Il Santo del giorno è Santa Rita da Cascia. Devo dire che di lei, mi ha colpito la storia e soprattutto l'intima comunione che è riuscita a stabilire con Gesù, soprattutto nella sofferenza. E' incredibile come abbia chiesto e vissuto interamente le sofferenze di Gesù sulla sua stessa pelle e per la bellezza di 15 anni. Rita ha insegnato anche la potenza della preghiera, che forse noi sottovalutiamo o non riusciamo a viverla come dovremmo. Per questi motivi oggi vi posto la storia di Santa Rita da Cascia perchè possiate anche voi provare le stesse emozioni che ho provato io nel leggerla e immaginarla e perchè possiate anche voi tutti imparare da questa figlia di Dio. Un saluto e buona lettura.
Rita nacque a Roccaporena, una piccola frazione del comune di Cascia, in un giorno imprecisato di un anno che la maggior parte degli studiosi indica nel 1381. La tradizione presenta i genitori, Antonio Lotti ed Amata Ferri, come una coppia unita, avanti negli anni, profondamente religiosa e con un solo cruccio: la mancanza di figli. Ma una notte ad Amata apparve in sogno un angelo per annunciarle che sarebbe diventata madre di una bimba alla quale sarebbe stato imposto il nome di Margherita : il sogno diventò realtà.
Il miracolo “delle api bianche” potrebbe aiutarci a collocare l'evento nel periodo estivo o prossimo all'estate: Rita infatti aveva pochi giorni quando esso accade e gli insetti, che le ronzavano vicino al volto senza pungerla, furono scacciati da un mietitore che stava lavorando in un campo di grano vicino. La mano dell'uomo, feritasi con la falce, fu guarita dalle api bianche nel momento che vi si posarono sopra.
L'adolescenza di Margherita trascorse in un clima di profonda religiosità. Accanto alla cura della casa, sicuramente le fu insegnato a leggere e a scrivere. Nell'istruzione religiosa i genitori furono probabilmente aiutati dai frati e dalle suore dell'ordine agostiniano presenti a Cascia. La tradizione insiste in particolar modo sulla volontà dell'adolescente di farsi suora per dedicare la sua vita a Cristo. Ma il destino di Margherita era diverso: nel 1393 Paolo di Ferdinando Mancini la chiese in moglie e il padre, nonostante la vocazione religiosa della figlia, acconsentì. Una decisione che appare strana se si presta fede alla tradizione che descrive il giovane pretendente come un violento, appartenente alla fazione Ghibellina (contraria al potere temporale del papa), implicato in quelle faide che i genitori della ragazza s'impegnavano a far cessare favorendo la pacificazione tra le famiglie o i gruppi che vi erano coinvolti. Il matrimonio fu probabilmente celebrato nel 1395-1396 quando la ragazza aveva sedici o diciassette anni. La vita di Rita al fianco di Paolo non dovette essere facile, ma l'amore che gli portava le diede la forza di sopportare la sua irascibilità. Nacquero due figli: Gian Giacomo e Paolo Maria, che ebbero tutto l'amore, la tenerezza e le cure dalla mamma. Rita riuscì con il suo tenero amore e tanta pazienza a trasformare il carattere del marito e a renderlo più docile tanto che Paolo abbandonò le vecchie compagnie, le lotte, gli agguati e la vita rissosa per dedicare il suo tempo alla famiglia. Ma questo cambiamento non fu gradito ai suoi vecchi compagni che una notte, tra il 1413-1414, gli tesero un mortale agguato: lo attesero nei pressi di Collegiacone, lungo la strada che da Cascia porta a Roccaporena, e lì lo uccisero a pugnalate.
Rita fu molto afflitta per l'atrocità dell'avvenimento, cercò dunque rifugio e conforto nell'orazione con assidue e infuocate preghiere nel chiedere a Dio il perdono degli assassini di suo marito. Contemporaneamente intraprese un'azione per giungere alla pacificazione, a partire dai suoi figlioli, che sentivano, nonostante i suoi insegnamenti, come un dovere la vendetta per la morte del padre. Ma, forse per le preghiere che lei stessa elevò al cielo affinchè non si macchiassero di altro sangue, Gian Giacomo e Paolo Maria morirono di malattia circa un anno dopo il padre, tra il 1414-1415. Ora Rita era veramente rimasta sola e nulla più la legava ad una vita fuori dal convento. Ma le monache agostiniane, che pure accoglievano tra loro delle vedove, non potevano accettare di ammettere nell'ordine una donna implicata, suo malgrado, in una faida. Rita s'impegnò, quindi, nel pacificare la famiglia del marito con quelle dei suoi assassini e a mettere fine a quell'odio che l'aveva privata di tutti i suoi affetti. Un compito difficilissimo, quasi impossibile, ma che alla fine ella riuscì brillantemente a portare a termine.
