martedì 31 marzo 2009

Computer e televisione il supermarket a luci rosse

Questo non è un titolo che ho scelto io. Un articolo apparso su Repubblica era intitolato i nquesto modo. Mi sono incuriosito e ho visto che tutti i miei pensieri, ciò che temevo è realtà.

Computer e televisione sono il supermarket a luci rosse. Tradotto vuol dire che sono i più grandi diffusori di materiale pornografico. Tradotto vuol dire che l'uomo è sempre più schiavo di questo demone. E' inutile che si tenti di declassare questa dipendenza da peccato a vizietto, come si cerca abilmente di fare (per tacere la coscienza?), poichè non è certo l'uomo che può decidere ciò che è male o ciò che è bene. Fosse per l'uomo il male verrebbe classificato come bene e viceversa. 

Poco tempo fa parlai del demone della pornografia e qualche commento mi suggerì che forse era esagerato, ma a quanto pare non lo è. Siamo schiavi del nostro corpo, della fornicazione e del maligno. Ma bisogna uscirne; seguite il mio invito perchè se vi dico tutto ciò è perchè l'ho visto in prima persona. La pornografia non è solo ciò che voi vedete: essa vi mangia dentro, corrompendo il cervello e rendendovi schiavi. Con la pornografia si diventa fornicatori, impudici, impuri e iniqui e come sta scritto nella Bibbia:“Non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio” (Prima Lettera di San Paolo ai Corinti 6,9 10). Ed ancora: “Gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri”. E ancora l'apostolo:  Nessuno vi inganni con vani ragionamenti: per queste cose infatti piomba l'ira di Dio sopra coloro che gli resistono. Non abbiate quindi niente in comune con loro. Se un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come i figli della luce; il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. Cercate ciò che è gradito al Signore, e non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente". (Lettera di San Paolo ai Romani 13,12-14).

Perciò se non valgono le mie parole, spero che almento ascoltiate le Parole della Bibbia. Un'altra cosa volevo dire sempre in riferimento ad un altro episodio che vede un insegnante rispondere esplicitamente sul sesso a dei bambini di 11 anni. Come si può dire a dei bambini certe cose? Anche se è la loro curiosità a chiedere, biosgna tacere su certi argomenti in una certa età. La nostra società nel suo complesso invece sta educando i bambini, i vostri figli, nell'impudicizia, nell'immoralità e dunque tutte queste parole sono vane? Se i bambini vengono allevati già nella pornografia televisiva, come si potrà sperare per il futuro, come si potrà sperare che la Luce di Cristo irradi questo mondo nel futuro, se il futuro che si sta preparando è un futuro lontanissimo da Dio? A voi l'ardua sentenza...

lunedì 30 marzo 2009

Non giudicare

Qual è il punto in comune tra due uomini he parlano in sintonia? La disgrazia di qualcun altro. Non so se avete notato, ma sembra che non possiamo fare a meno di giudicare e di spettegolare.

Si parla alle spalle degli altri e sembra che senza quest'argomento, non ci sarebbe più nulla di interessante da dire. Ma non è così. Non è sparlando degli altri che si continua a coltivare un'amicizia. Quello che penso io, è che si può essere in sintonia con una persona, a prescindere dal parlare male di qualcuno. Pensateci bene: e se quel qualcuno foste voi?

Gesù, tra le tante cose che ha voluto trasmetterci, ha trasmesso un pensiero molto importante: non giudicare e non sarete giudicati. Un concetto chiaro, semplice che però noi difficilmente riusciamo a seguire. Non c'è la facciamo; è più forte di noi. Ecco arrivatici al punto: è più forte di noi. Nulla a mio parere è più forte di noi, se noi siamo in Cristo e Cristo è in noi. Il maligno per portarci dalla sua parte usa molto spesso questo inganno: ci fa credere che una cosa è più forte di noi. Così molti giustificano i loro comportamenti dicendo che la bestemmia viene spontaneamente, che giudicare gli altri viene spontaneamente, e che appunto è qualcosa più forte di lui.

Convinciamoci, sin dal momento in cui torniamo a Cristo con il cuore, che nulla è impossibile. Nulla è più forte di noi: nessuna dipendenza, che sia pornografia, masturbazione o tentazione di parlare male degli altri.

Questo è un brutto comportamento che non va seguito: se noi parliamo male di qualcuno, Gesù cosa dovrebbe dire di noi? Noi che siamo i primi a sbagliare ci prendiamo il lusso di giudicare, un lusso che nemmeno Gesù si è preso quando è venuto sulla Terra.
Il Vangelo è pieno di riferimenti al non giudicare gli altri:" Perché guardi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, e non t'accorgi della trave che è nel tuo? Come puoi dire al tuo fratello: Permetti che tolga la pagliuzza che è nel tuo occhio, e tu non vedi la trave che è nel tuo? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e allora potrai vederci bene nel togliere la pagliuzza dall'occhio del tuo fratello". Ed ancora: "Chi non ha peccato scagli la prima pietra".

Conviene non sottovalutare nemmeno queste cose che all'occhio umano sembrano solo sottigliezze o sciocchezze senza alcuna importanza. Il male ci porta via proprio partendo da queste sottigliezze, e credetemi perchè l'ho provato io tutto questo. Proprio ciò che crediamo senza importanza che ci condanna. E poi, tralasciando tutto questo, è una cosa molto brutta parlare male di qualcuno alle sue spalle; magari poi lo incontri e lo tratti bene, divenendo così pure ipocrita. Io sono tuo amico, ma sparlo alle tue spalle: non è un pensiero ipocrita? 

Quindi non giudichiamo e non saremo giudicati: con lo stesso metro di giudizio che voi usate con gli altri, Dio giudicherà voi.

sabato 28 marzo 2009

La terribile diffusione dell'aborto

Ieri, leggendo un quotidiano ho letto un articolo che ha dello sconcertante. Sembra che in Inghilterra il numero di ragazze minorenni incinta, stia aumentando notevolmente. Ma non è tutto: le istituzioni inglesi, come risposta, hanno detto che diffonderanno maggior materiale informativo su contraccettivi e aborto.

La cosa più terribile che si possa pensare di fare, secondo me, è l'aborto. E' inutile girare intorno, cercando argomenti razionali o meno; nulla cambia la verità: aborto vuol dire omicidio. Puoi girarla come vuoi, ma aborto è togliere una vita umana che sta crescendo. Aborto vuol dire rifiutare un dono di Dio. Aborto vuol dire uccidere un figlio di Dio. 

