mercoledì 21 ottobre 2009

La fame nel mondo

Oltre un miliardo soffre la fame è il livello più alto dal 1970. Così intitolava alcuni giorni fa un autorevole quotidiano italiano. la cosa preoccupante è che non solo la fame è aumentata nei Paesi già di per sé poveri, ma anche in Paesi considerati ricchi e l'Italia penso che sia anche uno di essi. Lo dimostra il fatto che molti si rivolgono alle mense sociali per potersi cibare, evidentemente perchè non possono cibarsi con le proprie sostanze. 

Io non sono un analista economico, ma qualcosina la posso anche capire. Il fatto è che si è pensato per decenni, ad accrescere i guadagni finanziari, ossia i guadagni facili. Ma nessuno ha mai pensato a questi fattori, come anche quelli dell'elevato fabbisogno alimentare. La popolazione mondiale sta aumentando e ci si è resi conto che forse il cibo non è nemmeno più sufficiente a sfamare tutti. E così, invece di provvedere ad una distribuzione equa delle risorse, troviamo ancora enormi diseguaglianze nel mondo. Ma queste diseguaglianze si stanno assottigliando ancora di più perchè anche chi prima vantava un pasto di tutto rispetto, oggi si deve accontentare di poco. Alla fine siamo giunti più che ad una divisione territoriale-geografica, si è passati ad una divisione, la più vecchia di tutte, tra ricco e povero. I ricchi che continuano a mangiare e bere e i poveri che non hanno nemmeno il minimo indispensabile. Ora, quello che si vorrebbe è che i ricchi di questo mondo cominciassero a pensare al povero, affinché non si concretizzi la parabola di Gesù sui ricchi. Ma io non mi riferisco in particolare ai ricchi cosiddetti normali, ma soprattutto ai ricchi potenti di questo mondo, e  quindi presidenti che hanno il potere di cambiare le cose, ma che non fanno nulla di concreto in proposito. Se non sbaglio, all'ultimo G8 si è discusso e si è anche approntato un piano a favore delle popolazioni del Sud del mondo, ma a quanto pare poco si è concretizzato di quelle belle parole.

 ""Il nuovo vertice per la sicurezza alimentare è previsto a Roma dal 16 al 18 novembre prossimi. Chiaro il messaggio lanciato a capi di Stato e di governo. Serve un intervento d'emergenza, con voucher alimentari, aiuti e reti di sicurezza e welfare immediato e, a medio termine, un vero programma di sostegno all'agricoltura contadina. "" Questo è ciò che è apparso sul quotidiano e che mi sento di condividere. E' un appello che noi tutti dovremmo condividere affinché si cominci a pensare seriamente a queste situazioni. Ma in aggiunta a queste, un monito va anche a noi:modificare stili di vita, modificare e ridurre il nostro fabbisogno per far in modo che sia tutto sufficiente per gli altri che non hanno nulla. Chiudo qui un analisi che mi porterebbe lontano, ma che per mancanza di tempo non posso concludere del tutto. L'importante è che vengano fuori questi messaggi e questi appelli rivolti a tutti voi, specie a chi ne ha competenza per eliminare la fame, una delle più gravi piaghe del mondo. Eccovi di seguito un immagine che dice tutto: 


12 commenti:

  1. Caro Angel, purtroppo il problema della fame nel mondo è un problema che riguarda la giustizia sia umana che divina. Ho appena pubblicato un post che parla della virtù della GIUSTIZIA; passa da me quando puoi, e leggi attentamente c'è scritto qualcosa che ci riguarda tutti!
    Un caro saluto.

