorano tutti lo stesso Dio, ovvero il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, anche se con costumi e modi diversi. Noi non dobbiamo giudicare nessuno, ma amare chiunque: questo è ciò che Dio, ciò che Gesù vuole da ciascuno di noi. Dunque è giusto cercare un dialogo ed eliminare tutte queste differenze e divergenze che non appartengono a Dio. Scusate se mi sono dilungato, ecco ora lo stralcio, per me più significativo, del discorso del Presidente Barack Obama:

"Come è scritto nel Sacro Corano: "Sii consapevole di Dio e di sempre la verità". Questo è ciò che cercherò di fare, dire la verità... Io sono cristiano, ma mio padre appartiene a una famiglia del Kenya che ha avuto generazioni di musulmani... 
La libertà in America è indivisibile dalla libertà di praticare la propria religione... In ogni Stato dell'Unione è presente una moschea, in tutto più di 1200... Il Sacro Corano insegna che chiunque uccida un innocente, è come se uccidesse tutta l'umanità; e chiunque salvi una persona è come se avesse salvato tutta l'umanità... L'Islam non è parte del problema nella lotta contro l'estremismo violento, è una parte importante per promuovere la pace. Noi sappiamo che l'esercito da solo non risolverà i problemi in Afghanistan e in Pakistan. Per cui investiremo 1,5 miliardi di dollari all'anno per i prossimi cinque anni per costruire scuole e ospedali, strade e economia... Ho spiegato chiaramente al popolo iracheno che non manterremo basi e non reclameremo diritti sul territorio o sulle risorse... Io ho ordinato il rientro delle nostre bigate di combattimento entro il prossimo agosto... e di tutte le truppe entro il 2012. Nel mondo il popolo ebreo è stato perseguitato per secoli, e l'anti Semitismo è culminato in Europa con un Olocausto senza precedenti. Io visiterò Buchenwald... Sei milioni di ebrei sono stati uccisi, più dell'intera popolazione di Israele. Negare questi fatti è senza basi, ignorante e odioso...
D'altra parte è anche innegabile che palestinesi, musulmani e cristiani hanno sofferto... Molti sono nei campi per rifugiati del West Bank, Gaza... Non c'è alcun dubbio che la situazione per il popolo palestinese è intollerabile. L'America non ignorerà le legittime aspirazioni dei palestinesi per .... un loro Stato.
Io comprendo coloro che protestano sul fatto che alcune nazioni sono armate, mentre altre non lo sono. Nessuna nazione dovrebbe decidere chi può o meno avere ordigni nucleari. Questo è il motivo per cui fotermente riaffermo l'impegno dell'America per un mondo in cui nessuno possegga armi nucleari. E ogni nazione - incluso l'Iran - dovrebbe avere i diritto di accedere al nucleare per fini pacifici se accetta le responsabilità previste dal Trattato di Non Proliferazione...
Il popolo del mondo può vivere insieme in pace. Noi sappiamo che questa è la visione di Dio. Ora, questo deve essere il nostro lavoro, qui sulla Terra".

Come potete ben vedere, mai così belle parole furono pronunciate in passato: speriamo davvero che la luce di Dio illumini i nostri governanti verso la creazione di un mondo di pace, così come vorrebbe il nostro Signore, e non infettato da guerre continue e morte ingiusta. Un saluto a tutti voi

La Santissima Trinità

Da Direzione Regina degli Ultimi Tempi http://www.verginedegliultimitempi.com

Santissima Trinità (solennità)


Continua questo periodo di grandi feste nella Liturgia ed oggi ci troviamo di fronte alla domenica dedicata alla Santissima Trinità. Chi è mai la Trinità? Di cosa si tratta? 

Ho fatto la prova, nei giorni scorsi, a rivolgere queste due domande a un po’ di persone: ad alcuni sacerdoti, alle mie colleghe a scuola, ai ragazzi in oratorio, al sacrista, ad una mia vicina di casa; la risposta che ho ricevuto più spesso è stata questa: “La Trinità è un mistero”.

