domenica 11 ottobre 2009

L'importanza di seguire Gesù e non la ricchezza

Il Vangelo di oggi ci mostra chiaramente cosa Gesù ci chiede per entrare nel Regno di Dio. Per comodità posto la parte che reputo più interessante ai fini del post: "In quel tempo, mentre Gesù andava per la strada, un tale gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. Tu conosci i comandamenti: "Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre"».Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza». Allora Gesù fissò lo sguardo su di lui, lo amò e gli disse: «Una cosa sola ti manca: va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!». Ma a queste parole egli si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni."

Questo passo mi ha colpito in modo particolare perchè ci fa capire cosa Gesù vuole da noi: Lui vuole che noi lo seguiamo. Sembra facile seguire Gesù, ma in realtà per l'uomo non lo è, specie se ricco. Infatti, Gesù cosa dice? Prima di tutto, dice di osservare la Legge di Dio e quindi i suoi comandamenti. Poi dice una cosa che le nostre orecchie non vogliono sentire: ""va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!""

Questo è quello che noi non riusciamo ad ascoltare e a comprendere perchè non lo vogliamo ne ascoltare e né tantomeno comprendere. Dice bene Gesù che chi ha orecchi per intendere intenda. Noi abbiamo la capacità di intendere, ma secondo me, non vogliamo intendere. Gesù dice di lasciare i nostri beni materiali, ma noi facciamo finta di niente. 
A tal proposito mi ricordo un episodio di un film dedicato alla memoria di un prete straordinario e cioè Don Zeno, creatore della comunità di Nomadelfia. Don Zeno, al termine della guerra, aveva prospettato ai parrocchiani più vicini, un idea particolare: realizzare il Vangelo in favore dei bambini poveri e abbandonati. Cosa vuol dire? Vuol dire mettere in comune tutti i beni di cui si dispone e creare così una grande famiglia cristiana, sull'esempio delle comunità apostoliche che, come sappiamo, avevano l'uso di mettere tutto in comune e di non avere quindi beni materiali personali. Bene, dinanzi a questa prospettiva, tutti si tirarono indietro nell'imbarazzo generale. Proprio come l'uomo di cui parla oggi il Vangelo, così quegli uomini, prima entusiasti, si alzano dai banchi della Chiesa e se ne vanno, scuri in volto. Questo è un esempio di ciò che sto dicendo. 

Noi, dunque, diciamo di amare Gesù più di noi stessi e di essere disposti a far tutto per Lui: ma è davvero così o sono soltanto parole che echeggiano nell'aria? Davvero siamo disposti a tutto per Lui? Samo disposti noi a rinunciare ai nostri beni e a seguire Gesù in comunione con gli altri? Domanda difficile che giro a chi vorrà rispondermi: voi siete disposti seriamente a prendere in considerazione l'idea di rinunciare ai vostri beni materiali e a seguire Gesù nel vero senso della parola? 

Io vi dico che, onestamente, mi piacerebbe. Un giorno, vorrei davvero farlo perchè sono certo che, come ci ha insegnati San Francesco, non c'è gioia più grande del spogliarsi di tutto e di seguire Gesù. Ma d'altro canto, so che non è una scelta facile e mentirei se dicessi il contrario. Beati quegli uomini che senza pensarci hanno fatto questo! Nomadelfia, che ho succitato, è un esempio: una comunità dove si vive lavorando e mettendo tutto in comune, senza pensare più a ricchezze e aiutando i bambini che hanno bisogno di loro. Ho sempre ammirato quella comunità e non sono l'unico, visto che anche il caro Papa Giovanni Paolo II aveva visitato quella bellissima comunità. Anzi, vi dico che mi piacerebbe anche visitarla, chissà...

Tornando comunque al punto sopraesposto, mi è venuto di scrivere queste cose come frutto di una riflessione personale. Anche perchè io so che noi vogliamo seguire Gesù, ma non siamo pronti. E' pur vero che ci sono molti modi per seguire Gesù, ma penso che l'importante sia sempre quello di tenere a mente il prossimo, il povero, il disagiato, l'emarginato. Infatti, anche un ricco può seguire Gesù, semplicemente mettendo a disposizione le sue risorse anche verso gli altri. Si può fare, anche se in Italia non lo si vede. Mi dite cosa ci serve accumulare ricchezze se poi possiamo perdere tutto in un istante? A tal riguardo mi viene in mente una parabola di Gesù: "La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: che farò, poiché non ho più dove riporre i miei raccolti? E disse: Farò così; demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni: mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé e non arricchisce davanti a Dio"(Lc. 12,13-21).

