giovedì 30 aprile 2009

Messaggio Vergine degli Ultimi Tempi

Messaggio del 29-04-2009 

Figli miei sono a voi per chiedervi di pregare più intensamente per la Chiesa perchè i suoi valori sono in pericolo. I vostri cenacoli siano più numerosi, e pregando rivolgete con amore il pensiero anche alle necessità dei vostri fratelli. La vita è un cammino doloroso per tutti, ma il dolore ha un suo profondo significato e uno specifico fine. Vi consoli il fatto che io, in quanto Madre di tutta la Chiesa, vi sono sempre accanto e non vi abbandono mai. Non sciupate le vostre giornate nell’ozio e nell’indifferenza, la preghiera sia per voi un momento di isolamento totale dalle fatiche del mondo e pregate con gioia perché il Signore vi ama e vi ascolta. Il Santo Rosario recitatelo più volte al giorno affinché diventi per ciascuno di voi vita vissuta con Cristo. Io sono sempre nei vostri cuori. 

Vi benedico, figli miei, nel nome della Santissima Trinità.

Perdonate l'assenza

Perdonate la mia assenza in questi due-tre giorni, ma sono stato colpito anche io dal virus influenzale. Per fortuna nulla di grave e mi sono già rimesso e conto di tornare a postare già da oggi pomeriggio. Un saluto a tutti voi. 

lunedì 27 aprile 2009

Riflettiamo...

11 settembre 2001: cadono le torri gemelle e ciò è praticamente l'inizio del conflitto tra americani e occidentali contro in primis l'Iraq e l'Afghanistan. Scoppia il conflitto che porterà un numero di vittime altissimo. Nel 2006 un violento maremoto sconvolge l'Asia meridionale portando distruzione e morte. Negli anni successivi un numero impressionante di uragani e tempeste mette in ginocchio l'America e rade al suolo New Orleans. Poco dopo un violento terremoto devasta il Pakistan. Nascono focolai di epidemie (Sars e aviaria). Il conflitto tra Isreale e Palestina si fa violento e come una falce spazza via un numero impressionante di vite umane. Meno di un mese fa un violento terremoto devasta l'Abruzzo portando con sè 300 morti. Subito dopo un altro terremoto colpisce l'Afghanistan portando altre vittime e in questi giorni una nuova malattia è sorta: la chiamano la febbre del suino e ha causato sinora circa 103 morti nel solo Messico. 

Questo è il quadro degli ultimi anni: senza escludere la nascita di razzismi, antisemitismi ecc... E penso che almeno una riflessione bisogna farla. Il mondo intero sta subendo perdite notevolissime e disastri inimmaginabili. Contemporaneamente il male si diffonde a vista d'occhio portando l'uomo a diventare omicida, immorale, avaro, menefreghista, ateo, e potrei continuare. I sentimenti ateistici aumentano e i veri cristiani figli di Cristo possono essere contati sulle dita di una mano. Ciò che prova scandalo ora è la Parola di Dio e chi la segue; chi non la segue viene accettato e preso come una persona grande, addirrittura esaltato per il suo ateismo.

Tutto ciò fa riflettere che l'ira di Dio incombe su di noi. Che siano maturi i tempi dell'Apocalisse? Che stia giungendo davvero il momento in cui la nostra speranza diventi realtà con Gesù Cristo che scende sulla terra di nuovo? Io tutto questo non lo so e non lo posso sapere. Gesù disse che nemmeno lui sapeva la fine, ma solo Dio Altissimo. Però possiamo interpretare i segni e cercare di prepararci a dovere. Anche perchè se non con l'Apocalisse, tutti noi possiamo essere chiamati quando meno ce l'aspettiamo perciò è giusto essere pronti. Gesù diceva: "State attenti, vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso, quando il padrone di casa tornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga all'improvviso, trovandovi addormentati".  

I tempi potrebbero essere vicini, dunque aiutiamo chi non è nello spirito di Dio. Se poi non sarete ascoltati, non sarà colpa vostra. Ma almeno avrete svolto il vostro compito e avrete servito Dio sino in fondo. Come ci dice Gesù vegliamo e preghiamo per non cadere in tentazione e preghiamo affinchè quest'epidemia non faccia troppi morti e non diventi una nuova tragedia umana, chiedendo perdono non solo per i nostri peccati, ma per i peccati di tutti gli uomini. Un saluto.

sabato 25 aprile 2009

25 Aprile

So che esce dai confini del mio blog (e me ne scuso), ma oggi voglio dedicare questo spazio alla nostra Italia nel giorno dell'anniversario della sua liberazione. Rendiamo onore e merito a tutti i caduti per un valore di pace e democrazia. Purtroppo la guerra porta solo dolore e sofferenza, per questo mi sembra giusto oggi dedicare un pò di tempo a coloro che hanno sofferto per via di questa guerra. E speriamo che mai più si riproponga sulla scena un simile orrore come quello offerto dalla seconda guerra mondiale, lager inclusi. ONORE AL MILITE IGNOTO!

venerdì 24 aprile 2009

Tu e Dio

Volevo proporvi questa riflessione che mi ha colpito moltissimo, precisando che non conosco quale sia la fonte. Ecco il testo:

Leggi,solo se hai tempo da dedicare a Dio:

Se ce l'hai,leggila fino in fondo.
Magari stai pensando: 'Non ho tempo per queste cose!'
Ma è questo modo di pensare che ha causato 
molti problemi nel nostro mondo,oggi...
 
Confiniamo il Signore solo per la Domenica,forse...
O addirittura solo per le feste...
Però ci piace averLo intorno quando ci sono malattie,o disgrazie...
E naturalmente durante i funerali...
 
Ma non abbiamo tempo per Lui durante il resto della nostra vita,
mentre stiamo lavorando,mentre stiamo studiando,mentre ci stiamo divertendo...
Perchè crediamo che queste cose sono alla base della nostra vita,mentre Dio 
crediamo che non lo sia...E non ci rendiamo conto che non potremmo fare neanche
la più minima di queste cose senza il volere di Dio!!!
(Siamo tutti convinti che è per volontà nostra che facciamo queste cose!!!) 
  
Gesù disse: 'Se ti vergognerai di me, Io mi vergognerò di te davanti al Padre mio.'
Perciò se non ti vergogni,se dentro il tuo cuore riesci a dire: 'Si,io amo il Signore,
LUI è la sorgente della mia esistenza e il mio Salvatore..'Io posso ogni cosa perchè
è Cristo che me ne da la forza..(Filippesi 4,13)' ' 
se ci riesci allora fai girare questa mail...
 
Leggi questa breve storia:
Mi inginocchiai..ma non a lungo...Avevo troppo da fare,e dovevo fare in fretta:
andare a lavoro,passare prima a pagare le bollette..
Così mi inginocchiai e dissi una preghiera veloce,e altrettanto velocemente mi rialzai.
E dentro di me mi sentivo apposto,avevo (a modo mio) adempiuto al mio dovere di 
Cristiano:La mia anima poteva stare in pace.
Durante la mia giornata (e durante tutte le giornate della mia vita) non avevo tempo 
da dedicare a persone bisognose,non avevo tempo per pregare,non avevo tempo per 
parlare di Cristo agli amici..e anche se ce lo avessi avuto non lo avrei fatto,perchè 
temevo che si prendessero gioco di me....Un giorno non avevo tempo,l'altro mi vergognavo...
Fino a che,alla fine venne il tempo anche per me,il tempo di morire...
Andai davanti al Signore,e nelle sue mani vidi un libro:
Era il libro della VITA.
Gesù guardò il suo libro e disse: 'Non trovo il tuo nome.Una volta fui tentato di scriverlo..
Ma non trovai mai il tempo per farlo..E anche se lo avessi trovato,mi vergonavo perchè 
temevo ciò che avrebbe pensato il Padre Mio...'  
  .........

Perchè è così difficile dire la verità mentre mentire è così facile?
Perchè siamo annoiati in Chiesa e appena usciti siamo così desti?
Perchè è così difficile parlare di Dio mentre è così facile parlare di cose scabrose?
Perchè è cosi facile cancellare una e-mail che parla di Dio,mentre inoltriamo quelle stupide?
 
Inoltra questa mail e mandala a tutti i tuoi contatti.E quando avrai finito: Prega..il Signore
Gesù ha detto: 'Nessun'altra arma è stata data agli uomini,solo la preghiera..ma non c'è 
arma più forte della preghiera....'
Perciò trova il tempo per pregare,prega sempre,ogni giorno,più volte al giorno..ma nel 
pregare non usare preghiere imparate a memoria,nè troppe parole,ma chiudi semplicemente 
gli occhi e apri il cuore...e parla con Dio immaginando che sia difronte a te..
perchè anche se non Lo vedi Lui c'è davvero,e ti sta ascoltando..e se lo preghi col cuore 
non tarderà di farti sentire che è lì...
 
  ................
 
  
Leggi quest'altra breve storia:
Un uomo di nome George Thomas,era il Pastore della Chiesa del suo piccolo paese.
Una Domenica mattina si recò in Chiesa,portando con se una gabbietta arrugginita.
La sistemò vicino al pulpito.I fedeli si chiedevano cosa c'entrasse la gabbietta con la 
predica del giorno,e attendevano, desiderosi di sapere.Il pastore cominciò a parlare: 

Il pastore prese la gabbia e lasciò il pulpito....
 
  ..............

Non è strano come la gente possa scartare Dio e poi disperarsi e chiedersi come mai il mondo 
sta andando a rotoli?
Non è strano che alcune persone possono dire: 'Io credo in Dio',ma ciò nonostante seguire 
Satana (che, guarda caso, anche lui 'crede' in Dio)? Non è strano come noi riusciamo 
tranquillamente ad inoltrare migliaia di stupidaggini per e-mail che a loro volta si moltiplicano,
ma quando inizi a mandare una e-mail che riguarda il Signore,la gente ci pensa due volte prima 
di condividerla?
Non è strano che,se penserai di mandare questa e-mail a qualcuno,ci penserai due volte prima 
di spedirla agli indirizzi nella tua rubrica (scartandone sicuramente qualcuno) perchè hai paura 
di ciò che possono pensare di te?
Non è strano come tutti gli uomini possano avere più paura dell'opinione che si faranno gli 
altri uomini,dell'opinione che si farà il Signore di loro?
 
  ............
 
   
  .....LEGGIAMO LA PAROLA DI DIO.....
 
 
Poichè solo nella comprensione e nell'attuazione di ciò che c'è scritto nella Parola di Dio,
c'è la salvezza dell'uomo...
 
Io pregherò affinchè ogni persona riceva questa e-mail,e si avvicini di più a Dio...
Amen

giovedì 23 aprile 2009

Brutta esperienza di male

Oggi sono un pò egoista perchè scrivo dime stesso, su questo spazio. Ho passato qualche giorno un pò brutto, di totale black-out e per un momento ho pensato di aver perso la mia fede. Voi direte: così all'improvviso? Purtroppo, quando il male agisce, non ci vuole niente a cadere. Io so che la fatica sta nel portare la croce, ma nel lasciarla cadere, ci vuole davvero poco tempo.

Purtroppo mi sono lasciato sopraffare per una volta dal peccato, cedendo alla sua seduzione. Ed è stato come perdere la bussola e non saper più dove si sia. Non so spiegarlo neanche io, ma cedendo ho lasciato che il male entrasse dentro di me e l'ho sentito. Ho sentito venir meno tutta la mia forza e anche il bene che era in me. Ho cominciato ad avere pensieri tormentati e la mia mente scoppiava letteralmente. Non sapevo più cosa stavo facendo e nemmeno perchè lo stavo facendo. Mi sono ritrovato al buio, tanto è che ieri sono venuto qui e non ho saputo cosa scrivere. Nella mia mente c'era la nebbia più totale. E la mia preghiera diventò una sorta di litania detta tanto per dire. Insomma, avevo perso tutto all'improvviso.