Invece di  invitare all'astinenza sessuale, ad evitare di porre in essere un atto completo così giovani, si invita ad usare contracettivi e aborto che servono solo per eliminare e distorcere il disegno di Dio della sessualità. Non c'è alcun bisogno di fare l'amore a 12 anni. Invece, con mio grande stupore, vedo ragazzine che già dichiarano di non essere vergini da molto tempo. Sembra, secondo le mode attuali, che un vergine è sfigato, mentre chi l'ha fatto è un eroe. Ieri sera, durante un film, c'èra proprio questa scena. Ragazzi ancora minorenni che pensavano a fare sesso il prima possibile: corteggi una ragazza, la porti a letto e poi chi si è visto si è visto. A me questo tipo di comportamento fa schifo. E lo dico senza giri di parole. E voi ragazze prendetevi tutti il tempo e se possibile attendete il matrimonio: c'è più grandezza nell'arrivare vergini alle nozze che invece giù consumati.

Tornando all'aborto, c'è da dire che la pratica la si vuole diffondere usando argomenti stupidi per giustificarla. Molti vi ricorrono perchè non vogliono perdere la carriera, perchè hanno paura e non sono pronti. Ma non c'è giustificazione che tenga. Una mia parente, in passato, ha pensato di abortire: ieri sera vedendo sua figlia ho pensato: Se avesse abortito, ora questa splendida bambina non esisterebbe. Se mia madre avesse scelto la strada di abortire, io non sarei qui a scrivere. E così vale per tutti voi. Diciamo dunque no all'aborto. No all'uccisione di un essere umano. Se qualcuno si trova in una situazione simile, non pensi mai ad abortire. Noi non possiamo, non abbiamo il diritto di stoppare una vita umana che in futuro potrebbe persino essere una mente geniale o un servo di Dio. 

In conclusione, se non lo si fosse capito: NO ALL'ABORTO

mercoledì 25 marzo 2009

Messaggio Vergine degli Ultimi Tempi

Ecco il Messaggio della Vergine degli Ultimi Tempi del 25-03-2009, pubblicato dalla Direzione della Regina degli Ultimi Tempi:

Messaggio del 25-03-2009 

Figli miei, da molto tempo sto andando di casa in casa, bussando a tutte le porte, per chiedervi di aprire i vostri cuori all’opera di Dio, ma in molti non mi aprite e non ascoltate il mio grido di dolore. Figli miei, vi prego, non sprecate i giorni che vi restano brancolando nel buio perché vi perderete. Io ormai non posso fare altro che asciugare le ferite che state infliggendo al mio cuore con i vostri rifiuti, ma sappiate che non mi stancherò di chiedervi di accogliere il mio invito alla conversione. Anche coloro che mi accolgono inizialmente, col tempo diventano tiepidi sia nella preghiera che nelle opere. Vi prego, non vi è più tempo, non potete attendere ancora. Presto si compirà il progetto di Dio sul mondo intero e saranno pochi coloro che si salveranno se non accoglierete con amore la mia chiamata.

Vi amo figli miei e con grande dolore vi benedico nel nome della Santissima Trinità.

martedì 24 marzo 2009

Incredibile movimento anticlericale: continua....

Il discorso che ho iniziato ieri continua ancora oggi, perchè a quanto pare le critiche e le strumentalizzazioni non sono terminate. 

Addirittura oggi i francesi hanno detto che il gesto del Papa può avere conseguenze drammatiche. Cioè dire che il preservativo non è la soluzione del tragico problema dell'AIDS può avere conseguenze drammatiche? Conseguenze drammatiche può avere continuare a riporre le proprie speranze nel preservativo invece che in una seria politica di educazione e di prevenzione. L'AIDS si combatte innanzittutto educando coloro che hanno costumi errati e sbagliati.  L'AIDS si combatte inviando aiuti sanitari, medicine in quei posto così abbandonati da tutti; si potrebbe incitare all'astinenza per un certo periodo, indicando questa strada come strada di conversione a Dio. Ma non si può dire usate il preservativo e non avrete guai o usate il preservativo e vivrete senza malattia. Perchè quella è una colossale bugia, tanto è che, come ho detto ieri, il preservativo non ha per niente risolto il problema. 

Ancora non riesco a capire perchè l'uomo sente sempre il bisogno di schierarsi dalla parte sbagliata. Ancora non capisco perchè l'uomo pensa più al sesso che a Dio. Ancora non capisco perchè l'uomo pensa più a vedere donne come oggetti che a santificare la propria anima. Ancora non capisco perchè l'uomo invece di pensare all'eternità si accontenta della felicità momentanea che dura pochi minuti. 

Se invece di dare addosso al Papa si dicesse la Verità, le cose nel mondo cambierebbero. Ma il problema è che l'uomo ha paura della Verità, la rifugge perchè preferisce le tenebre: ed infatti ogni inviato dal Signore ha sempre subito tribolazioni indicibili in questo mondo: persino il Figlio di Dio è stato condannato a morte dell'uomo. 

Ed ora, si da addosso al Papa, ai cristiani (quelli veri e non quelli formali) accusati di ingerenze e di arroganza. Senza sapere che quella ingerenza e quell'arroganza sono solo tentativi di salvezza delle anime di questo mondo, già fin troppe condannate...

lunedì 23 marzo 2009

Incredibile movimento anticlericale

Penso che tutti siate a conoscenza degli ultimi avvenimenti e specialmente della contestazione del nostro Pontefice per via di una sua affermazione riguardante l'uso del preservativo come arma contro l'AIDS.

Il Papa ha espresso un concetto molto chiaro che però molti hanno strumentalizzato a modo loro, sfruttando l'occasione per far parlare di sè e per screditare la figura di Benedetto XVI e della Chiesa in generale. 

Ora io penso che il Papa abbia ragione: il preservativo non è l'arma che eliminerà la piaga dell'AIDS nè dall'Africa nè dal mondo intero. L'AIDS è una malattia molto diffusa oramai, anche a causa dell'assenza di condizioni igienico-umane adeguate. Il preservativo sino ad ora, nonostante il suo utilizzo, non ha prodotto quegli effetti preventivi che si speravano. Anche perchè esso non è strumento garantista al 100%, anzi. 

Quello che però mi ha colpito è stato il polverone sollevato dai media (stranamenti attenti su queste parole, ma oscurantisti su altre cose molto più importanti) nonchè dall'opinione pubblica schieratasi in gran parte a favore del preservativo. Il problema è che anche i cristiani mettono in primo piano il preservativo perchè ormai molti di loro pensano che sia giusto, ma in realtà secondo me non lo è. Non voglio riprendere la storia di quell'uomo che disperse il seme, ma voglio semplicemente dire che esso in realtà è contro il disegno di Dio della sessualità. Dio non ha donato noi la sessualità per divenire perversi e fare sesso con cinquecento ragazze. Dio ha donato il sesso come segno d'amore fra uomo e donna con finalità procreative. Quale è il posto del preservativo in un simile piano?

Tornando all'AIDS, secondo me servono cambiamenti in ordine ai comportamenti e all'educazione delle popolazioni specie africane. Comunque al riguardo potete leggere questo articolo postato sul blog di cuoremissionario. 

