martedì 7 aprile 2009

La Via Crucis: VII e VIII Stazione

Nonostante le lacrime e la tragedia, non dimentichiamoci che questa è comunque la Settimana Santa e che quindi dobbiamo meditare la Passione di Gesù che ha vinto la morte per tutti noi. Ecco la VII e VIII Stazione:

VII STAZIONE

Gesù cade per la seconda volta 

Dal libro delle Lamentazioni (3,1-2. 9,16)

“Io sono l’uomo che ha provato la miseria sotto la sferza della sua ira. Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare nelle tenebre e nella luce…Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra, ha ostruito i miei sentieri…mi ha spezzato con la sabbia i denti, mi ha steso nella polvere:”

O Gesù, la sofferenza ti ha reso debole e sei caduto per la seconda volta sotto il peso della croce. Tra spintoni e calci sei stato costretto a rialzarti e lentamente hai ripreso la salita al calvario. I soldati hanno fretta, per loro è un’esecuzione come tante e tu sei un delinquente come tanti, bisogna far presto per completare l’opera di quella giornata. Non c’è pietà per chi è ferito e cade e anche la sofferenza diventa un fatto di routine. O Signore, tu che hai dimostrato che anche quando le forze ci abbandonano non è tutto perduto perché rialzarsi è possibile, se si fa la volontà del Padre, dona anche a noi la forza di rialzarci durante le cadute quotidiane, sapendo che la croce è la fonte dalla quale possiamo attingere speranza e pace. Donaci la forza di ricominciare a vivere anche quando sembra che tutto sia perduto. Sii sempre il nostro amico fidato sul quale possiamo contare, soprattutto nel momento del bisogno, perché non sempre troveremo chi è disposto a portare con noi la croce.

VIII STAZIONE


Gesù incontra le donne di Gerusalemme

Dal Vangelo secondo Luca (23, 28-31)

“Gesù, voltandosi verso le donne, disse: Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! E ai colli: Copriteli! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”

O Gesù, lungo il tuo cammino doloroso le donne di Gerusalemme ti sono venute in contro. Erano mogli, sorelle, madri disponibili alla compassione e alla pietà. Spinto dalla preoccupazione per il loro futuro, hai pronunciato l’unica frase di tutto il tuo Calvario: non piangete su di me ma su voi stesse e sui vostri figli. Tu non desideravi le loro lacrime ma piuttosto che si pentissero dei peccati commessi che sono la causa delle sventure umane.Signore, quante volte hai invitato anche noi a cambiar vita? Tu non vuoi la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Donaci allora la forza di sconfiggere il peccato, rendici saldi nei buoni propositi, facendo di noi alberi dai buoni frutti che affondano le radici nel tuo cuore pieno di amore e di misericordia. Abbi pietà delle nostre debolezze e delle nostre cadute.

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