Allora mi sono reso conto di quanto brutta potesse essere la mia vita senza Dio e senza credere in Gesù. Ho pensato che non avrei potuto più rivolgermi a Lui, specie nei momenti più difficili. E cominciato a cercare di ricordarmi tutto il bene che mi è stato donato e soprattutto tutte le cose di cui Dio mi ha coperto, in particolare la mia famiglia. Ho ritrovato un pò di sorriso, ma sentivo il male dentro di me. La mia pazienza era poca cosa e al minimo gesto, mi giravo male con il cuore colmo di rabbia. Allora mi sono visto dentro e ho visto il male: è bastato cedere al male perchè il male cominciasse a divorarmi dall'interno. E' stata una sensazione davvero brutta, ma mi ha permesso di capire che Dio è davvero amore e gioia, mentre il male è solo tormento e ira. Davvero orribile. 

Poi stanotte ho fatto un sogno strano, che non ricordo nemmeno tanto bene: però mi ricordo che c'èrano serpenti. Ero circondato da serpenti e lottavo per scappare. All'inizio non ci ho dato importanza, ma poi mi sono ricordato il serpente come simbolo del male: la figura che trasse in inganno Adamo ed Eva. E ho capito che stavo cercando di sfuggire al male, anche nel mio inconscio. 
Fortunatamente Dio perdona ed è misericordioso e sento di nuovo il bene aumentare e la fiaccola della speranza riaccendersi. Ora sono più conscio di prima che il peccato è il male e che può distruggere anche se tu cedi per poco. 

Ho deciso di condividere con voi questa esperienza perchè possa aiutare chi lotta a perseverare e a ricordare che nulla di buono può venire dal peccato. Perciò prendiamo la croce sulle nostre spalle e perseveriamo perchè solo così potremmo resistere agli attacchi e soprattutto agli inganni del maligno: egli è molto abile nell'infiltrarsi nei pensieri dell'uomo e specie se non si crede in lui, egli può agire con forza inaudita. Ora so che l'unico strumento di difesa reale è proprio la preghiera che molto spesso noi sottovalutiamo. Anzi mi piacerebbe più in là proprio dedicare spazio e tempo a quest'arma potente così sottovalutata, ma così altamente indispensabile.

Con la speranza di non aver fatto addormentare nessuno con questa storia, vi saluto e vi chiedo solo una preghiera affinchè io non cada più sotto i colpi della croce. io dal mio canto pregherò per tutti coloro che lottano ogni giorno contro il male e le sue tentazioni. Un abbraccio

martedì 21 aprile 2009

Nuova ondata di razzismo

In questi giorni due notizie sono apparse sotto i riflettori: una riguardante il discorso del presidente iraniano  Ahmadinejad e un altro riguardante insulti da parte di tifosi della juventus, ai danni di un giocatore di colore della squadra avversaria.

Questi fatti riportano alla luce un vecchio problema, duro a morire: il razzismo. Esso esiste praticamente da sempre, da quando si trattavano i neri come schiavi e si proclamava la superiorità della razza bianca fino alle dichiarazioni di superiorità della razza ariana (che poi portò alla tragica vicenda della shoah) che sopravvive ancora oggi. Proprio la shoah dovrebbe far smuovere le coscienze dell'uomo , ma da ciò che sto vedendo, ho realmente paura che l'uomo la sua coscienza l'abbia persa tanto tempo fa (sempre se l'abbia mai avuta!). Invece di condannare con fermezza episodi di una ferocia e crudeltà disumana, si pensa a negare la storia e a negare che la shoah sia mai avvenuta. Si parte dal presidente iraniano, si passa tra molti giovani del mondo d'oggi e si arriva addirrittura a uomini della chiesa: tutti pronti a supportare la teoria negazionista.

Ma questo non è tutto: il presidente iraniano ha mostrato in un discorso dinanzi all'ONU, tutto il suo disprezzo per il Paese israelita, dichiarando che si tratta di un Paese razzista. L'odio tra le razze sta nascendo di nuovo e al centro ci sono sempre gli ebrei. Il problema è che nonostante il gesto simbolico di rappresentanti europei che hanno lasciato l'aula, altri hanno applaudito tale discorso, segno che uan nuova ondata di antisemitismo si sta diffondendo nell'uomo. La storia insegna, questo dicono: ma stavolta sembra che non abbia insegnato abbastanza, nonostante molti sopravvissuti all'olocausto, ancora oggi rendono testimonianza dell'orrore. 

Per quanto riguarda i nostri confini nazionali, sabato scorso il giocatore dell'Inter Mario Balottelli (di colore, ma italiano) è stato pesantemente insultato dai tifosi della squadra avversaria, cioè la Juventus. La giustizia si è mossa ed ha squalificato il campo juventino. Ma ciò che resta sotto gli occhi è che ci sia ancora molta gente razzista che si diverte a sottomettere e a prendere in giro persone con un colore di pelle diversa dalla nostra. Una cosa inaccettabile. E' profondamente ingiusto e soprattutto è un atto che mette in discussione la creazione di Dio. Dio ci ha creati tutti uguali e non ha fatto alcuna distinzione. Gesù Cristo è venuto sulla Terra per salvare indistintamente tutti, che siano bianchi o neri o gialli. Gesù non ha detto: Io vengo per i bianchi e non per i neri. Non hai mai pronunciato una simile bestialità. E allora, se agli occhi di Dio siamo tutti uguali e se Gesù ha donato la salvezza a tutti quanti, perchè noi ci sentiamo superiori ai neri e li prendiamo in giro? Con quale diritto noi lo facciamo? Chi compie un gesto così è solo uno stupido ed ignorante e soprattutto lontano da Dio, il quale ha suscitato suoi servi e figli anche i neri, come ad esempio Santa Backhita (tra l'altro protagonista di un film andato in onda poco fa, su rai uno).

La mia è dunque una ferma condanna ad ogni forma di razzismo il quale porta solo a diffondere il male e i pregiudizi. Riflettete prima di condannare qualcuno per il colore della pelle perchè non ti trovi tu ad essere giudicato più tardi. 

lunedì 20 aprile 2009

I veri sciacalli e colpevoli

In questi giorni ho avuto modo di sentire diversi punti di vista relativi alla tragedia in Abruzzo; alcuni affermano che si tratta di una punizione di Dio; altri dicono che è un fatto naturale. Ma ciò che mi ha colpito è stata la reazione di chi non crede verso i credenti. 

"Ma come, se Dio esiste perchè non ha salvato quei bambini? Perchè ha distrutto le case? E' colpa sua allora!". Queste le domande più gettonate. Io ho cercato di rispondere loro: alcuni hanno visto di essere più cristiani di me, altri invece si sono rinchiusi a riccio nell'incredulità.

Ma la verità che viene fuori è che qui l'unico colpevole, comunque la si voglia proporre, è sempre l'uomo. Infatti, se fosse una punizione, sarebbe più che meritata. Siamo diventati atei, cristiani solo sulla carta oppure blasfemi e miscredenti. Abbiamo esaltato noi stessi nel successo e incolpato Dio nel dolore e nel dramma. Ci siamo ribellati a Dio abbandonandoci nel peccato e ritenendo che fosse normale ciò che per Dio è sbagliato. Dunque se Dio avesse voluto punirci, avrebbe fatto bene: perchè ce lo siamo meritati. I padri puniscono i figli che sbagliano, giusto?

Se invece la si vede come tragedia naturale o come "colpa" di Dio che ha fatto crollare le case, spunta sempre che la colpa è dell'uomo. Perchè? perchè chi ha costruito le case con la sabbia di mare? Chi ha lucrato a discapito della sicurezza degli abitanti? Chi ha ignorato gli evidenti segnali? Chi? ve lo chiedo io: chi? 
Se hai risposto: uomo, hai detto bene. Perchè la colpa è sempre dell'uomo che costruisce case non a norma pensando a divenire sempre più ricco e fregandosene delle conseguenze. Sono questi ultimi i veri sciacalli. Sono loro i responsabili della morte di tante persone innocenti, inclusi bambini. 

Come vedete, comunque la giriamo, responsabile è sempre l'uomo. Ma come sempre, mentre nel successo decantiamo le lodi dell'uomo, nel dramma scarichiamo la responsabilità su Dio. Dunque a chi accusa il vostro Dio, rispondete che il vero colpevole è l'uomo stesso di cui si vanta tanto. Qui il vero sciacallo e il vero colpevole è sempre e solo uno. l'uomo. Un saluto.

domenica 19 aprile 2009

Domenica della Divina Misericordia

Leggi vi posto in onore della Divina Misericordia, un documento postato dalla Direzione della Regina degli Ultimi Tempi. Ciao e buona domenica.

Domenica della Divina Misericordia 

Il Servo di Dio Giovanni Paolo II ha voluto che la seconda Domenica di Pasqua fosse denominata “Domenica della Divina Misericordia” (Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Decreto Misericors et miserator, 5 Maggio 2000). 

Il culto della Divina Misericordia è legato a suor Faustina Kowalska, la mistica polacca proclamata santa nel corso dell’Anno Santo del 2000, di cui Giovanni Paolo II è stato un fervente devoto, come testimonia la sua seconda Enciclica Dives in misericordia scritta nel 1980 e dedicata alla Divina misericordia. 

Nel citato Decreto sono previsti tutti i casi per beneficiare dell’Indulgenza plenaria o parziale: 

« [...] Il Sommo Pontefice pertanto, animato da ardente desiderio di favorire al massimo nel popolo cristiano questi sensi di pietà verso la Divina Misericordia, a motivo dei ricchissimi frutti spirituali che da ciò si possono sperare, nell’Udienza concessa il giorno 13 giugno 2002 ai sottoscritti Responsabili della Penitenzieria Apostolica, Si è degnato di largire Indulgenze nei termini che seguono: 

Si concede l'Indulgenza plenaria alle consuete condizioni (Confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo l'intenzione del Sommo Pontefice) al fedele che nella Domenica seconda di Pasqua, ovvero della “Divina Misericordia”, in qualunque chiesa o oratorio, con l'animo totalmente distaccato dall'affetto verso qualunque peccato, anche veniale, partecipi a pratiche di pietà svolte in onore della Divina Misericordia, o almeno reciti, alla presenza del SS.mo Sacramento dell'Eucaristia, pubblicamente esposto o custodito nel tabernacolo, il Padre Nostro e il Credo, con l'aggiunta di una pia invocazione al Signore Gesù Misericordioso (p. e. “Gesù Misericordioso, confido in Te”).  

Si concede l'Indulgenza parziale al fedele che, almeno con cuore contrito, elevi al Signore Gesù Misericordioso una delle pie invocazioni legittimamente approvate. 

Inoltre i naviganti, che compiono il loro dovere nell'immensa distesa del mare; gli innumerevoli fratelli, che i disastri della guerra, le vicende politiche, l'inclemenza dei luoghi ed altre cause del genere, hanno allontanato dal suolo patrio; gli infermi e coloro che li assistono e tutti coloro che per giusta causa non possono abbandonare la casa o svolgono un'attività non differibile a vantaggio della comunità, potranno conseguire l'Indulgenza plenaria nella Domenica della Divina Misericordia, se con totale detestazione di qualunque peccato, come è stato detto sopra, e con l'intenzione di osservare, non appena sarà possibile, le tre consuete condizioni, reciteranno, di fronte ad una pia immagine di Nostro Signore Gesù Misericordioso, il Padre Nostro e il Credo, aggiungendo una pia invocazione al Signore Gesù Misericordioso (p.e. "Gesù Misericordioso, confido in Te"). 

Se neanche questo si potesse fare, in quel medesimo giorno potranno ottenere l'Indulgenza plenaria quanti si uniranno con l'intenzione dell'animo a coloro che praticano nel modo ordinario l'opera prescritta per l'Indulgenza e offriranno a Dio Misericordioso una preghiera e insieme le sofferenze delle loro infermità e gli incomodi della propria vita, avendo anch'essi il proposito di adempiere non appena possibile le tre condizioni prescritte per l'acquisto dell'Indulgenza plenaria.  

