domenica 29 novembre 2009

Prima Domenica di Avvento

I Domenica di Avvento C

 

Con la I Domenica di Avvento inizia un nuovo anno liturgico (Anno C); nelle domeniche del tempo ordinario si leggerà il Vangelo secondo Luca.

La parola avvento viene dal latino adventus”, ed indica l’azione dell’arrivare, l’arrivo imminente di qualcosa o di qualcuno. 

Nel rito romano della Chiesa cattolica dura quattro settimane, in quello ambrosiano sei (la I domenica di Avvento, infatti, ha avuto luogo il 15 novembre). L'avvento è presente anche nei calendari liturgici delle chiese luterane e anglicane.

In tutte le confessioni questo periodo è contraddistinto da un atteggiamento di attesa della venuta di Nostro Signore: una venuta invocata, un’attesa che troverà un culmine nella celebrazione della nascita di Gesù, il 25 dicembre.  

Occorre precisare, però, che non si tratta soltanto di fare memoria storica del passato - Cristo nella sua prima venuta nel mondo più di duemila anni fa - altrimenti non avrebbe senso continuare ad invocare questa venuta. È invece soprattutto celebrazione dell’attesa della sua venuta definitiva nella gloria, la “parusia che deve ancora venire. Quindi è celebrazione dell’attesa escatologica, della speranza espressa dalla preghiera ardente delle prime comunità cristiane: “Maràna thà! = Signore, vieni!” (1 Cor 16,22).

 

Thomas Merton (1915/1968) scrittore e religioso statunitense dell’ordine dei Trappisti, scriveva: “Meditando l’Avvento passato e l’Avvento futuro, impariamo a riconoscere l’Avvento presente, che si situa in ogni momento della nostra vita di pellegrini terreni”.

Questo tempo di avvento è simile a quel periodo, testimoniato dai profeti dell’AT, che ha preparato la prima venuta del messia. Per questo si leggeranno quelle antiche profezie che raccontano quanto grande fosse l’attesa, il desiderio di salvezza del popolo di Dio, specialmente nell’epoca in cui si trovava deportato ed esule a Babilonia. Non bisogna dimenticare, dunque, che, proprio in questo tempo liturgico, ci scopriamo in particolare sintonia con l’esperienza religiosa del popolo dell’Antica Alleanza che tuttora vive, come elemento costitutivo della propria identità, la speranza nella venuta del messia: in fondo aspettiamo insieme la stessa persona, loro la sua prima, noi la sua ultima venuta.

 

I nomi tradizionali delle domeniche di avvento sono tratti dalle prime parole dell'introito:  

1.     domenica d'avvento: Ad Te levavi (Ad te levavi animam meam = A Te levo l'anima mia)

2.     domenica d'avvento: Populus Sion (Populus Sion, ecce Dominus veniet ad salvandas gentes = Popolo di Sion, il Signore verrà a salvare i popoli)

3.     domenica d'avvento: Gaudete (Gaudete in Domino semper = Rallegratevi sempre nel Signore)

4.     domenica d'avvento: Rorate (Rorate, cœli desuper, et nubes

pluant Iustum = Stillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il Giusto).

 

Le letture del Vangelo hanno nelle singole domeniche una loro caratteristica propria:

·        si riferiscono alla venuta del Signore alla fine dei tempi (I domenica),

·        a Giovanni Battista (Il e III domenica);

·        agli antefatti immediati della nascita del Signore (IV domenica).

 

Nella liturgia delle Sante Messe del periodo di avvento (come in quaresima) il colore dei paramenti sacri del sacerdote è il viola e non viene recitato l'inno del Gloria.

Negli ultimi nove giorni d'avvento è tradizione celebrare, in molte chiese latine, la pratica della Novena di Natale.

Nelle chiese ortodosse - in cui viene anche chiamato digiuno della natività, quaresima invernale o di Natale - l'avvento dura 40 giorni, a partire dal 15 novembre (28 novembre per le chiese che usano il calendario giuliano), mentre in altre chiese orientali comincia a partire dalla domenica più vicina al giorno di Sant'Andrea (30 novembre) e dura fino a Natale.

 

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mercoledì 25 novembre 2009

Messaggio Regina degli Utlimi Tempi


Messaggio del 25-11-2009

 

Figli miei sono a voi per chiedervi ancora una volta di incamminarvi verso la salvezza seguendo la via tracciata da Gesù. Vi prego di considerare sempre l’amore che Dio ha per ognuno di voi e la sua infinita misericordia capace di perdonare anche il più grande fra i peccatori. Non abbiate paura,  accostatevi con fiducia al Cuore Divino di Gesù perché attraverso il Suo preziosissimo sangue voi tutti sarete salvati. Spetta a voi fare il primo passo, non dimenticate che Gesù vi aspetta in tutti i Tabernacoli del mondo e che sarà con voi fino alla fine dei tempi. Lasciate tutto ciò che non vi appartiene, diventate leggeri, mettete le ali della fede e innalzatevi verso Dio perché troverete principalmente la pace interiore di cui avete tutti grande necessità per sentirvi al sicuro. Io vi prego perché conosco questo tempo difficile in cui è facile confondersi, ma vi sto prendendo per mano come bambini piccoli perché non diciate più di no.

Accostatevi al Sacerdote, ditegli le vostre pene e accusate ogni vostro peccato, è tempo che vi liberiate definitivamente dal male. Coraggio, io sono con voi e non vi abbandono perché vi amo figli miei.

Vi benedico nel nome della Santissima Trinità.

domenica 22 novembre 2009

CRISTO RE


Oggi noi celebriamo la regalità di Gesù: oggi è Cristo Re. Prima di lasciarvi ad un documento interessante sulla festività di Cristo Re, voglio prendere due righe per lodare Gesù.

Gesù io lodo il Tuo Santo nome: solo Tu sei degno di lode. Mi hai preso dalla mia piccolezza e dalla mia vita peccaminosa e mi hai regalato una nuova vita di gioia e felicità intrinseca: per me basta pensare a Te e subito mi viene gioia e consolazione. Io lodo il Tuo nome e per sempre lo loderò per tutto ciò che hai fatto per un misero come me e per tutto il mondo. GLORIA A TE CRISTO GESU', FIGLIO DI DIO!


CRISTO RE

La Solennità di Cristo Re, che segna la fine dell’anno liturgico, nella Chiesa cattolica, nella Chiesa luterana ed in altre denominazioni cristiane, indica un ricordo particolare di Gesù Cristo visto come re di tutto l'universo. 

Con essa si vorrebbe sottolineare che la figura di Cristo rappresenta per i cattolici il Signore della storia e del tempo.
Questa festa fu introdotta da Papa Pio XI, con l’enciclica Quas Primas "Sulla Regalità di Cristo" dell’11 dicembre 1925.

Dice il Papa nell'Enciclica: « E perché più abbondanti siano i desiderati frutti e durino più stabilmente nella società umana, è necessario che venga divulgata la cognizione della regale dignità di nostro Signore quanto più è possibile. Al quale scopo ci sembra che nessun'altra cosa possa maggiormente giovare quanto l'istituzione di una festa particolare e propria di Cristo Re. » 

Nella forma ordinaria del rito romano la festa coincide con l’ultima domenica dell’anno liturgico mentre nella forma straordinaria la festa coincide con l'ultima domenica di ottobre.

Anche nel rito ambrosiano, la solennità di Cristo Re corrisponde all'ultima domenica dell'anno liturgico, ma - poiché l'Avvento ambrosiano, con cui comincia l'anno liturgico, è più lungo di due settimane rispetto all'Avvento romano - essa si colloca all'inizio e non alla fine di novembre.
L'appellativo di Cristo Reha origine da alcuni passi biblici : nel Nuovo Testamento Gesù viene detto Re (βασιλεύς, basilèus), Re dei Giudei (βασιλεύς τν ουδαίων, basilèus ton Iudàion), Re d'Israele (βασιλεύς σραήλ, basilèus Israèl), Re dei re (βασιλεύς βασιλέων, basilèus basilèon) per un totale di 35 volte, soprattutto nei racconti della passione, e Figlio di Davide (υός Δαυδ, uiòs Davìd) altre 12 volte. 

     Dall’omelia di Papa Giovanni Paolo II all’occasione della Solennità di Cristo Re

(Basilica di San Pietro, 23 novembre 1980) : 

« [...] Possiamo dire senz’altro che la regalità di Cristo, quale anche oggi noi celebriamo e meditiamo, deve esser sempre riferita all’evento, che si svolge su quel colle (calvario), ed esser compresa nel mistero salvifico, ivi operato da Cristo: dico l’evento ed il mistero della redenzione dell’uomo. Cristo Gesù - dobbiamo rilevare - si afferma re proprio nel momento in cui, tra i dolori e gli strazi della croce, tra le incomprensioni e le bestemmie degli astanti, agonizza e muore. Davvero, una regalità singolare è la sua, tale che solo l’occhio della fede può riconoscerla: Regnavit a ligno Deus”! (“il legno sul quale Cristo regnò”)

[...] Tuttavia, anche per mantenerci aderenti al contenuto dell’odierna liturgia, è opportuno insistere sulla funzione regale e concentrare il nostro sguardo, illuminato dalla fede, sulla figura di Cristo come Re e Signore.

