L'altro giorno ho puntato l'attenzione su uno degli eventi più tragici degli ultimi decenni e cioè l'orrore in Somalia, incredibilmente taciuto e quasi nascosto o ridimensionato ad arte dai mass media di oggi. Ma la Somalia, non è l'unico dramma.
L'Africa è un continente molto bello, molto ricco, ma incredibilmente povero. Ma da dove viene questa povertà? Come può un Paese ricco come quello africano, essere poi contaminato da malattie, fame, guerre e orrori? La risposta è semplice e si può, secondo me, tradurre con una sola parola o due: sperequazione e disuguaglianza.
Per secoli, l'Africa è stato territorio di sfruttamento delle grandi potenze coloniali, tra cui l'Italia. Uno sfruttamento di risorse e anche uomini che hanno arricchito le attuali potenze a danno di quelle africane. A questo va aggiunto anche il dilagante fenomeno della corruzione dei governatori del Paese africano e si arriva a capire i motivi di questa sperequazione. Una frase di non molto tempo fa, mi è rimasta particolarmente impressa: una mucca del nord, vale più di un uomo del sud!
Adesso, è giusto che una mucca del nord valga più di un uomo del sud? Ma a parte questo, è giusto che un uomo del Nord del mondo abbia un tenore di vita migliore, guadagni superiori e valore maggiore? Io ho sempre avuto in mente una cosa: eguaglianza sostanziale. In sintesi, tutti gli uomini dovrebbero essere uguali, ma purtroppo questo nel nostro mondo non accade. E mentre c'è un uomo del nostro Paese che mangia e beve e sperpera i suoi soldi in case che non vede nemmeno o in gioielli per i familiari e gli amici, in Africa un uomo muore di fame. Mentre qui i nostri figli si lamentano per i jeans non firmati, in Africa un bambino è nudo. Mentre qui ridiamo e scherziamo, in Africa si piange e si stridono i denti. Questa è l'uguaglianza? Questo è l'intervento del G8? Dov'è il G8? Davvero questi potenti pensano che con la miseria di qualche dollaro si risolve l'enorme disuguaglianza di questo mondo?
Ho letto oggi su un quotidiano nazionale (Corriere della Sera, edizione on line), qualcosa di sconvolgente che riporto integralmente: Cinque euro e 18 centesimi l'anno. Cioè 43 centesimi al mese. È questa la cifra stanziata per ogni africano dal G8 dell'Aquila. Ed è questa la ragione per cui il Papa, denunciando «sperequazioni sociali e ingiustizie strutturali non più tollerabili», tocca una ferita che butta sangue. Tanto più che la somma degli aiuti complessivi ai Paesi poveri arriva appena appena allo 0,13% dei soldi stanziati in questi mesi per arginare la crisi nei Paesi ricchi.
5,18 €? No scusate, ma cosa compriamo noi oggi con cinque euro? Un panino? E questo sarebbe l'enorme successo del G8? Il Papa per fortuna ha sottolineato il mio stesso pensiero. Ma tutti dovrebbero farlo, specie i mass media che invece riportano solo elogi e successi. QUesto mondo sta cambiando, ma in peggio mentre le televisioni ci mostrano un mondo utopico, dove tutto sta andando bene. Ma non si rendono conto di ciò che accade in tutto il mondo? L'Africa non è un Paese abitato da esseri umani? O per loro è una nazione di serie C, da adibire magari a pattumiera?
Come vedete i punti interrogativi sono molti, ma le risposte sono poche e soprattutto oscurate. Ecco perchè io chiedo, a chi può, di fare, una volta ogni tanto, una donazione verso quelle associazioni che danno un reale e concreto aiuto ai nostri fratelli africani che hanno solo la sfortuna di essere nati in un Paese abbandonato dal mondo, ma sfruttato da tutti. Più volte ho sottolineato in particolare l'associazione Save the Children, il cui link lo potete trovare a sinistra. Essi si occupano dei bambini che hanno un grande bisogno di aiuto. Visto che il mondo li dimentica, tu non li dimenticare e vedrai che grande sarà per te la ricompensa nei Cieli!
Sperando che aumenti la sensibilità verso i problemi dell'Africa, vi saluto.
Grazie Angel!
RispondiEliminaIo credo che forse è il caso che un pò tutti, soprattutto noi cristiani che ci siamo omologati alla mentalità del secolo,, come dice il papa, cominciamo a cambiare stile di vita. E' necessario recuperare e promuovere quei principi che sono alla base di ogni società civile come "Il primato della persona, il bene comune, la sussidiarietà, la solidarietà".
Caro Angel, noi possiamo anche mandare aiuti economici attraverso le tante associazioni umanitarie, ma il problema non si risolve se nella mente delle persone non nasce l'esigenza di superare i propri egoismi a favore di gente meno fortunata. Inutile mandare 20 euro al mese se il mio stile di vita non cambia...Per l'Africa è necessario fare una politica che sensibilizzi i governanti del luogo a favorire il bene del loro popolo. Il Papa, nella sua enciclica sociale dice che è necessario che ci sia un capo politico a livello mondiale che detti le leggi per un'economia reale e più solidale, che si prenda cura delle tante situazioni di povertà presenti nel mondo.
Sinceramente, un pò dubito delle tante associazioni umanitarie che si occupano della fame nel mondo (anche se ho adottato un bambino dell'India). Amici, per aiutare veramente i nostri fratelli più sfortunati, cominciamo a comperare un paio di pantaloni in meno ai nostri figli, rinunciamo ad andare in pizzeria magari tutte le settimane, cerchiamo di mangiare di più in modo essenziale, ma soprattutto evitiamo gli sprechi che, nonostante la crisi, sono ancora molti nelle nostre famiglie.
Un caro saluto!
Condivido il tuo pensiero Marina, ma io penso che anche l'idea di un governo mondiale non sia proprio l'ideale. Il motivo è semplice: se già siamo in enormi difficoltà nel gestire il potere nazionale ed europeo, figuriamoci un potere sovraordinato agli altri ordinamenti. E poi sarebbe anche un pericolo perchè potrebbero arrivare persone sbagliate che invece di migliorare le condizioni del mondo, le peggiorino.
RispondiEliminaPerò in sostanza hai ragione: bisogna cambiare il nostro stile di vita, anche se purtroppo è difficile da realizzare considerando l'assuefazione della società a tenori di vita medio-alti (basti pensare che molte persone ricorrono ad usurai per mantenere uno stile di vita eccelso!)