I sacerdoti, che svolgono il ministero pastorale, soprattutto i parroci, informino nel modo più conveniente i loro fedeli di questa salutare disposizione della Chiesa, si prestino con animo pronto e generoso ad ascoltare le loro confessioni, e nella Domenica della Divina Misericordia, dopo la celebrazione della Santa Messa o dei Vespri, o durante un pio esercizio in onore della Divina Misericordia, guidino, con la dignità propria del rito, la recita delle preghiere qui sopra indicate; infine, essendo “Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia” (Mt 5, 7), nell'impartire la catechesi spingano soavemente i fedeli a praticare con ogni possibile frequenza opere di carità o di misericordia, seguendo l'esempio e il mandato di Cristo Gesù, come è indicato nella seconda concessione generale dell'“Enchiridion Indulgentiarum” (Manuale delle indulgenze). » 

Il presente Decreto ha vigore perpetuo. Nonostante qualunque contraria disposizione.

Roma, dalla sede della Penitenzieria Apostolica, il 29 giugno 2002, nella solennità dei santi Apostoli Pietro e Paolo 2002. 

Luigi De Magistris Arcivescovo tit. di Nova Pro-Penitenziere Maggiore 

Gianfranco Girotti, O.F.M. Conv. Reggente 
Fonte: Santa Sede («RIV.»).

sabato 18 aprile 2009

Inferno: un'angosciosa realtà

Ieri ho parlato di come il maligno stia agendo con furore in questi giorni, ed oggi sento il bisogno di parlare di una realtà angosciosa: l'inferno.

A me piacerebbe parlare sempre di amore e vorrei che si scegliesse Dio non solo per timore, ma per amore e riconoscenza verso Colui che ci ha donato la vita. Ma purtroppo non sempre ciò è sufficiente, ecco perchè è giusto, specie per i non credenti, conoscere una realtà da molti sottovalutata, che è appunto quella infernale. 

L'inferno viene preso da molti scherzosamente: molti dicono che farà caldo almeno, altri dicono che ci sis ritroveranno gli amici e altri ancora non ci credono all'esistenza. Ma che esso esista, è fuori di dubbio; è la Scrittura ad attestarlo. Il Signore Gesù racconta una parabola al riguardo del Giudizio. Egli descrive il destino degli empi: "Così avverrà alla fine del mondo, gli angeli verranno e separeranno i malvagi dai giusti; e li getteranno nella fornace del fuoco. Lì sarà pianto e stridor dei denti"; l'Apocalisse descrive l'inferno come "uno stagno di fuoco che arde con zolfo"; Isaia parla del "soffio dell'Eterno" come di un "torrente di zolfo" che accende l'inferno. 
Gesù ne parla spesso, usando come espressione di riferimento: là sarà pianto e stridore di denti. 

Quindi non vi è dubbio che esiste un inferno e che chi non rispetterà la volontà di Dio, finirà lì. Ma ciò che spaventa più di tutto è il tempo. Vedete esso è eterno, inestinguibile. Le pene dureranno per l'eternità e non vi sarà sollievo alcuno. Cristo, nel descrivere il grande giorno del giudizio, parla della separazione fra i salvati ed i perduti con queste espressioni: «E questi andranno nelle pene eterne, e i giusti nella vita eterna». DUnque come il paradiso è eterno, anche l'inferno lo è. 

E' giusto conoscere questa realtà così angosciosa affinchè la si possa usare come deterrente nei momenti di debolezza e di tentazione. Ma è utile che ne vengano a conoscenza anche i non credenti, perchè può aprire loro uno spiraglio. Se poi rifiutano anche questa realtà, allora ne risponderanno loro; ma chi è a conoscenza deve trasmettere la propria conoscenza agli altri. Esattamente come ieri ho detto: perchè Gesù dice: Ora quel servo che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non si è preparato e non ha fatto la sua volontà, riceverà molte battiture. Ma colui che non l'ha conosciuta, se fa cose che meritano le battiture, ne riceverà poche. A chiunque è stato dato molto, sarà domandato molto; e a chi molto è stato affidato, molto più sarà richiesto». 

Ovviamente ripeto, che sarebbe meglio se un uomo giungesse a Dio per amore e non per paura della punizione, perchè sia giusto così: Egli ha donati noi così tanto, e noi dovremmo essere riconoscenti. Infatti quando noi diamo, cerchiamo (anche se lo nascondiamo) una certa riconoscenza da colui al quale abbiamo donato. Se uno mi presta 25 euro in un momento di difficoltà,  io glieli dovrei restituire con gli interessi per ringraziarlo di avermi aiutato nel momento del bisogno e non per paura della legge.
Però ci sono uomini che non riconoscono quanto ricevuto, e perciò hanno bisogno di conoscere ciò che accadrà alle persone inique ed immorali. Così che la paura e il timore di Dio raggiunga il loro cuore e li ponga in una posizione di riflessione su tutta la vita e sul suo significato.

Gesù affida a chi ha ricevuto la luce, di trasmetterla agli altri. Perciò voi che leggete e credete, diffondete a tutti queste cose. Perchè così nel giorno del giudizio, possiate dire di aver servito Dio e di aver assolto al vostro compito. Questo è ciò che io cerco di fare anche se per ora ho trovato riscontro nel virtuale, ma nella realtà tutti hanno girato le loro spalle. Pazienza, io so che devo parlare e che poi spetterà loro il compito di credere e usare il libero arbitrio nel giusto verso.

E poi cosa da non dimenticare è che Gesù è morto per darci una salvezza dalla morte e dalle fiamme. Quindi non dobbiamo temere il male perchè Gesù morendo ha giustificato i nostri peccati. Ovvio che ciò non significa pecchiamo quanto vogliamo tanto Gesù ci ha giustificati. Significa che ora abbiamo una possibilità di salvarci e di raggiungere la vita eterna, semplicemente credendo in Gesù e attraverso ciò, seguire i suoi insegnamenti. Un saluto e un abbraccio nel nome del Signore Gesù Cristo. 

venerdì 17 aprile 2009

Satana è in azione

Nonostante in questi giorni abbiamo visto episodi di grande solidarietà, non dobbiamo sottovalutare l'attività del maligno che si va diffondendo giorno  dopo giorno.

Ieri vi ho parlato dei nostri politici che hanno dimostrato tutta la loro non curanza del bene del prossimo, ma oggi parlo dei raptus omicidi dell'uomo. 
L'uomo sta letteralmente perdendo il controllo: la cronaca è piena di omicidi per futili motivi e stamattina ho letto l'ultima, (sfortunatamente solo in ordine cronologico): un uomo è stato accoltellato per un parcheggio contestato. Come, dico io, è possibile spezzare una vita umana in questo modo? A parte il fatto che l'uccisione di un individuo non è mai giustificabile, in questo caso però si è realmente superato la linea di confine. Per un banale litigio per un parcheggio, si esce un coltello e si decide così della vita di un uomo, di un figlio di Dio.

Attenzione a questi fatti: essi non sono solo la prova della pazzia dell'uomo, ma anche dell'opera del nostro peggior nemico. Uccidendo una persona non solo si commette un grave crimine agli occhi di Dio, ma addirrittura è come se ci si ribellasse a Lui, alzandocisi al Suo livello. Infatti solo Dio è padrone della vita che Lui stesso ha donato: come puoi tu uomo decidere quando e come togliere qualcosa che tu non hai donato? Con quale diritto? E questo non vale solo per questi episodi, ma anche per le mafie che in passato hanno spezzato le vite in una maniera così violenta e spregiudicata, pretendendo persino di essere cristiani. Cristiano è figlio della croce e quindi seguace di Gesù: Egli ha predicato amore per il prossimo e non l'omicidio; Egli ha persino detto di benedire e amare un proprio nemico:"Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete?"

Questi tempi dunque si prospettano ardui, anche perchè il maligno è libero di agire e si vedono i risultati: l'uomo non credendo alla sua esistenza è vittima inconsapevole dei suoi inganni; inganni che fanno credere giusto ciò che è palesemente sbagliato (masturbazione, pornografia su tutte, che come vedete, sono normali per la nostra attuale società, mentre stupido è chi non li segue) e pensieri che portano a mettere un coltello nella tua mano pronta a colpire. E non è tutto perchè egli si manifesta nei nostri pensieri anche per farci credere che siamo salvi, quando in realtà non lo siamo. Io vi dico, per esperienza personale, che quell'essere viscido sta agendo con furore in cerca di anime da divorare. Le sue tentazioni sono fortissime, le sue seduzioni irresistibili, ma noi figli di Dio e della Luce dobbiamo resistergli con tutte le nostre forze; noi siamo chiamati ad un compito arduo anche perchè consapevoli del male e anche perchè gesù ha donato a noi la Luce:Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.  A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più”.

Dunque non sottovalutiamo il nostro nemico, perchè ha armi potenti e potere sul nostro corpo; ma ricordiamoci che noi abbiamo dalla nostra il potere della preghiera e della fede, il quale è ancora più forte. Gesù dice che, se la nostra fede è grande quanto un granello di senapa, riusciremo a muovere persino le montagne.

Perciò forza e coraggio e abbiate fede. Lottiamo insieme e facciamo in modo di portare luce a chi non ce l'ha, anche con il rischio di essere umiliati e allontanati. Perchè questa è la Volontà di Dio. Un abbraccio

giovedì 16 aprile 2009

Sdegno e sfogo personale

Sono consapevole che io ho creato questo spazio per parlare e trasmettere la Parola di Dio e per condividere quella luce che Gesù ha portato dinanzi ai miei occhi.
Ma oggi, mi vedo costretto a sfruttare questo spazio per parlare di una cosa che mi ha veramente innervosito, a livello politico.

Penso che tutti voi sappiate della tragedia abruzzese, e chi legge i giornali o vede i TG, saprà che da giorni si discuteva della possibilità di accorpare in un solo giorno le elezioni con il referendum, per risparmiare circa 400 milioni di euro, che sarebbero potuti essere investiti ovviamente in Abruzzo, per ricominciare la vita.

Bene, ieri i nostri rappresentanti hanno rifiutato questa proposta, posponendo gli interessi umani a quelli personali. Ora non mi va di entrare in campo costituzionale e politico, non mi interessa in questa sede. Quello che mi interessa è la mancanza di umanità di coloro che dovrebbero invece porre in primo piano le esigenze umanitarie della popolazione. Loro hanno una grave responsabilità che è quella di interpretare le finalità generali, il bene pubblico. Invece, nulla di tutto questo è stato fatto. E si fa invece affidamento sulla generosità della popolazione, che nonostante la crisi economica, fa il possibile per mettere mano anche al portafoglio.

Mi viene in mente un fatto del Vangelo:Volgendo lo sguardo, Cristo osservava alcuni ricchi che gettavano le loro offerte nel tesoro. Vide pure una povera vedova che vi lasciò cadere due piccole monetine, e disse: « In verità vi dico che questa povera vedova ha messo più di tutti gli altri; perché tutti gli altri hanno dato del loro superfluo, mentre costei nella sua indigenza, ha dato quanto le restava per vivere ».   
E' come se oggi si riproponosse tutto questo: la vedova rappresentata dalla generosità degli italiani e i ricchi rappresentati dai nostri rappresentanti (e ricchi!). Essi danno il loro superfluo, ma non sono nemmeno in grado di sacrificare un loro interesse per dare aiuto alle persone in difficoltà e che hanno perso ogni punto di riferimento.

Non so voi, ma io ho visto ciò come un abuso di potere,  ed ho sentito l'esigenza di dire anche queste cose, in un momento come questo. Speravo che almeno un pò di coscienza ci fosse, ma a quanto pare essa è diventata un optional o un prurito da reprimere. 