Al riguardo, ovvia appare l’esclusione di qualsiasi riferimento di natura politica o temporalistica.

Alla formale domanda fattagli da Pilato: “Sei tu il re dei giudei?” (Gv 18,33), Gesù risponde esplicitamente che il suo regno non è di questo mondo e, dinanzi all’insistenza del procuratore romano, afferma: “Tu lo dici: io sono re”, aggiungendo subito dopo: “Per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità” (Gv 18,37).

In tal modo, egli dichiara quale sia l’esatta dimensione della sua regalità e la sfera in cui si esercita: è la dimensione spirituale che comprende, in primo luogo, la verità da annunciare e da servire. Il suo regno, anche se comincia quaggiù sulla terra, nulla ha però di terreno e trascende ogni umana limitazione, proteso com’è verso la sua consumazione oltre il tempo, nell’infinità dell’eterno. »

Fonti principali: vatican.va; wikipendia.org («RIV.»).

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venerdì 20 novembre 2009

Le mie scuse...


Volevo chiedere scusa a chi segue abitualmente il mio blog, per la poca presenza negli ultimi giorni. Come alcuni di voi sapranno, sono impegnato in un progetto che ha come scopo quello di ingrandire  la nostra attività al servizio di Gesù. Per questo motivo, ho poco tempo da dedicare attualmente al blog, anche se ciò non vuol dire distacco totale perchè rispondo sempre a chi lascia commenti e continuerò a postare anche se non con la stessa frequenza di prima. Ma questo solo per un breve periodo dopodiché tutto tornerà come prima. Di nuovo scusa per questo e a presto!

lunedì 16 novembre 2009

Un "nastro giallo" per difendere i bambini

Scusandomi per la breve assenza (causa impegno con nuovo progetto) mi ripresento a voi con una nuova iniziativa solidale che mi sento di condividere e di appoggiare pienamente perchè riguarda le nostre creature più delicate ed innocenti: i bambini. 

 Questo è uno stralcio da Repubblica: Sono ormai anche in mezzo a noi, nelle nostre città, li si vede ai semafori che chiedono l'elemosina, oppure addormentati in braccio a qualcuno che ti bussa al finestrino. Ma i bambini che subiscono maltrattamenti, vittime di sfruttamento o abusi, vivono soprattutto a migliaia di chilometri di distanza. 
Un SMS per la "Casona". Per fronteggiare il fenomeno planetario della violenza sui bambini, Terre des Hommes (Tdh) ha lanciato la campagna sms 48543, che rimarrà attiva fino al 22 novembre. La donazione si trasformerà in un'azione concreta: le risorse saranno destinati a finanziare i progetti di lotta e prevenzione alla violenza sui bambini e, in particolare, le attività della "Casona", il Centro di assistenza alle vittime di tortura di Terre des hommes Italia a Bogotà, unica struttura nel suo genere esistente in Colombia.

L'organizzazione umanitaria invita tutti ad indossare il nastro giallo, simbolo della Campagna mondiale per la prevenzione dell'abuso sull'infanzia, per dire: "Io proteggo i bambini, sì alla prevenzione contro gli abusi", in occasione del 19 novembre, Giornata Mondiale per la Prevenzione degli Abusi sui Minori.

L'articolo di Repubblica approfondisce ancora di più la questione puntando l'indice contro l'elevato numero sfruttamenti e di abuso di lavoro minorile per non parlare di dati raccapriccianti concernenti sia le violenze a sfondo sessuale che gli impieghi militari, sia la schiavitù infantile che le numerose detenzioni carcerarie. Insomma  un quadro davvero devastante che peggiora sempre di più nel silenzio omertoso delle istituzioni del nostro mondo, incluso il nostro  che salvo sgomentarsi all'eco della notizia, null'altro è in grado né di fare e né tantomeno di pensare. Perchè, come al solito, il problema enorme è l'indifferenza diffusa verso chi non è nostro vicino o nostro parente. C'è ormai più di un abitudine che ci porta a chiudere la porta di casa nostra in faccia ai problemi degli altri perchè pensiamo che già i nostri siano sufficienti.  E fa niente dire che invece Gesù ci ha chiesto di spalancarle quelle porte e non di chiuderle a doppia serrata. MA tanto ormai si prende da Gesù solo ciò che piace alle nostre orecchie e che non costa fatica: dunque si è cristiani quando si tratta di dire no a togliere il Crocifisso, ma poi ci si dimentica cosa è un cristiano quando si tratta di ascoltare e sopratutto mettere in pratica il Vangelo di Gesù Cristo. E torniamo all'affannosa quanto frequente questione del cristianesimo diluito e della fede formale basata solo su un sì con il ma.

Insomma, per tornare al tema in sé, vi indico prima chi è  Terre des Hommes. L'organizzazione opera da 50 anni per cancellare da questo mondo la violenza sui bambini. Nei suoi progetti si adopera per prevenire lo sfruttamento e mettere in atto sistemi efficaci per la protezione dei minori. Dal 2002 ad oggi "Casona" ha soccorso oltre 4.000 persone, principalmente desplazados (profughi, sfollati interni), molti dei quali bambini. I pazienti vengono trattati con terapie olistiche di lungo periodo per poter riacquistare il proprio equilibrio e la fiducia nel futuro e nelle altre persone.

Il numero telefonico  al quale potete inviare sms è il 48543, che rimarrà attivo fino al 22 novembre. Inutile che vi dica che questo è il minimo che ciascuno di noi dovrebbe fare, ma che in certi momenti può anche essere fondamentale. Speriamo che gli orrori di questo mondo verso i bambini svaniscano e vengano combattuti da tutti (istituzioni in primis) in prima persona come sta facendo il direttore generale della Fao, Jacques Diouf, che ha intrapreso uno sciopero della fame per sensibilizzare tutti noi e in special modo le istituzioni, alla questione della fame del mondo arrivata a toccare quota un miliardo di anime. E a proposito di questa questione, vi invito a far sentire la vostra voce e il vostro disappunto, firmando la petizione indetta proprio dalla FAO all'indirizzo: http://www.1billionhungry.org/home/it/ 

Io vi saluto e spero che vi uniate anche a voi in questa lotta per la sensibilizzazione. 

venerdì 13 novembre 2009

Testimonianza: Eddie Guerrero

Oggi ricorre l'Anniversario della scomparsa di un uomo che mi ha colpito negli ultimi anni della sua vita. Per chi segue il wrestling il nome Eddie rievoca emozioni e gioie che solo lui era in grado regalarci ogni volta che entrava in scena. Oggi in suo onore riporto in auge un mio vecchio post su quest'uomo capace grazie all'aiuto di Gesù Cristo di sconfiggere le sue dipendenze e i suoi demoni, conquistando i cuori di mezzo mondo. Eddie questo post è per te: 


Ieri sera stavo leggendo la biografia di Eddie Guerrero: per chi non lo conoscesse, Eddie era un famoso wrestler della federazione mondiale di wrestling WWE. Era famoso in Italia sopratutto grazie ad Italia 1 che qualche anno fa trasmetteva un programma di wrestling: Smackdown! Ora tralasciando lo sport praticato, ciò che mi ha colpito era la passione e la fede di Eddie in Gesù.

 Eddie è un ulteriore testimonianza della potenza e dell'amore dell'Altissimo verso i suoi figli. Visto che credere alle parole di noi semplici umani peccatori è difficile, spero che questa testimonianza vi possa aprire gli occhi.

Leggendo la biografia ho scoperto che Eddie era molto legato a Gesù. Purtroppo, come spesso accade, anche il povero Eddie è caduto vittima di numerosi demoni, tra cui alcool e droga. Un uomo, un wrestler, un padre di famiglia distrutto dai demoni nonostante la sua fede. Però la fede lo ha mantenuto in vita: ha toccato il fondo, ma non è precipitato. Eddie ha capito che l'unica via di salvezza era Gesù Cristo. Tutti davano eddie per spacciato, per finito; per molti non avrebbe mai potuto uscire dai demoni in cui era finito e la sua carriera si poteva considerare finita. 

Eddie non li ha ascoltati: si è rivolto a Gesù, ha chiesto il Suo aiuto e ha ricominciato ad alzare la testa. Piano piano eddie stava risorgendo e come disse lui stesso: era necessario che morisse il vecchio eddie per far rinascere il nuovo in Cristo; e la bellezze di ciò è che c'è riuscito. 

2004: Eddie Guerrero raggiunge il tetto del mondo nella sua disciplina vincendo il titolo dei pesi massimi. Nessuno avrebbe mai scommesso un centesimo sulla riabilitazione di questo campione, eppure Dio lo ha sollevato e lo ha innalzato grazie alla fede che provava Eddie in Lui. Eddie è stato la testimonianza vivente che si può uscire dal tunnel della droga e dell'alcool grazie all'aiuto di Dio e del cielo. Due anni e mezzo dopo la sua umiliazione, Eddie aveva conquistato il mondo, ma sopratutto aveva conquistato i cuori e l'amore di fans di mezzo mondo. Inoltre grazie ad Eddie molti persone hanno affermato di aver voluto intaprendere la strada di liberazione, la stessa che il loro campione aveva intrapreso. Eddie narrava anche di come per sfuggire alla tentazione del bere, si rifugiava nella Bibbia. Più e più volte nella sua biografia, egli cita la Bibbia, quasi come un ancora di salvezza.