In conclusione per me, tutto questo polverone anticlericale è ingiustificato. Ma purtroppo l'uomo ama più il peccato che Dio e questa è la conseguenza. Al disegno di Dio si preferisce l'opera dell'uomo...

venerdì 20 marzo 2009

Nel momento del bisogno

Si dice che nel momento del bisogno si riconosce chi ci è più vicini e chi invece ostenta un falso interesse. Nel momento del bisogno noi scopriamo non solo chi sono i nostri amici o parenti più vicini, ma anche che noi ci rivolgiamo solo ad uno.

Prima di tutto, vi voglio dire di non abbandonare mai nessuno nel momento del bisogno. I bisognosi sono i fratelli di Gesù che noi dobbiamo aiutare: Egli infatti dice: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.

Perchè oggi parlo di questo? Perchè ho visto e mi sono sentito male per l'uomo. Ho visto uomini prendersi cura di altri uomini come un peso, come un dovere. Ma dov'è finito l'amore? Se persino tra parenti ci si abbandona nel momento del bisogno, dove andremo a finire? Il fatto è che questo mondo ha fatto sì che lavoro e denaro prendessero il primo posto, persino sui sentimenti e sulla salute. Mi piange il cuore vedere anziani trattati in malo modo per essersi preso l'influenza e aver causato tutto il trambusto. Per fortuna che almeno verso i propri figli sembra ancora prevalere l'amore umano. Ma quello stesso amore lo si deve riversare verso tutti, non solo per il proprio figlio.  

Mi rincuora il fatto che nel momento del bisogno, molte persone solidalizzano tra loro. Ci si apre e ci si aiuta a vicenda. Questo è un fatto che mi consola molto perchè vedo che l'uomo è ncora capace di provare sentimenti. Per tutti coloro che se ne fregano del bisognoso, il giudizio di Dio farà da giudice. Ricordatevi che non dobbiamo mai condannare, perchè non ne abbiamo ne il diritto nè il potere.

Infine volevo solo dire una cosa: nel momento del bisogno a chi vi rivolgete, se non al vostro Dio e Signore? A chi vi rivolgete perchè vada tutto bene? E allora capite di quanto noi abbiamo bisogno del nostro Padre, nonostante ci sentiamo molte volte autonomi e superpotenti? Diveniamo umili e rivolgiamoci al Signore ogni giorno perchè ogni giorno noi abbiamo bisogno della sua protezione e della sua consolazione. Dio benedica tutti noi e tutti coloro che ora si trovano nel momento del bisogno. 

giovedì 19 marzo 2009

San Giuseppe

Nel Giorno di San Giuseppe, posto l'Udienza generale del Servo di Dio Giovanni Paolo II. Ne approfitto per porgere gli auguri a tutti i papà. 

Udienza generale del Servo di Dio Giovanni Paolo II
Mercoledì, 19 marzo 2003

Celebriamo quest’oggi la solennità di San Giuseppe, Sposo di Maria (Mt 1,24; Lc 1,27). La liturgia ce lo addita come "padre" di Gesù (Lc 2,27.33.41.43.48), pronto a realizzare i disegni divini, anche quando sfuggono all’umana comprensione. Attraverso di lui, "figlio di David" (Mt 1,20; Lc 1,27), si sono compiute le Scritture e il Verbo Eterno si è fatto uomo, per opera dello Spirito Santo, nel seno della Vergine Maria. San Giuseppe viene definito nel Vangelo "uomo giusto" (Mt 1,19), ed è per tutti i credenti modello di vita nella fede.

 La parola "giusto" evoca la sua rettitudine morale, il sincero attaccamento alla pratica della legge e l’atteggiamento di totale apertura alla volontà del Padre celeste. Anche nei momenti difficili e talora drammatici, l’umile carpentiere di Nazaret mai arroga per sé il diritto di porre in discussione il progetto di Dio. Attende la chiamata dall’Alto e in silenzio rispetta il mistero, lasciandosi guidare dal Signore. Una volta ricevuto il compito, lo esegue con docile responsabilità: ascolta sollecitamente l’angelo quando si tratta di prendere come sposa la Vergine di Nazaret (cfr Mt 1, 18-25), nella fuga in Egitto (cfr Mt 2, 13-15) e nel ritorno in Israele (cfr ibid. 2, 19-23). In pochi ma significativi tratti gli evangelisti lo descrivono come custode premuroso di Gesù, sposo attento e fedele, che esercita l’autorità familiare in un costante atteggiamento di servizio. Null’altro di lui ci raccontano le Sacre Scritture, ma in questo silenzio è racchiuso lo stile stesso della sua missione: una esistenza vissuta nel grigiore della quotidianità, ma con una sicura fede nella Provvidenza.

Ogni giorno san Giuseppe dovette provvedere alle necessità della famiglia con il duro lavoro manuale. Per questo giustamente la Chiesa lo addita come patrono dei lavoratori.

L’odierna solennità costituisce pertanto un’occasione propizia per riflettere anche sull’importanza del lavoro nell’esistenza dell'uomo, nella famiglia e nella comunità.

L’uomo è soggetto e protagonista del lavoro e, alla luce di questa verità, si può ben percepire il nesso fondamentale esistente tra persona, lavoro e società. L’attività umana - ricorda il Concilio Vaticano II - deriva dall’uomo ed è ordinata all’uomo. Secondo il disegno e la volontà di Dio, essa deve servire al vero bene dell’umanità e permettere "all'uomo come singolo o come membro della società di coltivare e di attuare la sua integrale vocazione" (cfr Gaudium et spes, 35).

Per portare a compimento questo compito, va coltivata una "provata spiritualità del lavoro umano" ancorata, con salde radici, al "Vangelo del lavoro" e i credenti sono chiamati a proclamare e testimoniare il significato cristiano del lavoro nelle loro diverse attività occupazionali (cfr Laborem exercens, 26).

San Giuseppe, santo così grande e così umile, sia esempio a cui i lavoratori cristiani si ispirano, invocandolo in ogni circostanza. Al provvido custode della Santa Famiglia di Nazaret vorrei quest’oggi affidare i giovani che si preparano alla futura professione, i disoccupati e coloro che soffrono i disagi delle ristrettezze occupazionali, le famiglie e l’intero mondo del lavoro con le attese e le sfide, i problemi e le prospettive che lo contrassegnano.

San Giuseppe, patrono universale della Chiesa, vegli sull’intera Comunità ecclesiale e, uomo di pace qual’era, ottenga per l’intera umanità, specialmente per i popoli minacciati dalla guerra, il prezioso dono della concordia e della pace. 

© Copyright 2003 - Libreria Editrice Vaticana

mercoledì 18 marzo 2009

Nicola Legrottaglie: II

Oggi sono impossibilitato a scrivere molto per un piccolo problema, perciò mi limito a suggerirvi un articolo. Tempo fa postai un articolo riguardante la conversione di Nicola Legrottaglie, giocatore della Juventus. Oggi è riapparso parlando dell'omosessualità. Potete trovare qui l'articolo in questione. Un saluto a tutti

lunedì 16 marzo 2009

La bestemmia

Oggi non avevo intenzione di parlare, ma poco fa ho sentito bestemmiare e subito mi è venuto di scrivere qui. La bestemmia, secondo un mio umile punto di vista, è una vigliaccata enorme, oltre che uno dei peccati più gravi. 