Mi scuso in anticipo se ho detto cose senza importanza per voi tutti, ma è stato uno sfogo personale che ho sentito l'esigenza di fare. Un saluto a voi tutti con la speranza che i governanti di questo mondo siano almeno per una volta illuminati dalla luce di Dio. 

mercoledì 15 aprile 2009

Messaggio Vergine degli Ultimi Tempi

Riporto un nuovo messaggio della Vergine degli Ultimi Tempi, pubblicato dalla Direzione della Regina degli Ultimi Tempi ed in più riporto un mio commento ad un altro articolo (Dubbi,confusione e tentazione) che però è legato alle apparizioni mariane. Spero che chi mi ha fatto la domanda, possa leggere e rendersi conto che non provengono dal maligno queste apparizioni.

Messaggio del 15-04-2009 

Figli miei, sono a voi per esprimervi la mia gioia perché molti di voi, nel corso della settimana santa, siete ritornati a Dio contemplando la croce di Cristo e vivendo la sua passione dolorosa. E’ proprio abbracciando quella croce che potete sperare nella salvezza, non vi è un’altra via da seguire. Vi prego di non allontanarvi da Gesù ora che lo avete ritrovato ma di confidare nel suo amore e nella sua parola. Io vi sono accanto, vi prendo per mano come sempre per sostenervi nei momenti del dolore. Oggi in molti vivono una grandissima tribolazione, ma ciò che vi deve sorreggere sempre è la fede in Dio, perché rappresenta la forza capace di allontanare la disperazione. Vi raccomando la partecipazione alla santa messa quotidiana, fate qualsiasi sacrificio perché il Signore sia sempre nei vostri cuori. In questo modo riuscirete a sopportare tutte le avversità.
Vi amo figli miei e vi benedico nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Io penso che tutto ciò che venga da Dio porta alla sua glorificazione. La Madonna, quando appare, non dice di seguire Lei, ma di fare in modo che la propria vita sia specchio della santità di Gesù. Lei ci corregge e ci vuole portare ad amare Dio con tutto noi stessi. Secondo te, se fosse il diavolo, direbbe di amare Dio e Gesù con tutta l'anima? Direbbe mai di mettere al primo posto nella vita il perdono, la misericordia e l'amore di Dio?
Anche di Gesù dicevano che aveva un demonio. Tu credi che Gesù sia Figlio di Dio perchè Egli è venuto non da lui, ma dal Padre e lo ha detto molte volte. Chiunque viene dal Padre è per il Padre. Ecco perchè io penso che le apparizioni siano opera della Potenza del Cielo che cerca di darci un aiuto nella nostra strada di redenzione. 

martedì 14 aprile 2009

Riflessione sulla tragedia

E' difficile, in questi giorni, cambiare argomento. E' difficile dimenticare cosa è successo in Abruzzo e cosa sta ancora accadendo. A mente fredda cominciano a nascere le preoccupazioni per il futuro e soprattutto la consapevolezza che nulla sarà come prima. 

Per chi non ha la fede, è la fine. Non vi è luce, nemmeno un minimo spiraglio, perchè sei conscio che i tuoi cari non li rivedrai mai più: che essi torneranno polvere e che non li sentirai mai più. Ma per chi la fede la possiede, le cose cambiano. Chi ha fede sa che un giorno i suoi cari li rivedrà in faccia e ci parlerà e giocherà insieme di nuovo. Nulla è perduto: è come se avessero intrapreso un lungo viaggio; certo non li puoi sentire via e-mail o al cellulare, ma li senti vicino a te. 

Vedete l'importanza della fede? I momenti sono duri e proprio in questi momenti la fede cresce e cresce il desiderio di Dio. Quando si vive nell'agiatezza e nel lusso, si vive nel peccato: infatti, si pensa al proprio tornaconto personale, a come guadagnare il più possibile e a come fregare il prossimo per un avanzamento di carriera.

LA tragedia, invece, porta alla luce Dio: porta alla luce la parte buona presente in ognuno di noi. Quindi, la carità, la bontà, la solidarietà e l'amore vicendevole. Si comincia a comprendere il significato di aiutare il prossimo e di amarlo come noi stessi. Insomma, si riscopre il vero animo del cristiano. Quell'animo che muore soffocato nel lusso e che risorge nella sofferenza. Sono rimasto colpito da come tutti gli abruzzesi si stiano aiutando l'un l'altro a superare questo momento di sconforto; sono rimasto sorpreso di come l'Italia intera si sia risvegliata di coscienza; sono meravigliato dall'amorevole presenza di volontari di tutt'Italia. Davvero il bene esce di nuovo alla scoperta. 


La tragedia dimostra di quanto insignificanti nella vita siano le cose materiali: oggi ce li hai, domani un terremoto o un ladro o un crollo te li portano via, se non Dio stesso. Pensateci bene e riflettete su questa parabola di Gesù: Ed egli disse loro una parabola: «La tenuta di un uomo ricco diede un abbondante raccolto; ed egli ragionava fra sé dicendo: "Che farò, perché non ho posto dove riporre i miei raccolti?". E disse: "Questo farò, demolirò i miei granai e ne costruirò di più grandi, dove riporrò tutti i miei raccolti e i miei beni,  poi dirò all'anima mia: Anima, tu hai molti beni riposti per molti anni; riposati, mangia, bevi e godi". Ma Dio gli disse: "Stolto, questa stessa notte l'anima tua ti sarà ridomandata e di chi saranno le cose che tu hai preparato?". Così avviene a chi accumula tesori per sé e non è ricco verso Dio».

A cosa serve accumulare tesori se poi Dio ci può chiamare a sè in ogni momento? Porterai con te i tuoi tesori? Pensi che Dio ti giudicherà in base alle ricchezze? Non guardate dunque a chi è ricco poichè molto spesso essi sono poveri dentro: Gesù disse: Figlioli, com'è difficile entrare nel regno di Dio! È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio.

La tragedia ha mostrato ancora una volta questa verità: la vita la impostiamo su fondamenta del denaro e della proprietà, ma esse sono di sabbia; la vera vita deve essere impostata su fondamenta di Gesù e Amore: esse sono roccia e non cadranno mai!

Rinnovo dunque il mio invito ad aiutare i fratelli abruzzesi, donando quanto possibile, proprio come si sta facendo in questo momento, e a pregare per loro. 

lunedì 13 aprile 2009

ATTENZIONE: URGENTE

URGENTE 
ABBIAMO BISOGNO ANCORA DI UN AIUTO DA TUTTI VOI.....PUBBLICATE QUESTO POST NEI VOSTRI BLOG.


C'E' UNA RAGAZZA DE L'AQUILA CHE SI CHIAMA MANUELA, RIMASTA SENZA CASA E CHE ORA DORME IN MACCHINA, CHE HA BISOGNO URGENTEMENTE DI UNA ROULOTTE O CAMPER PER LA MADRE.LA SIGNORA HE TRE CANI E QUINDI LE E' VIETATO PORTARLI NELLA TENDOPOLI. QUESTO COMPORTEREBBE ALLA SIGNORA L'ABBANDONO DEI PROPRI CANI DAI QUALI NON SI VUOLE ALLONTANARE ESSENDO TRA I POCHI AFFETTI CHE ANCORA POSSIEDE NON AVENDO PIU' UNA CASA. CHIUNQUE DI VOI SIA DISPOSTO A PRESTARLE UNA ROULOTTE O UN CAMPERO CHIUNQUE DI VOI CONOSCA QUALCUNO DISPOSTO A FARLO CHIAMI A QUESTO NUMERO METTENDOSI IN CONTATTO CON MANUELA: 328-7069562 Scrive Matty.

domenica 12 aprile 2009

Esultate e rallegratevi perchè Cristo è risorto

E finalmente è giunta l'ora tanto attesa. Dopo un periodo di passione quaresimale, finalmente possiamo toccare con mano la gioia della Resurrezione del nostro Signore Gesù Cristo.

Oggi, dopo molto tempo, ho risentito il cuore ardere di gioia durante la celebrazione e specialmente al momento dell'Eucaristia. Davvero una gioia unica vedere il Maestro e Salvatore risorgere e attirare a sè tutti gli uomini. Perchè questa non è solo la Pasqua di Resurrezione del Signore, ma è anche la nostra Redenzione, se noi lo vogliamo.

Devo dire che molto importante è stato per me la visione di un film, non spettacolare, ma bellissimo che risveglia l'amore del nostro cuore verso Gesù. Il film in questione lo potete trovare anche qui, in streaming. Vi consiglio davvero di vederlo perchè rende esplicito in maniera semplice, chi è il nostro Signore che tanto amiamo. In particolare, bellissima la rappresentazione della Passione che mostra come Gesù si sia donato a noi interamente. 

Ovviamente il pensiero corre ancora in direzione dell'Abruzzo, dove sofferenza e dolore sono ancora vivi. Ma oggi è giorno di felicità perchè Gesù ha vinto la morte quindi non dobbiamo essere tristi poichè un giorno tutti noi saremo riuniti insieme e non ci sarà più nè paura nè dolore: e tutto questo gratuitamente offertoci da Gesù che ha sacrificato tutto sè stesso solo per noi.

Unica nota negativa rimane la celebrazione a cui ho assistito: oggi dovrebbe essere giorno di felicità e esultanza, invece i fedeli sembravano dormire o come se stessero assistendo ad un funerale. Spero vivamente che dalle vostre parti ci sia stata maggior esultanza nelle chiese. 

Ora vi saluto augurandovi di nuovo tantissimi auguri di Buona Pasqua, specie a chi segue il mio blog con assiduazione e stringendovi tutti con un abbraccio di pace, sperando che essa raggiunga tutti gli uomini del mondo. AUGURI nel Cristo Risorto.

Buona Pasqua

Prima di andare alla celebrazione della Resurrezione del nostro Signore Gesù Cristo, vi auguro una buona Pasqua da trascorrere con felicità e serenità perchè la luce è tornata tra di noi. A dopo e AUGURI di cuore a voi tutti!!!!!

sabato 11 aprile 2009

Silenzio

Oggi nessuna celebrazione e nessun articolo: oggi riviviamo solo il Riposo del Giusto e approfittiamo per dedicare un pensiero alle vittime del terremoto. 

XIII STAZIONE

Gesù è deposto dalla Croce

Dal Vangelo secondo Marco: (15, 42 – 43.46)

“Sopraggiunta ormai la sera, Giuseppe D’Arimatea, membro autorevole del sinedrio, che aspettava anche lui il Regno di Dio, comprato un lenzuolo, calò il corpo di Gesù giù dalla croce.”

O Gesù, giunta la sera sei stato deposto dalla croce e sei ritornato nelle braccia di tua Madre, che, per l’ultima volta, ti ha potuto stringere al suo cuore. In un momento così tenero e delicato, contemplando la pace che dona la fredda morte, Ella mostra al mondo intero il prezzo del riscatto, ed esalta il tuo sangue versato per la redenzione di tutti. Stringendo a sé il tuo corpo insanguinato, rivive in un solo attimo la gioia dell’annuncio, la trepida attesa, la nascita, la breve vita e infine la morte. Fà o Signore, che anche noi possiamo accoglierti nella nostra vita per amarti e adorarti con gli stessi sentimenti di tua Madre e seguirti, come Lei ti ha seguito, accettando tutto, anche il dolore. Vieni Signore nei nostri cuori, facci comprendere che dalla tua morte è nata la nostra vita e che solo grazie a te possiamo realizzare quel misterioso progetto di salvezza che Dio ha per tutte le sue creature. 

XIV STAZIONE

Gesù è deposto nel sepolcro

Dal Vangelo secondo Marco (15, 46-47)

“Giuseppe d’Arimatea, avvolto il corpo di Gesù in un lenzuolo, lo depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece rotolare un masso contro l’entrata del sepolcro. Intanto Maria di Magdala e Maria Madre di Joses stavano ad osservare dove veniva deposto.”