La leggenda narra che, in una delle tante notti di preghiera in cima allo “Scoglio”, che domina Roccaporena, Rita sarebbe stata portata in volo e depositata all'interno del convento dai suoi tre santi protettori: Giovanni Battista, Agostino e Nicola da Tolentino. Le monache del convento di s. Maria Maddalena non poterono far altro che accoglierla nella comunità, riconoscendo nell'avvenimento una volontà divina. Finalmente la sua vita poteva essere dedicata interamente a Cristo e alla meditazione sulla sua passione e morte. Le testimonianze che sono giunte sulla vita di Rita, negli anni trascorsi tra le suore agostiniane, mostrano la figura di una donna che praticò, sopra tutte le altre, le virtù dell'umiltà e dell'obbedienza.
Il Venerdì Santo del 1432, Rita tornò in Convento profondamente turbata, dopo aver sentito un predicatore rievocare con ardore le sofferenze della morte di Gesù e rimase a pregare davanti al crocefisso in contemplazione. In uno slancio di amore chiese a Gesù di condividere, almeno in parte, le Sue sofferenze. Avvenne allora il prodigio: fu trafitta da una delle spine della corona di Gesù, che la colpì alla fronte. Fu uno spasimo senza fine : portò in fronte la piaga per i restanti 15 anni come sigillo di amore.
Per Rita furono anni di sofferenza senza tregua; la sua perseveranza nella preghiera la portava a trascorrere anche 15 giorni di seguito nella sua cella “senza parlare con nessuno se non con Dio”. Inoltre portava anche il cilicio che le procurava sofferenza, per di più sottoponeva il suo corpo a molte mortificazioni: dormiva per terra fino a quando si ammalò e fu costretta a rimanere a letto negli ultimi anni della sua vita.
A circa 5 mesi dal trapasso, un giorno d’inverno con la temperatura rigida e un manto nevoso che copriva ogni cosa, una parente le fece visita e, nel congedarsi, chiese a Rita se desiderava qualche cosa : lei rispose che avrebbe voluto una rosa del suo orto. Tornata a Roccaporena la parente si recò nell'orticello e grande fu la meraviglia quando vide una bellissima rosa sbocciata : la colse e la portò a Rita. Così Rita divenne la Santa della “Spina” e la Santa della “Rosa”.
Era il 22 Maggio del 1447 : Rita, prima di chiudere gli occhi per sempre, ebbe la visione di Gesù e della Vergine Maria che la invitavano in Paradiso. Una sua consorella vide la sua anima salire al cielo accompagnata dagli Angeli mentre le campane di S. Maria Maddalena e di tutte le altre chiese si misero a suonare da sole; un profumo soavissimo si spanse per tutto il Monastero e dalla sua camera si vide risplendere una luce luminosa come se vi fosse entrato il sole.
Il suo corpo, esposto nella chiesa del convento, fu meta di una folla commossa: tra di essa una parente di Roccaporena che, nell'abbracciare la salma, fu guarita da un’infermità al braccio ed il falegname Cecco Barbari da Cascia che vide risanate le sue mani.
La venerazione di Rita da Cascia da parte dei fedeli iniziò subito dopo la sua morte e fu caratterizzata dal numero e dalla qualità di eventi prodigiosi riferiti alla sua intercessione, tanto che divenne “la santa degli impossibili”.
Rita fu beatificata da Pp Urbano VIII nel 1627 e canonizzata da Pp Leone XIII nel 1900, a 453 anni dalla sua morte.
Il culto per s. Rita è senza dubbio uno dei più diffusi al mondo, raccogliendo fedeli in ogni angolo della terra. Il corpo di s. Rita è custodito all'interno di una teca in vetro, in un ambiente del convento annesso alla Basilica: da essa si può osservare, attraverso un'ampia grata, che il corpo stesso risulta essere mummificato. Recenti ricognizioni mediche hanno affermato che sulla fronte a sinistra vi sono tracce di una piaga ossea aperta (osteomielite). Il piede destro ha segni di una malattia sofferta negli ultimi anni, forse una sciatalgia, mentre la sua statura era di cm 157.
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Santa Rita è una grande santa, vicina a tante donne per la sua completa esperienza di vita di moglie e madre e poi di sposa del Signore.