Non bestemmiate ciò che non conoscete. Non bestemmiate ciò che rappresenta la vostra unica via di salvezza. Molti hanno commesso il vostro errore e l'hanno capito solo sul letto di morte, quando ogni speranza muore. Senza Dio non siamo nulla, con Lui siamo tutto. 

Il problema è che oramai si bestemmia inconsapevolmente, cosa molto pericolosa. La vostra bocca profana, il maligno parla per mezzo di voi e vi porta alla condanna. Se usualmente bestemmiate, correggete la vostra condotta e la vostra abitudine, perchè altrimenti è comew se vi ribellaste a Dio, divenendo non piùtramiti del bene, ma tramiti del diavolo. 

La potenza della bestemmia è sottovalutata, ma ciò è stato fatto con predeterminazione dal male. Il problema maggiore deriva da quelli che sono accanto a noi. Vi confesso che anche io non so cosa fare, in simili circostanze. Certo è che provo una certa rabbia dentro, ma so che non devo rispondere con rabbia, ma con rispetto chiedendo e spiegando perchè la bestemmia è un male. Almeno preghiamo per loro, vittime inconsapevoli del male. Molti ragazzi, su altri siti, mi hanno risposto volgarmente, gettando persino maledizioni su di me. Io prego perchè loro un giorno possano comprendere ciò che stanno facendo. Stanno mortificando l'unico che li può salvare. Stanno sputando nel loro stesso piatto e non se ne accorgono. Si sentono grandi bestemmiando, ma non sanno che quella grandezza è bassezza e abominio agli occhi di Dio.

Vi prego dunque: se bestemmiate, non fatelo più. Se sentite bestemmiare, rimproverate senza vergogna; Gesù dice:"Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi".

Comunque, se volete approfondire, vi consiglio di leggere questo articolo di Don Enzo Boninsegna, postato sul blog di Cuoremissionario.

sabato 14 marzo 2009

Il figliol prodigo

Oggi il Vangelo ci mostra una delle parabole più belle: la parabola del figliol prodigo. Con molte parole, chi cerca di rendere testimonianza a Dio e al suo amore, prova a descrivere la misericordia di Dio e il suo amore anche per i peccatori. Gesù invece ce lo indica con una semplice parabola, che voglio ritrascrivere:

Allora egli disse loro questa parabola:
Disse ancora: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane disse al padre: Padre, dammi la parte del patrimonio che mi spetta. E il padre divise tra loro le sostanze.
Dopo non molti giorni, il figlio più giovane, raccolte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò le sue sostanze vivendo da dissoluto.
Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò e si mise a servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube che mangiavano i porci; ma nessuno gliene dava. Allora rientrò in se stesso e disse: Quanti salariati in casa di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi leverò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi garzoni. Partì e si incamminò verso suo padre. Quando era ancora lontano il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: Padre, ho peccato contro il Cielo e contro di te; non sono più degno di esser chiamato tuo figlio. Ma il padre disse ai servi: Presto, portate qui il vestito più bello e rivestitelo, mettetegli l'anello al dito e i calzari ai piedi. Portate il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato. E cominciarono a far festa. Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò un servo e gli domandò che cosa fosse tutto ciò. Il servo gli rispose: E` tornato tuo fratello e il padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo. Egli si arrabbiò, e non voleva entrare. Il padre allora uscì a pregarlo.
Ma lui rispose a suo padre: Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai trasgredito un tuo comando, e tu non mi hai dato mai un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che questo tuo figlio che ha divorato i tuoi averi con le prostitute è tornato, per lui hai ammazzato il vitello grasso.  Gli rispose il padre: Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato». 

Questa parabola mostra con chiarezza e semplicità che se noi torniamo dal Padre, Egli non ci rifiuterà, non ci rimanderà indietro, perchè ci ama troppo per farlo. Nel mio stesso cuore vi confesso che dubito molte volte, ma poi mi ricordo che solo un Padre buono può avere tanta pazienza verso di me, che tendo a ribellarmi a Lui. Non pensate che io sia santo, anzi ogni giorno lotto il male che mi porto dentro. Dio solo sa, la fatica per poter reprimere il male, ma lo faccio con gioia perchè so che Lui non guarda i miei pensieri, ma il mio cuore. Ai nostri occhi tanto amore e perdono sembrano stupidi, ma in realtà denotano l'amore, con la a maiuscola.

Noi non siamo in grado di comprendere perchè ancora incapaci del vero amore. Noi siamo per lo più come il fratello maggiore, come i farisei che si scandalizzano nel vedere Gesù a cena con i peccatori; invidiosi e con rabbia nel cuore. Al posto loro penso che avrei reagito allo stesso modo proprio perchè non ho ancora la capacità di amare incondizionatamente il nostro Signore. Mi lascio ancora trasportare dai giudizi di questo mondo e mi dimentico che io non devo giudicare, ma comprendere ed amare. Ma non mi arrendo perchè so che un giorno ci riuscerò e comprenderò questo grande amore e lo stesso spero per tutti voi. Torniamo a Dio con il cuore pentito e saremo di nuovo accolti con gioia. Un saluto.

venerdì 13 marzo 2009

Il degrado dei mass media

Giorni fa, ho postato alcuni post riguardanti il degrado della televisione italiana. Ieri, a conferma di quei post, ho letto un interessante articolo apparso qui.

Tale rapporto mostra come i mass media italiani abbiano dimenticato i veri problemi del nostro mondo, sostituendolo con stupidi gossip. Lo prova il fatto che ogni giorno i mass media ci mostrano i vari Briatore, Corona e Palin, disinteressandosi del resto.

Ma la colpa non va solo a questi abili disinformatori, ma anche a noi telespettatori che come inebetiti assistiamo a queste puntate di gossip. In giro sento parlare in gran parte di queste sciocchezze, segno che nell'uomo di oggi c'è più interesse per sapere chi ha tradito chi, piuttosto che conoscere la situazione da noi e nel mondo.

Un aura di menefreghismo attraversa il nostro Paese, troppo intento ai propri affari per interessarsi delle crisi in Darfur o delle malattie in Africa. Se chiedo in giro e comincio a parlare di questi fatti, vengo subito taciuto poichè la gente non vuole sentire sempre cose pesanti e asfissianti. 

Come si collega tutto ciò con questo blog? Semplice. Gesù non è venuto per dire chiudetevi in casa e non pensate a nessuno. Non ha detto vivete la vostra vita e ognuno per sè. No, Gesù ha chiesto ben altro. Egli ha chiesto di amare il prossimo come noi stessi; Egli ha detto di aiutare i bambini, lo straniero, l'ammalato: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me".