O Gesù, è il momento doloroso del distacco, è l’ora della sepoltura. Per tua Madre è necessario lasciare quel figlio tanto amato alle cure delle due Marie a cui tu avevi cambiato la vita, perdonando i loro peccati. Esse compiono, per te, l’ultimo gesto di amore avvolgendoti nel lenzuolo dopo aver unto il tuo martoriato corpo con oli profumati. Signore, dona anche a noi peccatori la gioia della riconciliazione e del perdono e resta nei nostri cuori per rafforzarli con il dono della speranza futura. Sii il nostro Maestro, e fà di noi i tuoi discepoli prediletti, capaci di lasciare ogni cosa, per seguirti sulla strada dell’amore e del perdono. Con l’aiuto della Vergine Maria, tua dolcissima Madre, facci comprendere che non vi è altra strada per la salvezza se non la tua stessa strada, che quantunque dolorosa, porta fino al cuore di Dio. 

venerdì 10 aprile 2009

La Via Crucis: crocifissione e morte

XI STAZIONE

Gesù viene crocifisso

Dal Vangelo secondo Marco. (15, 25-27)

“Erano le nove del mattino quando lo crocifissero. E l’iscrizione con il motivo della condanna diceva: “Il re dei Giudei”. Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla sua destra e uno alla sua sinistra”


XII STAZIONE

Gesù muore sulla croce

Dal Vangelo secondo Marco. (15, 33-34.37.39)

“Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Alle tre Gesù gridò con voce forte: Eloì, Eloì, lema sabactàmi? Che significa: Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?... Ed egli, dando un forte grido, spirò…Allora il centurione che gli sta di fronte, vistolo spirare in quel modo, disse: “veramente quest’uomo era Figlio di Dio!”.

O Gesù, tutto è compiuto! Alle tre del pomeriggio hai esalato l’ultimo respiro. Tutto si è fermato intorno a te e il silenzio ovattato della morte è stato rotto dalla terra che ha tremato, perché in quel momento moriva il Figlio di Dio. Molti, in preda al terrore, lasciando ogni cosa, scappano via. Sotto la croce, resta tua madre che, abbracciando quel legno coperto di sangue, versa le sue ultime lacrime prima di seguire Giovanni, tuo discepolo prediletto. Ad essi, prima di morire, hai affidato il tuo testamento, dicendo a tua madre: ecco tuo figlio e a Giovanni: ecco tua Madre. Fà o Signore che il nostro amore per te non vacilli mai e donaci la forza di seguirti fin sotto la croce. Il ricordo della tua morte, e la promessa fatta al buon ladrone sulla croce: oggi sarai con me in Paradiso, diventino per noi segno di speranza per una morte santa. Grazie per averci donato come madre la tua stessa madre, dalla quale possiamo attingere sicurezza, se desideriamo risorgere con te. Concedi anche a noi, nel momento del distacco dalla vita terrena, di abbandonarci nelle tue mani e in quelle della tua Santissima Madre. 

‡ In quel tempo, Gesù uscì con i suoi discepoli e andò di là dal torrente Cèdron, dove c'era un giardino nel quale entrò con i suoi discepoli. Anche Giuda, il traditore, conosceva quel posto, perché Gesù vi si ritirava spesso con i suoi discepoli. Giuda dunque, preso un distaccamento di soldati e delle guardie fornite dai sommi sacerdoti e dai farisei, si recò là con lanterne, torce e armi. Gesù allora, conoscendo tutto quello che gli doveva accadere, si fece innanzi e disse loro: «Chi cercate?» . Gli risposero: «Gesù, il Nazareno» . Disse loro Gesù: «Sono io!» . Vi era là con loro anche Giuda, il traditore. Appena disse «Sono io» , indietreggiarono e caddero a terra. Domandò loro di nuovo: «Chi cercate?» . Risposero: «Gesù, il Nazareno» . Gesù replicò: «Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano» . Perché s'adempisse la parola che egli aveva detto: «Non ho perduto nessuno di quelli che mi hai dato» . Allora Simon Pietro, che aveva una spada, la trasse fuori e colpì il servo del sommo sacerdote e gli tagliò l'orecchio destro. Quel servo si chiamava Malco. Gesù allora disse a Pietro: «Rimetti la tua spada nel fodero; non devo forse bere il calice che il Padre mi ha dato?» .
Allora il distaccamento con il comandante e le guardie dei Giudei afferrarono Gesù, lo legarono e lo condussero prima da Anna: egli era infatti suocero di Caifa, che era sommo sacerdote in quell'anno. Caifa poi era quello che aveva consigliato ai Giudei: «E' meglio che un uomo solo muoia per il popolo» . Intanto Simon Pietro seguiva Gesù insieme con un altro discepolo. Questo discepolo era conosciuto dal sommo sacerdote e perciò entrò con Gesù nel cortile del sommo sacerdote; Pietro invece si fermò fuori, vicino alla porta. Allora quell'altro discepolo, noto al sommo sacerdote, tornò fuori, parlò alla portinaia e fece entrare anche Pietro. E la giovane portinaia disse a Pietro: «Forse anche tu sei dei discepoli di quest'uomo?» . Egli rispose: «Non lo sono» . Intanto i servi e le guardie avevano acceso un fuoco, perché faceva freddo, e si scaldavano; anche Pietro stava con loro e si scaldava. Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina.
Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto» . Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?» . Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov'è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?» . Allora Anna lo mandò legato a Caifa, sommo sacerdote. Intanto Simon Pietro stava là a scaldarsi. Gli dissero: «Non sei anche tu dei suoi discepoli?» . Egli lo negò e disse: «Non lo sono» . Ma uno dei servi del sommo sacerdote, parente di quello a cui Pietro aveva tagliato l'orecchio, disse: «Non ti ho forse visto con lui nel giardino?» . Pietro negò di nuovo, e subito un gallo cantò.
Allora condussero Gesù dalla casa di Caifa nel pretorio. Era l'alba ed essi non vollero entrare nel pretorio per non contaminarsi e poter mangiare la Pasqua. Uscì dunque Pilato verso di loro e domandò: «Che accusa portate contro quest'uomo?» .
Gli risposero: «Se non fosse un malfattore, non te l'avremmo consegnato» . Allora Pilato disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge!» . Gli risposero i Giudei: «A noi non è consentito mettere a morte nessuno» .
Così si adempivano le parole che Gesù aveva detto indicando di quale morte doveva morire. Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re dei Giudei?» . Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l'hanno detto sul mio conto?» . Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?» . Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù» . Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?» . Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce» . Gli dice Pilato: «Che cos'è la verità?» . E detto questo uscì di nuovo verso i Giudei e disse loro: «Io non trovo in lui nessuna colpa. Vi è tra voi l'usanza che io vi liberi uno per la Pasqua: volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?» . Allora essi gridarono di nuovo: «Non costui, ma Barabba!» . Barabba era un brigante.
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora; quindi gli venivano davanti e gli dicevano: «Salve, re dei Giudei!» . E gli davano schiaffi. Pilato intanto uscì di nuovo e disse loro: «Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui nessuna colpa» . Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: «Ecco l'uomo!» .
Al vederlo i sommi sacerdoti e le guardie gridarono: «Crocifiggilo, crocifiggilo!» . Disse loro Pilato: «Prendetelo voi e crocifiggetelo; io non trovo in lui nessuna colpa» . Gli risposero i Giudei: «Noi abbiamo una legge e secondo questa legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio» . All'udire queste parole, Pilato ebbe ancor più paura ed entrato di nuovo nel pretorio disse a Gesù: «Di dove sei?» . Ma Gesù non gli diede risposta. Gli disse allora Pilato: «Non mi parli? Non sai che ho il potere di metterti in libertà e il potere di metterti in croce?» . Rispose Gesù: «Tu non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto. Per questo chi mi ha consegnato nelle tue mani ha una colpa più grande» . Da quel momento Pilato cercava di liberarlo; ma i Giudei gridarono: «Se liberi costui, non sei amico di Cesare! Chiunque infatti si fa re si mette contro Cesare» . Udite queste parole, Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette nel tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico Gabbatà. Era la Preparazione della Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: «Ecco il vostro re!» . Ma quelli gridarono: «Via, via, crocifiggilo!» . Disse loro Pilato: «Metterò in croce il vostro re?» . Risposero i sommi sacerdoti: «Non abbiamo altro re all'infuori di Cesare» . Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso.
Essi allora presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall'altra, e Gesù nel mezzo. Pilato compose anche l'iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei» . Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in latino e in greco. I sommi sacerdoti dei Giudei dissero allora a Pilato: «Non scrivere: il re dei Giudei, ma che egli ha detto: Io sono il re dei Giudei» . Rispose Pilato: «Ciò che ho scritto, ho scritto» . I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero le sue vesti e ne fecero quattro parti, una per ciascun soldato, e la tunica. Ora quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d'un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca. Così si adempiva la Scrittura: Si son divis
e tra loro le mie vesti e sulla mia tunica han gettato la sorte. E i soldati fecero proprio così.
Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco il tuo figlio!» . Poi disse al discepolo: «Ecco la tua madre!» . E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa.

Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, disse per adempiere la Scrittura: «Ho sete» . Vi era lì un vaso pieno d'aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l'aceto, Gesù disse: «Tutto è compiuto!» . E, chinato il capo, spirò.


Era il giorno della Preparazione e i Giudei, perché i corpi non rimanessero in croce durante il sabato (era infatti un giorno solenne quel sabato), chiesero a Pilato che fossero loro spezzate le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe al primo e poi all'altro che era stato crocifisso insieme con lui. Venuti però da Gesù e vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati gli colpì il fianco con la lancia e subito ne uscì sangue e acqua. Chi ha visto ne dá testimonianza e la sua testimonianza è vera e egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. Questo infatti avvenne perché si adempisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto.
Dopo questi fatti, Giuseppe d'Arimatèa, che era discepolo di Gesù, ma di nascosto per timore dei Giudei, chiese a Pilato di prendere il corpo di Gesù. Pilato lo concesse. Allora egli andò e prese il corpo di Gesù. Vi andò anche Nicodèmo, quello che in precedenza era andato da lui di notte, e portò una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre. Essi presero allora il corpo di Gesù, e lo avvolsero in bende insieme con oli aromatici, com'è usanza seppellire per i Giudei. Ora, nel luogo dove era stato crocifisso, vi era un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo, nel quale nessuno era stato ancora deposto. Là dunque deposero Gesù, a motivo della Preparazione dei Giudei, poiché quel sepolcro era vicino.
 

giovedì 9 aprile 2009

L'insegnamento della Lavanda dei piedi

Oggi, come immagino tutti sappiate, è l'inizio del cosiddetto Triduo Pasquale. E' il preludio per quella che sarà la Passione del nostro Signore Gesù, pronto a sacrificarsi per tutti noi. 

La Lavanda dei piedi è una cosa meravigliosa che mi ha sempre colpito, sin da quando era bambino. Ovviamente quando ero bambino per motivi diversi, anche se ancora oggi non so perchè ero così attratto dal vedere il prete lavare i piedi dei chirichetti. 

Oggi io sono attratto perchè Gesù ci dona un insegnamento, secondo me, grandissimo. Egli è Figlio di Dio: la Sua gloria è immensa, ma nonostante tutto ciò si umilia ancora una volta, divenendo servitore dell'uomo. Pensateci: da essere l'uomo servitore di Dio, ora Dio diventa servitore dell'uomo. E' una cosa a dir poco sconvolgente. Il Mio Signore che si umilia al punto di servire me, pur di insegnarci un qualcosa che nella nostra mentalità umana, non viene nemmeno preso in considerazione. L'umiltà nel essere servitore degli altri. 