 Bisogna dire che hanno ragione: effettivamente la Trinità è un grande mistero. Solo che dobbiamo metterci d’accordo su cosa intendiamo con questa parola, perché spesso in italiano diciamo mistero ed intendiamo qualcosa che non capiamo, qualcosa che ci fa paura. 

Ricordo una mia alunna di 9 anni che, una volta, ha usato questa immagine: “ll mistero è come una stanza buia. Non sai cosa c’è dentro. Magari è una bellissima sorpresa, ma siccome non si riesce a vedere, ci fa paura.” 

Forse è vero che il mistero fa un po’ paura, ma quando si tratta della Trinità, non deve essere così, perché è un mistero luminoso: un Dio che è unico, ma che è in tre persone, Padre, Figlio e Spirito Santo. Non ci presenta qualcosa di spaventoso o di preoccupante, non ci fa sentire minacciati. Resta mistero solo perché riguarda qualcosa che è molto più grande di noi, qualcosa che la nostra mente non riesce a contenere, ad accogliere fino in fondo. In effetti, facciamo molta fatica a capire quello che la teologia ci dice: se sono tre persone, non possono essere uno solo; ma Dio è unico, allora come possiamo chiamarlo in tre modi? Sono solo suoi nomi diversi o sono tre persone distinte? Lo so, lo so, sembra veramente tutto molto complicato… 

Quando frequentavo le scuole superiori, nella mia parrocchia venne un teologo famoso e importante, uno studioso della Bibbia e della Fede. Era stato professore del mio parroco e venne a tenere alcune serate di riflessione partendo dal Catechismo della Chiesa Cattolica, che era stato da poco rinnovato. Quel sacerdote era davvero molto bravo, sapeva parlare in maniera semplice delle cose difficili, così che anche noi ragazzi ascoltavamo volentieri e seguivamo bene i discorsi. La seconda sera parlò anche della Trinità e io cercavo di non perdere neppure una parola. La sera seguente, cominciando il terzo e ultimo incontro, l’anziano teologo chiese se avevamo domande e io, un po’ scoraggiata, alzai la mano e spiegai: “Ecco… veramente… io questa faccenda della Trinità non è che proprio l’ho capita…” 

Lui fece un bel sorrisone, che illuminò la sua faccia piena di rughe e mi rispose: “Ragazza mia, meno male! Mi sarei cominciato a preoccupare se mi avessi detto che avevi capito tutto della Trinità! Ma se invece ti senti confusa, è tutto normale! Anche noi che passiamo la vita a studiare e a riflettere sul mistero di Dio, non riusciamo a capirlo e a spiegarlo!” 
Sono passati parecchi anni, da allora, e molto spesso mi sono trovata davanti a persone che mi chiedevano di “spiegare la Trinità”. Solo che la Trinità non si spiega. O perlomeno, non si spiega come la definizione di un vocabolario o come il procedimento di un problema di matematica. 

Proprio qui sta il punto difficile: finché guardiamo alla Trinità usando la logica della matematica, non ne veniamo a capo, perché se è 3 non può essere 1 e se è 1 non può essere 3! Però nella nostra vita ci sono moltissime cose che non seguono le regole matematiche, ma usano una logica diversa. Per esempio la gioia, che aumenta se la dividi: quando proviamo ad essere felici da soli, non riusciamo mai a provare la stessa immensa gioia di quando possiamo essere felici insieme agli altri. Di solito, se divido qualcosa, per esempio una tavoletta di cioccolata, ne andrà un pezzo per uno: un pezzo, appunto, cioè una parte molto più piccola della tavoletta intera. Con la gioia non è affatto così: più la condividi con gli altri, più ti senti invadere dalla gioia, la senti che ti aumenta dentro! 

Anche l’amore segue questo stesso criterio: puoi darne di continuo e non resti mai senza! Se ti offro delle patatine dal mio sacchetto e tu ne prendi un po’, poi ancora un po’, poi ancora un po’ e ancora un altro pochettino, prima o poi il sacchetto si svuoterà e io resterò senza. Con l’amore le cose vanno diversamente: posso continuamente offrire amore e non mi troverò mai con un sacchetto vuoto in mano, non potrà mai succedere che finisca e io resti senza. 