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  2. Il problema è che viviamo in una società che dà priorità all'intrattenimento: Il calcio, i quiz televisivi, il gioco d'azzardo, il gioco del Lotto, Superenalotto, Lotteria Nazionale, diversi sport, film, giochi, videogiochi, musica, canzoni, cantanti, programmi, fiction, pubblicità... Quante di quelle cose si possono elencare... La cosa peggiore è che la stragrande maggioranza della gente non se ne rende nemmeno conto degli sprechi di denaro che si fanno, dei poveri che muoiono di fame. Solo questo basta a far capire che la società vive nell'inganno. Si fa passare per buono e legittimo, ciò che buono e legittimo non è. Si potrebbe rinunciare a tutti questi divertimenti. Se le aziende televisive rinunciassero ad intrattenere la gente, potrebbero dare tanti di quei soldi ai poveri. Ma loro non lo fanno, pensano che è il loro lavoro, si giustificano così. Appena capita un terremoto o cos'altro, le televisioni si prodigano ad aiutare gli sfollati e chiedono l'aiuto della gente a casa, mettendo a disposizione un numero telefonico. E i loro soldi? E perchè questi "numeri di carità" non li mettono a disposizione quotidianamente per i poveri del mondo? Per questo ho la sensazione che ci fanno guardare e aiutare solo chi vogliono loro. Noi siamo qui a parlare di queste cose perchè non ci piace vedere le ingiustizie e ci fa anche sfogare l'indignazione che abbiamo dentro, ma finchè qualcuno di buon cuore non ci ascolta, quanto saranno utili le nostre parole? Nell'intanto continuiamo a parlare, non ci costa nulla.

    E' sbagliato il sistema monetario che ha causato questa disparità o è la sete di potere dell'uomo l'ha causata? Forse tutti e due. Si potrebbe vivere in un mondo in cui non ci siano soldi? Forse sì, se tutti avessero un fazzoletto di terra su cui coltivare. E si potrebbe vivere bene anche con i soldi? Anche qui dico forse sì, se tutti non avessero sete di possedimento. Allora cos'è che causa questo sbilanciamento? La cupidigia. Ogni cosa su questa terra va comprata, allora nessuno dei poveri può accaparrarsi il piccolo terreno e nessuno dei poveri può comprarsi un pezzo di pane. Allora come si può fare? Se non si può coltivare, nè comprare, come si può garantire un pasto caldo? Il sistema monetario potrebbe andar bene se il denaro venisse distribuito in modo equo? Ma se scarseggia il cibo, come possono 6 miliardi e oltre (quasi 7), comprare del cibo? Allora si dovrebbe vivere in un mondo basato sull'agricoltura, dove tutti vivano in umiltà, così da condividere i beni comuni.

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  3. Questa è pura utopia. Anche quando si viveva in questo modo, ad esempio nel medioevo, c'era sempre qualcuno economicamente al dì sopra che si sentiva superiore e che impediva al povero di sfamarsi. Per poter capire come si potrebbe vivere bene, allora dovremmo meditare la Genesi.