Quindi, miei cari uomini potenti e ricchi, che lavorate per aumentare le vostre ricchezze e che siete pronti a rubare e a fregarvi delle conseguenze che possono ricadere sugli altri, queste parole valgono anche per voi. Se a causa della vostra cupidigia molti uomini sono morti, sono finiti sul lastrico, si sono suicidati o depressi, tutto vi sarà tenuto in conto nell'ultimo giorno. Mi riferisco a coloro che con il loro esser avari hanno distrutto la nostra economia, hanno provocati disastri ambientali e sono responsabili anche di tragedie come quella messinese: fate attenzione perchè voi state non accumulando ricchezza, ma state accumulando peso sulla bilancia del male! Potete infatti, sfuggire alla giustizia italiana, ma non a quella divina! 

Quindi il punto di oggi è questo: cosa è più importante per un uomo: seguire Gesù o seguire la cupidigia? Seguire Gesù o seguire la voglia del possesso per mettermi in mostra con gli altri? Seguire Gesù o avere l'ultimo vestito alla moda? Io vi dico che c'è più dignità nel vestire con una semplice maglietta che nel vestire un visestio firmato da chissà chi. C'è molta più dignità nel andare in giro anche con scarpe rotte piuttosto che con scarpe ultra alla moda. Sapete perchè? Perchè la dignità si commisura al rispetto verso gli altri e nel seguire Gesù. Se io avessi scarpe bellissime e poi non avessi Gesù, dove sarebbe la mia dignità? Meglio seguire Gesù e vestire come un contadino povero, piuttosto che rinnegare Gesù e vestire in maniera alla moda. E questo vale per ogni tipo di bene materiale. Penso che l'importante sia avere il minimo indispensabile e usare il superfluo in favore del nostro fratello povero che non ha neanche il minimo. 

Sono consapevole che se dicessi queste parole al di fuori di qui, mi prenderebbero per matto con disturbi mentali: bene, ciò significa che sono parole esatte che Gesù ci ha trasmesso. Perchè davvero Gesù è segno di contraddizione: l'uomo pensa di seguirlo, ma appena gli si prospetta una rinuncia, subito fa marci indietro e abbassa la testa. Ecco perchè Gesù viene umiliato e crocefisso ogni giorno di questo mondo. Un caro saluto a tutti e spero che queste parole siano di un qualche interesse per chi di voi le leggerà. Buona domenica!

14 commenti:

  1. Fino a quando non saremo capaci di vendere i nostri beni materiali per darlo ai poveri, non saremo mai perfetti cristiani. Anche io spero di essere un giorno capace di saper rinunciare a tutto per amore di Gesù. Certo, non sono ricco e anzi so cosa vuol dire andare in giro con le scarpe rotte. E pure nonostante la mia povertà, sento sempre che mi manca qualcosa: La carità perfetta. Gesù, si legge nel Vangelo, apprezzò quella vecchietta che diede come offerta due danari, perchè ella nella sua povertà, aveva dato tutto quello che aveva, a differenza dei ricchi che, pur offrendo molto come quantitativo di denaro, davano il superfluo di ciò che possedevano. Da questo episodio capiamo che Gesù non apprezza la quantità, ma la qualità. A volte mi sento in colpa anche se metto dei soldi da parte per me stesso, pur essendo povero e disoccupato. Se mi sento in colpa però, vuol dire che so bene che potrei benissimo mettere da parte dei risparmi per darlo ai poveri e non lo faccio. Ti ringrazio per averne parlato, spero questa sia l'occasione giusta per poter riflettere a fondo e in seguito impegnarci a fare una buona e santa carità.

    Auguriamocelo sinceramente di diventare campioni di carità.

    Un abbraccio carissimo Angel!

    Mik

    Sia lodato Gesù Cristo.

