sabato 4 aprile 2009

La Via Crucis: III e IV Stazione

III Stazione 

Gesù cade per la prima volta.

Dal libro del profeta Isaia (53,4-6)

“Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti, noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.”

O Gesù, sei caduto sotto il peso della croce e neanche questo ha sciolto il cuore degli uomini che ti avevano massacrato e torturato. Ti hanno incitato a procedere senza cedimenti, eppure tu sei caduto per loro, per il peso dei loro peccati. Ti schiacciano ancora oggi le nostre colpe perché, seguendo ciascuno la propria strada, ancora non abbiamo compreso che tu sei il Pastore intorno al quale si deve radunare tutto il gregge. Il mondo ci travolge, il peccato ci annienta e facciamo del nostro cuore un povero mendicante in cerca di aiuto. Signore, vieni in nostro soccorso, aiutaci a cambiare la nostra esistenza facendoci riconoscere le strade che portano a te, aprici la porta dell’ovile nel quale ci sentiremo al sicuro, lontani dalle atrocità di questo mondo folle, autore di violenze inaudite, scenario di morte e di iniquità. Facci comprendere che lontano dalla tua Chiesa, per la quale hai dato la vita, non vi è speranza di salvezza.

IV STAZIONE

Gesù incontra sua madre

Dal Vangelo di Luca (2,34-35.51)

“Simeone parlò a Maria, sua Madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori.E anche a te una spada trafiggerà l’anima” …Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore”

O Gesù, non vi è agonia più grande per una Madre che vedere il proprio figlio trascinarsi sotto il peso della croce. Eppure tua Madre era lì, dinanzi a quel suo figlio tanto bello e tanto amato, trasfigurato dal dolore, senza poter far nulla per lui. In quell’attimo interminabile i vostri sguardi si sono incrociati e in quello stesso momento, la spada, profetizzata dal Vecchio Simeone, ha trapassato i vostri cuori provocando un unico, immenso dolore.L’umanità ha accolto in quel momento il grido di una Madre che ha immolato per tutti, il frutto del suo seno. Signore, tu che hai conosciuto il dolore di tua madre, allevia le sofferenze di tante madri i cui figli ammalati, drogati, handicappati, carcerati e oppressi, ancora non conoscono il tuo amore e la tua misericordia. Fà che possano vedere la loro sofferenza rispecchiata in quella di tua madre che con amore e con coraggio ti ha seguito lungo la via del calvario, fino al momento della morte in croce. 

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