Oggi non avevo intenzione di parlare, ma poco fa ho sentito bestemmiare e subito mi è venuto di scrivere qui. La bestemmia, secondo un mio umile punto di vista, è una vigliaccata enorme, oltre che uno dei peccati più gravi.
Non bestemmiate ciò che non conoscete. Non bestemmiate ciò che rappresenta la vostra unica via di salvezza. Molti hanno commesso il vostro errore e l'hanno capito solo sul letto di morte, quando ogni speranza muore. Senza Dio non siamo nulla, con Lui siamo tutto.
Il problema è che oramai si bestemmia inconsapevolmente, cosa molto pericolosa. La vostra bocca profana, il maligno parla per mezzo di voi e vi porta alla condanna. Se usualmente bestemmiate, correggete la vostra condotta e la vostra abitudine, perchè altrimenti è comew se vi ribellaste a Dio, divenendo non piùtramiti del bene, ma tramiti del diavolo.
La potenza della bestemmia è sottovalutata, ma ciò è stato fatto con predeterminazione dal male. Il problema maggiore deriva da quelli che sono accanto a noi. Vi confesso che anche io non so cosa fare, in simili circostanze. Certo è che provo una certa rabbia dentro, ma so che non devo rispondere con rabbia, ma con rispetto chiedendo e spiegando perchè la bestemmia è un male. Almeno preghiamo per loro, vittime inconsapevoli del male. Molti ragazzi, su altri siti, mi hanno risposto volgarmente, gettando persino maledizioni su di me. Io prego perchè loro un giorno possano comprendere ciò che stanno facendo. Stanno mortificando l'unico che li può salvare. Stanno sputando nel loro stesso piatto e non se ne accorgono. Si sentono grandi bestemmiando, ma non sanno che quella grandezza è bassezza e abominio agli occhi di Dio.
Vi prego dunque: se bestemmiate, non fatelo più. Se sentite bestemmiare, rimproverate senza vergogna; Gesù dice:"Chi si vergognerà di me e delle mie parole davanti a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi".
Comunque, se volete approfondire, vi consiglio di leggere questo articolo di Don Enzo Boninsegna, postato sul blog di Cuoremissionario.
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