La logica che abita la Trinità è simile alla logica della gioia e dell’amore: non si spiega con i numeri o con le operazioni matematiche, ma si accoglie con fede, facendone l’esperienza, invece di cercare di misurarla. Sarà bello il giorno in cui ci troveremo in Paradiso e saremo faccia a faccia con il Signore Dio: tutto sarà chiaro e diremo: “Ecco! Ora finalmente capisco questo mistero della Trinità!”. Per ora, ci fidiamo di Gesù, che sa quello che ci dice, non è vero? 

E proprio lui, il nostro Maestro, ci parla di un Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo. 

Possiamo partire da qui, credo: possiamo cominciare con il fidarci di quanto il nostro Maestro e Signore ci insegna e possiamo imparare a pregare chiamando per nome ciascuna delle persone della Trinità. È un modo per entrare in confidenza con questo mistero luminoso. Penso che ciascuno possa trovare il suo modo di pregare la Trinità o di invocare il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. 

A me, personalmente, viene spontaneo rivolgermi a Dio Padre quando voglio unire la mia voce a quella di tanti fratelli e sorelle nella fede in Cristo Gesù, quando voglio pregare per un’intenzione che ci accomuna. Nei giorni del terremoto in Abruzzo, per esempio, il cuore si rivolgeva spontaneamente a Dio chiamandolo Padre, di fronte alla sofferenza di tanti fratelli e sorelle, nel desiderio di unire la mia voce alla loro, sentendomi vicina alla paura e al pianto di ognuno. 

Quando voglio invece confidare a Dio qualcosa di mio, qualcosa di personale, di intimo, mi viene più immediato rivolgermi al Figlio Gesù: lui che è uomo esattamente come noi, conosce ogni sfumatura di quello che passa nell’animo umano, sa perfettamente le nostre fatiche, le nostre preoccupazioni, le nostre fragilità...Una mia alunna una volta mi ha detto: “Se mi prendono in giro o mi fanno i dispetti, mi arrabbio e vorrei vendicarmi. Allora prego Gesù: anche lui è stato un bambino e anche a lui avranno fatto i dispetti, lo avranno preso in giro… Lui sì che può capirmi!” 

Al mattino, mentre cammino nel corridoio della mia scuola, prima di entrare in classe, mi rivolgo allo Spirito Santo: lo prego di accompagnarmi lungo la giornata, di rendere le mie parole semplici e chiare per chi le ascolterà, di aiutarmi a spiegare qualche argomento difficile, di rendere vivace la mia fantasia, la mia creatività, per trovare ogni volta il modo più adatto per raggiungere il cuore e la mente dei miei alunni. Con loro, poi, prima di iniziare la lezione, preghiamo insieme lo Spirito Santo perché renda l’intelligenza ben sveglia e pronta, tenga lontane le distrazioni, dia il coraggio di fare domande quando qualcosa non è chiaro. C’è poi un’altra occasione in cui mi viene spontaneo pregare lo Spirito di Dio: quando sento tutta la fatica di vivere da cristiana. Quando mi pesa perdonare, quando non ho voglia di condividere e aiutare, quando ho paura dei commenti delle persone se dico che prego tutti i giorni… Sono tante le piccole occasioni in cui essere testimoni di Gesù ci costa, diventa faticoso, impegnativo, e ci sentiamo deboli, insicuri: invocare lo Spirito Santo è il modo più facile per avere accanto tutta la forza d’amore di Dio! 