RispondiEliminaPreghiamola con fede e raccomandiamo a lei le situazioni più difficili della nostra vita.
Un saluto!
Per me e stata una sposa meraviglosa e una grande Santa
RispondiEliminaIppolito
Condivido il tuo commento Ippolito
RispondiEliminavolevo solo dire che grazie a lei ho avuto mia figlia (che si chiama ludovica annarita).perche' soffrendo io e mio marito di sterilita',perche' io ho le tube chiuse lei mi ha donato mia figlia grazie ad un intervento di pma riuscito subito,e spero che presto mi accompagni di nuovo alla ricerca di un altro figlio.per tutto gli dico grazie.
RispondiEliminaI Santi hanno molti meriti dinanzi a Dio e questo li rende ottimi intercessori presso di Lui. Santa Rita ha intercesso presso Dio e Dio ascoltandola, ti ha donato questa meravigliosa creatura. Sono contento per te e spero riceverai presto un nuovo dono. A presto!
RispondiEliminavorrei tanto che santa Rita aiutasse anche me sto attraversando un momento bruttissimo della mia vita e vorrei tanto che santa Rita intercedesse per me con le sue preghiere .spero che il signore po
RispondiEliminassa perdonarmi per tutti i miei peccati.
io continuero a pregare ed avere fede in lei e nel signore
cara santa Rita io sto pregando tanto e da tanto tempo,ma tu sola sai cosa stò attraversando nella mia vita,vorrei solo ritornare ad essere felice e poter far felice la mia famiglia .Vorrei poter aiutare tante persone,e vorrei poter vedere realizzate tutte le mie promesse fatte al signore
RispondiEliminala mia vita ora e un inferno il mio cuore e pieno
di sofferenza e tristezza ti supplico aiutami
e non ti farò mai pentire della tua fiducia.
fa che io non c frada più in basso e che mi possa
rialzare.Fa che io e la mia famiglia possiamo godere in pieno della vita e del mondo che il signore
ci ha concesso,un bacio francesca
Chi persevera prima o poi viene ricompensato. La storia di Santa Monica ci insegna proprio questo, partendo dal principio che i tempi di Dio non necessariamente coincidono con i nostri. Abbi fede e vedrai i risultati.
RispondiEliminaAngel
cara Santa Rita io ti penso da quando ero piccola, perche mia nonna mi raccontava la storia della Tua vita. Tu sola sai cosa provo per i problemi di mio figlio io mi inginocchio a te con il cuore in mano chiedendoti la grazia di farlo cambiare e di fargli incontrare una ragazza che lo faccia innamorare,mandami un messaggio, ti prometto di portarlo a Cascia da te per ringraziarti.Fa che d'ora in avanti possiamo essere felici. Illumina mio figlio sulla scelta di vita, fa che si possa fare una famiglia. ti abbraccio forte una mamma
RispondiEliminaCARA RITA COSI' MI PIACE CHIAMARTI TRA DONNE CI CAPIAMO,TI HO MESSA SOTTO IL MIO CUSCINO SPERANDO CHE LA NOTTE APPENA LA MIA MENTE RIESCE A RILASSARSI,TU POSSA SENTIRE I MIEI PENSIERI ALCUNE VOLTE NEA ANNCHECHE LA NOTTE RIESCO A TROVARE PACE E TU LO SAI.DI FORZA GIà ME NE HAI DATA ABBASTANZA MA DAMMENE ANCORA FAMMI ESSERE SICURA ED INDIPENDENTE SE PUOI,FA SI CHE TORNI IL SORRISO SUL MIO VOLTO TI PREGO CIAO RITA
RispondiEliminamia cara Santa Rita io so ke sei la santa di cose difficile ti prego aiutami a trovare quel ke tu sai e havere pace e un po di felicita nella mia vita come tu sai ne ho sofferto tanto ti prego aiutami e tu sai quale persona e' piu importante nella mia vita ti prego di aiutarla
RispondiEliminati prego Santa Rita.................la prossima volta ke torno in Italia verro a visitari qusto te lo prometto..............
CARA SANTA RITA, TU SANTA DELLE COSE IMPOSSIBILI
RispondiEliminaAIUTA A GUARIRE IL MIO NIPOTINO E FA CHE MIA FIGLIA RIESCA AD AVERE UN ALTRO BAMBINO.
ciao santa rita,
RispondiEliminatu mi guardi da lassuù, sai tutto di me,sai quanto pinago e mi dispero, sto soffrendo molto... ti prego umilmente di aiutarmi ad avere la grazia che desidero, divulgherò il tuo nome e ti sarò riconoscendo....
aiutami ti prego