E' davvero sconvolgente, tanto è che persino Simon Pietro all'inizia si rifiuta di farsi lavare i piedi dal Signore che lui ama e segue. Ma Gesù lo rimprovera così: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». E subito Pietro cambia atteggiamento: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!» .

Non so voi, ma per me rimane qualcosa di unico. Il Nostro Signore Gesù ci insegna le ultime cose che dovrebbero disegnare la figura del cristiano: Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi.

Noi uomini non avremmo mai pensato di umiliarci e tutt'ora non riusciamo ad essere sottomessi agli altri. Piuttosto alziamo sempre il capo e se qualcuno ci pesta noi rispondiamo dieci volte tanto. Il nostro vanto è Gesù e perciò dobbiamo seguire il Suo insegnamento: serviamo gli altri con umiltà e saremo una sola cosa con Lui. 
Un'ultima raccomandazione che mi viene dal cuore: andiamo alla celebrazione per mettere tutto ciò al primo posto: non lasciamoci condzionare da eventi o giustificazione della nostra mente (i soliti che sento in giro: vale la pena; non mi va; non c'è bisogno ecc...).

E continuiamo a pregare per le vittime di questi giorni: perchè nella sofferenza vivano con cuore ancora più intenso del nostro, la Passione di Gesù Nostro Signore. Fratelli: tutti i cristiani sono con voi spiritualmente; so che non è molto, ma è l'unica cosa che per ora possiamo fare per tutti voi, oltre che donare quanto possiamo (non prendiamo come scusa per non donare che non sappiamo che fine fanno i soldi, come sto sentendo in questi giorni: noi doniamo, poi se qualcuno ruberà o ci guadagnerà sarà un problema della sua coscienza!) Un abbraccio.



mercoledì 8 aprile 2009

La Via Crucis: IX e X Stazione

IX STAZIONE

Gesù cade per la terza volta

Dal libro delle Lamentazioni (3, 27-32)

“E’ bene per l’uomo portare il giogo fin dalla giovinezza. Sieda costui solitario e resti in silenzio, poiché egli glielo ha imposto; cacci nella polvere la bocca, forse c’è ancora speranza; porga a chi lo percuote la sua guancia, si sazi di umiliazioni. Poiché il Signore non rigetta mai… Ma, se affligge, avrà anche pietà secondo la sua grande misericordia.”

O Gesù, ancora una volta, prostrato, sfinito, sei caduto sotto il peso della croce. Tu, che avevi soccorso tutti, pronunciando parole di conforto e di speranza, sei di nuovo solo e annaspi nella terra intrisa di sangue nel tentativo di rialzarti. Per l’ennesima volta riprendi il cammino con le tue sole forze perché anche chi diceva di amarti in questo momento non è con te, forse si sta nascondendo perché non si dica che un tempo era tuo amico. La paura inchioda, anche se alla fine ci fa versare lacrime amare, come quelle di Pietro, che ha rinnegato e abbandonato chi sperava nel suo aiuto. O Signore, perdonaci per tutte le volte che non abbiamo rialzato e soccorso chi aveva bisogno di noi. Molte volte passiamo oltre, facendo finta di niente, diventando simili a quanti, nel Venerdì più doloroso di tutta la storia umana, ti sono passati accanto continuando per la loro strada senza neanche voltarsi, impassibili di fronte alla crudeltà umana. 


X STAZIONE

Gesù è spogliato delle vesti 

Dal Vangelo secondo Marco (15,24)

“ I soldati si divisero le vesti, tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse prendere” 

O Gesù, come è povero il cuore dell’uomo se, di fronte a una condanna, ha un solo pensiero: dividersi le vesti del condannato a morte. Spogliato in pubblico sei stato profondamente umiliato e profanato nel decoro e nella dignità. Il tuo corpo, nudo, ha espresso nelle sue piaghe lacerate tutta l’essenza del figlio di Dio fatto carne, che donava tutto se stesso, fino all’ultima goccia di sangue, per compiere la volontà del Padre. Signore, molte volte anche noi diamo importanza all’apparire più che all’essere e dimentichiamo che l’essenziale della nostra vita non è tanto quella di accumulare ricchezze per i piaceri terreni ma quelle che ci donano le gioie del cielo. Concedi, dunque, anche a tutti noi che in questi giorni stiamo riflettendo sulla tua passione, di spogliarci delle cose inutili, per rivestirci solo del tuo amore ed essere avvolti dalla tua carità e dalla tua misericordia. Facci comprendere che Sei tu l’essenza della nostra vita, Signore. Beato il cuore libero da ogni sovrastruttura, perchè nella sua immensa povertà può diventare il più ricco se possiede te e con te la vita vera.

Come aiutare i nostri fratelli

Ogni cristiano ha nel suo DNA la volontà di aiutare il prossimo. Gesù disse che il più grande comandamento era: Ama il prossimo tuo come te stesso. Gli risposero chiedendogli chi fosse il prossimo e Lui rispose con una parabola: Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' lo stesso»

Visto che molti di noi non possono prestare un aiuo fisico, almeno mostriamo il nostro amore e la nostra vicinanza donando quanto è possibile. Questo è un elenco di possibilità che ho reperito sul sito de IlSole24Ore. E' però anche possibile contribuire in favore dei bambini, grazie a Save the Children: basta cliccare sul banner presente nella colonna sinistra del blog. 

Si moltiplicano le iniziative di solidarietà per aiutare le popolazioni abruzzesi colpite dal sisma. Ma oltre a conti correnti e donazioni da fare via sms o Internet, bisogna fare attenzione alle "false richieste": soprattutto sul web, purtroppo, si diffondono raccolte di fondi inesistenti, oltre a segnalazioni che diffondono il panico con l'annuncio di scosse imminenti. Quindi si suggersice di controllare con attenzione l'affidabilità della destinazione delle proprie donazioni.

La Regione Abruzzo ha attivato un fondo di solidarietà in favore delle popolazioni
colpite dal sisma. Chi vuole fare donazioni può versare un contributo in denaro sul conto corrente postale 10400000.

Caritas: Accanto ai primi soccorsi, la Caritas Italiana ha anche aperto un conto corrente presso la Diocesi di Roma. È possibile contribuire alla colletta di solidarietà con versamenti sul c/c postale 82881004 (IBAN: IT77K0760103200000082881004) intestato a CARITAS DIOCESANA DI ROMA, specificando nella causale "Terremoto Abruzzo".

Croce Rossa: Per effettuare donazioni alla CRI si posso utilizzare i seguenti sistemi: 

- Conto Corrente Bancario C/C Bancario n° 218020 presso: Banca Nazionale del Lavoro-Filiale di Roma Bissolati -Tesoreria - Via San Nicola da Tolentino 67 - Roma intestato a Croce Rossa Italiana Via Toscana, 12 - 00187 Roma. Coordinate bancarie (codice IBAN) relative sono: IT66 - C010 0503 3820 0000 0218020 Causale Pro terremoto Abuzzo - Conto Corrente Postale n. 300004 intestato a: «Croce Rossa Italiana, via Toscana 12 - 00187 Roma c/c postale n° 300004 Codice IBAN: IT24 - X076 0103 2000 0000 0300 004 Causale: Causale Promo Abruzzo . E possibile effettuare anche donazioni on line attraverso il sito web della CRI all'indirizzo www.cri.it/donazioni.html 


Fastweb, in solidarietà con le popolazioni colpite dal terremoto e d'intesa con il Dipartimento della Protezione Civile, ha attivato la numerazione solidale 48580. Tutti i clienti Fastweb possono donare 2 euro attraverso chiamata da rete fissa. La telefonata è gratuita e il costo della donazione sarà addebitato in fattura. Il Dipartimento della Protezione Civile fornirà tutte le indicazioni sull'utilizzo dei fondi raccolti.

SMS SOLIDALE A SOSTEGNO POPOLAZIONI COLPITE
(AGI) - Roma,Mon, 06 Apr 2009 21:56:00 - Gli operatori di telefonia mobile TIM, Vodafone, Wind e 3 Italia, d'intesa con il Dipartimento della Protezione Civile, hanno attivato la numerazione solidale 48580 per raccogliere fondi a favore della popolazione dell'Abruzzo gravemente colpita dal terremoto. Ogni SMS inviato contribuira' con 1 euro, che sara' interamente devoluto al Dipartimento della Protezione Civile per il soccorso e l'assistenza. Il sistema sara' operativo dalle ore 23 di stasera. Dalle ore 9 di domani, sara' possibile donare 2 euro attraverso chiamata da rete fissa di Telecom Italia, utilizzando lo stesso numero 48580. Il Dipartimento della Protezione Civile fornira' tutte le indicazioni sull'utilizzo dei fondi raccolti.

Lottomatica ha disposto che chiunque si recherà in uno dei punti vendita della rete di scommesse sportive "Better" di Lottomatica potrà effettuare una donazione con una giocata dedicata. Anche il Gruppo Sisal, tramite il gioco del SuperEnalotto, offre la possibilità di fare una donazione libera o effettuare una speciale giocata al SuperEnalotto con donazioni predefinite da 1, 3 oppure 5 Euro.

Le banche: Per portare un primo aiuto UniCredit Group ha aperto un conto corrente. Chiunque voglia contribuire e dare un aiuto e un sostegno alle popolazioni e ai territori colpiti dal sisma potrà, anche attraverso Internet, Bancomat o direttamente in agenzia, può utilizzare questo Conto corrente intestato a "Solidarietà terremoto Abruzzo", aperto presso UniCredit Banca di Roma IBAN: IT 96 S 03002 05132 000414414414. 
Anche Banca Monte dei Paschi di Siena ha avviato una raccolta fondi. Chiunque voglia contribuire alla raccolta di solidarietà può effettuare un versamento sul conto corrente intestato «pro-terremotati Abruzzo» - coordinate bancarie IBAN IT 33 E 01030 14200 00008620017 -, appositamente aperto da Banca Mps. Le donazioni sono esenti da qualsiasi spesa o commissione. È possibile eseguire i versamenti anche attraverso il call center di Banca Mps, mediante bonifico o addebito su carta di credito, chiamando il numero verde 800414141. 
Sono stati aperti anche presso le banche del Gruppo Intesa Sanpaolo tre conti correnti per la raccolta di fondi a favore delle popolazioni dell'Abruzzo colpite dal terremoto intestati a: 

- «Un aiuto subito-Terremoto dell'Abruzzo» promosso dal Corriere della Sera-Gazzetta dello
Sport-City
, con codice Iban IT03B0306905061100000000144. 

- «Mediafriends onlus» promosso da Mediaset, con codice iban IT41D0306909400615215320387 - «Caritas», con codice iban IT13R0306905032000009188568 
Banca Mediolanum ha aperto un conto corrente sul quale sarà possibile convogliare gli aiuti: le coordinate sono le seguenti: c.c. n° 1800000 Banca Mediolanum per l`Abruzzo IBAN IT72D0306234210000001800000

Poste Italiane: E' attivo il conto corrente 10 40 0000 che Poste Italiane ha messo a disposizione per la raccolta di fondi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto, su richiesta della Regione Abruzzo. I sottoscrittori potranno versare i loro contributi in tutti i 14 mila uffici postali attraverso bollettino di conto corrente postale o direttamente on line.

Anche Sky si è mobilitata in aiuto delle vittime del terremoto in Abruzzo. La raccolta di fondi lanciata ieri è continuata anche oggi e proseguirà mercoledì. Il canale all news diretto da Emilio Carelli e il nuovo canale d'intrattenimento daranno spazio per conto di tutta la piattaforma agli inviti a donare che personaggi dello spettacolo, dello sport e dell'informazione rivolgeranno ai telespettatori. I telespettatori possono effettuare versamenti su un numero dedicato di conto corrente denominato "Sky per l'Abruzzo" (codice iban: IT 22 O 03226 01606 000500074972). 