Fermiamoci allora un istante, prima di proseguire nella celebrazione. Ognuno, nel silenzio del cuore, rivolga un saluto, un pensiero, un ringraziamento alla Trinità, a Dio Padre, Dio Figlio e Dio Spirito Santo. 

venerdì 5 giugno 2009

Giornata vergognosa e scioccante

Oggi ero pronto a scrivere alcune mie considerazioni, ma mi sono ritrovato sul blog di una nostra amica, Marina, che ha pubblicato qualcosa di scioccante e che merita la nostra  attenzione anche per fermare uno scempio. Si tratta della giornata mondiale dell'orgoglio pedofilo, una cosa che fa venire il vomito (scusate la franchezza) al solo sentirlo nominare. I pedofili sono la vergogna di questo mondo perchè colpiscono l'innocenza di poveri bambini, figli di Dio e tanto cari a Gesù. Ecco l'articolo così come pubblicato da Marina sul suo blog (Testimoni del Vangelo)

Leggete qui sotto:
GIORNATA MONDIALE DELL'ORGOGLIO PEDOFILO (meglio dire PEDOCRIMINALE)SI AVETE LETTO BENE.

IL 23 GIUGNO SI TERRA' LA GIORNATA MONDIALE DELL'ORGOGLIO PEDOFILO, TUTTI I PEDOFILI DEL MONDO ACCENDERANNO UNA CANDELA AZZURRA. UN GESTO SIMBOLICO PERRICORDARE I PEDOFILI INCARCERATI PERCHE', COME DICONO LORO,"VITTIME DELLE DISCRIMINAZIONI, DELLE LEGGI INGIUSTAMENTE RESTRITTIVE PER RIBADIRE L'AMORE CHE PROVIAMO PER I BAMBINI"(BOYLOVEDAY INTERNATIONAL). QUESTE PERSONE, SE COSI' SI POSSIAMO CHIAMARE, HANNO PURE UN SITO CHE NON E' UN SITO ILLEGALE, NON CONTIENE PORNOGRAFIA, ANZI QUESTI SIGNORI SIIMPEGNANO A CONVINCERE I LORO LETTORI DI AGIRE NEL BENE, DI VOLERSI DIFFERENZIARE DAI CRIMINALI, DA CHI FA ATTI VIOLENTI, DA CHI COSTRINGE I BAMBINI, I RAGAZZI, DICENDO CHE LORO LI AMANO. INTERESSANTE LA GALLERIA DI IMMAGINI, DOVE ANCHE BABBO NATALE VIENE MOSTRATO COME PEDOFILO, DOVE ADDIRITTURA VIENE MOSTRATO UN PRETE AMOREVOLE CON UN RAGAZZO, SI EVINCE UN DESIDERIO DI FAR APPARIRE ASSOLUTAMENTE NORMALE O COME PERVERSIONE SESSUALE, CHE NE SO' COME PARTECIPARE AD UN'ORGIA, UN RAPPORTO AMOROSO TRA UN RAGAZZINO E UN ADULTO. NON E' UNA NOVITA', SONO 8 ANNI CHE QUESTA GIORNATA ESISTE, CHE QUESTO SITO E' ON LINE, NELL'INDIFFERENZA GENERALE DI TUTTI GLI ORGANISMI INTERNAZIONALI. QUALCUNO HA ADDIRITTURA RICHIESTO L'INTERVENTO DELL'ONU, MA TUTTO E' RIMASTO COSI' COM'E'. ORA E' PARTITA UNA PETIZIONE, CI SONO 3 PAGINE SU QUESTA GIORNATA E LA POLIZIA POSTALE SPIEGA PERCHE' NON SI PUO' CHIUDERE QUEL SITO. L'ASSOCIAZIONE "PICCOLO ALAN" ONLUS CHIEDE CHE VENGANO OSCURATI TUTTI I SITI WEB CHE IN QUALCHE MODO DANNO VOCE E SPAZIO ALLA PEDOFILIA. LE ISTITUZIONI PRENDANO UNA FERMA POSIZIONE CONSIDERANDO REATO ANCHE LA SOLA PROMOZIONE ONLINE DI QUESTO TURPE MERCATO. UN FERMO "NO" CONTRO LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELL'ORGOGLIO PEDOFILO. PROVIAMOCI, FACCIAMO UNA CATENA DI BLOGGER, SE CREDETE CHE POSSIAMO URLARE UN NO ANCHE NOI, PRENDETE QUESTO POST, COPIATELO NEI VOSTRI BLOG, NEI VOSTRI SITI, INVIATELO PER E-MAIL AI VOSTRI AMICI, CONOSCENTI, PRENDETELO E FATELO PRENDERE AI VOSTRI AMICI BLOGGER, UNIAMO LE NOSTRE FORZE PER QUALCOSA DIPOSITIVO.