Lunedì 14 novembre 2005, in una stanza d'albergo di Minneapolis, un attacco cardiaco stroncava Eddie Guerrero. Dio lo ha chiamato a sè, perchè ormai Eddie aveva vinto la sua battaglia terrena e dopo tante sofferenze ora può riposarsi tra le braccia del Signore. 

Spero che la testimonianza di un campione come Eddie possa servire per far capire a voi tutti che Dio è misericordioso e perdona e aiuta chiunque si umilia e si sottomette a Lui, innalzandolo. Gloria a Dio per tutto ciò che fa per i suoi figli. Amate e seguite il nostro Signore perchè Lui non vi abbandona mai. 

Per chi vuole saperne di più su Eddie, ecco uno dei centinaia di video presenti su Youtube:

Uniti per il Crocifisso

Oggi vi porto solo una comunicazione del Gruppo della Regina Vergine degli Ultimi Tempi. Come sapete in questi giorni, si parla del Crocifisso e della volontà di difenderlo. Perciò, se voi volete e se avete un account su Facebook, potete unirvi al gruppo, direttamente dal mio blog. Basta cliccare qui sotto. Io vi saluto e a presto.

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mercoledì 11 novembre 2009

Messaggio Regina degli Utlimi Tempi

Oggi non è solo San Martino (come avete potuto vedere dal mio post precedente), ma c'è anche un nuovo Messaggio della Vergine, Regina degli Ultimi Tempi. 

Messaggio dell’11-11-2009 

Figli miei, sono a voi perché vi incamminiate sempre più verso la libertà liberando il vostro cuore dai peccati commessi per il passato. Un cuore libero è segno di grazia e di fiducia nella presenza di Dio nella propria vita. Camminando sempre con il Signore vi sentirete al sicuro e non avrete più paura di nulla. Vivete ogni vostro giorno come se fosse l’ultimo, così come vi ha detto mio figlio Gesù, affinché possiate essere sereni anche di fronte a situazioni che non vi aspettavate. Non vi ponete più domande perché non potreste comprendere mai  il senso pieno degli avvenimenti in quanto molte cose che accadono sono al di sopra della vostra capacità reale di conoscenza. Se vi fidate di Dio e vi abbandonate a Lui, accetterete tutto con umiltà facendo la Sua Santa volontà. Questo sarà un passo avanti verso una crescita spirituale che vi porterà sempre più vicini alla Santità.

Vi amo figli miei e vi benedico nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.


San Martino

Oggi è San Martino, uno dei santi più riconosciuti e famosi, soprattutto tra i bambini. Ricordo anche che quando ero piccolo, sentivo cantare la canzone famosa: 

Fra' Martino,
Campanaro,
Dormi tu?
Dormi tu?
Suona le campane,
Suona le campane,
Din, don, dan,
Din, don, dan.

Una filastrocca molto bella che ancora ricordo con piacere. Questo è anche il giorno che tradizionalmente molti passano ad assaggiare il vino nuovo ed è molto bella come tradizione. Vi lascio ora ad una breve storia di San Martino:

San Martino aveva appena dodici anni quando, contro la volontà dei suoi genitori, che credevano negli dei di Roma, si fece battezzare e divenne cristiano. La legge romana lo obbligava a entrare nell' esercito come suo padre, così, malgrado fosse un tipo molto pacifico, dovette diventare soldato. Su di lui si raccontano molte leggende. La più famosa è questa. Un giorno d'autunno, mentre usciva da una delle porte della città francese di Amiens, dove viveva, vide un povero vecchio, mezzo nudo e tremante per il freddo.
 Martino si impietosì e sguainò la spada, tagliò il suo bel mantello di lana e ne diede la metà al povero. Immediatamente il sole si mise a scaldare come in estate. Per questo, si chiama l'estate di San Martino quel periodo agli inizi di novembre in cui spesso accade che la temperatura si faccia più mite. Si dice che Martino parlasse con gli animali. Anche gli alberi gli volevano bene. Una volta, volle che fosse abbattuto un albero che i pagani avevano trasformato in un idolo. "Mettiti sotto l'albero mentre cade", lo sfidò uno di coloro che non volevano che fosse abbattuto, "e vedremo se il 'tuo' Dio ti salverà". Martino rimase in piedi sotto l'albero mentre le scuri dei boscaioli incidevano il tronco, proprio nella direzione in cui sarebbe dovuto cadere; al momento dello schianto, l'albero si drizzò su se stesso e cadde dalla parte opposta... (http://www.ilpaesedeibambinichesorridono.it/san_martino.htm)


San Martino di Tours viene ricordato l'11 novembre, sebbene questa non sia la data della sua morte. Nei primi secoli del cristianesimo, il culto reso ai santi spesso si collegava alla data della depositio nella tomba. Questa data è diventata una festa straordinaria in tutto l'Occidente, grazie alla sua popolare fama di santità e al numero notevole di cristiani che portavano il nome di Martino. Nel Concilio di Macon, era stato deciso che sarebbe stata una festa non lavorativa.

La basilica a lui dedicata in Tours, l'edificio religioso francese più grande di quei tempi, fu tradizionale meta di pellegrinaggi medievali. Nel 1562 in seguito alle lotte di religione che insanguinarono la Francia, essa fu messa al sacco dai protestanti e le sue spoglie date alle fiamme, tanto era il suo richiamo simbolico. Durante il periodo della rivoluzione francese la basilica fu demolita quasi completamente; rimasero due torri, ancora oggi visibili. Nel 1884 fu progettata una nuova basilica che fu consacrata nel 1925.
Molte chiese in Europa sono dedicate a san Martino. Tra queste Lucca ha dedicato a San Martino il suo Duomo.

L'11 novembre i bambini delle Fiandre e delle aree cattoliche della Germania e dell'Austria partecipano a una processione di lanterne. Spesso un uomo vestito come Martino cavalca in testa alla processione. I bambini cantano canzoni sul santo e sulle loro lanterne. Il cibo tradizionale di questo giorno è l'oca. Secondo la leggenda, Martino era riluttante a diventare vescovo, motivo per cui si nascose in una stalla piena di oche; il rumore fatto da queste rivelò però il suo nascondiglio alla gente che lo stava cercando. In anni recenti la processione delle lanterne si è diffusa anche nelle aree protestanti della Germania, nonostante il fatto che la Chiesa protestante non riconosca il culto dei santi.
In Italia il culto del Santo che si espleta nel giorno della sua ricorrenza religiosa, è legato alla cosiddetta estate di san Martino la quale si manifesta, in senso meteorologico, all'inizio di novembre, e dà luogo ad alcune tradizionali feste popolari.
(http://it.wikipedia.org/wiki/San_Martino_di_Tours)

Insomma in questa festa c'è molto: c'è santità, c'è esempio, c'è amore e c'è tradizione. Ecco perchè tutti noi oggi ci ricordiamo proprio di San Martino ed ecco perchè è così diffuso in tutto il mondo, questa grande festa con mille tradizioni. Un caro saluto e un felice San Martino a tutti voi! 


martedì 10 novembre 2009

Cade il Muro di Berlino: 20 anni dopo

Esattamente 20 anni fa, cadeva uno dei pilastri della divisione europea e in qualche modo, mondiale. Una nazione, un Paese, una città separate da un muro impenetrabile, costato la vita di molte persone che invano cercavano di oltrepassarlo per rivedere i propri cari o per riprendersi una libertà calpestata. Il Muro rappresentava anche una dittatura, una ferocia politica che non pensava più al bene collettivo, ma solo al proprio e che vedeva ovunque congiure, persino tra i bambini.

20 anni fa, finalmente, questo muro di odio, di separazione, di divisione cadeva per sempre dando la possibilità di riunirsi, di tornare a vivere, di tornare a vedere le facce dei propri cari: insomma, 20 anni or sono, cadeva il male, nonché il simbolo di quella che era stata una Guerra fredda senza precedenti, con la divisione senza frontiere che portava alla creazione di due blocchi contrapposti pronti persino all'uso di armi di distruzione di massa, pur di proteggersi ed ergersi supremi. Ancora una volta, l'ambizione e il potere stavano portando il mondo sull'onda del disastro. Ma Dio, come sappiamo, rovescia sempre i troni dei potenti e ristabilisce la pace. E così, grazie anche ad uomini di valore, vogliosi di pace e stanchi di guerre e contrapposizioni, finalmente il mondo tornava ad unirsi, seppur per poco tempo e virtualmente.

