sabato 13 giugno 2009

Sant’Antonio di Padova

Oggi è il giorno in cui si festeggia la persona di San Antonio da Padova, un uomo che ha incarnato lo spirito di Gesù e le parole del Vangelo, e dunque un sicuro esempio da seguire. Vi saluto invitandovi a leggere il seguito che tratta in breve la storia di questo santo di Dio. 

Sant’Antonio di Padova

Sacerdote e dottore della Chiesa

Nome di Battesimo:

Fernando de’ Buglioni

nato a Lisbona, Portogallo, c. 1195

morto a Padova, 13 giugno 1231

Fernando de’ Buglioni nato a Lisbona nel 1195 da famiglia nobile e potente, venne affidato (a soli 6 anni) al clero della cattedrale per esservi istruito nelle "sacre lettere".

  Trascorse due anni nel monastero di Saõ Vicente, tormentato dalla visita di ex-amici superficiali e viziosi. Quindi si trasferì a Coimbre, dove trascorse 8 anni di intensa applicazione agli studi sacri. Fu ordinato sacerdote a Santa Cruz, all' età di 25 anni. 

  In seguito alla morte di 5 martiri francescani uccisi a Marrakesh (1220), sentì impellente l'ideale del martirio. Riuscì a Olivais (un eremo poco lontano) ad ottenere il permesso per andare in Marocco, e ricevette il nome di Antonio per eludere le ricerche dei genitori, decisamente contrari. Era l'autunno del 1220. Una malattia lo costrinse a rimettersi in mare, dove, a causa del maltempo, fu costretto a ripiegare in Sicilia. Trascorse un paio di mesi a Messina, quindi partì a piedi per Assisi, per il capitolo generale (la assemblea fraterna), 1-8 Giugno 1221.

  In breve diventò il teologo di maggior rilievo che l'Ordine contasse; fu quindi incaricato di andare in Francia a fronteggiare le correnti eretiche che stavano dilagando in Provenza. Qui compì i primi miracoli.

  Al suo ritorno in Italia, Antonio fu nominato "ministro provinciale" di tutti i francescani del Nord Italia. Compito del "provinciale" è l'animazione spirituale dei suoi frati, per cui città o paesi dove allora erano stanziati i Minori lo ebbero ospite, sia pur di sfuggita. Giunto a Padova, trovò il tempo per raccogliere e mettere insieme il materiale che costituisce la sua opera maggiore: i Sermoni domenicali.

  Adottò, primo nella storia del cattolicesimo, l’innovazione di tessere un sermone al giorno; nè chiese nè piazze bastarono, dovette spostarsi in campagna per poter accogliere la folla sempre più folta ed entusiasta.

  Andò ad Assisi (Maggio 1230), per il capitolo generale, dove si licenziò dal suo incarico per motivi di salute.

  Tornato a Padova, trascorse gli ultimi 25 giorni nell'eremo di Camposanpiero. Morì il 13 Giugno 1231, nel monastero delle Clarisse all' Arcella, all' età di 36 anni.

  Il 30 Maggio 1232 nel duomo di Spoleto Gregorio IX officiò la canonizzazione di S. Antonio. Poco dopo ebbe inizio la costruzione del santuario, ex-voto della città Euganea, che sentiva Antonio suo difensore, rifugio e patrono. L' 8 Aprile 1263 portando il sarcofago nella nuova basilica, si scoprì che la lingua era rimasta incorrotta.


FONTE: http://www.verginedegliultimitempi.com

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