    In principio Dio creò la terra, i cieli e gli oceani. I cieli li riempì con ogni sorta di animali, fece la stessa cosa con i mari e con la terra, in particolare con quest'ultima, riempiendola di vegetazione e frutti. Creò l'uomo e gli diede potere su ogni creatura. Gli diede il modo per sfamarsi, per dissetarsi: Gli animali, la frutta, le verdure, l'acqua. L'uomo aveva ogni ben di Dio. Si poteva liberamente pescare, cacciare, coltivare. Cos'è allora che ha rovinato gli equilibri? Penso da quando l'uomo ha creato l'industria e il mercato: Molti si sono visti privare il cibo e l'acqua, perchè non potevano permettersi di comprare ciò che invece prima si poteva avere gratuitamente, ciò che Dio ha creato in principio per l'uomo. Gesù disse: "Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date". Queste parole di Gesù devono essere applicate su tutte le cose che Dio ci ha donato: Dai beni spirituali ai beni materiali. La Legge di Dio è perfetta! Se tutti la osservassero, non ci sarebbero tutte queste disgrazie. Gesù ci invita a donare gratuitamente ciò che il Padre gratuitamente ci dona. Ma oggi ognuno tiene per sè ciò che ha, pensando che quello che ha ottenuto se l'è sudato, quando poi invece tutto è dono di Dio. Persino a Ponzio Pilato, Gesù disse: "Non avresti nessun potere su di me, se non ti fosse stato dato dall'alto". Questo cosa vuol significare? Significa che se Dio non avesse dato a Ponzio Pilato il "potere" di crocifiggere o meno il Suo Divin Figliuolo, il governatore romano nemmeno avrebbe potuto sfiorare il Signore Gesù. Questo magari va visto nel contesto del disegno di redenzione di Cristo, perchè quello che è successo al Signore era scritto e doveva succedere perchè noi acquistassimo la vita eterna. Ma penso che questo "potere" dato dall'alto, vada applicato su tanti altri contesti: Se i grandi della terra governano le nazioni, penso che Dio gli abbia dato questo compito da svolgere. Allora è tutto dono di Dio: Lui ci dona le cose gratuitamente, tocca a noi saperle condividere con il prossimo. Ecco che viene in aiuto la parabola dei talenti. Chi possiede le ricchezze ha maggiore responsabilità. Sono forse dono di Dio le ricchezze? Va applicato anche su di loro, i ricchi, il discorso che fece Gesù a Ponzio Pilato? Forse sì, forse a loro è dato il compito di sfamare i poveri? Non lo so, non so rispondere a queste domande che mi e vi sto ponendo. Ma dobbiamo riflettere sulle responsabilità che noi tutti abbiamo. Ad ognuno di noi è stato donato uno o più talenti: Abbiamo gratuitamente ricevuto e gratuitamente dobbiamo dare. E ricordiamoci che però il talento è un prestito: Un tempo dovremmo renderlo al Signore. Così come la nostra vita: E' un prestito, un giorno gliela dovremo rendere. E se avremo prodotto frutto, il Signore ci donerà la vita eterna.

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  4. Oggi si parla di crisi economica: Le aziende che non reggono, i commercianti che vivono una situazione disagiata. Può forse essere questo una lezione dal cielo? Se non erro La Vergine degli Ultimi Tempi disse che ci saranno sette anni di crisi. La crisi è sotto gli occhi di tutti. Questo mi fa pensare che potrebbe essere una lezione divina, affinchè la gente veda con i propri occhi la povertà, così da poter comprendere il prossimo che vive questa difficoltà. Il problema principale nel mondo è proprio la fame: Ma in televisione si continua a parlare di politica, di economia, di scudo fiscale... ma a questi nostri poveri fratelli chi ci deve pensare? Ci pensiamo giusto noi che abbiamo poche risorse per poterli aiutare, guarda caso. Non ci pensano i ricchi e i potenti che hanno migliaia di beni da poter mettere a disposizione. Perchè il povero ha umiltà e senso di carità, pur non possedendo beni. Il ricco al contrario, pur possedendo in eccesso i beni, non può capire cosa vuol dire soffrire la fame, perchè non l'ha mai vissuta e non riesce minimamente a comprendere la realtà della povertà, perchè ha sempre vissuto nella cattiva abitudine del benessere spropositato. Lo so, stiamo a dire sempre le stesse cose, ma non si possono usare frasi e parole diverse, perchè questa è la realtà. Un fatto si racconta per ciò che è, non si può fare diversamente, almeno che non si sceglie la strada della menzogna e dell'illusione che non conviene a nessuno perchè porta alla perdizione e alla morte eterna. Allora se stiamo qui a dire sempre le stesse cose è perchè la realtà è sempre la stessa, punto. Non ci sono altre spiegazioni. E se la realtà è sempre la stessa, vale la pena di combattere per cambiarla. Ma non con la guerra, non con la violenza. No. Si combatte pregando, digiunando, evangelizzando, portando Cristo come un bambino fra le braccia per farlo conoscere al mondo intero: "Ecco gente, è arrivato a voi il Messia, io ve lo porto; Si è messo fra le mie braccia e mi ha detto, portami nel mondo a farmi conoscere!" Così si combatte il male, le tenebre dell'ignoranza. Dobbiamo far conoscere Cristo a tutto il mondo, perchè Lui illumina l'intelletto e distrugge le tenebre della demenza: Così si avrà la pace. Quando tutti avranno compreso chi è Gesù e osserveranno la Sua parola, non ci saranno più ignoranti, ottusi, dementi, idioti, stupidi, ma ci saranno intelligenti, sapienti, santi e vivranno tutti in pace. GESU' E' LA LUCE! Se non si fa carità il motivo sta nel fatto che la gente non ha saputo accogliere il Messia e continua a vivere nelle tenebre e tutti se ne fregano di tutti. Invece no, chi vive con Gesù non trascura i bisogni del fratello, perchè ha occhi per vedere, i suoi occhi sono stati unti dall'olio di Cristo. SERVE CHE LA GENTE CONOSCA CRISTO, solo così si può avere la vera pace!