Infatti, il Muro di Berlino è caduto, ma molti altri sono stati eretti e altri ancora sono rimasti in piedi: è il caso del muro di Gerusalemme o del muro che divide le due Coree o ancora il muro posto al confine tra USA e Messico per bloccare il fenomeno dell'immigrazione clandestina. Insomma, noi oggi celebriamo, e giustamente lo facciamo, ma nel mondo c'è ancora poco da festeggiare e da celebrare. Troppe divisioni, troppe contrapposizioni, troppe vite umane in gioco e troppe sopraffazioni e dittature. Il mondo ha bisogno di sentirsi unito, di vivere tutti insieme senza più barriere, senza più muri non solo fisici, ma anche e soprattutto ideologici perchè sono questi ultimi i veri muri da abbattere. Se penso che non molto tempo fa, in Italia, si pensava ad un muro per separare Nord e Sud, mi vengono i brividi. Perchè c'è ancora gente che ama la divisione, che ama dividere e che vuole allontanare il debole, il problema. Il Nord voleva sbarazzarsi del Sud: una cosa vergognosa. Così mentre noi celebriamo, altri uomini pensano a costruire muri divisori e torniamo punto e a capo.

Però è stato bello vedere, ieri sera, ripresentarsi, anche se solo figurativamente, la caduta del muro, con uno speciale gioco ad effetto domino. E mi sarebbe piaciuto, in quell'istante, che tutto il mondo fosse collegato nel fare altrettanto: sarebbe stato bello vedere crollare allo stesso tempo, il muro di Gerusalemme, il muro coreano o il muro americano. Mi sarebbe piaciuto vedere tutti uniti come lo erano ieri i tedeschi che assistevano alla cerimonia.  Ma so che questa per ora è solo pura utopia perchè finché ci sarà gente accecata dal potere, dall'ambizione e dalla voglia di sopraffazione, tutto questo non si realizzerà mai. Se pensiamo che ci sono muri persino all'interno di famiglie dove il fratello non parla con la sorella o dove la madre non parla con il figlio, allora si capisce che non saremo mai in grado di abbattere questi muri. L'uomo si lascia trascinare dall'orgoglio, dalla mancanza di misericordia e dalle armi. E di questo passo, non ci vorrà molto, prima che un nuovo disastro si abbatti sul pianeta. Lo vediamo ogni giorno, in Afghanistan, in Pakistan, in Somalia, in Palestina, in Libano: ci sono sempre armi, attacchi, guerre e rivoluzione, violenze e distruzioni. E nel mondo nostro, vediamo sempre razzismo e xenofobia e odio ingiustificato. E' notizia recente di bengalesi attaccati da quattro ragazzini senza coraggio, pur senza aver fatto nulla. Questi sono i veri muri da abbattere per tornare a stringerci la mano, per tornare a vivere e per vedere il nero non come un animale, non come un diverso. Idem per i disabili.

  Dovremo aspettare la Venuta del Regno di Dio per vedere la caduta di tutti i muri e di tutte le divisioni perchè solo con esso, ciò accadrà. E l'uomo, ancora una volta, dimostra la sua incapacità ad amare e perdonare come Dio solo sa fare. Un caro saluto e un augurio a tutti coloro che sono ancora divisi, di potersi riunire e riappacificare subito.

lunedì 9 novembre 2009

Don Abel da Affari Tuoi

Oggi voglio parlare di un uomo che ieri sera è stato concorrente della trasmissione ormai famosa, di RaiUno, Affari Tuoi.

Quest'uomo è un pò diverso dal solito concorrente di Affari Tuoi che va in cerca di soldi per arricchirsi o per pagare i debiti o per sposarsi. Quest'uomo è un prete , proveniente dall'Africa e quindi di colore, conosciuto come Don Abel. Don Abel ha una storia particolare e interessante: innanzitutto il motivo della sua partecipazione è legata alla ricostruzione di una Chiesa. Infatti, Don Abel, è prete di una Chiesa in un piccolo paese di nome Sorbo, nel territorio abruzzese. Tutti noi sappiamo che mesi or sono un devastante terremoto ha distrutto buona parte dell'Abruzzo e non ha nemmeno graziato la Chiesa, nonché l'abitazione di Don Abel. Quindi ecco spiegato il motivo della sua partecipazione. MA non è tutta qui la storia di Don Abel. 

Molti atei o agnostici che passano di qui, mi dicono sempre che noi siamo cristiani perchè indottrinati nella nostra giovane età. Ovvio io reputo che non è così perchè molti di noi, prima erano addirittura atei e che solo in un secondo momento, hanno trovato la luce della fede. Comunque, a riprova del fatto che non vi è indottrinamento alla base della fede cristiana, ecco la storia di Don Abel. Egli ha raccontato di come è cresciuto nella religione tradizionale dei suoi antenati africani. Nulla a che vedere con Gesù Cristo. Poi, un giorno, egli arrivò in Italia e incontrò una suora la quale l'aveva scambiato per un seminarista. Don Abel allora non era diretto al seminario, ma poi  cominciò a sentire quell'amore che solo Gesù Cristo può donare. E cominciò anche a non dormire più la notte, a causa del pensiero che questa nuova fede gli procurava. Pur non conoscendolo, Don Abel incontra Gesù e decide di andare anche contro la sua natura, la sua famiglia e il suo culto che non tollerava l'adorazione di altri dei. Don Abel, nonostante tutto ciò che ha passato nella sua vita, vede una luce di speranza e sente che vi è qualcosa di più grande e decide di non procurarsi tesori e ricchezza qui in terra, ma di procurarsi un tesoro più grande nel Cielo. Ecco, miei cari amici atei, la Potenza di Gesù Cristo che chiama a sé anche uomini che non lo conoscono. 

Ma c'è un'altra cosa che mi ha colpito profondamente: per la prima volta, a detta del conduttore, ieri sera tutti gli altri concorrenti presenti, che avevano avuto l'occasione di frequentare Don Abel, piangevano. E alla vista di quelle lacrime, mi sono commosso anche io: uomini diversi, donne diverse, che piangevano nel vedere il loro amico perdere la possibilità di guadagnare soldi e all'idea che quella sera, probabilmente, sarebbe stata l'ultima sera con lui. E' questo è incredibile: Don Abel ha portato alla commozione anche uomini non credenti e apparentemente duri di cuore. Ha sciolto i cuori di chi gli stava intorno, infondendo gioia e sorriso. E difatti, nonostante perdeva ad ogni colpo, sempre più soldi, egli non smetteva di ridere e sorridere, con una gioia ed una luce mai viste. Vi dico che mai in vita mia ho visto una luce così forte negli occhi di un prete. E mi colpiva al cuore perchè mi sono reso conto di chi è un vero discepolo di Cristo: egli non ha nulla, nemmeno una casa perchè distrutta, ma ride e sorride ed è felice come nessuno di noi lo è realmente perchè lui ha trovato quella luce che noi cerchiamo di trovare e mantenere. Gesù disse che noi avremmo dovuto essere la luce di questo mondo e ieri, vedendo Don Abel, mi sono accorto di come deve essere quella luce. Un uomo, di colore, è riuscito ad unire tutti, credenti e non, bianchi e neri di pelle, in un sorriso, in una gioia e in una commozione incredibile fino alla gioia vera e partecipata quando si è scoperto che almeno 20.000 € era riuscito a portarseli a casa. 

Insomma spero che non vi siate persi l'occasione perchè è stata davvero incredibile come esperienza, soprattutto nel vedere una persona riuscire ad unire nell'amore così tante persone. E soprattutto va sottolineato di come Don Abel, nonostante abbia vissuto una vita molto difficile, ha ringraziato Dio di cuore. Insomma penso che avrete capito di cosa io stia parlando e spero anche un giorno di passare da Sorbo e di conoscere di persona, una persona che sembra davvero così genuina e ricca dell'amore di Cristo. Qui in basso io vi posto un breve video per farvi vedere almeno di chi sto parlando, sperando un giorno di trovare il video intero della puntata di ieri sera. Io vi saluto e vi abbraccio tutti. 

domenica 8 novembre 2009

Considerazioni di una domenica pomeriggio

Oggi voglio fare solo qualche considerazione, visto che (è questa la novità) sono impegnato per la costruzione del nuovo progetto (ribadisco il mio invito a chiunque si voglia unire, anche in un secondo momento). 

In primis, mi tocca affrontare nuovamente il capitolo Crocifisso-sentenza di Strasburgo. Oggi pomeriggio in televisione ho ascoltato una frase molto stupida e indecente di un uomo che affermava la pericolosità e il pessimo esempio nel tenere il Crocifisso nelle aule. Purtroppo non posso parlare direttamente con questa persona, ma vorrei sapere quale è la pericolosità di cui si parla e soprattutto quale pessimo esempio Esso dia. Se non sbaglio, il Crocifisso inteso come simbolo religioso, insegna l'uomo solo ad amare il prossimo e sacrificarsi per gli altri. E' questo un pessimo esempio? Dire di aiutare gli altri? O non è piuttosto un pretesto per eliminare il Crocifisso definitivamente dagli occhi e quindi dal cuore delle persone? 
Si parla di pericolosità, ma quale pericolo c'è in un semplice Crocifisso? Quale è dunque questo enorme pericolo? Semmai il pericolo è che il Crocifisso, nelle aule, rimanga l'ultima cosa integra, visto che quasi tutte le scuole sono a rischio crollo. Quindi mi preoccuperei di più della salute fisica degli studenti che della pericolosità di un Crocifisso, che a detta loro (cioè di atei) è solo un oggetto. Un oggetto inanimato può spaventare davvero così tanto? 
E' davvero incredibile, comunque, come questo fatto abbia attirato così tanta attenzione: con tutti i problemi del nostro Paese, ci si è puntati come dei bambini, sul fatto che il Crocifisso non può stare nelle aule. Di questo passo, scommetto che diventerà un problema pure portare al collo una catetina rappresentante il cattolicesimo. E questa voi me la chiamate laicità? Non è piuttosto intolleranza religiosa verso di noi cristiani? Laicità vuol dire tolleranza, non intolleranza. Riflettete su queste parole e sul loro significato intrinseco.