Vi prego e vi invito a far girare il più possibile questa mail. Uniti si può combattere questa piaga. L'indifferenza E' COMPLICITA'. Grazie

MESSAGGIO FATTO CIRCOLARE DA: Alberto Sala, Presidente Associazione "PICCOLO ALAN" ONLUS

P.S.
Fermiamo questo orrore e, tutti insieme, chiediamo che per quel giorno sia proclamata una giornata a difesa dell’infanzia colpita da pedofilia, tenendo presenti le parole del Vangelo di Matteo in cui Gesù disse:
"Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in Me, meglio per lui sarebbe che gli fosse appesa al collo una macina da mulino e fosse gettato in fondo al mare. Guai al mondo per gli scandali! Perché è necessario che avvengano degli scandali; ma guai all'uomo per cui lo scandalo avviene" (Matteo 18:6-7)."Guardatevi dal disprezzare uno di questi piccoli; perché vi dico che gli angeli loro, nei cieli, vedono continuamente la faccia del Padre mio che è nei cieli" (Matteo 18:10).

Purtroppo, i nostri bambini troppo spesso sono vittime di abusi e violenze che si consumano in luoghi tra i più insospettabili come le loro stesse case, le parrocchie, le scuole, le palestre …
Con i nostri blog abbiamo in mano un buon potere mediatico:
aiutiamoci a diffondere questo messaggio perché arrivi la nostra voce anche ai nostri cari politici, tanto presi a coltivare i loro interessi, con la speranza che, almeno per un giorno, si occupino di chi veramente è più debole ed indifeso.
Grazie!

mercoledì 3 giugno 2009

Tempi duri

Nei giorni scorsi ho postato un intervista ad un uomo, padre di famiglia, che aveva deciso di vendere un proprio rene, pur di mantenere la propria famiglia. Nello stesso articolo, un altro uomo ha appoggiato essenzialmente questa idea, prospettando anche qualcosa di irreparabile che fortunatamente non ha compiuto.

La situazione attuale, la conosciamo tutti. Nonostante le apparenze, nonostante i nostri governanti neghino, nonostante la sottovalutazione generale, la verità è che i nostri tempi sono duri, molto duri. Il lavoro scarseggia, la disoccupazione aumenta e per un padre è difficile riuscire a mantenere i propri figli. Ma in tutto questo, non dobbiamo dimenticarci che la vita è dono di Dio e che quindi solo Lui ne è padrone. Ora sto scrivendo soprattutto per chi, in questo momento, vede tutto buio e non vede nessuna via d'uscita. So che in questi momenti, brutti pensieri possono attraversare la mente, ma quei pensieri non sono da Dio, ma dal male. Quindi non ascoltateli e cercate di stringere i denti e di andare avanti. Pregate e chiedete a Dio di aiutarvi: ricordate che tanto più insistete, tanto sarete ricompensati. Dio non è sordo ai nostri richiami, ma solo se fatti con il cuore. Rivolgetevi a Lui, anche se non l'avete mai fatto: Egli è misericordioso e vi concederà il Suo aiuto.

Purtroppo il consumismo degli ultimi anni, ci ha danneggiato sotto ogni punto di vista, anche morale.  Ricordo, un enciclica intitolata Centesimus Annus, la quale vedeva il consumismo come un serio e reale pericolo, anche e soprattutto per l'ecologia familiare. E così è stato. Le nostre abitudini sono però ora insostenibili e bisogna saper rinunciare. Bisogna saper dire di no ai figli, anche se doloroso e bisogna ammettere la propria situazione. E' inutile nascondersi e cercare di apparire come benestanti mentre nel frattempo si accumulano debiti su debiti. Non è questo che rende viva la dignità di un uomo. La dignità di un uomo si commisura nel saper far sacrifici per vivere onestamente la vita di famiglia e nel contribuire alla crescita spirituale della società. L'apparenza distrugge: quindi non cercate il lusso o la meraviglia della gente, ma pensate a vivere secondo Dio perchè l'unica cosa che conta realmente, è il Suo di giudizio e non quello della gente. 