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  5. La beneficenza che oggi si fa senza Gesù, quanto veramente è disinteressata? Se noi cattolici siamo così sensibili a questi argomenti è perchè Gesù ce lo fa essere! Allora se tutti fossero illuminati da Gesù che è luce che illumina le genti, tutti vedrebbero con gli occhi dell'intelletto ciò che la disparità sta causando nel mondo, tutti avrebbero mani e braccia per aiutare il prossimo. Ma chi vive senza Gesù, gli occhi se li benda e le braccia le mette conserte. Quando ascoltiamo il Vangelo in Chiesa, ci segniamo la fronte, le labbra e il petto. Perchè? Perchè la parola di Cristo entri nella nostra mente e sappiamo comprenderla, sappiamo divulgarla con la bocca e conservarla nel cuore per farla fruttificare osservandola e praticandola.

    Concludo dicendo: Cosa possiamo fare noi piccoli per aiutare questi nostri fratelli? Tutto quello che possiamo fare, facciamolo! Se non ci riusciamo, sforziamoci! Iniziamo con poco, piano piano si arriva a fare tanto! Come ad esempio per evangelizzare. Si inizia sempre con un pò di timore e con poco, ma man mano il Signore ci da la forza e ci aiuta a fare tanto! Questo lo dico per esperienza personale. Dobbiamo chiedere al Signore di darci forza, coraggio e risorse per potere aiutare i poveri. A me per primo dico queste cose.

    Apro una piccola parentesi:
    In questo momento su Anno Zero, Marco Travaglio e un ministro (sinceramente non so chi sia), stanno battibeccando sull'economia. Ma fin quando si va alla ricerca di una legge fatta da uomini... non si farà molto, anzi si farà molto poco. Si deve applicare la Legge di Dio basata sulle azioni, non sulle chiacchiere come la legge degli uomini. In Italia si lavora, lavora, lavora, lavora, lavora... e cosa si sta ottenendo? Si lavora per i propri interessi, ecco perchè l'economia sta andando male. Prendiamo l'esempio di Marta e Maria: Gesù apprezzò Maria che ascoltava la parola, non tanto Marta che si dava tanto da fare. Per cui se la gente iniziasse a dannarsi meno col lavoro e l'economia e iniziasse a dar ascolto a Gesù e a mettere in pratica la Sua parola, si lavorerebbe quanto basta e bene.
    Chiusa parentesi.

    Scusate se mi sono dilungato come mio solito. Spero di non avervi annoiato.

    Speriamo che qualcuno passi di qua e inizi a riflettere su questioni come quella su argomentata da Angel.

    Un caro e fraterno saluto e abbraccio a voi tutti.

    Mik

    Sia lodato Gesù Cristo!!