Altra riflessione: il Vangelo di oggi ci mostra una vedova che dona per elemosina, due monete. Voi direte: cosa saranno mai due monete? Per quella vedova tutto, visto che era esattamente ciò che possedeva. E Gesù loda questa vedova per l'amore con il quale ha donato. Lei è un esempio su come noi dovremmo elemosinare o rapportarci verso i nostri beni materiali. Infatti, come quella vedova ha dato tutto perchè le sue fondamenta erano in Dio, così noi che diciamo di avere solide fondamenta in Dio, dovremmo fare lo stesso. Infatti, chi confida in Dio non è perduto, mai e anche se non ha nulla, ha sempre un gran tesoro che nessuno può rubare. E se leggiamo la Prima Lettura di oggi, cioè l'episodio della donna che incontra il profeta Elia, questo è ben confermato. Infatti, l'episodio in questione mostra come Dio non ci fa mancare nulla se solo noi crediamo in Lui ciecamente. Pensateci bene: quante volte Dio è intervenuto nella nostra vita e noi non ce ne siamo nemmeno accorti? Se noi dunque diciamo a Dio di donarci il pane quotidiano, in qualche modo Egli ci nutrirà, così come ha nutrito questa donna e la sua famiglia. Fede, ecco cosa abbiamo bisogno. Basare la nostra vita non sul guadagno materiale, sul possesso, ma sulla comunione con gli altri pensando che Dio è la nostra stessa vita. Aiutare gli altri vivendo in Dio e nutrendosi di Lui e di Lui soltanto. Sembra pazzesco eppure è così: quanti poveri hanno avuto da mangiare? Vi ricordate Don Zeno e i bambini di Nomadelfia che durante la guerra non possedevano nulla, eppure mangiarono? Vi ricordate Francesco d'Assisi che lasciato tutto, non aveva nulla da mangiare? Non fu anch'egli saziato? Questo perchè Dio aiuta chi si basa solo su di Lui. E pensare che se tutti noi avessimo pensato così, non ci sarebbe nemmeno la fame nel mondo e tutti ci sazieremmo a volontà. Invece per cupidigia, avarizia e ingordigia, molti mangiano fino a scoppiare, e altri non hanno quasi nulla.

A tal proposito, oggi mi sono imbattuto in una storia interessante, di un personaggio noto al mondo del calcio. Sto parlando di Leonardo, attuale allenatore del Milan, squadra che milita nel Campionato di Seria A. Leonardo, penserete voi, ha tutto: soldi, ricchezza e dunque è felice. Mangia, beve e fa festa. E invece, vi sbagliate. Quest'uomo, ha passato una crisi di valori nella quale si è accorto della nullità del possesso e si sentiva male al pensiero che lui aveva tanto e altri non avevano nulla. E ha dato quasi tutto via: immagino le vostre reazione eppure è così. Stentavo anche io a crederci, ma eccovi le sue parole: "La vita è fatta di alti e bassi - spiega -. Ci vuole un attimo per stare bene e un altro attimo per stare male. Mi è capitato di avere forti momenti di perplessità, una crisi di valori. A 30 ho attraversato momenti di introspezione. Poi mi sono ributtato nella mischia. Ho lavorato per sei anni nell'ombra, da dirigente del Milan, e non mi trovavo male. Ora faccio l'allenatore ma solo perché ero qui e il club me lo ha chiesto...".

Leonardo spiega ancora: "Durante il mio primo periodo in Italia iniziai a sentirmi in colpa perché potevo acquistare vestiti cari, o mangiare in ristoranti di lusso. Anziché darmi piacere, queste cose mi facevano male. La depressione mi portò insonnia e tachicardia". Di qui la decisione di regalare molte cose ai poveri: "La mia casa a Milano era rimasta praticamente vuota - racconta ancora -. Non c'era più nemmeno il computer. Quando ne avevo bisogno, chiedevo di utilizzare quello degli altri. Ho seguito una terapia di tre mesi. La mia ex moglie e i miei genitori mi aiutarono molto. Cominciai pure a leggere libri di filosofia e psicologia. In quel periodo nacque la Fundaçao Gol di Letra (con l'ex calciatore Raì)". Poi la Fondazione Milan, di cui Leonardo si è occupato per molto tempo e che continua a seguire. Sempre per poter aiutare chi soffre.

Avete visto che dopotutto, ciò che diciamo noi, o meglio ciò che dice Nostro Signore Gesù Cristo, non è così folle e falso? Leonardo ha fatto davvero molto incarnando i veri valori di questa vita nell'aiutare il prossimo con costanza. Magari noi tutti fossimo capaci di farlo: forse il mondo comincerebbe a girare in maniera diversa. Concludo qui e vi auguro una Buona e Santa Domenica a tutti voi!

venerdì 6 novembre 2009

Ateismo o manovra satanica?

In questi giorni, l'argomento principale riguarda il Crocifisso e la controversa sentenza della Corte di Strasburgo che ne ha imposto l'immediata rimozione dalle aule scolastiche. Ma questa è solo la punta di un iceberg.

Infatti, pensandoci bene, stiamo assistendo a qualcosa di incredibile e cioè una sorta di scristianizzazione votata a favore di un ateismo o magari a favore dell'adorazione di un nuovo culto. Basta vedere alcuni cenni storici recenti: prima viene negato il carattere cristiano della nostra Costituzione (contemperato fortunatamente dal recepimento di numerose norme di carattere cristiano come l'art.7, cd Rinvio ai Patti Lateranensi). Poi abbiamo assistito alla negazione da parte della comunità europea, del riconoscimento delle radici cristiane al momento della formazione della nuova Carta Costituzionale Europea, nonostante i numerosi interventi di Giovanni Paolo II in proposito. Poi abbiamo assistito alla demolizione figurale della Chiesa e ad un acceso anticlericalismo senza precedenti: si è cioè minato il rapporto fiduciario tra uomo e Chiesa e si è fatta passare l'idea della non necessarietà della partecipazione alle funzioni religiose. Poi si è fatta passare l'idea che i preti sono tutti pedofili o iniqui e perciò è controproducente ascoltarli; poi si è fatto passare il sacramento o come obbligo per potersi sposare oppure come motivo di far festa e ricevere regali, facendo scomparire il significato di questi sacramenti; dopodiché si è andati verso la strada della negazione con addirittura la creazione di pullman arrecanti il messaggio che Dio non esiste e che noi fortunatamente non ne abbiamo bisogno. Poi si è minata l'ora di religione presente nelle scuole di ogni ordine e grado ed ora assistiamo a situazioni come quella di Eluana Englaro dove ci si sostituisce a Dio. Stessa cosa per l'aborto dove da domani sarà disponibile una pillola che permetterà l'aborto come se fosse una cura per il mal di testa. Si fanno passare peccati come cose normali e fisiologiche, giustificando ciò che è sbagliato dinanzi agli occhi di Dio. E ora a conclusione anche la rimozione del Crocifisso, prima dalle aule scolastiche e poi da ogni ufficio (e poi chissà magari ci imporranno pure di non portare la Croce nemmeno al collo).

Ora tutto questo è stato fatto passare come effetto del carattere laico della nostra società: prima menzogna perchè laico non vuol dire soffocare una religione e gradualmente eliminarla dalla società. Poi si è data la colpa agli atei: seconda menzogna perchè un ateo cosa gli frega se c'è un Crocifisso appeso al muro se per lui non ha valore? Terza menzogna: la colpa è dei musulmani: forse in parte può esserlo, ma anche i musulmani riconoscono Gesù e addirittura anche Maria: quindi che motivo avrebbero di ridurre il Paese ad un agglomerato di atei?

Ecco perchè mi è venuto in mente che solo uno può aver motivo a realizzare tutto questo e quel qualcuno è colui che ci ha ingannati tutti per bene fino al punto di nasconderci la sua presenza, rendendosi e paragonandosi a uomo di fantasia. Ebbene sì, nello scetticismo generale che mi piomberà addosso, vi dico che si tratta di satana, cioè del principe del male. Chi, se non lui, trae vantaggio dall'eliminare Dio dai nostri cuori? Chi, a parte lui, può odiare talmente la Croce di Gesù Cristo che segna la sua fine e condanna? Chi se non lui può volere la nostra riduzione ad atei? Egli, probabilmente, è stato liberato così come preannunciato, ed ora è libero più che mai di divorare le anime sopite e addormentate. E sapete perchè egli ha gioco facile con noi? Perchè noi diciamo che non esiste: quale gioia gli arrecate dicendo che non esiste perchè significa che il suo inganno ha finalmente dato frutto. Gesù, ma anche i profeti prima di Lui, ci hanno messo sempre in guardia dall'azione del maligno, ma noi abbiamo finito con il dimenticarci di tutti questi avvertimenti e persino nella Chiesa si è infiltrato scetticismo nei confronti della sua esistenza. Se persino la Chiesa è scettica, tanto più lo saranno i suoi fedeli. 

