mercoledì 8 aprile 2009

La Via Crucis: IX e X Stazione

IX STAZIONE

Gesù cade per la terza volta

Dal libro delle Lamentazioni (3, 27-32)

“E’ bene per l’uomo portare il giogo fin dalla giovinezza. Sieda costui solitario e resti in silenzio, poiché egli glielo ha imposto; cacci nella polvere la bocca, forse c’è ancora speranza; porga a chi lo percuote la sua guancia, si sazi di umiliazioni. Poiché il Signore non rigetta mai… Ma, se affligge, avrà anche pietà secondo la sua grande misericordia.”

O Gesù, ancora una volta, prostrato, sfinito, sei caduto sotto il peso della croce. Tu, che avevi soccorso tutti, pronunciando parole di conforto e di speranza, sei di nuovo solo e annaspi nella terra intrisa di sangue nel tentativo di rialzarti. Per l’ennesima volta riprendi il cammino con le tue sole forze perché anche chi diceva di amarti in questo momento non è con te, forse si sta nascondendo perché non si dica che un tempo era tuo amico. La paura inchioda, anche se alla fine ci fa versare lacrime amare, come quelle di Pietro, che ha rinnegato e abbandonato chi sperava nel suo aiuto. O Signore, perdonaci per tutte le volte che non abbiamo rialzato e soccorso chi aveva bisogno di noi. Molte volte passiamo oltre, facendo finta di niente, diventando simili a quanti, nel Venerdì più doloroso di tutta la storia umana, ti sono passati accanto continuando per la loro strada senza neanche voltarsi, impassibili di fronte alla crudeltà umana. 


X STAZIONE

Gesù è spogliato delle vesti 

Dal Vangelo secondo Marco (15,24)

“ I soldati si divisero le vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere” 

O Gesù, come è povero il cuore dell’uomo se, di fronte a una condanna, ha un solo pensiero: dividersi le vesti del condannato a morte. Spogliato in pubblico sei stato profondamente umiliato e profanato nel decoro e nella dignità. Il tuo corpo, nudo, ha espresso nelle sue piaghe lacerate tutta l’essenza del figlio di Dio fatto carne, che donava tutto se stesso, fino all’ultima goccia di sangue, per compiere la volontà del Padre. Signore, molte volte anche noi diamo importanza all’apparire più che all’essere e dimentichiamo che l’essenziale della nostra vita non è tanto quella di accumulare ricchezze per i piaceri terreni ma quelle che ci donano le gioie del cielo. Concedi, dunque, anche a tutti noi che in questi giorni stiamo riflettendo sulla tua passione, di spogliarci delle cose inutili, per rivestirci solo del tuo amore ed essere avvolti dalla tua carità e dalla tua misericordia. Facci comprendere che Sei tu l’essenza della nostra vita, Signore. Beato il cuore libero da ogni sovrastruttura, perchè nella sua immensa povertà può diventare il più ricco se possiede te e con te la vita vera.

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