So che sconfina un pò dalle intenzioni del mio blog, ma domani ricorre l'anniversario della scomparsa di un uomo, la cui storia ha cambiato molte vite, incluse la mia. Questo uomo è Paolo Borsellino, un giudice nato e vissuto in una città di fuoco, ma soffocata da un cappio che le toglie il respiro.
Penso che tutti voi sappiate di chi sto parlando, ma per chi non lo sapesse, Paolo Borsellino è stato un uomo capace di mettere la sua vita in gioco pur di togliere un cancro dalla terra che amava: quel cancro è la mafia. Ha lottato insieme ad altri uomini di grande valore per tutti noi, per darci un futuro libero e non controllato e manipolato da componenti criminali. Per questo io l'ho sempre visto come esempio.
Non scorderò mai le sue parole riguardanti il dovere di non cedere al puzzo del compromesso morale: la morale doveva essere al primo posto e non doveva cedere di fronte al ricatto o alla paura. Paolo era da ammirare anche e soprattutto per questo. Ha sacrificato sè stesso per noi e per un ideale di giustizia e spero che in questo momento sia tra le braccia del Signore, godendosi i frutti di un meritato riposo.
Domani ricorre l'anniversario: 19 luglio 1992. Domani sarà 19 luglio 2009. Diciassette anni sono trascorsi, ma il suo ricordo è ancora vivo dentro di noi e lo sarà per sempre, perchè nemmeno dieci tonnellate di tritolo potranno cancellare la sua memoria. Questi uomini di oggi devono sapere che non la morte fisica spaventa l'uomo, ma il timore di Dio. Paolo sarà morto, ma ora sta vivendo la vera vita, quella che tutti noi aspettiamo con ansia: una vita senza più morte, timori, ricatti, paure, bombe, armi e quant'altro.
Una preghiera per lui è d'obbligo: quindi vi prego, vi esorto, domani a rivolgervi a Dio, anche in suo ricordo. E speriamo che sempre più Paoli Borsellini nascano nel nostro mondo, così martoriato a causa di gente corrotta, falsa e manipolatrice. Nel scusarmi ancora per aver sconfinato, vi saluto e vi auguro buona domenica, a tutti voi.
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