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  6. Mik hai detto delle cose che nemmeno io avrei saputo dire meglio. Hai perfettamente ragione. Tra l'altro, come hai detto, ieri sera ad Annozero abbiamo visto la drammaticità in cui vivono molti dei nostri fratelli mentre in studio i politici battibeccavano su di chi era la responsabilità. Abbiamo bisogno di politica: abbiamo bisogno di una classe che si interessi di questi problemi e che lotti per trovare le giuste soluzioni, magari con una redistribuzione del reddito. Insomma, siamo stufi di politici egoisti: bisogna che la politica torni a fare ciò per cui è nata e cioè occuparsi dei problemi di tutti. Io non vorrei entrare nel merito politico, ma mi ci trovo sempre coinvolto perchè è impossibile chiudere gli occhi dinanzi a queste persone che, in tempo di crisi, presentano leggi per ridurre le prescrizioni per permettere a Berlusconi di far adare in prescrizione i suoi processi. Questo è qualcosa che non mi permette di chiudere gli occhi, ma di continuare a parlare e denunciare. Mik, se ti va vorrei fare un posto con le tue considerazioni perchè ben si ricollegano alla questione sollevata. Attendo una tua risposta e ti saluto con un caro abbraccio. A presto.

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  7. Sì anche a mio parere sarebbe questa la giusta soluzione: La redistribuzione dei beni. C'è tanta, tantissima disparità che ogni volta che se ne sente parlare fa mettere le mani fra i capelli. Come abbiamo già parlato qualche giorno fa, chi ha autorità è chiamato al servizio, non al potere, non a fare i propri interessi. Per cui le mie considerazioni sulle parole di Gesù dette a Ponzio Pilato, trovano conferma, in quanto i politici avendo autorità su tutto il paese, hanno il potere di correre ai ripari, a soluzioni e proprio perchè hanno una certa autorevolezza, sono chiamati al servizio per il prossimo. Il politico fa un lavoro come un'altro. Ci sono lavoratori, in particolare gli operai, che rischiano la vita ogni giorno, si stancano fisicamente ma anche mentalmente. Il paradosso dove sta? Sta nel fatto che questi uomini in giacca e cravatta, pur non rischiando la propria vita, pur non stancandosi come gli operai, guadagnano uno stipendio da capogiro. Ecco dove la disparità. Qui viene in aiuto la parabola degli operai della vigna. Il padrone volle pagare allo stesso modo anche gli operai che avevano lavorato meno rispetto a chi aveva lavorato tutta la giornata. Agli occhi di Dio, non importa se si lavora tanto o meno, l'importante è che ognuno faccia la sua parte. Ecco perchè questi politici ragionano secondo la mentalità umana. Secondo loro, quello che fanno è tanto, perchè lo fanno per milioni di italiani e quindi hanno il merito di guadagnare di più. Un operaio invece lavora solo per il cantiere, quindi aiuta meno persone e non merita uno stipendio degno di nota. Questa è la loro mentalità. Pur se non lo dicono a parole, lo dicono con i loro fatti. L'uomo ha voluto il progresso, pensando che più avrebbe ottenuto, più sarebbe andato avanti. Invece c'è l'effetto contrario. C'è un detto tanto semplice quanto vero: Il troppo stroppia. Un ingordo mangia in eccesso e non riesce nemmeno a camminare. Così accade alla nostra società, una società vittima dell'ingordigia. Io penso che il lavoro aziendale che c'è oggi non è benedetto dal Signore, perchè è un lavoro ossessivo. Tutti oggi vanno a caccia della professione: Chi vuol diventare avvocato, chi medico, chi professore, chi magistrato... Tutto questo per seguire la scia mondana. E abbiamo visto quanto sta tornando utile...La verità è che l'uomo non sa più che cosa vuole, a parte il successo, la ricchezza, la fama. Non si può e non si deve scegliere una professione giusto perchè garantirà uno stipendio di tutto rispetto. No, ci deve essere vocazione. Un medico deve avere la vocazione di spendere la propria vita per la salute dei pazienti, un avvocato per proteggere i diritti dei cittadini, un giudice per far rispettare le leggi. A cosa stiamo assistendo oggi? Alla corruzione. Per fortuna non tutti lo fanno per moda, ma ho come l'impressione che i giovani di oggi vogliono raggiungere a tutti i costi una posizione. E' una lotta, una lotta continua a chi si aggiudica prima il posto. Gesù ci ha dato l'esempio. E' nato povero, ha svolto l'umile lavoro da falegname, Lui, il Figlio di Dio, venuto per servire il prossimo, non per farsi servire. Così ecco che ritorna il ragionamento di prima sull'autorità: Gesù ha più autorità di tutti e più di tutti ha servito, annientandosi sulla croce, cosa che mai nessuno avrebbe fatto. Da Lui abbiamo imparato a pensare secondo Dio. Ci si rende conto che la realtà del Signore è ben diversa dalla realtà umana. Ciò che per l'uomo è giusto, per Dio è sbagliato e viceversa. Perchè per l'uomo è giusta la fama, per Dio è giusta l'umiltà. Per l'uomo è giusto avere una paga maggiore se lavora di più. Per Dio è giusto che tutti ricevano allo stesso modo, indipendentemente da quanto abbiano lavorato. Oh, se imparassimo tutti da Dio, come funzionerebbe il mondo!