In questi giorni ho visto i cristiani unirsi nel difendere il Crocifisso, e anche persone non certo sante, si sono schierate a sua difesa. Ma allora, se credete nel Crocifisso e lo volete difendere, perchè non credete a satana? Gesù scacciava i demoni e diede tale potere anche ai suoi discepoli: se non esistesse, perchè l'avrebbe fatto? Per divertimento? Chi crede in Gesù Cristo, sa che vi è una minaccia e che quella minaccia è rappresentata da satana che brama di divorarci tutti nel suo stesso fuoco dove anch'egli è destinato a marcire. Dunque, non solo noi dobbiamo impedire che ci tolgano il Crocifisso, ma dobbiamo anche e soprattutto impedire che venga sottratto il Suo significato pregnante e con esso anche la fede intesa nel vero senso della parola. Apriamo gli occhi perchè egli sta agendo e noi dobbiamo esser coloro che devono smascherarlo e aiutare gli altri a fare altrettanto. La nostra sorella Enza ci ha portato un esempio di come l'ateismo si stia diffondendo: ma non un ateismo intelligente, ma un ateismo stupido, privo di senso, incapace di spiegarsi e incapace di dimostrare l'inesattezza delle nostre parole. Lo stolto che non sa come avere ragione, grida ed insulta. Chi invece è nel giusto non ha bisogno di gridare perchè la Verità è già nelle sue parole. Avete mai visto Gesù gridare sui farisei per avere ragione? O non erano forse i farisei a gridare per farsi sentire e inventare storie per incolparlo e ucciderlo?

Vi dico questo perchè questo avvenimento della sentenza non è un evento senza filo logico: è una tappa verso qualcosa di ben peggiore che non ci è concesso conoscere: ci è stato preannunciato un cambiamento nella Chiesa di Roma: quale sarà non lo sa nessuno, ma è evidente che qualcosa accadrà prima o poi. Noi dobbiamo farci trovare pronti e diffondere la Fede verso tutti anche a costo di insulti e parolacce. L'ateismo sta dilagando e noi dobbiamo esser in grado di porre un argine prima che sia troppo tardi e prima che maturino i tempi della fine. Ora sapete che il maligno è libero di agire: conoscete le sue mosse, conoscete la sua voglia di condurvi al male, e conoscete Gesù Cristo come libertà. Ricordatevi che i piaceri terreni e carnali giustificati dal mondo, sono opera sua perchè egli ha portato giustificazione per far compiere all'uomo ciò che Dio ha tracciato come immorale e sbagliato. Non assuefatevi al male perchè poi sarà difficile poterne scampare e capire chi è Dio. 
Io ho un fratello che dice di non credere e che siamo stupidi a crederci, ma poi bestemmia il nome santo di Gesù Cristo: se non crede, perchè lo bestemmia? Come puoi bestemmiare qualcuno che non esiste? Anche qui satana si vede: egli ama bestemmiare con odio il nome di Gesù Cristo perchè ha segnato la sua condanna: voi volete davvero essere suoi portavoce? 
Piuttosto provate a benedire il nome di Gesù Cristo e vedete gli effetti benevoli che ne scaturiscono: provate soltanto una volta e poi vedete cosa è meglio se bestemmiare o lodare chi ha avuto l'unico torto di amarci al punto di morire nell'umiliazione. Pensate che per colpa della nostra debolezza Gesù ha fatto tutto ciò che ha fatto e come ricompensa, a distanza di duemila anni, noi ancora scegliamo Barabba piuttosto che Lui. Riflettete e non date per scontato la vostra fede perchè Gesù non ha dato per scontato la vostra vita e la vostra salvezza. 

giovedì 5 novembre 2009

Riflessioni sul Crocifisso e la sentenza


A quanto pare ci siamo resi conto che ci stavano lentamente sottraendo le nostre fondamenta e finalmente abbiamo capito l'importanza e il valore del Crocifisso.

Nel post di ieri ho letto molte riflessioni interessanti che mi hanno fatto comprendere come c'è ancora speranza in questo mondo e in questo Paese e che i cristiani ci sono e sono orgogliosi di esserlo. Però mi si deve concedere una piccola nota: credere in Gesù Cristo non vuol dire difendere il Crocifisso solo quando qualcuno cerca di portarcelo via. Perchè sembreremmo dei bambini che vogliono la palla quando qualcuno gliela toglie (mentre prima quando l'avevano non la usavano). Quello che voglio dire è che noi dobbiamo dimostrare di essere orgogliosi della nostra cristianità e della nostra fede e quindi delle nostre radici e fondamenta, in ogni momento della nostra vita. Cito a tal proposito la testimonianza di una nostra sorella, Enza, la quale ha dimostrato di come lei, per tutto l'arco dell'anno, nel suo posto di lavoro, sia stata ferma nel mantenere i segni della sua religiosità nonostante qualcuno cominciasse a storcere il naso. E mi ha colpito anche come ha saputo rispondere loro: cito testualmente: "Ho risposto che il rispetto lo porto prima al Signore e di conseguenza nell'aiuto a tutti i fratelli, questo mi insegna Gesù e nessuno lo tocchi. "

Mi ha davvero colpito questa sua risposta perchè ha saputo mostrare la sua fede e ha saputo esser forte nel non rinnegare Gesù dinanzi agli altri. Molti di noi in questo non ci riescono e cadono pur di non perdere qualche amico o pur di non esser imbarazzato. Ecco perchè ho detto che sì mi fa piacere di come ci siamo svegliati e uniti e compatti ci siamo presentati contro la sentenza di Strasburgo, ma che ciò andrebbe fatto indipendentemente dalla presenza di una sentenza simile. 

Chiusa la parentesi, devo fare qualche altra considerazione. La prima: il fondamento della sentenza europea è la laicità dell'Europa. Ma laicità non va intesa come ateismo, o come laicismo, ma semplicemente come tolleranza e rispetto. E il Crocifisso non lede alcuna norma, non lede alcun diritto, non manca di rispetto a niente e a nessuno. Esso è parte della nostra cultura, delle nostre radici e come tale deve avere il rispetto che gli compete. E se qualcuno non lo può tollerare, si faccia un esame di coscienza perchè vuol dire che forse è la sua coscienza che gli dice che dopotutto, quel Crocifisso rappresenta davvero qualcosa. E questo vale per non cristiani e per atei. Dicono che la colpa sia dei musulmani, ma io non credo perchè essi mostrano rispetto verso di noi e dopotutto riconoscono Gesù Cristo come profeta di Dio. Allora chi è che manovra da dietro le quinte? Non sarà mica qualche ateo o qualche servo di satana che sta lavorando per piano piano toglierci tutto ciò che possa ricordarci Dio? Magari in un tentativo di scristianizzazione dell'uomo? Non sarà che satana sta lottando per eliminare e rendere vano il sacrificio di Gesù Cristo? Per cui non dobbiamo permetterlo. 

Un ultimo punto: ho letto che la donna protagonista della vicenda teme ora i talebani cattolici: ora mi rivolgo a tutti i cattolici e cristiani: nessuno tocchi quella donna. Nessuno si azzardi a sfiorare un solo capello di quella donna perchè noi non siamo talebani, noi non siamo vendicativi, non siamo vendicatori e noi non siamo cattivi. Gesù diceva di amare e benedire chiunque, anche i nemici. Per cui mostriamo a questa donna che un vero cristiano non è un essere spregevole e vendicativo, ma che è solo un uomo, figlio di Dio, pronto al perdono e guidato solo dall'Amore. In questo Gesù ci ha avvertiti: Egli ha detto: "riconosceranno che siete miei discepoli da come vi amate gli uni con gli altri"(Ringrazio Marina per averlo ricordato).

Chiudo il discorso con una frase molto bella, apparsa su un articolo dell'Osservatore Romano (l'articolo lo potete leggere qui): "Il crocifisso rappresenta tutti" - spiegava Natalia Ginzburg - perché "prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti, ebrei e non ebrei e neri e bianchi".



mercoledì 4 novembre 2009

Non toccate il Crocifisso


Da oggi inizio una nuova iniziativa: visto la sentenza vergognosa della Corte di Strasburgo, ho deciso di inserire un crocefisso all'interno del blog. esso campeggerà al di sopra dei miei post. E sarebbe bello  che chiunque di voi con un blog, facesse lo stesso. Come dicono i fratelli del Gruppo della Direzione della Regina degli Ultimi Tempi, "facciamo capire a tutti che siamo cattolici e che siamo orgogliosi di esserlo." Dunque il Crocifisso non si tocca perchè questo è un estremo tentativo di portare il mondo sull'orlo del baratro. Nessuno tocchi le nostra fondamenta, la nostra Salvezza!


martedì 3 novembre 2009

Riflessioni sulla deriva politico-comunitaria

Oggi tratto un argomento che si avvicina al mondo politico, sull'onda emotiva in seguito ai recenti fatti accaduti e soprattutto alla luce di dichiarazioni, rese in pubblico, alquanto sconcertanti.