Perciò non lasciamoci abbagliare da questi mass media del male. Chi segue questa tv in tutto ciò che dice, non farà mai ciò che vuole il Signore. Fidatevi delle mie parole, ma soprattutto quelle del Vangelo, il quale vi invita più volte a interessarvi degli altri e ad aprire la porta di casa vostra. Non soffermatevi sulle sciocchezze del gossip, perchè è solo finzione o roba privata di una persona come tante. Tizio è come te, Caio è come te. Non è di loro che vi dovete interessare, ma di quei fratelli che hanno maggiormente bisogno del vostro aiuto. Rfilettiamo.

giovedì 12 marzo 2009

Tempo buio

Penso che tutti sappiate cosa è successo ieri. Mi riferisco a quei terribili episodi di cronaca nera che hanno visto morire più di 15 persone in Germania e altre 10 in Alabama, negli USA. 

Io sono rimasto sconcertato da questi episodi che dimostrano la ferocia e la pazzia umana allo stesso tempo. Soprattutto la tragedia americana è particolarmente più dura poichè attuata quasi interamente all'interno dell'ambiente familiare.

Purtroppo il maligno sta agendo con forza, facendo razzia in questo periodo. Omicidi, stragi, ateismo sempre più dilagante sono sue manifestazioni che dimostrano che l'uomo sta cedendo, giorno dopo giorno. Si stanno verificando molte delle cose predette in passato, quando già si parlava del tempo della fine, quando il padre alzerà la mano contro il figlio e il figlio contro il padre. E invece di rifugiarci da Dio, invece di redimerci e invece di pregare perchè ci perdoni e ci aiuti in questa battaglia, noi ci stiamo rifugiando nel nostro orgoglio ed egoismo. Noi pensiamo di essere da soli autonomi e in grado di prenderci cura da noi stessi. Ci ergiamo a giudici, consci di essere nella parte del giusto, ma non sappiamo che noi non possiamo ergerci a tale ruolo. E nell'indifferenza più totale, la cronaca ci scuote in questo modo: si ci scuote, ma per quanto? Quanto ci tocca davvero sapere di quelle vittime? Quanto ci rattrista sapere che oggi altri aiutanti sono stati rapiti nel Darfur? Quanto ci tocca che in Africa oggi sono morti di fame dei bambini?

Il fatto è che nulla riesce più a toccare il nostro animo, troppo impegnati nello stress della vita quotidiana. Dio viene ricordato sempre più raramente mentre sentimenti di odio e intolleranza si diffondono, persino tra persone familiari. Gli anziani chiedono l'aiuto dei figli e i figli rispondono loro di essere fin troppo occupati nei loro pensieri.
E poi succede quel che succede. L'intolleranza e l'odio crescono fino a quando satana non mette in mano della sua vittima, una bella pistola. L'amore che Gesù ha donato noi è stato completamente dimenticato, così come le sue parole sono rimaste solo come soffio nel vento; entrano in un orecchio, ma escono dall'altro. Andiamo a messa, ma non capiamo nulla di quello che abbiamo ascoltato. E un ora siamo a tavola, senza nemmeno il minimo ricordo della celebrazione. 

E quando leggo delle notizie come quelle di ieri, non mi sorprendo più. Nulla mi sorpende più, conscio come sono che soamo giunti al punto di non ritorno; quel punto in cui il male prevarica sul bene; l'odio prevarica sul perdono e sull'amore, ritenuti sentimenti esistenti solo nei film. E di Gesù non c'è più parola. Il male dominerà in questi tempi che si preannunciano molto bui; ma fortunatamente noi abbiamo una speranza: la speranza che presto Gesù verrà nella Sua gloria e il male verrà debellato per sempre. Confidiamo in Gesù e chiediamo il Suo aiuto per vincere almeno noi, questa battaglia. 

mercoledì 11 marzo 2009

Messaggio Vergine degli Ultimi Tempi

Ecco il Messaggio della Vergine degli Ultimi Tempi del 11-03-2009, pubblicato dalla Direzione della Regina degli Ultimi Tempi:

Messaggio dell’11-03-2009 

Figli miei, sono a voi per guidarvi in questo periodo di preparazione alla Pasqua affinché le vostre confessioni siano perfette. Scavate nei vostri cuori facendo affiorare anche i peccati più lontani, dimenticati, facendovi guidare dallo Spirito Santo. Molte volte, figli miei, siete caduti nel peccato senza accorgervene perseverando in esso, perché è proprio questa l’opera astuta di satana: far passare per bene anche ciò che è male. Approfittate della misericordia di Dio in questo periodo particolare e scegliere rigorosamente la strada del bene allontanandovi definitivamente dal peccato. Io sono sicura che, sostenuti dall’ umiltà, potete diventare perfetti figli di Dio. Vi prego, non lasciate la preghiera comunitaria perché essa vi consente di condividere anche le pene dei vostri fratelli.
Vi benedico, figli miei, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

martedì 10 marzo 2009

La carità

Ieri avevo già toccato questo punto, e oggi rileggendo la Bibbia ho trovato molti spunti interessanti che confermano l'importanza di essere secondo carità.

La carità è qualcosa che viene da dentro, che non cerca la gloria degli uomini o la propria. Essere caritatevoli vuol dire essere pieni di amore per gli altri; ma la carità non si fa dinanzi agli altri per farsi vedere; essa si compie solo per amore e non per dire agli altri: "Ehi, avete visto? io sono caritetovole". Quella non è carità, ma solo opera compiuta per gloriare la propria persona di fronte agli altri uomini. Cos' come tutte quelle persone che fanno beneficenza e poi lo vanno sbandierando in tv o sui giornali, mostrando che loro sono buoni e attenti alle esigenze di questo mondo.

Se realmente loro erano buoni, non sarebbero andati in tv o sui giornali a raccontarlo, ma l'avrebbero fatto di nascosto. Così Dio li avrebbe premiati. Infatti Gesù dice:Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipocriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.

Quindi non siate ipocriti: fate la carità secondo il vostro cuore e non secondo la vostra apparenza. E poi non c'è ricompensa più grande nell'aiutare gli altri e rendere nostro Signore felice. Come dicevo io, bisogna rifuggire l'avidità e aiutare gli altri che sono nel bisogno, magari rinunciando qualche volta a qualche lusso. perchè per noi che abbiamo una casa o da mangiare, il resto è lusso e superfluo; ma c'è chi non ha nè casa nè cibo e il superfluo non sanno nemmeno che cosa è. La carità ci porta proprio ad aiutare loro, i più deboli, gli abbandonati dalla gloria di questo mondo.

Madre Teresa di Calcutta era una persona che simboleggiava la carità e queste sono le sue parole: la carità non significa semplicemente aprire il proprio portafoglio e poi tenere chiusa a doppia mandata la porta del proprio cuore. D'altronde non a caso Gesù ci ha donato un nuovo comandamento, forse il più importante: "Ama il prossimo tuo come te stesso".