L'orgoglio ci porta a nascondere i problemi di soldi e a non chiedere aiuto. Ma cosa è l'orgoglio? A cosa serve l'orgoglio se poi non riuscite a mangiare o bere? Basta stupidi orgogli; l'orgoglio è una sorta di demone che vuole chiudervi in voi stessi. Cercate invece l'aiuto di chi vi è a fianco, ma soprattutto dei cristiani, quelli veri, che non dicono mai di no, quando possono. So ad esempio, che le diocesi mettono a disposizione i cosiddetti prestiti della speranza: bene, rivolgetevi a loro e chiedete aiuto. Ma per l'amore di Dio, non pensate a cose come togliersi la vita o vendere parti del proprio corpo. Non è questo che vi farà vivere meglio. 

Poi mi rivolgo a chi la crisi la vede meno: non chiudete le porte di casa vostra. Se qualcuno è in difficoltà aiutatelo; se qualcuno vi chiede aiuto, voi dateglielo; se qualcuno vi chiede da mangiare, date loro da mangiare. Non voglio stare sempre a ricordare cosa Gesù ci ha detto. Penso che sappiate cosa Gesù più vuole dai suoi discepoli. Che vi amiate (ergo vi aiutate) gli uni gli altri. Questo è il più grande comandamento di Dio. Se volete davvero essere discepoli di Cristo, allora aprite le vostre braccia e accogliete. Ma se invece chiudete loro le porte, è come se le chiudeste a Gesù in persona.

Quindi più sacrifici, meno orgoglio: stringete i denti, chiedete aiuto e non abbiate vergogna. Perchè gli unici che devono vergognarsi sono quelli che rubano il pane agli altri oppure coloro che chiudono le porte in faccia. Noi non abbiamo nulla di cui vergognarci perchè almeno viviamo onestamente come Dio comanda. Se qualcuno ha bisogno di parole di conforto, le chieda, anche a me qui. A volte le parole danno più forza e speranza di qualsiasi altra cosa. E speriamo che Dio aiuti tutti voi che vi rivolgete a Lui e speriamo anche che questo periodo passi in fretta: ma senza dimenticare. Perchè questo è anche un grande insegnamento: nella ricchezza si perde di vista Dio, mentre nella povertà lo ritroviamo. Se un giorno dovesse tornare il benessere, non dimentichiamoci di Dio che lo ha riportato. Un saluto e un abbraccio di forza e speranza a tutti.

lunedì 1 giugno 2009

Omelia sulla Pentecoste

Ieri è stato il giorno di Pentecoste e perciò oggi vi pubblico un omelia del nostro Santo Padre Benedetto XVI, sul tema della Pentecoste. Buona lettura

Omelia di Sua Santità Benedetto XVI

Sagrato della Basilica Vaticana



Cari fratelli e sorelle!