La Fondazione Banco Alimentare Onlus fa sapere che i privati possono fare una donazione in denaro, mentre non sarà possibile accettare donazioni in generi. Le aziende alimentari potranno invece donare direttamente anche cibo. Il Banco Alimentare ha attivato alcuni immediati canali a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto: conto corrente postale N. 28748200, intestato a:Fondazione Banco Alimentare Onlus, causale: emergenza terremoto Abruzzo. Per tutte le informazioni, è stata aperta anche una pagina Web: http://www.bancoalimentare.org/comeaiutarci/terremoto.php

La Fondazione La Stampa - Specchio dei tempi ha aperto una sottoscrizione a favore delle popolazioni abruzzesi colpite dal sisma. Già nelle primissime ore dopo la tragedia, si sono formate code davanti agli sportelli di via Roma 80 e di via Marenco 32 a Torino. Moltissimi anche i versamenti online sul sito www.specchiodeitempi.org

martedì 7 aprile 2009

La fede come arma salvifica

La situazione in Abruzzo, in questi giorni, è molto tragica. Non c'è bisogno che io mi dilunghi su ciò perchè penso che tutti voi abbiate visto con i vostri occhi ciò che è accaduto e ciò che sta ancora accadendo. Molti appaiono senza speranza: come se la propria vita fosse crollata insieme alle case. Ma non è così.

Il mio messaggio può apparire duro, lo so; forse direte che io parlo perchè non l'ho provato; magari è vero, perchè grazie a Dio io non ho provato nulla di simile. Ma so, che non le case e non il denaro sono la nostra vita. La fede è la nostra vita. Vi pare che Gesù o i discepoli abbiano avuto una casa o una villa? No, perchè vivevano come una comunità. Gli Atti degli Apostoli ci parlano, di come al tempo della formazione dei primi cristiani, essi dividevano tutto: nessuno possedeva niente e tutto era di tutti. 

Poi le cose sono cambiate e al centro della nostra vita abbiamo posto denaro e proprietà mentre la fede veniva collocata in panchina, pronta a subentrare solo nel momento di difficoltà dove il denaro non poteva fare nulla. E ci chiediamo ancora perchè accadono disgrazie? Dobbiamo ringraziare Dio per ogni alba e per ogni tramonto che ci fa vedere. Il nostro mondo degenera a vista d'occhio e se il terremoto ha colpito l'Italia è anche perchè noi italiani siamo diventati atei o cristiani formali. Molti hanno chiesto dov'è Dio? Perchè ci fa questo? Dio è con voi, lì nello stesso dolore che Lui ha già patito. Noi ci chiediamo perchè accade, ma perchè non ci facciamo un esame di coscienza? Noi perchè calpestiamo la fede? Noi perchè abbandoniamo Dio in favore del denaro e del divertimento? Perchè maltrattiamo i cristiani e martoriamo coloro che mediano tra noi e il Cielo? Perchè nemmeno in tempo di Quaresima, sappiamo rinunciare alla nostra vita lussuosa? Perchè i giovani pensano all'estetica e non pensano all'interiore?

Mi sono dilungato su questo, ma in realtà volevo dire che non è tutto perduto. Lo so, è dura vedere crollare la propria casa frutto di sacrifici e sudore, ma la vita continua. Dio ha salvato, a voi sopravvissuti, la vostra vita concedendovi un'altra possibilità. Dovete essere contenti perchè potete correggere i vostri errori. Se avete fede, non sarete soli e ricomincerete da capo. Ripeto: so che è dura, ma pensate a Gesù; pensate al Suo calvario e alla sua di sofferenza patita solo per salvare noi miseri peccatori. La fede è un'arma che possiamo usare: la fede è salvezza.

La Via Crucis: VII e VIII Stazione

Nonostante le lacrime e la tragedia, non dimentichiamoci che questa è comunque la Settimana Santa e che quindi dobbiamo meditare la Passione di Gesù che ha vinto la morte per tutti noi. Ecco la VII e VIII Stazione:

VII STAZIONE

Gesù cade per la seconda volta 

Dal libro delle Lamentazioni (3,1-2. 9,16)

“Io sono l’uomo che ha provato la miseria sotto la sferza della sua ira. Egli mi ha guidato, mi ha fatto camminare nelle tenebre e nella luce…Ha sbarrato le mie vie con blocchi di pietra, ha ostruito i miei sentieri…mi ha spezzato con la sabbia i denti, mi ha steso nella polvere:”

O Gesù, la sofferenza ti ha reso debole e sei caduto per la seconda volta sotto il peso della croce. Tra spintoni e calci sei stato costretto a rialzarti e lentamente hai ripreso la salita al calvario. I soldati hanno fretta, per loro è un’esecuzione come tante e tu sei un delinquente come tanti, bisogna far presto per completare l’opera di quella giornata. Non c’è pietà per chi è ferito e cade e anche la sofferenza diventa un fatto di routine. O Signore, tu che hai dimostrato che anche quando le forze ci abbandonano non è tutto perduto perché rialzarsi è possibile, se si fa la volontà del Padre, dona anche a noi la forza di rialzarci durante le cadute quotidiane, sapendo che la croce è la fonte dalla quale possiamo attingere speranza e pace. Donaci la forza di ricominciare a vivere anche quando sembra che tutto sia perduto. Sii sempre il nostro amico fidato sul quale possiamo contare, soprattutto nel momento del bisogno, perché non sempre troveremo chi è disposto a portare con noi la croce.

VIII STAZIONE


Gesù incontra le donne di Gerusalemme

Dal Vangelo secondo Luca (23, 28-31)

“Gesù, voltandosi verso le donne, disse: Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Ecco, verranno giorni nei quali si dirà: Beate le sterili e i grembi che non hanno generato e le mammelle che non hanno allattato. Allora cominceranno a dire ai monti: Cadete su di noi! E ai colli: Copriteli! Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”

O Gesù, lungo il tuo cammino doloroso le donne di Gerusalemme ti sono venute in contro. Erano mogli, sorelle, madri disponibili alla compassione e alla pietà. Spinto dalla preoccupazione per il loro futuro, hai pronunciato l’unica frase di tutto il tuo Calvario: non piangete su di me ma su voi stesse e sui vostri figli. Tu non desideravi le loro lacrime ma piuttosto che si pentissero dei peccati commessi che sono la causa delle sventure umane.Signore, quante volte hai invitato anche noi a cambiar vita? Tu non vuoi la morte del peccatore, ma che si converta e viva. Donaci allora la forza di sconfiggere il peccato, rendici saldi nei buoni propositi, facendo di noi alberi dai buoni frutti che affondano le radici nel tuo cuore pieno di amore e di misericordia. Abbi pietà delle nostre debolezze e delle nostre cadute.

lunedì 6 aprile 2009

Tragedia e dolore

Purtroppo le notizie sono sempre peggiori. Il numero delle vittime continua ad aumentare e gli sfollati non sanno più dove andare.

La situazione è tragica:madri e padri che hanno perso i figli, i figli che hanno perso madre e padre; amici morti o scomparsi. Insomma è un ecatombe che realmente colpisce tutti noi. So che noi da qui non possiamo immaginare cosa hanno provato, ma so che è qualcosa di terrificante. E' vero forse chi è lontano, si sente impotente in questo momento, ma non è così. Innanzittutto fino a poco fa si poteva donare il proprio sangue e poi sicuramente potremo dnare generi anche di natura economica. Spero che tutti voi rispondiate agli appelli perchè quegli uomini sono nostri fratelli che hanno bisogno di aiuto. Non rimaniamo indifferenti pure questa volta. E poi preghiamo Dio, intensamente con tutto il cuore; perchè stia vicino loro e specie a chi ha perso i propri cari.

Vi chiedo anche di non rivolgere le vostre accuse al Cielo perchè insensate: io non conosco certamente i piani del cielo, ma sicuramente tutto ciò che avviene, avviene per una ragione ben precisa, anche se a noi oscura. Nulla di ciò che accade è insensato. Ci tengo che si sappia almeno questo, perchè io sono certo. Purtroppo l'uomo ha compiuto troppo male e questi eventi sono stati predetti e preannunciati da tempo immemore. Noi però non dobbiamo perdere la bussola, ma rinsaldarci nella fede, consci che la morte non ferma nessuno. Gesù ha vinto la morte perciò in questo momento chi è morto non è morto per sempre. Abbiate speranza in Gesù e nel Regno dei Cieli e verrà conforto a tutti noi. So che è dura da accettare per noi: il dolore è immenso, ma lasciamo che Gesù ci conforti, forti della speranza della sua salvezza. 

Questa tragedia dimostra anche l'insignificatezza del possesso: noi pensiamo nella nostra vita solo al denaro e alle proprietà: vedete come cascano come castelli di carta? Prima il denaro e ora le proprietà. L'unica cosa incrollabile è la fede e la speranza in Gesù. Io non voglio apparire duro, ma restiamo uniti nella fede: è indispensabile. Aiutiamo chi ha difficoltà e rendiamoci utili, non chiudendoci in uno stupido quanto inutile egoismo. 
Non c'è bisogna che dica che condanno quei sciacalli che stanno approfittando della situazione. Non li voglio giudicare, perchè ci penserà la loro coscienza dinanzi a Gesù. 

In conclusione preghiamo e continuiamo a vivere questa Settimana Santa nel nome di Gesù Cristo, anche per le vittime. Un abbraccio forte in particolare a chi è in quella situazione terribile. 

Preghiamo

Raccolgo l'invito del nostro amico Dardo sul suo blog (La Luce della fede) e vi chiedo anche io di pregare per tutto ciò che è accaduto stanotte nella zona presso L'Aquila (mi riferisco al terremoto devastante che penso tutti conosciate).

Non restiamo sordi dinanzi alle tragedie e aiutiamo anche coloro che sono scomparsi pregando il nostro Dio che accolga loro con misericordia. 

domenica 5 aprile 2009

AUGURI DI PACE E FRATELLANZA

Colgo l'occasione per fare gli auguri a tutti voi. Che questo ramoscello di ulivo porti pace e serenità a voi tutti. Vi auguro anche una Buona Settimana Santa che spero vivremo con meditazione e partecipazione alla Passione del nostro Salvatore Gesù. 


La Via Crucis: V e VI Stazione

V Stazione

Gesù è aiutato da Simone di Cirene a portare la croce

Dal Vangelo secondo Marco. 15, 21-22
Allora costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. Condussero dunque Gesù al luogo del Golgota,che significa luogo del cranio.

Simone di Cirene torna dal lavoro, è sulla strada di casa quando s’imbatte in quel triste corteo di condannati – per lui, forse, uno spettacolo abituale. I soldati usano del loro diritto di coercizione e mettono la croce addosso a lui, robusto uomo di campagna. Quale fastidio deve aver provato nel trovarsi improvvisamente coinvolto nel destino di quei condannati! Fa quello che deve fare, certo con molta riluttanza. L’evangelista Marco però, assieme a lui, nomina anche i suoi figli, che evidentemente erano conosciuti come cristiani, come membri di quella comunità (Mc 15, 21). Dall’incontro involontario è scaturita la fede. Accompagnando Gesù e condividendo il peso della croce, il Cireneo ha capito che era una grazia poter camminare assieme a questo Crocifisso e assisterlo. Il mistero di Gesù sofferente e muto gli ha toccato il cuore. Gesù, il cui amore divino solo poteva e può redimere l’umanità intera, vuole che condividiamo la sua croce per completare quello che ancora manca ai suoi patimenti (Col 1, 24). Ogni volta che con bontà ci facciamo incontro a qualcuno che soffre, qualcuno che è perseguitato e inerme, condividendo la sua sofferenza, aiutiamo a portare la croce stessa di Gesù. E così otteniamo salvezza e noi stessi possiamo contribuire alla salvezza del mondo. FONTE

VI STAZIONE

Gesù asciugato dalla Veronica 

Dal libro del profeta Isaia (53,2-3)

“Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi, non splendore per potercene compiacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia” 

O Gesù, la tradizione popolare ci ha tramandato il gesto d’amore di una donna che vedendoti nella folla non ha potuto evitare di farsi largo per giungere fino a te e asciugare il tuo volto intriso di sudore e di sangue. Lei ha saputo guardare oltre quell’immagine, ha saputo riconoscere in te l’amore che dona forza alla sofferenza. Tu hai risposto a quel gesto imprimendo il tuo volto sul telo per lasciarle non solo la tua immagine, ma l’eterna gratitudine a quanti rivolgono il loro sguardo ai bisognosi per soccorrerli ed aiutarli. Signore, donaci l’amore per aiutare i piccoli, gli ultimi, quelli che il mondo emargina e rifiuta. Sostieni quanti con coraggio lasciano le loro radici, le famiglie, per raggiungere i paesi lontani e lasciare agli altri il segno della tua presenza, attraverso il dono della carità e della condivisione. Fa che anche le nostre mani diventino mani pietose capaci di asciugare le lacrime di tanti fratelli segnati dalla sofferenza e dalla malattia per donare loro una goccia di sollievo nel grande mare dell’abbandono. 

sabato 4 aprile 2009

La Via Crucis: III e IV Stazione

III Stazione 

Gesù cade per la prima volta.