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  2. Caro Angel,
    riguardo al Vangelo di questa domenica è necessario fare una precisazione: il messaggio che ci viene dalla Parola di Dio non è contro la ricchezza in sé, bensì contro l'uso errato che di essa si fa. Ed è importante fare anche un'altra precisazione: per ricchezza non si intende solo il possesso di denaro e di beni materiali, ma tutto ciò a cui siamo attaccati in modo esagerato: parlo dei nostri egoismi, della nostra superbia, del nostro sentirci superiori agli altri, dei tanti giudizi che emettiamo nei confronti dei nostri fratelli, delle nostre convinzioni da cui non ci vogliamo distaccare, dal nostro volerci mettere sempre al primo posto, del nostro non voler condividere con gli altri i doni che il Signore ci ha fatto...
    Ma esaminiamo il Vangelo passo, passo...
    Un tale, che aveva molte ricchezze, rivolge a Gesù una domanda che è fondamentale per ogni uomo: "Maestro, che devo fare per avere la vita eterna?". Gesù gli elenca i comandamenti che deve rispettare ( se hai notato, Gesù elenca solo quelli rivolti al prossimo). Questo tale dice: "io li ho sempre rispettati!". Bene dice Gesù...ora ti manca una cosa:" Va, vendi tutti i tuoi beni, dalli ai poveri e poi vieni e seguimi". Di fronte a questa richiesta il tale se ne va triste perchè aveva molte ricchezze.... La vita di questo tale era apparentemente perfetta...come pensiamo alcune volte noi quando diciamo:" rispettiamo i comandamenti, andiamo a messa tutte le domeniche, qualche preghiera la diciamo, non facciamo del male a nessuno, quindi siamo a posto...Ma quando Gesù gli chiede di fare un salto di qualità, va in crisi perché non riesce a rinunciare a tutto ciò che fino a quel momento gli ha dato sicurezza...Questo tale viveva una fede fatta solo di azioni esteriori che non avevano cambiato il suo cuore. Ecco perché Gesù per primo elenca i comandamenti verso il prossimo, egli conosceva il cuore di quell'uomo che non riusciva ad andare oltre...allora Gesù, per aiutarlo a capire, lo amò, cioè con misericordia lo invitò a capire quello che mancava alla sua vita: mettere Dio al primo posto condividendo i tanti suoi beni con i fratelli bisognosi. Poi lo invita a seguirlo ...Egli voleva liberarlo da tutte le sue schiavitù per incamminarlo verso la vita eterna. Una persona può anche possedere miliardi di beni, ma se questa ricchezza non costituisce l'unico scopo della sua vita e la condivide con chi è meno fortunato,non è un male...una persona può essere materialmente povera ma se è attaccata in modo esagerato magari a l'unica casa che possiede da farla diventare l'unica ragione di vita, allora è un male. Quando Gesù dice:"vai vendi tutto e dallo ai poveri", vuole dirci di liberarci da tutto ciò che ci impedisce di vivere veramente da figli di Dio, ci chiede di fare pulizia dentro il nostro cuore per far posto a Colui ( adesso dice il primo comandamento: Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro di fuori di me ) che è l'unico che ci dà la vera gioia..."Vieni e seguimi"...fatta la pulizia, siamo pronti per far entrare Gesù e seguirlo sulla via della vera vita. Dio non si accontenta delle mezze misure, Egli esige da noi un posto centrale nel nostro cuore...
    Un caro e fraterno saluto!

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  3. grazie Marina è esattamente quello che ho percepito appena ho letto il post di Angel ed é l'esperienza che sto faccendo io.sono povera,non ho nemmeno una casa mia,faccio pulizie per mestiere...eppure il mio attaccamento alla famiglia ideale,che non riuscivo ad ottenere,era più importante di Dio.cioè:Ti amo se mi dai la famiglia che ho sempre sognato,altrimenti non Ti seguo...Cercate prima il Regno di Dio,il resto vi sarà dato in aggiunta.sono felice di condividere con te lo stesso pensiero.é un continuo incontrarsi di anime,con te,con Angel,con Mik...ognuno di voi mi da un pò di Gesù.camminare assieme da più forza e sicurezza.:-)serena notte a tutti.R.M.S

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  4. Cara R.M.S., sono felice di poterti essere di aiuto...ma vedo che sei sulla buona strada!
    Anche a me fa piacere condividere con te e con gli altri amici l'amore per Gesù...se ti fa piacere puoi scrivermi in privato...
    Camminiamo pure insieme, il percorso diventa più bello e più ricco di doni che il buon Dio fa ad ognuno di noi...grazie!
    Santa notte!!!