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  8. Purtroppo l'uomo del mondo impara dall'uomo del mondo e l'uomo del mondo impara da satana e chi impara da satana impara la menzogna e a camminare verso la morte.
    L'uomo DEVE imparare da Dio. E' stato creato da Lui e solo da Lui può ricevere i giusti insegnamenti. L'uomo è un ramoscello del Signore e solo da Lui può attingere linfa eterna. Oggi le nuove generazioni sono confuse, guarda caso perchè hanno molto di più rispetto ai loro coetanei di un tempo. Maggiori sono i vizi, maggiori saranno le ribellioni. Prendiamo l'esempio dai nostri cari fratelli africani: Loro non hanno niente, ma la gioia di vivere che hanno ci insegna molto, ci insegna che una vita semplice conduce alla gioia. Qui alcuni tipi di pappa a molti fa schifo, ma laggiù, nel grande continente nero, la gente si accontenta anche di riso in bianco. A proposito, non sopporto i programmi televisivi che danno un'immagine ludica del cibo: Sembra che ci si possa giocare. Creiamo questo piatto, facciamo così, mettiamo a mollo questo, riscaldiamo questo, lasciamo raffreddare, bla bla bla. Davvero non sopporto la moda del cibo. Oggi la gente va al giapponese per il sushi, va ai pub per il kebab... Quante mondanità inutili. Il cibo dà piacere al palato, il Signore l'ha reso saporito per renderci piacevole la nutrizione, ma non ci ha detto di giocarci... Serve quel che basta per sfamarsi. Cucinare è piacevole fin quando lo si fa normalmente, ma trasformarla come moda, si rischia di distorcere il significato del cibo come dono di Dio per permetterci di proseguire il nostro pellegrinaggio sulla terra. A chi non piace mangiare, ma l'importante è che non si creino queste false prospettive di vita. Col cibo non si gioca, anzi, dovrebbero insegnare ad avere rispetto del cibo, a ricordarsi che c'è gente che oggi soffre perchè non può mangiare nemmeno un pò di riso. Altro che nouvelle cousine, gastronomia, gambero rosso e tante di quelle stupidaggini. Tutti questi marchi rimbecilliscono la coscienza delle persone e ci si dimentica di chi ha bisogno davvero di un pò di pane. A questa generazione insegnano ad assorbire i falsi valori con il conseguente aumento di prepotenza e arroganza verso il prossimo bisognoso. Grazie a Dio però, ci sono anche tantissimi giovani che credono in Cristo e spendono la propria esistenza per Lui.