I fatti li conoscete tutti: un governatore di una Regione (non faccio nomi per rispetto) prima è risultato coinvolto in una sorta di scandalo a sfondo sessuale e poi, questa mattina, si è scoperto che pagava anche per il consumo personale di stupefacenti. Questo caso segue in linea temporale prima lo scandalo delle escort (coinvolto il Presidente del Consiglio) e poi altre piccole denunce (per ora solo tali) di utilizzo delle auto blu per la ricerca di droga e robe varie.

Al momento questo è lo scenario politico del nostro Paese: avevo detto che sarei intervenuto in questioni politiche solo in riferimento a problemi sociali. E infatti, intervengo oggi per denunciare una situazione in cui vengono ignorati i problemi sociali perchè ogni giorno vengono alla luce scandali di ogni genere. 
Partiamo con un esempio: il governo, non solo nazionale, ma anche regionale e provinciale e comunale, attua una politica di contrasto della diffusione di stupefacenti. Vengono quindi promosse iniziative anche pubbliche, in contrasto al fenomeno. Cosa scopriamo oggi? Che, colui che dovrebbe lottare, in prima persona, contro questa piaga (perchè di piaga si tratta visto che rende l'uomo schiavo) è un consumatore di stupefacenti. Come può, dico io, un uomo preposto alla lotta al consumo di stupefacenti, riuscire nella sua battaglia, se lui è il primo ad usare e consumare stupefacenti? 

Altra questione: ieri e oggi, in televisione, ho ascoltato due castronerie da brividi, che dimostrano come la Legge di Dio, venga pur essa strumentalizzata per fini di giustificazione di uomini del governo. Prima mi viene citato, in un noto programma televisivo, un prete: secondo quanto dice l'intervistato, questo prete gli avrebbe detto che il peccato del tradimento sessuale, non è poi così grave perchè se lo fosse, il Paradiso sarebbe vuoto. Seconda castroneria, sempre in tv: un soggetto giornalista afferma che il peccato omosessuale è più grave del tradimento sessuale, volendo in tal caso dire che è più peccatore questo governatore che il premier. Ora, lascio a voi giudicare la portata di queste affermazioni che io reputo gravissime perchè si da un idea distorta della Legge di Dio. Lascerò che a rispondere siano le parole della Bibbia e di Gesù. Sul primo caso: Geremia - cap. 29 ""Poiché essi hanno operato cose nefande in Gerusalemme, hanno commesso adulterio con le mogli del prossimo, hanno proferito in mio nome parole senza che io avessi dato loro alcun ordine. Io stesso lo so bene e ne sono testimone. Oracolo del Signore""; Geremia - cap. 5 ""Perché ti dovrei perdonare? I tuoi figli mi hanno abbandonato, hanno giurato per chi non è Dio. Io li ho saziati ed essi hanno commesso adulterio, si affollano nelle case di prostituzione.""; Vangelo secondo Matteo - cap. 5 ""Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.""; Vangelo secondo Marco - cap. 10: ""Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre"".Lettera ai Romani - cap. 13 Infatti il precetto: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso.

Per il secondo caso, per mostrarvi che non esistono differenze di gravità, ecco le parole di Gesù: In verità, in verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli

Come si possono dire in televisione certe cose, andando a distorcere completamente il significato della Fede e la gravità dei peccati? Solo satana può volere questo. E spero vivamente che non sia stato un prete a dire certe cose, perchè sarebbe altrettanto grave. 

Poi ci sarebbe anche la questione legata al Crocifisso: oggi, infatti, la Corte di Strasburgo ha accolto un ricorso ed ha pronunciato sentenza in favore dell'eliminazione del crocifisso dalle aule. Altro segno di sbandamento comunitario e spero che, almeno in questo, coloro che ci governano e rappresentano, sappiano lottare per la conservazione del segno più importante del mondo che ha attirato a sè e salvato milioni di anime. Vi terrò aggiornato sulla questione che reputo gravissima perchè è come condannare a morte Gesù, un'altra volta. E se bisogna lottare per difenderlo, allora lotteremo. 

Insomma questo è in sintesi ciò che sta accadendo nel nostro Paese e a livello comunitario. Spero che la situazione cambi, che la politica torni a servire il prossimo e a seguire di nuovo la morale e l'etica del compito che rivestono. Noi possiamo solo denunciare e pregare affinché Dio ci permetta di esser rappresentati da gente degna che sappia mettere al primo posto il bene collettivo. Io vi saluto e a presto.

PS E' ancora valido l'annuncio in cui chiediamo il vostro aiuto nella creazione del nuovo progetto, per lavorare insieme nella Vigna del Signore: per qualsiasi cosa andate al post in questione e cioè qui. 

lunedì 2 novembre 2009

Aiutare i nostri defunti

Oggi vi presento un documento pubblicato sempre dalla Direzione della regina degli ultimi Tempi, utile perchè ci fornisce indicazioni su come aiutare le anime dei nostri defunti. Io vi saluto e vi auguro una buona lettura. Questa preghiera è per i defunti, visto che oggi li commemoriamo: L'eterno riposo dona loro, o Signore, splenda ad essi la Tua luce perpetua. Riposino in pace. Amen


Preghiere di liberazione per i nostri defunti

“Molti disturbi identificati come mali di natura fisica o spirituale non sono altro che  manifestazioni delle anime del purgatorio che in questo modo attirano la nostra attenzione per essere aiutate”  

Si legge spesso che le anime dei defunti, prima di raggiungere il Paradiso, restano in purgatorio per un certo periodo di tempo, a seconda della pena da scontare a causa dei peccati commessi sulla terra. Addirittura si parla di vari stadi dello stesso luogo dove le anime trascorrono un tempo senza poter godere della visione di Dio. Sappiamo anche che i defunti per se stessi non possono pregare per ridurre la propria pena, ma lo possiamo fare noi per loro, se li amiamo ancora come quando erano in vita. Dell’esistenza di questo mondo siamo certi grazie ai Santi, i quali, vivendo misticamente il rapporto con Dio, di questo luogo ne percepiscono tutta l’essenza. A molte persone terrene, inoltre, è concesso, sempre dallo Spirito Santo, non solo di percepire, attraverso visioni, il mondo dell’aldilà, ma anche di operare perché queste anime proseguano il loro viaggio verso il cielo. Da qualche tempo molte persone ci scrivono per contattare il carismatico a causa di sintomi per i quali dichiarano di non aver trovato rimedio né a livello medico né a livello psicologico. Ebbene, questi sintomi sono semplicemente “segnali” provocati dalle anime del purgatorio che non trovano pace poiché nessuno prega per loro per cui, con la loro presenza, “infastidiscono” molto spesso i parenti più prossimi, proprio per attirare la loro attenzione. In effetti è una richiesta di aiuto spirituale che viene erroneamente scambiata per malore fisico o psicologico mentre altro non è che un grido di dolore e di aiuto proveniente da questo mondo invisibile che però ha un suo valore reale. Apprestandosi, quindi la ricorrenza dei defunti (due novembre) è tempo di imparare a riconoscere i segni che ci danno le anime del purgatorio per essere aiutate. Essi sono: oppressione, paura di morire, senso di soffocamento, dolori fitti alle tempie a intermittenza, dolori alla testa, allo stomaco, al pancreas, aritmia cardiaca, insonnia, emozione fino al pianto all’ingresso di una Chiesa o di un Cimitero, voglia di piangere, manifestazione delle anime dei defunti durante i sogni, solletico alla gola durante la recita del Santo Rosario, spintoni, caduta improvvisa di oggetti ecc.. L’intervento del carismatico, in questi casi, è urgente e necessario. Chiunque si rivolge a persona eletta da Dio deve anche sapere che in questi casi si mette a frutto sempre e comunque l’opera di Dio che, attraverso la sua misericordia, concede su questa terra, a creature elette, di aiutare le anime del purgatorio come fatto di comunione tra i viventi e i trapassati.L’argomento, comunque, è vastissimo e andrebbe trattato in maniera più ampia e dettagliata, e questo sarà fatto in un secondo momento. Per ora si è cercato semplicemente di donare speranza a quanti, oppressi da “segnali” di origine spirituale, non solo non sanno a chi rivolgersi ma spesso disperano persino di essere aiutati a guarire. Ovviamente chi non ha possibilità di contattare persone mistiche può aiutare i propri cari defunti attraverso i mezzi che la Chiesa mette a disposizione come suffragio per le anime del purgatorio e precisamente: l’offerta delle Sante Messe, le opere di carità, i sacrifici offerti, le preghiere specifiche per i defunti con l’ausilio di libricini in vendita presso tutte le edicole di testi sacri. Grazie a questi mezzi Dio, nel suo infinito amore, come Dio dei morti e dei viventi interviene ed opera, donando la salvezza alle anime del purgatorio e il sollievo alle creature terrene che vivono, senza volerlo, una realtà bellissima fatta di un grande amore verso le persone care ma defunte che i nostri occhi non possono più vedere, ma il nostro cuore può ancora percepire.

PREGHIERE PER LIBERARE ANIME DAL PURGATORIO

TI ADORO O CROCE SANTA

Ti adoro, o Croce Santa, che fosti ornata del Cor­po Sacratissimo del mio Signore, coperta e tinta del suo Preziosissimo Sangue. Ti adoro, mio Dio, posto in croce per me. Ti adoro, o Croce Santa, per amore di Colui che èil mio Signore. Amen.