Dal libro del profeta Isaia (53,4-6)

“Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti, noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada; il Signore fece ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti.”

O Gesù, sei caduto sotto il peso della croce e neanche questo ha sciolto il cuore degli uomini che ti avevano massacrato e torturato. Ti hanno incitato a procedere senza cedimenti, eppure tu sei caduto per loro, per il peso dei loro peccati. Ti schiacciano ancora oggi le nostre colpe perché, seguendo ciascuno la propria strada, ancora non abbiamo compreso che tu sei il Pastore intorno al quale si deve radunare tutto il gregge. Il mondo ci travolge, il peccato ci annienta e facciamo del nostro cuore un povero mendicante in cerca di aiuto. Signore, vieni in nostro soccorso, aiutaci a cambiare la nostra esistenza facendoci riconoscere le strade che portano a te, aprici la porta dell’ovile nel quale ci sentiremo al sicuro, lontani dalle atrocità di questo mondo folle, autore di violenze inaudite, scenario di morte e di iniquità. Facci comprendere che lontano dalla tua Chiesa, per la quale hai dato la vita, non vi è speranza di salvezza.

IV STAZIONE

Gesù incontra sua madre

Dal Vangelo di Luca (2,34-35.51)

“Simeone parlò a Maria, sua Madre: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori.E anche a te una spada trafiggerà l’anima” …Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore”

O Gesù, non vi è agonia più grande per una Madre che vedere il proprio figlio trascinarsi sotto il peso della croce. Eppure tua Madre era lì, dinanzi a quel suo figlio tanto bello e tanto amato, trasfigurato dal dolore, senza poter far nulla per lui. In quell’attimo interminabile i vostri sguardi si sono incrociati e in quello stesso momento, la spada, profetizzata dal Vecchio Simeone, ha trapassato i vostri cuori provocando un unico, immenso dolore.L’umanità ha accolto in quel momento il grido di una Madre che ha immolato per tutti, il frutto del suo seno. Signore, tu che hai conosciuto il dolore di tua madre, allevia le sofferenze di tante madri i cui figli ammalati, drogati, handicappati, carcerati e oppressi, ancora non conoscono il tuo amore e la tua misericordia. Fà che possano vedere la loro sofferenza rispecchiata in quella di tua madre che con amore e con coraggio ti ha seguito lungo la via del calvario, fino al momento della morte in croce. 

venerdì 3 aprile 2009

La Via Crucis

Pasqua si avvicina e ormai possiamo dire che è alle porte. Per questo ho deciso di proporre qui tutte le quattordici stazioni della Via Crucis affrontata da Gesù Cristo, affinchè possiamo meditarle. I commenti sono della Direzione della Regina degli Ultimi Tempi. Ecco le prime due stazioni:

I Stazione

Gesù è condannato a morte

Dal Vangelo secondo Marco (15,14-15)

“La folla gridò più forte: “Crocifiggilo!”E Pilato, volendo dare soddisfazione alla moltitudine, rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.”

O Gesù, nella notte decisiva per i destini del mondo, tutti ti hanno abbandonato, persino i tuoi discepoli ai quali avevi chiesto: “vegliate almeno un’ora con me” si sono addormentati. Eppure ti avevano seguito, conosciuto, amato, avevano lasciato tutto pur di restare con te. Hai avuto paura, tanto che il tuo sudore “è diventato come gocce di sangue che cadevano a terra”. Anche noi ti abbandoniamo tante volte, Signore, desideriamo seguirti e ci fermiamo dinanzi al primo ostacolo. Ti promettiamo di cambiare vita, ma puntualmente non lo facciamo. La pigrizia, l’indifferenza, diventano padrone della nostra vita e, anziché cercare Te, andiamo alla ricerca dei piaceri del mondo. Eppure tu ci perdoni ogni volta e ogni volta ci apri di nuovo il tuo cuore. Insegnaci o Signore a vivere con te la nostra vita, a non aver paura del mondo perchè tu sei con noi. Aiutaci ad amarti come tu hai amato, a non vergognarci di essere tuoi sostenitori, anche quando ci condannano e ci deridono come hanno fatto con te. 

II Stazione

Gesù è caricato della croce

Dal Vangelo secondo Marco (15-20)

“Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo”.

O Gesù, come ti hanno ridotto gli uomini per i quali stavi dando la vita. Deturpato, bastonato, umiliato ti hanno caricato del peso della croce che in silenzio hai sostenuto. Sfigurato nel tuo dolce viso e coronato di spine hai cominciato la salita al Calvario pensando al dolore arrecato alle persone che ti amavano e che ti vedevano come un agnello condotto al macello. Signore, quante volte ti addossiamo anche le nostre croci perché le consideriamo difficili da sopportare. Il peso che tu hai sostenuto in silenzio per noi diventa impazienza, insofferenza e ci piacerebbe tanto fuggire perché non amiamo il dolore, la solitudine e la sofferenza. Manchiamo dell’amore che hai avuto tu, che ti ha consentito di fare pienamente la volontà del Padre. Signore, aiutaci ad amare la croce, ad accettarla in silenzio, donaci l’amore per fare la volontà di Dio e trasforma le nostre sofferenze in gioia facendoci comprendere che la croce è purificazione, lavacro, salvezza per i nostri peccati. 

giovedì 2 aprile 2009

Giovanni Paolo II


Oggi, 2 aprile, ricorre l'anniversario della scomparsa di un uomo che ha segnato la nostra storia: Giovanni Paolo II. Più che di scomparsa, mi piace vederlo come un ritorno alla Casa del Padre che  Wojtyla ha seguito sino alla morte corporale. 

Santo Subito. Questo fu il grido di tutti i fedeli che, riuniti sotto la finestra del loro Papa, liberarono dopo aver appreso della sua scomparsa. Questo perchè Giovanni Paolo II fu un uomo che ha cambiato molte vite, incluse la mia. 
La sua storia penso che la conoscano tutti: un ragazzo che ha vissuto le terribili atrocità del secondo conflitto mondiale, un uomo che ha visto i soprusi e le ingiustizie perpetrate da nazisti prima, e da comunisti poi. Un uomo che ha visto nei giovani il futuro del mondo e della Chiesa. Un uomo che ha lottato contro i poteri forti, l'ateismo dilagante e i problemi di questa realtà terrena. Un uomo che ha fatto della Croce di Cristo, il suo vincastro per non cadere. Un uomo salvato dalla mano della Vergine Maria per poter compiere a pieno ciò che Dio aveva previsto per lui.

Egli ha aiutato anche me, che vi scrivo. Posso dire che, fu la sua scomparsa a darmi i primi segni dell'iniquità della mia esistenza. Fu lui a risvegliare in me i primi albori della luce di Cristo Gesù. Ricordo come se fosse ieri, la mia indifferenza e la mia stupidità. Quando era ancora in vita io lo trattai male, sbandierando in giro perchè non fosse andato in pensione. Lo so, una cosa stupida, ma allora non capivo ed ero cieco. Oggi io so perchè lui non poteva lasciare. 

La sua morte però è stata come un colpo al cuore. Non so nemmeno io come, ma ho provato dolore, così dal nulla. E' come se morendo avesse compiuto qualcosa di miracoloso.

Assistetti al suo funerale da casa e vidi quanta gente era presente. Quell'uomo era riuscito a riunire tutto il mondo intorno al suo feretro: arabi, mussulmani, ebrei, cristiani, americani. Tutto il mondo. Penso, senza nulla togliere a Benedetto XVI, che mai ci sarà dato un uomo migliore come nostro Pontefice e guida. 

Da allora porto con me una sua immagine, proprio perchè lui ha significato molto per la mia conversione e il mio ritorno a Gesù. Spero che da lassù continui a guidarci nelle vie del Signore e spero che molti altri vengano attirati a Dio proprio dalla sua storia. 
E se non chiedo troppo, dedichiamo una preghiera a questo grande uomo. 

mercoledì 1 aprile 2009

Il bene e il male

Non è un titolo di un film o di un romanzo, ma è la nostra realtà. Esteriormente nella nostra vita vediamo sempre il bene e il male, quasi come due poli distinti. Ma sappiamo che non sempre nero è nero e bianco è bianco. Gesù ci ha dato una dritta e la possibilità di discernere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. In tal senso agisce la nostra coscienza. In più molte volte, per discernere il bene possiamo pensare a cosa farebbe il nostro Signore al nostro posto, e la risposta verrà immediata e inappellabile.

Ma il bene e il male non sono solo fenomeni esterni che ci circondano; il bene e il male sono dentro di noi. Entrambi sono presenti nel nostro corpo e lottano l'uno contro l'altro. Io questo lo so per certo. 
Da quando Gesù è entrato nella mia vita, il bene e il male li ho sentiti chiaramente agire dentro di me. Quando compio un opera buona sento il bene dentro di me, come una forza nuova e pura, ma quando compio il male sento la malvagità dentro di me, che mi corrompe il cuore, così tanto da non farmi riconoscere allo specchio.

Essi sono sempre in lotta, costantemente. Da quando ho scelto il bene, il male avanza e cerca disperatamente di emergere e di corrompermi e sedurmi, riuscendo molte volte a seminare dubbio e peccato nel mio cuore. Io sono lontano ancora dalla santità a cui ci chiama il Cristo, ma non mi dispero. Mio compito è cercare di controllare il male affinchè agisca sempre e solo il bene. 

Anche San Paolo disse la stessa cosa: Ora, se faccio quello che non voglio, riconosco che la Legge è buona; quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene: in me c’è il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Dunque io trovo in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti nel mio intimo acconsento alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un’altra legge, che combatte contro la legge della mia ragione e mi rende schiavo della legge del peccato, che è nelle mie membra. Me infelice! 

Non lasciatevi ingannare, non siate superbi, ma restate umili e con i piedi per terra. Il male è dentro di noi, ma noi abbiamo la possibilità di affrontarlo e tacerlo. Così dice Paolo: Chi mi libererà da questo corpo di morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore!

Gesù è la chiave per liberarci da questo male. La strada è dura e difficile, ma non è una novità. Molte volte Gesù ci invita a prendere la nostra croce per seguirLo, sinonimo che la strada verso il Regno è un vero calvario, costellato di tribolazioni e tentazioni. MA non spaventiamoci: Gesù è accanto a noi e ci darà forza in questa battaglia. Ma noi, dobbiamo ammettere la nostra debolezza, la nostra iniquità e confessarla a Lui: solo così sono certo che Egli ci libererà e ci renderà uomini liberi, liberi dal giogo della schavitù del peccato. 

Pasqua si avvicina; confessiamo a Dio i nostri peccato e facciamo in modo che il Santo Giorno Pasquale diventi la nostra Vera Salvezza!