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  5. Marina le tue parole sono esatte ed infatti anche io nel post ho detto che un ricco può seguire Gesù, semplicemente mettendo a disposizione le sue risorse anche verso gli altri. Questo penso sia basilare, ma va detto che è difficile. Ci sono molti filantropi, ma alla fine noi restiamo comunque legati alle nostre ricchezze perchè ci danno sicurezza. Gesù ci chiede proprio questo: cioè di rinunciare a questa sicurezza per andare verso di Lui ed è esattamente quello che noi abbiamo paura a fare. Io mi chiedo, ad esempio, cosa facciamo noi per i poveri? Diamo i nostri soldi, ma si tratta sempre del nostro superfluo. Neanche io sono ricco (e aggiungo meno male), do i miei soldi, ma si tratta sempre del superfluo, frutto magari di una piccola rinunzia. Ecco il mio pensiero è proprio questo: siamo noi in grado di dare tutto noi stessi agli altri? E' questo il punto cruciale, secondo me. Più che il danaro, si tratterebbe di mettere al primo posto il prossimo e di non far pensieri su di noi. Non so se mi spiego: ad esempio, Mik ci ha ricordati l'episodio della vedova. Bene quella vedova ha donato tutto senza pensarci due volte perchè ha messo il suo prossimo davanti a lei. Siamo noi in grado di fare esattamente la stessa cosa? Siamo noi davvero caritatevoli? Incarniamo dentro di noi il desiderio di amore di Gesù per gli altri? O questo mondo consumista ci sta trascinando via da questi valori?
    Un caro saluto e un abbraccio anche a te cara R.M.S. e a te Mik.

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  6. Caro Angel, sono Simone. Io credo che in una società come la nostra sia la cosa più difficile vendere cio che si ha a causa della mentalità odierna. Ti faccio un esempio: una persona decide di vendere tutto o quasi, di donarlo ai poveri e cerca di vivere con quel poco che gli resta. Tutte le persone che lo conoscono iniziano a guardarlo con diffidenza e pian piano si ritrova solo. Inoltre le persone parlano male di lui e solo pochissimi lo capiscono. Dopo questo ragionamento, non so quante persone farebbero questa cosa; tra il dire "lo faccio" e farlo c'è di differenza. La cosa è certamente diversa se una persona fa delle donazioni senza privarsi del neccessario e di gran parte del superfluo. Tuttavia molti pensano che non sia di grande importanza fare delle donazioni o dicono:" perchè io devo lavorare e dare il mio denaro agli altri?" questo avviene salvo delle occasioni come è successo recentemente a Messina o a l'Aquila. Una persona che da un qualcosa agli altri viene visto male e soprattutto se si tratta di denaro. Oggi giorno, ciò pensano gli altri di noi ha un grande peso. Ieri mi è successa una cosa che mi ha veramente fatto star male. Uscendo dalla Messa, mi ero accorto che una associazione vendeva delle mele e che il ricavato sarebbe stato dato in beneficienza. Io pensavo di comprarle ma pensai:" e se non mi bastassero i soldi?". Pero sapevo che mi sarebbero bastati.Così non le comprai. Tornato a casa, però, presi piu soldi e tornai indietro ma loro non c'erano più. Ero distrutto e sono stato con il rimorso di non aver aiutato il prossimo per molto tempo. Il discorso sul denaro è molto piu ampio di cio che si possa pensare ma una breve parentesi lo voluta fare anche io. Spero che Dio mi dia un'altra possibilità di aiutare il prossimo e spero di non fallire. Grazie per questo spazio che offri perchè così posso parlare apertamente dei miei problemi e delle cose che penso. Grazie ancora,ciao.

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  7. Simone dici delle cose giuste, ma non dobbiamo temere il giudizio degli uomini, ma solo quello di Dio. Purtroppo questo mondo ha sempre visto con diffidenza i cristiani (quelli veri e non quelli sulla carta) perchè essi facevano il giusto e loro non lo volevano vedere o ammettere. Ricorda che Gesù disse proprio questo e cioè che gli uomini lo avrebbero rifiutato proprio perchè l'uomo non voleva vedere la sua imperfezione e i suoi errori. Così è anche oggi. Noi però dobbiamo imparare, anche se difficile, a pensare più al giudizio di Dio (quello si che va temuto) e non a quello degli uomini perchè il più delle volte ciò che loro pensano è contrario a Dio (non so se mi spiego). Non ti preoccupare per il fatto delle mele perchè tu alla fine avevi avuto l'intenzione di tornarvi e di comprarle e quindi non è colpa tua se il gesto non l'hai potuto realizzare. Ricorda che, come ho detto in altri post, Gesù disse a Suor Faustina di come Lui apprezzava lo sforzo, indipendentemente dal risultato. Tu avevi buone intenzioni e Gesù lo sapeva, quindi non sentirti in colpa. LA prossima volta potrai fare meglio. Il bello è proprio questo di poterci migliorare ogni giorno perchè la fede è un cammino in costante evoluzione. Dobbiamo perseverare e saremo premiati con l'amore di Dio.
    Mi fa comunque piacere che sei sempre presente e ti saluto con un abbraccio fraterno in Cristo. A presto

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  8. Innanzitutto ricambio l'abbraccio!