Il giorno di Pentecoste lo Spirito Santo scese con potenza sugli Apostoli; ebbe così inizio la missione della Chiesa nel mondo. Gesù stesso aveva preparato gli Undici a questa missione apparendo loro più volte dopo la sua risurrezione (cfr At 1,3). Prima dell’ascensione al Cielo, ordinò di “non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si adempisse la promessa del Padre” (cfr At 1,4-5); chiese cioè che restassero insieme per prepararsi a ricevere il dono dello Spirito Santo. Ed essi si riunirono in preghiera con Maria nel Cenacolo nell’attesa dell’evento promesso (cfr At 1,14).
Restare insieme fu la condizione posta da Gesù per accogliere il dono dello Spirito Santo; presupposto della loro concordia fu una prolungata preghiera. Troviamo in tal modo delineata una formidabile lezione per ogni comunità cristiana. Si pensa talora che l’efficacia missionaria dipenda principalmente da un’attenta programmazione e dalla successiva intelligente messa in opera mediante un impegno concreto. Certo, il Signore chiede la nostra collaborazione, ma prima di qualsiasi nostra risposta è necessaria la sua iniziativa: è il suo Spirito il vero protagonista della Chiesa. Le radici del nostro essere e del nostro agire stanno nel silenzio sapiente e provvido di Dio.
Le immagini che usa san Luca per indicare l’irrompere dello Spirito Santo - il vento e il fuoco - ricordano il Sinai, dove Dio si era rivelato al popolo di Israele e gli aveva concesso la sua alleanza (cfr Es 19,3ss). La festa del Sinai, che Israele celebrava cinquanta giorni dopo la Pasqua, era la festa del Patto. Parlando di lingue di fuoco (cfr At 2,3), san Luca vuole rappresentare la Pentecoste come un nuovo Sinai, come la festa del nuovo Patto, in cui l’Alleanza con Israele è estesa a tutti i popoli della Terra. La Chiesa è cattolica e missionaria fin dal suo nascere. L’universalità della salvezza viene significativamente evidenziata dall’elenco delle numerose etnie a cui appartengono coloro che ascoltano il primo annuncio degli Apostoli : “Siamo Parti, Medi, Elamìti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea, della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, stranieri di Roma, Ebrei e prosèliti, Cretesi e Arabi e li udiamo annunziare nelle nostre lingue le grandi opere di Dio” (At 2,9-11).
Il Popolo di Dio, che aveva trovato al Sinai la sua prima configurazione, viene quest’oggi ampliato fino a non conoscere più alcuna frontiera né di razza, né di cultura, né di spazio né di tempo. A differenza di quanto era avvenuto con la torre di Babele (cfr Gn 11,1-9), quando gli uomini, intenzionati a costruire con le loro mani una via verso il cielo, avevano finito per distruggere la loro stessa capacità di comprendersi reciprocamente, nella Pentecoste lo Spirito, con il dono delle lingue, mostra che la sua presenza unisce e trasforma la confusione in comunione. L’orgoglio e l’egoismo dell’uomo creano sempre divisioni, innalzano muri d’indifferenza, di odio e di violenza. Lo Spirito Santo, al contrario, rende i cuori capaci di comprendere le lingue di tutti, perché ristabilisce il ponte dell’autentica comunicazione fra la Terra e il Cielo. Lo Spirito Santo è l’Amore.
Ma come entrare nel mistero dello Spirito Santo, come comprendere il segreto dell’Amore? La pagina evangelica ci conduce oggi nel Cenacolo dove, terminata l’ultima Cena, un senso di smarrimento rende tristi gli Apostoli. La ragione è che le parole di Gesù suscitano interrogativi inquietanti: Egli parla dell’odio del mondo verso di Lui e verso i suoi, parla di una sua misteriosa dipartita e ci sono molte altre cose ancora da dire, ma per il momento gli Apostoli non sono in grado di portarne il peso (cfr Gv 16,12). Per confortarli spiega il significato del suo distacco: se ne andrà, ma tornerà; nel frattempo non li abbandonerà, non li lascerà orfani. Manderà il Consolatore, lo Spirito del Padre, e sarà lo Spirito a far conoscere che l’opera di Cristo è opera di amore: amore di Lui che si è offerto, amore del Padre che lo ha dato.

Questo è il mistero della Pentecoste: lo Spirito Santo illumina lo spirito umano e, rivelando Cristo crocifisso e risorto, indica la via per diventare più simili a Lui, essere cioè “espressione e strumento dell’amore che da Lui promana” (Deus caritas est, 33). Raccolta con Maria, come al suo nascere, la Chiesa quest’oggi prega: “Veni Sancte Spiritus! - Vieni, Spirito Santo, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore!”. Amen.

Fonte: vatican.va («RIV.»). © Copyright 2009 - Libreria Editrice Vaticana