giovedì 3 settembre 2009

Deriva morale inarrestabile

Oggi, mi sento di uscire ancora una volta dai confini del mio spazio, per dare spazio alla mia indignazione per ciò che sta accadendo nel nostro Paese. Oggi, leggo sui giornali che, dopo un attacco mediatico schiacciante, il direttore dell'Avvenire (il giornale dei Vescovi) si è dimesso dal suo incarico. Egli aveva osato dire la sua, sulla deriva morale dei nostri rappresentanti, e su di uno in particolare; e subito dopo si è trovato vittima di un attacco sulla sua vita personale, che lo ha portato al gesto succitato. 


Non voglio entrare nel merito della questione, ma solo denunciare questa deriva dei nostri governatori che hanno ormai dimenticato, non solo le loro radici cristiane, ma hanno anche perso di vista quei valori morali ed etici di cui dovrebbero essere garanti e portatori. Infatti, se loro che dovrebbero darci un esempio di moralità e di virtù, mostrano comportamenti discutibili e amorali, come possiamo difenderci dalla deriva morale della nostra società e dei nostri giovani, in particolare?

Odio, razzismo, xenofobia, lussuria, amoralità, sfruttamento, ipocrisia, menefreghismo: questi sono gli insegnamenti di cui sono portatori i nostri attuali governatori. E vediamo circolare tra i giovani, anche su Facebook, volantini contro i clandestini e addirittura manifesti in cui si afferma la liceità della tortura sui clandestini, presentata come legittima difesa. 
Ed è questo che mi preoccupa: i giovani di oggi hanno punti di riferimento sbagliati e coloro che dovrebbero insegnare il rispetto e l'amore per gli altri, stanno invece insegnando razzismo ed egoismo. E mi ribolle il sangue, udire dalla voce di uno di lor signori, affermare che loro hanno radici cristiane: ma come si può solo osare dire una cosa del genere. Gesù non avrebbe mai detto abbandonate i clandestini in mezzo al mare o fregatevene del vostro prossimo in difficoltà. Quindi quando uno dice di avere radici cristiane e poi compie quel che compie, vuol dire che non sa nemmeno cosa sia il cristiano e cosa esso rappresenti. Il solo pensare alla tortura è figlio del male e non di Cristo. Ed ecco che prendono corpo le parole di Gesù: “Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me"
Queste parole di Gesù valgono ovviamente non solo per loro, ma anche per tutti noi abituati a definirci cristiani, ma non abituati a restare vicini a Gesù con il cuore. E come si può essere vicini a Gesù con il cuore, se si permettono scempi del genere? Se si permette che donne e bambini vengano dirottati in carceri dove la morte li attende? E come si può dire di essere difensore dei valori cristiani se poi si tradisce la propria moglie, con altre donne, solo per sesso? 

Insomma, la deriva morale dell'Italia è già in atto e purtroppo l'Italia si sta assuefacendo al principio del così fan tutti. Fino a quando saremo tollerati? Fino a quando Dio avrà pazienza verso di noi? Io non lo so. So solo che tutti noi dobbiamo aprire gli occhi e il cuore: i primi per vigilare, il secondo per ragionare e pensare che al di sopra di tutto c'è sempre e solo Uno: Dio.

4 commenti:

  1. Caro Angel, purtroppo quello che dici è vero!
    Stiammo assistendo ad un degrado morale preoccupante che sta colpendo ogni ambiente e credo sia giusto denunciare tutto il male che ogni giorno viene commesso. Però una cosa la devo dire:" nel caso del nostro caro premier forse sarebbe stato più opportuno, da parte della Chiesa, richiamarlo in privato evitando polemiche e ulteriori scandali...non si può e non si deve condannare la persona che sbaglia perché questo è un compito che spetta solo a Dio. Questo non significa che voglio difendere Berlusconi, né che voglio attaccare Boffo... sto soltanto cecercando di dire che in questi casi è necessario usare prudenza per evitare situazioni come quella in causa.
    Tu dici:"fino a quando Dio avrà pazienza?" Scusami Angel ma in questa tua domanda dissento. Un cristiano non dovrebbe mai dubitare della Pazienza di Dio perché essa è infinita e rafforzata dalla Sua Divina Misericordia. Dio è paziente perché ama e, come dice San Paolo nell'inno alla carità, L'AMORE E' PAZIENTE, oltre ogni limite...
    Prendere coscienza di come stanno andando le cose è giusto, essere pessimisti e vedere solo il male che c'è non è giusto. Nel mondo, e anche nella nostra Italia c'è ancora tanto bene, solo che nessuno lo mette in evidenza.
    Preghiamo un pò di più e affidiamo a Maria la nostra Italia, i nostri governanti e tutta la Chiesa.
    Un caro saluto!!!