(Recitata 33 volte il Venerdì Santo, libera 33 Anime del Purgatorio.

Recitata 50 volte ogni venerdì, ne libera 5.

Venne confermata dai Papi Adriano VI, Gregorio XIII e Paolo VI).

Da: Il libro delle Novene - Ed. Ancilla

ORAZIONE

da recitarsi davanti al Crocifisso

Adoro te, Croce preziosa, che con le venerabili membra del mio Signore Gesù Cristo foste ador­nata, e col suo preziosissimo san­gue tinta. Adoro te mio Dio, posto su quella Croce per amor mio.

Pater, Ave, Gloria e Requiem

Con questa Orazione si liberano tre anime dal Purgatorio ogni venerdì che si recita, e 33 al Venerdì Santo.

CON APPROVAZIONE ECCLESIASTICA

PER COLORO CHE MUOIONO OGNI GIORNO

Si potrebbero salvare dall'inferno molte anime se mattino e sera si recitasse questa preghiera indulgenziale con tre Ave Maria per coloro che muoiono il giorno stesso.

“O Misericordiosissimo Gesù, che bruciate di un sì ardente amore per le anime, Vi scongiuro, per l'agonia del Vostro Santissimo Cuore e per i dolori della Vostra Madre Immacolata, di purificare con il Vostro Sangue tutti i peccatori della terra che sono in agonia e che devono morire oggi stesso, Cuore agonizzante di Cristo, abbiate pietà dei morenti”

Tre Ave Maria

SENTIMENTI DI MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA

 quando ricevette nelle braccia il Suo diletto Figlio.

O fonte inesausta di verità, come Ti sei disseccato! 

O saggio dottor degli uomini, come t'e ne stai taciturno! 

O splendore di eterna luce, come Ti estinto! 

O verace amore, come mai la tua bella faccia è divenuta deforme! 

O altissima divinità, come Ti fai vedere a me in tanta po­vertà. 

O amore del mio cuore, quanto è grande la Tua bontà! 

O delizia eterna del mio cuo­re, quanto eccessivi e moltepli­ci sono stati i Tuoi dolori! 

Signor mio Gesù Cristo, che hai comune col Padre e con lo Spinto Santo una sola e mede­sima natura, 

abbi pietà di ogni creatura e principalmente del­le anime del Purgatorio! Così sia.

Cinque Credo, una S alve Regi­ na ed un Pater Ave e Gloria secondo la intenzione del Som­mo Pontefice ed un Eterno riposo .

Questa devozione, che si trovò in una cappella di Polonia sopra tabella è stata approvata da Innocenzio XI, il quale concesse la liberazione di quindici anime del Purgatorio ogni volta che si reciterà. Lo stesso fu confermata da Clemente III. La stessa liberazione (di quindici anime del Purgatorio) ogni volta che si reciterà questa orazione, fu confermata da benedetto XIV con indulgenza plenaria. La stessa concessione fu confermata da Pio IX con l'aggiunta di altri 100 giorni d'indulgenza.

Data nel dicembre 1847.

Preghiere in suffragio delle Anime del Purgatorio

Le Anime vanno aiutate nelle espiazione delle loro pene affinché si presentino Pure al cospetto di Dio.Per suffragare le Anime del Purgatorio ci si può adoperare in vari modi:

Con la S. Messe. Per ogni S. Messa celebrata molte Anime escono dal Purgatorio. Esse non provano nessun tormento durante la messa offerta per loro (S. Girolamo).

- Con la Comunione. La S. Comunione, dopo il sacrificio dell'altare, è l'atto più sublime della religione, meritorio per i vivi e per i defunti (S. Agostino)

- Facendo elemosine. Conviene soccorrere i orti non con le lacrime ma con elemosine (S. Giovanni Crisostomo)

- Facendo visita, al Cimitero, presso le tombe dei nostri defunti e recitando preghiere in loro suffragio.

- Con l'Atto Eroico. E' l'intenzione di offrire il bene che possiamo frae a vantaggio delle Anime del Purgatorio.

Antonio

http://www.verginedegliultimitempi.com/


San Lorenzo Patrono delle anime del Purgatorio

Annuncio importante: cercasi fratelli in Cristo

Salve a tutti: da qualche giorno, io e il fratello Mik, abbiamo intapreso una nuova strada che punta alla fusione dei nostri mondi. Cosa voglio dire? Voglio dire che abbiamo deciso di unirci e collaborare insieme per la creazione di nuovo blog di dimensioni molto più ampie che poi sfocierà nella creazione di un vero e proprio portale cattolico. Perchè quest'idea? Perchè abbiamo deciso di creare una comunità apostolica virtuale che possa fungere da punto di riferimento per tutti coloro che vivono lontani da Dio, ma che lo cercano e per tutti coloro che vivono nel bisogno e nella sofferenza. LE idee sono molteplici, ma ora abbiamo bisogno di voi. 

Gesù nel Vangelo disse: “La messe è molta e gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe, che mandi operai nella sua messe (Luca 10,2)”. Su questo principio abbiamo pensato a questo: unirci nel seguire un progetto le cui fondamenta sono: evangelizzazione e carità. Noi vogliamo dapprima evangelizzare, fornendo sponsorizzazione per tutte le attività caritatevoli e dopo (e qui è il più difficile) arrivare ad aiutare in prima persona perchè come disse MAdre Teresa di Calcutta: non basta aprire il portafoglio per essere caritatevoli.

Dunque il nostro è un progetto ambizioso, difficile, ma che vogliamo affrontare con gioia perchè sappiamo di fare la volontà del Nostro Signore Gesù Cristo. Dunque se qualcuno di voi vuole diventare nuovo discepolo di Cristo, partecipando alla creazione di una comunità virtuale sul tipo delle prima comunità apostoliche, ora può farlo: basta lasciare un commento e vi metteremo al corrente di ulteriori dettagli. Chiunque vuole attivarsi in prima persona per Gesù Cristo, ora può farlo: non abbiate paura perchè essa è demoniaca: Gesù ci sostiene e ci invita ad aiutare il prossimo.

Chiudo con una frase del Vangelo citata anche da Mik: "Chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre". Voi cosa volete essere?

domenica 1 novembre 2009

Tutti i Santi

Oggi è un giorno bellissimo perchè celebriamo i nostri Santi, cioè coloro che hanno seguito Dio fino alla Santità. Ringraziamo Dio perchè in ogni generazione ha fatto sorgere nuovi uomini pronti a dare la loro vita in nome di Gesù Cristo. E facciamo in modo che essi siano da esempi per tutti noi, soprattutto nel modo di intendere il Vangelo: perchè non sia che noi diciamo di credere nel Vangelo, ma poi lo disconosciamo puntualmente. Voglio personalmente fare gli auguri di un felice onomastico a tutti voi che seguite quest'umile spazio e vi lascio con un piccolo lavoro pubblicato dal Gruppo della Direzione della Regina degli Ultimi Tempi:

Tutti i Santi

La festa di «Tutti i Santi» (in latino: Festum Omnium Sanctorum), conosciuta anche come «Ognissanti,» si diffuse nell'Europa latina nei secoli VIII-IX. Un'unica festa per tutti i Santi, ossia per la Chiesa gloriosa, intimamente unita alla Chiesa ancora pellegrinante e sofferente. 

Oggi è una festa di speranza: “l'assemblea festosa dei nostri fratelli”  (canonizzati e non) rappresenta la parte eletta e sicuramente riuscita del popolo di Dio; ci richiama al nostro fine e alla nostra vocazione vera: la santità, cui tutti siamo chiamati non attraverso opere straordinarie, ma con il compimento fedele della grazia del battesimo. 

La prima lettura della Messa di oggi, è tratta dall'Apocalisse di San Giovanni, con la visione di tutti i “servi di Dio”: « Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani. » (Ap 7,9)
La santità non è dunque rara, se di Santi è gremito il cielo. I Santi non sono soltanto quelli venerati nel Calendario, che pure sono già molti anche se rappresentano una piccolissima quota dei Santi che; come dice San Giovanni, "nessuno potrebbe contare" tranne Dio.

Del resto nel Vangelo di oggi  (Mt 5,1-12) Gesù per ben nove volte dichiara «beati i poveri di spirito» «quelli che piangono, i miti, quelli che hanno fame e sete della giustizia, i misericordiosi, i puri di cuore, gli operatori di pace, i perseguitati...» concludendo «poiché di essi è il regno dei cieli». 

I Santi sono coloro che si sono meritati la ricompensa del cielo: poveri in spirito, mansueti, tribolati, giusti, misericordiosi, puri, pacifici e perseguitati a causa di Gesù. Tutti Santi.

Innumerevoli Santi, come dice chiaramente l'Apocalisse. 

Nel Calendario, la Chiesa ha segnato soltanto i nomi di coloro la cui vita è stata riconosciuta esemplare. Ma sono santi tutti coloro che si salvano, e sperano di salvarsi per i meriti di Gesù.

Il 1° novembre venne decretato una festività di precetto da parte del re franco Luigi il Pio nell'835. Il decreto fu emesso “su richiesta di Papa Gregorio IV e con il consenso di tutti i vescovi”.