Vi lascio ora con questo brano tratto dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi, dove esprime con il cuore l'importanza della carità per un cristiano, figlio di Dio:

Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla.
E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova.
La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà.La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino ragionavo da bambino. Ma, divenuto uomo, ciò che era da bambino l'ho abbandonato. Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto.
Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità!

lunedì 9 marzo 2009

Il dio denaro e l'avidità

Tutti noi sappiamo cosa sta accadendo in questi tempi, sul nostro pianeta. Le banche cadono, le borse crollano e i licenziamenti aumentano giorno dopo giorno. Il sistema sta collassando e sta crollando.

Negli ultimi decenni, l'uomo si è dimenticato del Suo Dio vivente e ha posto le sue speranze e le sue forze solo nel denaro. Quando uno pensava ai desideri della propria vita, non pensava al Regno dei Cieli, ma al denaro, alla ricchezza. 

Per cui l'uomo si è poco a poco trasformato, specie dopo la seconda guerra mondiale. Infatti i bisogni della guerra avevano in qualche modo tirato fuori i veri sentimenti, di aiuto e di sostegno. Si cercava infatti di aiutarsi a vicenda. Ma dopo che il nostro Paese ha ripreso vigore, le cose sono cominciate a peggiorare. Avidità e ricchezza hanno preso il sopravvento su sostegno degli altri e carità. Dio è stato utile quando serviva, dopo è stato abbandonato come un oggetto usa e getta. L'uomo ha rivendicato la sua libertà, la sua emancipazione e ha cominciato a divenire padrone di sè stesso, dimenticandosi di tutto l'amore che avevano ricevuto. 

E il maligno ha fatto razzia: l'avidità è divenuta dilagante e raramente si vede una persona aiutare l'altra quando ha bisogno di denaro. L'elemosina se si fa, è di pochi centesimi e persino in Chiesa, quando passa il cesto delle offerte, si vedono solo pochi centesimi. Il fatto è che ci siamo attaccati al denaro così tanto da ergerlo quasi ad un dio. Abbiamo pensato che dopo tutto senza denro non si era nessuno e che quindi bisognava possederlo; gli altri si arrangino da sè. Ho sentito persino persone dire che se una persona era povera, la colpa era sua perchè non aveva saputo mettere a frutto le sue capacità. Quindi si è poveri per colpa: questo è divenuto il pensiero dell'uomo. E che fine ha fatto la carità, così cara a Dio? Ci vorrebbe un articolo a parte per questo e perciò rimando a domani il discorso sulla carità.

Ma quello che voglio dire è che avete scelto di seguire il dio denaro, abbandonando il Dio vivente. E ora il vostro castello sta crollando; i vostri risparmi vanno in fumo e il denaro perde valore giorno dopo giorno. Le certezze che l'uomo si era così avidamente costruito, stanno venendo meno e ora si trova spaesato, inerme, incapace di reagire e incapace di capire a chi rivolgersi. Spero solo che questa crisi risvegli gli animi assopiti e che l'uomo capisce, ancora una volta, che non è il denaro la sua via, ma Gesù Cristo e che non è il denaro il suo dio, ma solo il Dio vivente lo è: Colui che ha sacrificato Suo Figlio per noi. 

Il mio consiglio è di non essere avidi, mai con nessuno. Non è il denaro che fa la felicità, ma solo la fede in Dio. Basta solo saperla coltivare. 

sabato 7 marzo 2009

Resistiamo insieme

Oggi il mio, più che un articolo, è un incoraggiamento ed una esortazione per tutti noi, me compreso. Vedete, parlando con alcuni cristiani, mi sono reso conto che questo periodo è davvero molto difficile per noi cristiani. 

Le tentazioni si stanno moltiplicando e il maligno sembra avere la meglio. Ma non disperiamo perchè Dio è con noi.  Affrontiamo tutte le nostre tentazioni e resistiamo al male. Facciamo in modo che a trionfare sia la nostra anima, il nostro spirito e non la nostra carne. Affrontiamo ogni tipo di tentazioni cercando rifugio nella preghiera o chiedendo aiuto a cristiani di cui vi fidate. Non abbiate timore e vergogna, perchè non siete voi che dovete vergognarvi per l'uomo non credente. 

Lo so che resistere è più facile a dirsi che a farsi, ma non possiamo rendere vano tutto il bene che compiamo solo per un capriccio del nostro corpo. E poi dobbiamo affrontare con coraggio la strada che abbiamo intrapreso. Dio ci ha dato la possibilità di scegliere, ma noi sappiamo già quale strada percorrere, anche se sembra un calvario. D'altronde Gesù disse: "Se uno vuol venire dietro me, rinunzi a se stesso, prenda la sua croce e mi segua"

Prendiamo la croce su di noi e affrontiamo e sconfiggiamo il male per giungere purificati alla Santa Pasqua, che potremo celebrare come mai fatto. Pensate ai benefici di questa lotta e non scoraggiatevi perchè noi non siamo mai soli. Comunque vi consiglio di leggere questo messaggio apparso sul blog del fratello Dardo. Vedrete che vi infonderà maggior coraggio sapere che il nostro Dio veglia su di noi e non ci tenta mai oltre le nostre forze.

Il mio ultimo messaggio è questo allora: prendiamo la nostra croce e percorriamo il calvario della Quaresima, uniti nell'amore di Dio e nello spirito di Gesù Cristo e se avete problemi, non esitate a chiedere aiuto. Che Dio ci benedica tutti e ci conforti con il Suo Santissimo Spirito. 

venerdì 6 marzo 2009

"Io non ho piacere della morte del malvagio, ma che desista dalla sua condotta e viva."

Oggi volevo parlare di tutt'altro, ma come al solito, il mio cuore mi dice di parlare di altro. Questo mio articolo nasce dopo la lettura della prima lettura di oggi, dal Libro del profeta Ezechiele, che vi invito a leggere

Dio non vuole la morte del malvagio, ma che desista dalla sua condotta e viva. Questa frase ha riempito di gioia e di speranza il mio cuore e spero che accada lo stesso anche con voi. Significa che Dio non guarda ai nostri peccati se ritorniamo da Lui e dedichiamo la nostra esistenza al bene e a Lui. Molti temono di non poter più tornare al Signore per il troppo male commesso, ma non è così. La misericordia di Dio è tale che può perdonarci qualsiasi cosa se riconosciamo il Suo amore e la Sua esistenza. Nel suo amore ci ha donato Gesù perchè lavasse da noi tutti i peccati e fossimo così giustificati nel Suo santissimo nome. Questo ovviamente non significa che siccome Gesù ci ha giustificati con la sua morte, noi possiamo compiere tutto ciò che ci piace. Egli ha giustificato la nostra debolezza umana e ha manifestato l'amore di Dio per tutti noi.

Così dice il Signore Dio: “Se il malvagio si allontana da tutti i peccati che ha commessi e osserva tutti i miei precetti e agisce con giustizia e rettitudine, egli vivrà, non morirà. Nessuna delle colpe commesse sarà ricordata, ma vivrà per la giustizia che ha praticata. 
Forse che io ho piacere della morte del malvagio - dice il Signore Dio - o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?

