lunedì 9 marzo 2009

Il dio denaro e l'avidità

Tutti noi sappiamo cosa sta accadendo in questi tempi, sul nostro pianeta. Le banche cadono, le borse crollano e i licenziamenti aumentano giorno dopo giorno. Il sistema sta collassando e sta crollando.

Negli ultimi decenni, l'uomo si è dimenticato del Suo Dio vivente e ha posto le sue speranze e le sue forze solo nel denaro. Quando uno pensava ai desideri della propria vita, non pensava al Regno dei Cieli, ma al denaro, alla ricchezza. 

Per cui l'uomo si è poco a poco trasformato, specie dopo la seconda guerra mondiale. Infatti i bisogni della guerra avevano in qualche modo tirato fuori i veri sentimenti, di aiuto e di sostegno. Si cercava infatti di aiutarsi a vicenda. Ma dopo che il nostro Paese ha ripreso vigore, le cose sono cominciate a peggiorare. Avidità e ricchezza hanno preso il sopravvento su sostegno degli altri e carità. Dio è stato utile quando serviva, dopo è stato abbandonato come un oggetto usa e getta. L'uomo ha rivendicato la sua libertà, la sua emancipazione e ha cominciato a divenire padrone di sè stesso, dimenticandosi di tutto l'amore che avevano ricevuto. 

E il maligno ha fatto razzia: l'avidità è divenuta dilagante e raramente si vede una persona aiutare l'altra quando ha bisogno di denaro. L'elemosina se si fa, è di pochi centesimi e persino in Chiesa, quando passa il cesto delle offerte, si vedono solo pochi centesimi. Il fatto è che ci siamo attaccati al denaro così tanto da ergerlo quasi ad un dio. Abbiamo pensato che dopo tutto senza denro non si era nessuno e che quindi bisognava possederlo; gli altri si arrangino da sè. Ho sentito persino persone dire che se una persona era povera, la colpa era sua perchè non aveva saputo mettere a frutto le sue capacità. Quindi si è poveri per colpa: questo è divenuto il pensiero dell'uomo. E che fine ha fatto la carità, così cara a Dio? Ci vorrebbe un articolo a parte per questo e perciò rimando a domani il discorso sulla carità.

Ma quello che voglio dire è che avete scelto di seguire il dio denaro, abbandonando il Dio vivente. E ora il vostro castello sta crollando; i vostri risparmi vanno in fumo e il denaro perde valore giorno dopo giorno. Le certezze che l'uomo si era così avidamente costruito, stanno venendo meno e ora si trova spaesato, inerme, incapace di reagire e incapace di capire a chi rivolgersi. Spero solo che questa crisi risvegli gli animi assopiti e che l'uomo capisce, ancora una volta, che non è il denaro la sua via, ma Gesù Cristo e che non è il denaro il suo dio, ma solo il Dio vivente lo è: Colui che ha sacrificato Suo Figlio per noi. 

Il mio consiglio è di non essere avidi, mai con nessuno. Non è il denaro che fa la felicità, ma solo la fede in Dio. Basta solo saperla coltivare. 

4 commenti:

  1. complimenti Angel , veramente , per quanto possa contare il mio parere tu sei un esempio da seguire , le tue parole giuste e di fede lasciano sperare che ancora tutto non sia sprecato e perso . Ancora grazie per la tua preziosa testimonianza e che il Dio ti protegga .

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  2. Grazie a te dardo perchè le tue testimonianze e il tuo sotegno mi danno una forza che non uoi immaginare. D'altronde grazie a te sto lottando il male che sembrava di nuovo prevalere su di me. Per cui sono io che ti ringrazio ancora di tutto cuore e spero che Dio ti protegga e benedica per sempre.

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  3. Sono molto d'accordo con quanto dici e ti ringrazio del tuo intervento. E, se sei d'accordo, preghiamo l'uno per l'altro.

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  4. Certo Gianandrea che sono d'accordo. Preghiamo sempre l'uno per l'altro. Un saluto

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