    RispondiElimina
  2. Marina tu hai ragione, ma la mia frase che tu hai citato era provocatoria, anche per cercare di risvegliare qualche animo assopito. Anche Gesù stesso diceva cose simili, ma solo per far capire gli errori che quelle generazioni commettevano.
    Per il resto, è vero che un richiamo in privato sarebbe stato meglio, ma visto e considerato che questa persona è reticente, sarebbe bene aprire gli occhi delle persone che invece (almeno alcune) quasi lo idolatrano. E sento anche molti ragazzi dire cose che è meglio non ripetere qui. Ecco perché è giusto parlarne.
    E' chiaro che ancora il bene esiste, solo che nelle sfere alte è diventato raro.
    Davvero c'è bisogno di una preghiera costante e sicuramente mi unirò a te. Un caro saluto anche a te!

    RispondiElimina
  3. Caro Angel hai perfettamente ragione! Più si è in alto, e in tutti gli ambiti,più si è portai ad agire da Padreterni! Da un pò di tempo mi sto chiedendo quali possano essere, in un'epoca come questa caratterizzata dalla corruzione morale, quelle figure profetiche che sappiano parlare a nome di Dio e risvegliare le tante coscienze assopite. Sicuramente il Santo Padre, davanti al quale mi inchino,è figura profetica fondamentale. Ma abbiamo bisogno anche di figure di santità come san Francesco nel Medioevo, come san Filippo neri nel 16^ secolo, santa Teresa D'Avila, come san Giovanni Bosco, il santo curato d'Ars, padre Pio, madre Teresa...che hanno sostenuto la Chiesa nonostante le difficoltà proprie del periodo e sono stati un esempio di vera vita cristiana vissuta per tutti.
    Spesso penso ai tanti religiosi che vivono una vita scetica e contemplativa come le suore di clausura , i monaci di vari ordini religiosi...le loro preghiere sono molto preziose anche se, vivendo nel nascondimento, sono poco conosciuti. Ma penso anche che è compito di tutti noi credenti essere profeti e annunciare la Parola di Dio al mondo. Cerchiamo di vivere di speranza, prendendo allo stesso tempo coscienza delle difficolta che questa nostra società sta vivendo,e confidando sempre nella Misericordia di Dio che è infinita...e ai potenti, una tiratina d'orecchi ogni tanto, non fa male...
    Di nuovo un caro saluto e grazie per l'opportunità di questo confronto.

    RispondiElimina
  4. Grazie a te Marina per il tuo intervento che condivido. Manca in realtà una figura come dici tu, che possa fungere anche da esempio. I nostri tempi, sono tempi bui, dove l'ultimo barlume di luce si è spento quando Wojtyla ha chiuso gli occhi. Con questo non voglio dire che l'attuale Santo Padre non sia all'altezza, ma solo che Wojtyla aveva quel qualcosa in più che lo rendeva speciale catalizzatore dell'attenzione dei giovani. Seppur con ritardo, io l'ho amato ed è stata la sua tenacia, nonché la sua morte (avvenuta con incredibile serenità), a darmi spinte incredibili verso Dio. Per questo non lo dimenticherò mai. Dopo la sua morte, non ho visto nessuno come lui, nel trasmettere Dio, soprattutto ai giovani. Senza dimenticare che lui le orecchie ai "grandi" (che poi non sono) le sapeva strigliare bene. Noi nel nostro piccolo, possiamo cercare di fare come lui, anche se è un compito estremamente arduo: perché parlare di Dio al mondo d'oggi è diventato come parlare di una fiaba. Ma le persone non sanno che quella non è una fiaba o una storia per bambini, ma è un messaggio di salvezza che loro purtroppo continuano ad ignorare o preferiscono farlo.
    Grazie ancora Marina del tuo intervento ed un caro saluto.

    RispondiElimina