Che parole di speranza e di vita. Noi abbiamo la possibilità di salvarci nonostante tutto il male commesso, perchè Dio guarda alla nostra conversione, al nostro cuore nuovo. Ma allo stesso  tempo egli non concederà perdono al giusto che si allontana: Ma se il giusto si allontana dalla giustizia e commette l’iniquità, imitando tutte le azioni abominevoli che l’empio commette, potrà egli vivere? Tutte le opere giuste da lui fatte saranno dimenticate; a causa della prevaricazione in cui è caduto e del peccato che ha commesso, egli morirà.

Quindi se noi, da ora in poi seguiamo Gesù e osserviamo la Parola di Dio, nessun peccato ci verrà imputato. Se hai ancora qualche dubbio, segui le sue parole e i tuoi dubbi svaniranno. 

Così come Dio non vuole la morte del malvagio, nemmeno noi la dovremmo desiderare; piuttosto noi dobbiamo cercare di salvare il malvagio e trasmettergli la Parola di Dio, divenendo i suoi più umili tramiti. Se il tuo fratello è malvagio, non desiderare il male su di lui, ma benedicilo e raccontagli la Parola di Dio. Lo so che è un compito non facile e anche io ho molta difficoltà nel rendere testimonianza a Dio in questo mondo, ma se lo faremo, aiuteremo Gesù nel nostro piccolo, a non soffrire più. Vi ho già detto altrove di come il Cielo faccia festa per una sola pecora ritrovata. 

Seguiamo queste Parole di vita e vivremo anche noi; altrimenti (e credetemi perchè ho provato personalmente il buio e l'allontanamento da Gesù) saremo polvere che cammina. E se non aiutiamo il malvagio, ma lo condanniamo, facciamo lo stesso. Perchè noi non possiamo condannare il nostro fratello, ma solo aiutarlo. Un saluto e un abbraccio di fede. 

giovedì 5 marzo 2009

La magia

Ieri ho letto che la Corte di Cassazione ha confermato le condanne per Vanna Marchi e sua figlia e subito mi è venuto in mente il tema della magia e del suo rapporto con Dio.

Vediamo cosa dice in proposito la Bibbia:  Nessuno pratichi la divinazione o cerchi di indovinare il futuro, nessuno eserciti la magia, né faccia incantesimi, o consulti spiriti e indovini; nessuno cerchi di interrogare i morti. Chiunque fa queste cose è considerato dal Signore un abominio. (Deuteronomio 18,10-12)

Mi sembra abbastanza chiaro, ma volendo possiamo trovare altri riferimenti:  Se un uomo consulta, in un modo o nell'altro, gli spiriti dei morti, il che è una forma di idolatria, io interverrò contro di lui e lo escluderò dal popolo di Israele. (Levitico 20,6);  Non date retta a chi vi dice di consultare gli spiriti e gli indovini che bisbigliano e mormorano formule. La gente dice: “Dopo tutto, ogni popolo deve interrogare le sue divinità e consultare i suoi morti in favore dei vivi”. Voi invece dovete ascoltare quel che il Signore vi insegna! Se non ascoltate la sua parola non c'è speranza per voi. (Isaia 8,19-20)

Ce ne sarebbero altri, ma probabilmente non basterebbe la pagina intera. Perchè ho voluto mostrarvi questo oggi? E' semplice, perchè per esserci una vanna marchi condannata, significa pure che c'è una vittima (in questo caso non una, ma molte) e che questa vittima si è rivolta al mondo dell'occulto per risolvere i suoi problemi.

La disperazione porta a volte, a compiere scelte che altrimenti riterremmo stupide. Ma questo non può essere un alibi. Come potete pensare che un mago possa risolvere i vostri problemi senza intaccare la vostra anima? E poi perchè preferite rivolgervi al male, quando invece c'è Dio che è Luce e amore e risponde sempre alle vostre chiamate? 

Quando siete disperati, o depressi oppure credete che il male è sopra di voi, voi cacciatelo nel nome di Gesù Cristo. Andate in chiesa, rivolgetevi al Padre e chiedete il Suo aiuto nel nome del Suo Figlio Gesù. Così che il vostro aiuto non arrivi dal maligno a prezzo della vostra anima, ma dal Signore a lode e gloria del Suo nome. Se avete fede, tutto è possibile, ma cerchiamo sempre di rispettare la volontà santissima del nostro Dio. Noi non possiamo sapere ciò che è giusto per noi o per gli altri, ma solo Lui lo sa.

Quindi facciamo in modo da allontanare da noi amuleti, ciondoli e robe varie che derivano dall'occulto e prendete in mano il rosario e appendete al collo la croce di Gesù Cristo. Cosi non temerete più alcun male.  Non creiamo una nuova vanna marchi. Un saluto e una abbraccio.

mercoledì 4 marzo 2009

La degenerazione della TV continua...

Oggi non mi soffermo molto, ma volevo solo confermare il degrado della televisione italiana così come ne ho già trattato precedentemente.

Oggi ho visto una pubblicità su un noto canale televisivo, che domenica alle 19.00 va in onda un film vietato ai minori. Alle ore 19.00, che si presume essere fascia protetta, viene mandato in onda un film che tocca in modo molto impuro e quasi vergognoso il tema del sesso. 

Molti dicono che è un film comico, ma chi glielo spiega ai bambini cosa si accingono a vedere? Questo conferma che la tv diventa giorno dopo giorno strumento del male, se si considera che continua a trasmettere prodotti completamente diseducativi e soprattutto lontani da Dio. Ieri ho parlato del demone della pornografia e oggi mi ritrovo che andrà in onda un film che la sollecita.

Come se non bastasse, questa sera vedendo un programma sportivo, verso la fine del pomeriggio, mi sono ritrovato con le foto di una ragazza senza veli. A conferma del mal costume della nostra società che rende puro ciò che non lo è.  Concupiscienza e fornicazione sono in abominio al Signore, ma questa tv li alimenta e li diffonde come principi della gioventù e soprattutto come cose normali e naturali.

Insomma, sembra proprio che i tempi si fanno molto, ma molto difficili per noi cristiani anche perchè se io dico in giro una cosa simile sulla tv, mi prenderebbero per vecchio, o pazzo o sfigato. E il problema è che così loro condannano le nuove generazioni e quelle persone che ogni giorno lottano contro il male e contro il proprio corpo.

Ma noi dobbiamo rimanere saldi nella nostra fede: il male avanza, perciò restiamo uniti e affrontiamolo senza paura e con l'aiuto di Gesù che ci ha acquistati a caro prezzo. Vi esorto di nuovo a vivere questa Quaresima intensamente affinchè questa diventi anche la nostra Pasqua di redenzione. Un abbraccio

martedì 3 marzo 2009

Il demone della pornografia

Oggi, mio malgrado, mi ritrovo a parlare di una cosa che sta divenendo sempre più forte, perchè sospinta e accettata da questa società.