    Anche io ho pensato alle ricchezze anche inteso come attaccamento alle cose. Sarebbe bello se in tutte le comunità cristiane ci fossero dei beni disponibili per tutti, ovviamente in egual misura per ciascuno. Ma così non è perchè viviamo in una società in cui ciascun individuo pone la propria esistenza sulle basi dell'egoismo, mirata a realizzare obiettivi personali. Si punta alla crescita del proprio "io" attorniata da tutte quelle cose che lo fanno sembrare e sentire una persona completa, dominante in ambito sociale e anche familiare. Di chi è dunque la responsabilità se vige la regola dell'egoismo? E' sicuramente del singolo individuo ma soprattutto di chi ci guida e governa. Se molti seguissero Gesù, allora saremmo davvero in tanti nel disporre di beni comuni. Ma Gesù non tutti lo seguono, allora occorre che ci sia qualcuno che sappia dare il buon esempio all'interno della società. Il problema però si ripete dal momento che se manca Gesù, nessuno può produrre buon frutto. Allora se cantanti, attori e chi più ne ha più ne metta, dessero il buon esempio, chi segue questi individui, gli darebbe ascolto per poco, perchè se manca Gesù, la sostanza che alimenta ogni virtù, non si può fare molto e anzi si finisce col fare niente. C'è bisogno di Gesù, c'è poco da fare. Possiamo cercare migliaia di soluzioni, ma nessuna di queste può venire in aiuto se manca la carità perfetta che viene alimentata soltanto da Gesù Cristo. Mi sto rendendo conto in questi giorni che è molto difficile farsi ascoltare, è difficile far conoscere Gesù Cristo: Pochi ci credono e chi ci crede non riesce a mettere in pratica le parole di Gesù. Proprio ieri parlavo di Gesù ad un amico, ma seppure gli dimostravo la verità delle cose e lui mi diceva che avevo ragione, continuava ad avere dei dubbi... Ma comunque lui crede in Dio e in Cristo, anche se non proprio al 100%. Figuriamoci chi non ci crede, è difficile farglielo capire... Questo è il problema principale della società: La mancanza di Fede in Cristo. Non ci sono altre spiegazioni.

    Che Gesù mandi il Suo Santo Spirito su tutto il mondo!!

    Un abbraccio a voi tutti!

    Sia lodato Gesù Cristo.

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  9. Hai ragione Mik perchè anche io ho avuto la tua stessa esperienza. Ho un amico che crede in Dio e a volte anche lo prega, ma non vuole venire in Chiesa e a volte non capisce il significato della fede. Un altro mio amico ancora non capisce perchè dico certe cose o mi comporto in u ncerto modo. Il fatto è che la fede è diventata quasi un costume, un qualcosa a cui si dice sì senza sapere a cosa si dice sì. E il motivo è che diciamo sì a Gesù fino a quando non ci vengono prospettate rinunce: se io dicessi ad un mio amico che seguire Gesù vuol dire rinunziare a certi tipi di feste o al lusso, lui non mi darebbe ascolto e penso che da dietro mi prenderebbe pure in giro.
    Il cristianesimo si è ormai diluito fin troppo e non so di questo passo, quanti cristiani rimarranno a placare l'ira di Dio sull'esempio di Suor Faustina. Davvero dobbiamo sperare che Gesù mandi il Suo Santo Spirito su tutto il mondo! Un caro saluto e a presto

