giovedì 9 aprile 2009

L'insegnamento della Lavanda dei piedi

Oggi, come immagino tutti sappiate, è l'inizio del cosiddetto Triduo Pasquale. E' il preludio per quella che sarà la Passione del nostro Signore Gesù, pronto a sacrificarsi per tutti noi. 

La Lavanda dei piedi è una cosa meravigliosa che mi ha sempre colpito, sin da quando era bambino. Ovviamente quando ero bambino per motivi diversi, anche se ancora oggi non so perchè ero così attratto dal vedere il prete lavare i piedi dei chirichetti. 

Oggi io sono attratto perchè Gesù ci dona un insegnamento, secondo me, grandissimo. Egli è Figlio di Dio: la Sua gloria è immensa, ma nonostante tutto ciò si umilia ancora una volta, divenendo servitore dell'uomo. Pensateci: da essere l'uomo servitore di Dio, ora Dio diventa servitore dell'uomo. E' una cosa a dir poco sconvolgente. Il Mio Signore che si umilia al punto di servire me, pur di insegnarci un qualcosa che nella nostra mentalità umana, non viene nemmeno preso in considerazione. L'umiltà nel essere servitore degli altri. 

E' davvero sconvolgente, tanto è che persino Simon Pietro all'inizia si rifiuta di farsi lavare i piedi dal Signore che lui ama e segue. Ma Gesù lo rimprovera così: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». E subito Pietro cambia atteggiamento: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!» .

Non so voi, ma per me rimane qualcosa di unico. Il Nostro Signore Gesù ci insegna le ultime cose che dovrebbero disegnare la figura del cristiano: Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi.

Noi uomini non avremmo mai pensato di umiliarci e tutt'ora non riusciamo ad essere sottomessi agli altri. Piuttosto alziamo sempre il capo e se qualcuno ci pesta noi rispondiamo dieci volte tanto. Il nostro vanto è Gesù e perciò dobbiamo seguire il Suo insegnamento: serviamo gli altri con umiltà e saremo una sola cosa con Lui. 
Un'ultima raccomandazione che mi viene dal cuore: andiamo alla celebrazione per mettere tutto ciò al primo posto: non lasciamoci condzionare da eventi o giustificazione della nostra mente (i soliti che sento in giro: vale la pena; non mi va; non c'è bisogno ecc...).

E continuiamo a pregare per le vittime di questi giorni: perchè nella sofferenza vivano con cuore ancora più intenso del nostro, la Passione di Gesù Nostro Signore. Fratelli: tutti i cristiani sono con voi spiritualmente; so che non è molto, ma è l'unica cosa che per ora possiamo fare per tutti voi, oltre che donare quanto possiamo (non prendiamo come scusa per non donare che non sappiamo che fine fanno i soldi, come sto sentendo in questi giorni: noi doniamo, poi se qualcuno ruberà o ci guadagnerà sarà un problema della sua coscienza!) Un abbraccio.



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