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  9. Non so se qualcuno di voi ha mai assistito alla Santa Messa su Tele Radio Padre Pio: Ci sono tantissimi giovani che servono la Messa! Ed è bello vedere dei giovani così innamorati di Gesù e della Santa Madre Chiesa. Sono del parere che i giovani hanno tanto da dare, se solo gli insegnassero a camminare verso l'Amore che è Gesù. Un'ultima cosa vorrei aggiungere, anche se non c'entra niente con l'argomento fame nel mondo. Mercoledì, ho visto "Chi ha incastrato Peter Pan?". Un programma bello, fresco, divertente, semplice, perchè ci sono i bambini che addolciscono con la loro presenza la vita. Ma quello che vorrei dire è che mi ha deluso l'atteggiamento di uno dei bambini presenti che si atteggiava come un grande e parlava anche in un modo rozzo e volgare. Al che ho subito pensato: Tutta colpa dei genitori. Non fanno conoscere Gesù a questi bambini, per forza di cose crescendo danno valori a cose inutili. Di chi è dunque la colpa? Del bambino che si comporta in un certo modo? No, dei grandi che non insegnano a questi piccoli a camminare verso la giusta strada che è Gesù. La famiglia dev'essere la palestra dello spirito, non un'agenzia di moda.

    Questo è quello che penso e dico. I genitori per primi devono essere come bambini davanti al Padre. Allora così la famiglia sarà fresca, giovane, bella, viva, santa, cristiana e cattolica.

    Un caro e fraterno saluto e a presto!

    P.S. Sì puoi pubblicare quello che ho scritto ieri.

    Mik

    Sia lodato Gesù Cristo!

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  10. Mik, siamo in uan forte sintonia su queste questioni: più ti leggo e più sembra di leggere il mio pensiero. D'altronde non è un mistero che il consumismo sia stata la causa scatenante di questa deriva di cui parliamo. Abbiamo avuto tanto, troppo e quel troppo ci ha riempito la pancia e ora cerchiamo sempre qualcosa di più grande. Tanto è che questa cosa la si trova nella droga e nell'alcool: non a caso molti ricchi si drogano. Essi hanno tutto e cercano qualcosa di più e lo trovano solo nella droga. Meglio avere poco o niente che avere molti soldi. Un giorno, dissi ad un mio parente che smaniava per giocare al Superenalotto: guarda che è meglio che non giochi e non vinci perchè se vinci perdi tutto. Alla fine si rese conto che avevo ragione perchè alla fine l'importante è avere una famiglia e vivere e lavorare per farla stare bene. I soldi distruggono e ci rendono egoisti: ecco perchè vi è la fame nel mondo, proprio per l'egoismo che il danaro e il lusso ci hanno dato. Riflettiamoci

    PS Caro Mik, domani farò un post complessivo di questi pezzi per puntare ancora più attenzione sul tema. Oggi dovevo già pubblicare il Messaggio Della Regina degli Ultimi Tempi. Ora ti saluto e un caro abbraccio. A presto

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  11. Solo gente come noi può capire com'è bello vivere nell'umiltà, perchè la vive e la sperimenta ogni giorno. Ma chi vive nelle ricchezze, continuerà a mal pensare, accusando i poveri "invidiosi" dei loro beni. Dovrebbero vivere sulla propria pelle quest'esperienza stupenda dell'umiltà. L'uomo si rifugia nella droga perchè la sua sete di Dio è enorme. Ma se ignora la sorgente di acqua viva e si abbevera di veleno, non sarà mai dissetato e quel veleno lo ucciderà. Occorre che l'uomo conosca dove si trova questa sorgente: In Chiesa. E' Cristo la sorgente. Egli disse: "La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda". Ma chi vive il male, non potrà mai rendersi conto del bene. Solo chi vive nel bene ha discernimento e vede il bene e il male. Per cui queste persone avvelenate, hanno bisogno che qualcuno gli faccia un'iniezione di amore e fede, parlando loro di Cristo. E quando Lo incontreranno, inizieranno anche loro ad avere discernimento.

    Un caro saluto Angel!

    Mik

    Sia lodato Gesù Cristo!

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  12. Sempre sia lodato!
    Hai ragione e per fortuna ci Sono molti di noi che riuniti in associazioni, aiutano i tossicodipendenti e gli alcolizzati, mostrando loro il volto di Cristo. Un caro saluto a te Mik e a presto.

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