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  10. L'essere derisi fa parte del vero cristiano. Anzi, quando succede, personalmente mi sento più vicino a Gesù e questo mi da la forza di proseguire con più fede. Hai ragione nel dire che la fede è diventata un costume per molti: Per questi è uno stile di vita, non sanno invece che è l'aderire all'amore di Cristo in tutto e per tutto. Ci sono persone che purtroppo si scandalizzano e si vergognano della croce, la deride. Ma stranamente per loro è normale cadere in discussioni e in fatti osceni. Questa è la distorsione che c'è nel mondo: Quello che è veramente buono e giusto, viene visto come qualcosa di scarso e quello che è veramente brutto e ingiusto è visto come qualcosa su cui fondare la propria vita, qualcosa di stupendo e immancabile... Dico questo perchè mio fratello ha raccontato che dove lavora, c'è un cattolico che si fa il segno della croce e delle persone lo deridono e queste stesse persone parlano delle peggiori oscenità e volgarità... Ecco dove siamo arrivati: Al punto in cui Gesù e i suoi discepoli sono scherniti come 2000 anni fa e chi segue le perversioni se ne vanta...

    Addolora nel sapere queste cose, ma noi dobbiamo andare avanti nella Fede, sempre più credenti, sempre più innamorati di Cristo, sempre più convinti di ciò che facciamo per amor Suo.

    W GESU' CRISTO!!!!!

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  11. Quanto vere sono le tue parole Mik! Questo è il rovesciamento della nostra società e in qualche modo è segno che il demonio sta conducendo sempre più anime a sè. Per questo dobbiamo sforzarci ancora di più per diffondere Dio e il Suo messaggio, sperando che faccia breccia negli uomini, grazie allo Spirito di Gesù Cristo. Un caro saluto e a presto

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  12. Il problema non è dare via tutto e denudarsi, l'ha gia fatto San Francesco, suscitato da Dio per la salvezza della chiesa di allora che era corrotta con i potenti. No il problema sta nel dimenticarsi dei beni, chiedere l'umiltà anche nelle cose, Quando avremo raggiunto quella serenità che ci fa vivere bene anche solo con un pezzetto di pane, allora riusciremo a staccarci dall'auto, intesa come mezzo per andare a comperare le sigarette, dai mobili eleganti, dai viaggi a tutti costi, dove il corpo non trova riposo xchè si lavora di più che durante l'anno (vedi le code sulle strade, i divertimenti sfrenati ecc.). Ci staccheremo dai vizi: sigarette, alcool, gioco (quest'ultimo è terribile), sesso a tutti i costi, rendendo magari infelice il partener che si ha accanto. E' un cammino pure questo, cammino gradito a Dio e Lui non fa mancare nulla. I vizi sono la rovina maggiore, così chiamati: "PASSIONI" Le passioni che la ns economia ci obbliga ad avere, sono il risultato di tanta cattiveria nel mondo. Non è difficile intuire che ci sta portando tutti nel baratro, perciò ognuno di noi perda dentro di se l'orgoglio di avere cose bellissime e cominci a vivere di poco, quello che si risparmia lo si da ai poveri che anche da noi ora sono molti. Io lo faccio ormai da anni, vado a piedi, la macchina la uso solo per la spesa ed eventuale piccolo viaggetto, uso la bicicletta e soprattutto nel frigo ci deve essere il minimo. Ormai i miei figli dopo tanti anni si sono abituati e apprezzano la cucina povera. Vi assicuro che comunque non siamo patiti, ma per chi prende uno stipendio da operaio o impiegato è un buon modo x dire a fine mese: toh guarda ho salvato 100 euro. Ecco, quelli si danno ai poveri.
    Caro Angel oggi il demonio è nella scienza e nell'economia, e pensare che se usate bene porterebbero grande vantaggio a tutti, ma l'uomo nell'avere perde Dio. Mi ritengo fortunata di aver avuto una famiglia dove i valori venivano trasmessi da enerazione a generazione, sia da parte di mamma che di papà. Io li ho tramessi ai miei figli e spero di essere riuscita nell'intento, la stoffa ce l'hanno grazie a Dio.
    Oh quanto chiacchiero!!!ciao ciao a tutti

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  13. Hai ragione ed è proprio questo che intendevo dire. Distaccarci dai beni e dalle nostre passioni che ci hanno portato davvero alla rovina: basta vedere che a causa delle macchine i tumori sono aumentati. Usiamo la macchina pure per andare a due passi e questo è un grande male per l'umanità.
    E' bello che tu sia riuscita nel trasmettere quei valori che invece ormai stanno quasi del tutto svanendo anche tra noi cristiani: è bene che siamo noi i primi a rispettarli e poi a diffonderli perchè dal nostro esempio, gli altri possano ricordarsi i valori della vita. Un caro saluto e a presto.

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  14. ciao :) che fate di bello ? :)

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