Già in passato ho riversato qualche parola a tal proposito, ma voglio riparlarne perchè non si sottovaluti la sua potenza. La pornografia rappresenta una forma di satana: egli attraverso la pornografia ci rende suoi schiavi e di conseguenza raggiunge il suo scopo di allontanarci per sempre da Dio. 

Vi prego ascoltate le mie parole, il mio grido perchè se ve lo dico è perchè ne sono testimone: più voi rimanete a fissare quelle immagini, più si fortificherà in voi un desiderio ed un male che costruiranno dentro di voi una fortezza difficilmente distruttibile. La nostra carne brama quelle cose, ma il nostro Spirito ne è disgustato e le rigetta. Ma come disse Gesù chi segue la carne muore. Vogliamo, noi dunque, morire? Vogliamo essere schiavi? vogliamo essere ingannati?

Non è tutto: la pornografia fa crescere dentro di noi delle perversioni indicibili: cominciamo a provare gusto per delle cose vergognose, immonde e impure. Ma Dio ha donato noi il sesso per altri scopi e non per farci divenire degli animali senza pudore. E da queste perversioni poi si potrebbe finire con il compiere atti ignobili che non ci sogneremmo mai di fare, come violenze e stupri. E poi vi siete mai chiesti come si  riducono quelle ragazze? Esse perdono la loro stessa identità, ma per approfondimenti maggiori vi rimando qui

Però questo mondo, guarda caso, la pensa esattamente al contrario: in tv, alla radio c'è quasi sempre riferimento al porno come una cosa normale, che vedono tutti. Ma normale non lo è. E' il male che ci fa credere che è giusto e normale, ma cosa penserebbe Gesù vedendoci? Volete sapere se è giusto o sbagliato? Eccovi la risposta, secondo l'apostolo Paolo: E tutto quello che fate in parole ed opere, tutto si compia nel nome del Signore Gesù, rendendo per mezzo di lui grazie a Dio Padre. Ora secondo voi, potete compiere quell'atto in nome di Gesù Cristo santissimo? 
Quando siete nel dubbio e non sapete discernere il giusto dal sbagliato, il metodo  migliore è chiedervi questo: Lo posso io fare questo nel nome di Gesù? Oppure: Cosa farebbe Gesù al mio posto?

E prendendo spunto ancora dalla lettera di Paolo: Mortificate dunque quella parte di voi che appartiene alla terra: fornicazione, impurità, passioni, desideri cattivi e quella avarizia insaziabile che è idolatria, cose tutte che attirano l'ira di Dio su coloro che disobbediscono.

Adesso che sapete che è impura, per chi di voi ne è dipendente, smetta subito. Smetta prima che sia troppo tardi per tornare indietro. Non lasciamo che il maligno bruci la nostra anima, ma crocifiggiamo la nostra carne una volta per tutte. Solo così potremo essere realmente degni di Dio. Un saluto e un abbraccio di speranza per voi tutti. Che Dio ci liberi da ogni male. 

PS Per un aiuto serio contro questa dipendenza, consultate questo sito.

lunedì 2 marzo 2009

Testimonianze: Paolo Brosio

Ed ecco un'altra bellissima testimonianza di conversione, di un noto personaggio televisivo: Paolo Brosio. Per chi non lo conoscesse, Brosio è un giornalista che in passato ha collaborato anche con diversi programmi RAI.

Paolo racconta di aver ritrovato la fede a Medugorje, grazie alla Madonna. Ma la cosa più bella che mi ha colpito veramente è che lui si è resi conto che prima la sua fede era un fede formale; Paolo dice così: “ guardi, non è che io fossi ateo. Ma il mio era un cattolicesimo rituale, vuoto, anche stanco. Quello classico, ereditato dalla famiglia, messa di prima comunione, a Natale, Pasqua, e basta.
Paolo conferma ciò che io vi dicevo nei vecchi post, quando parlavo di questa fede diluita e formale. Mi fa piacere che lui l'abbia riconosciuto e spero vivamente che l'uomo che crede, capisca che la fede non è quella lì, ma la vera fede è seguir Gesù e metterlo al primo posto nella propria vita. 

Poi Paolo continua così:  Ho passato anni difficili. Prima la scomparsa di mio padre al quale ero molto legato,poi la separazione da mia moglie Gretel, molto dolorosa. Ero ridotto male”. Grazie all'opera di quattro sacerdoti, Paolo ha scoperto Medugorye:  devo a questi bravi preti se, prima sui libri,poi in pratica, ho conosciuto la realtà di Medjugorje”.

E direte voi cosa ci ha guadagnato da quel posto? Ecco cosa dice lui:  mi sento diverso,trasformato. Oggi credo davvero e voglio fare del bene. Devo dire che a Medjugorje la Madonna mi ha fatto avvicinare a Suo Figlio, la mia vita, grazie alla preghiera e al Santo Rosario è cambiata, si è stabilizzata sia in senso emotivo ed etico,che professionale. Certo, non voglio peccare di presunzione, ma dopo la separazione da mia moglie Gretel mi ero quasi abituato alla logica pagana del chiodo scaccia chiodo, ed essendo un personaggio famoso, forse anche benestante,le occasioni non mi mancavano. Ma non era questa la vita vera che cercavo. Nel Rosario e nell’Avemaria ho trovato la mia bussola. Ora voglio restituire a Dio quello che mi ha dato”.

Vedete? Per chi di voi non crede, avete visto cosa può fare la Madonna? Come potete dire che non esiste se poi vi sono persone simili che tornano da lì completamente rinnovati in tutto. Prima non credevano, ora credono. La Madonna è così: non ti abbandona e tanto ti segue che tu alla fine devi cedere al suo amore.

Paolo dice inoltre di voler compiere opere belle innanzi agli occhi di Dio e per questo aiuterà una struttura di bambini orfani e anziani, curata da alcune suore.

Quello che però voglio mostrarvi è che la fede cambia, rinnova le persone. Se voi non accettate questa fede, se voi la soffocate, non potrete mai sentirvi rinnovati. E poi quanto è bello sentire e provare l'amore! Aiutare quie bambini e anziani darà lui una gioia immensa perchè come dice Gesù: "C'è più gioia nel dare che nel ricevere". invece noi rimaniamo attaccati ai nostri beni materiali e sopratutto al denaro. Ma come potete vedere con i vostri occhi, il denaro sparisce, si disintegra e muore. Ma l'amore di Dio è indistrittubile ed eterno. 

Sarebbe bello andare a Medugorye, o a Lourdes o, come indicato dall'amico Dardo nel suo blog, a Scascoli. Sono sicuro che lì ne usciremmo tutti nuovi e rinnovati di spirito poichè lo Spirito di Maria aleggia in quei posti. Chissà un giorno forse potremo dire anche noi di aver subito il fascino di questi posti meravigliosi.

Con la speranza che questa ennesima testimonianza vi porti frutto, vi saluto e abbraccio.

PS Trovate l'intero articolo su Paolo Brosio qui.