mercoledì 30 dicembre 2009

Nella Vigna del Signore


Come alcuni di voi sapranno, lo scorso 25 Dicembre è stato un giorno speciale: in primo luogo perché abbiamo rivissuto il Mistero dei Misteri e abbiamo potuto rivivere il momento in cui la Luce entrò nel mondo; in secondo luogo perché è nata ufficialmente la Vigna del Signore. 

Oggi, prendo in prestito questo spazio, per parlare proprio di questo progetto perché mi rendo conto che poco spazio gli è stato dedicato. Esso è nato da un’idea di uno degli Operai che avrete cominciato ad apprezzare e cioè Mik. Lui mi ha proposto questo viaggio insieme e io mi sono accodato perché ritenevo l’idea non solo ottima, ma quasi rivoluzionaria perché si trattava di affrontare il tema dell’evangelizzazione in una maniera differente, in una maniera nettamente più ampia e anche l’impegno che richiedeva era più alto. 

Nonostante le inevitabili difficoltà iniziali, siamo riusciti ad andare avanti e grazie al supporto di persone (poi divenuti operai) come Enza, Annalisa e Patrizia e Stella e anche Marina e Dardo (che spero si possano aggregare a noi), siamo giunti alla conclusione di un percorso che però rappresenta solo l’inizio. 

Il nostro obiettivo è ambizioso e sulle prime sembrerebbe surreale e irrealizzabile, ma ormai ci siamo convinti che niente è davvero irrealizzabile se la Volontà di Dio è con noi. Partendo da questo presupposto abbiamo deciso di offrire, oltre all’evangelizzazione, anche supporto a chi ne richiederà. Sappiamo infatti, che la realtà in cui viviamo è davvero difficile e ogni giorno sentiamo di gente disperata a causa della solitudine o di problemi pesanti. Ecco perché abbiamo deciso anche di aprirci a loro e di fungere da supporto per chiunque ha voglia di parlare con noi. Siamo solo all’inizio, ma speriamo di poter davvero dare un aiuto concreto.

Il secondo passo del nostro progetto, ancor più ambizioso, riguarda la trasposizione della Vigna del Signore nel mondo reale. Esattamente vogliamo creare la Vigna del Signore nel mondo reale, cioè nella quotidianità del mondo. Come? Attraverso la creazione di un associazione no profit che avrà come obiettivo iniziale quello di creare una cassa comune per poter fornire aiuto economico ai bisognosi e successivamente quello di passare all’erogazione di servizi basati sulla carità come ad esempio la creazione di centri di riunione o di case famiglie. Il tutto suddividendolo nelle porzioni di territorio in cui viviamo. Certamente abbiamo bisogno di volontari, ma quelli non mancano in Italia e sono sicuro che basterà una chiamata per vederli arrivare. Questo perché l’Italia presenta un numero incredibile di persone dedite al volontariato e poi noi crediamo ancora nella capacità di Gesù di suscitare gli spiriti delle persone. 

Tutto questo potrà sembrare folle a prima vista e in realtà lo è. Però una prima pietra è già stata posta e questo spazio ne è la rappresentazione. Anche creare questo spazio per noi sembrava utopia, ma c’è l’abbiamo fatta. E poi, se confidiamo in Gesù, nulla ci è davvero precluso. La gioia di poter arrivare ad aiutare in concreto, dedicando le nostre vite agli altri è quello che ci spinge: finché avremo questo dentro di noi, potremo realizzarlo. Sperando anche nel vostro supporto indispensabile.  

Ora vi lascio con un’ultima nota: per qualunque cosa abbiate bisogno, basta che ci scriviate nei nostri angoli o nella sezione supporto che trovate nella home page. E se volete contribuire con post o riflessioni o messaggi diretti agli operatori, basta che ci contattiate tramite le numerose possibilità che vi sono offerte, come la pagina unisciti a noi o i vari sistemi di contatto. Un caro saluto e se potete, pregate per questa Vigna del Signore!

venerdì 25 dicembre 2009

AUGURI


E' appena scoccata la mezzanotte e dunque il Giorno più bello dell'anno è appena cominciato. A voi tutti gli auguri più sinceri per un felice e Santo Natale del Signore!! Che la Luce di Cristo vi illumini il cammino. AUGURI


mercoledì 23 dicembre 2009

Messaggio Regina degli Ultimi Tempi


MESSAGGIO REGINA DEGLI ULTIMI TEMPI 

Oggi, due giorni prima del Natale, ecco un nuovo Messaggio della Vergine Regina degli Ultimi Tempi, pubblicato dalla Direzione della Regina degli Ultimi Tempi:

 Messaggio del 23-12-2009

Figli miei, sono a voi per invitarvi a vivere questo momento di attesa con grande gioia accogliendo nei vostri cuori Gesù che sta per nascere. Accostatevi con fiducia alla Sua culla e lasciatevi avvolgere dalla Sua immensa luce.Superate le amarezze della vita con la forza del Suo amore donandovi agli altri come Egli si è donato a voi. Dio può combattere ogni male e da questa certezza deve nascere  la speranza per superare le prove quotidiane e quelle dolorose della vita. Alzate il vostro sguardo verso il cielo perché Dio  vi ama così come vi amo anch’io. Vi benedico, figli miei,  nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo


domenica 13 dicembre 2009

Santa Lucia

Oggi, 13 dicembre, si ricorda una delle Sante più note e venerate nel nostro Paese: Santa Lucia. Lucia è stata una martire che, per amore di Cristo e per rimanere fedele al suo voto di castità, rinuncia ai suoi occhi. Un esempio di amore profondo che molti di noi, ancora oggi, non comprendono perchè pensano che amare Gesù sia una cosa scontata, senza poi dargli mai importanza. Vi lascio ad uno scritto del Gruppo della Direzione della Regina degli Ultimi Tempi. Io vi saluto e Buona e Santa Domenica a tutti voi!


Santa Lucia, Vergine e martire

(memoria) 

L

ucia nacque intorno all’anno 283 d.C., a Siracusa, da una nobile famiglia cristiana. Il padre di Lucia, che forse si chiamava Lucio, morì quando lei era ancora molto piccola, così fu allevata da mamma Eutichia dalla quale apprese le verità del cristianesimo e il messaggio di amore di Gesù. Fu così che Lucia conobbe le storie dei primi cristiani, il loro martirio per amore di Gesù e, così crescendo, in cuor suo, decise di consacrarsi con voto perpetuo della verginità. 

Lucia, preoccupata per l’aggravarsi della malattia che aveva colpito la mamma, una emorragia ritenuta incurabile, suggerì il pellegrinaggio presso il sepolcro della martire sant’Agata, a Catania, perché la fama della gloriosa santa si era sparsa ovunque grazie ai miracoli da lei operati; in cuor suo Lucia era certa che avrebbe giovato anche alla sua cara mamma. Eutichia accettò piena di speranza l’esortazione di Lucia e così stabilirono di partire in pellegrinaggio per raggiungere Catania, dove arrivarono proprio nel giorno della festa di sant’Agata: era il 5 Febbraio del 301. Durante la celebrazione sentirono il passo del Vangelo di Matteo riguardante il racconto della donna che soffriva di emorragia e guarita per aver toccato il mantello di Gesù. Lucia, illuminata, propose alla mamma di toccare il sepolcro di sant’Agata convinta della potente intercessione della Santa.  Mentre Eutichia toccava il sepolcro, a Lucia apparve in visione S. Agata che le disse Lucia, sorella mia, perché chiedi a me ciò che tu stessa puoi ottenere per tua madre? Ecco, tua madre è già guarita per la tua fede”. Lucia disse alla mamma: Per l’intercessione di S. Agata, Gesù ti ha guarita e, pensando che quello era il momento giusto, rivelò alla sua mamma l’intenzione di consacrarsi a Gesù, e di voler donare la sua ricca dote nuziale ai poveri: Eutichia acconsentì anche se forzata. 

Un giovane pagano della sua città, innamorato di Lucia, deluso per il mancato matrimonio, in quanto Lucia le aveva spiegato che lei si era consacrata a Gesù, si vendicò con rabbia, denunciandola, come seguace di Cristo, al terribile prefetto romano Pascasio. L’imperatore Diocleziano aveva emesso un editto che prevedeva una feroce repressione contro i cristiani.

Lucia fu arrestata e condotta dinanzi al prefetto Pascasio, che le ordinò di fare sacrifici agli dei pagani per rinnegare la propria fede cristiana, ma Lucia oppose un fermo rifiuto. Pascasio si rese conto che non avrebbe ottenuto nulla ed allora ordinò che la ragazza fosse portata nei peggiori bassifondi della città affinché le fosse usata violenza. I soldati l’afferrarono per portarla via, ma, benché legata mani e piedi e tirata da 6 uomini e 6 buoi, non riuscivano a spostarla; inspiegabilmente Lucia rimaneva salda come un masso.

Pascasio pensò che tale prodigio fosse opera di magia ed, infuriatosi, ordinò che fosse trattata come una strega: fu quindi cosparsa di resina e pece e data a fuoco ma le fiamme non la bruciavano. Lucia disse a Pascasio : Ho pregato il mio Signore Gesù Cristo affinché questo fuoco non mi molestasse per dare ai credenti il coraggio del martirio...

Pascasio furente la condannò alla decapitazione. Lucia, prima dell’esecuzione, preannunciò la morte di Diocleziano, avvenuta dopo pochi anni, e la fine delle persecuzioni, terminate nel 313 d.C. con l’editto di Costantino.

Lucia venne uccisa il 13 Dicembre del 304 ed ebbe sepoltura nello stesso luogo dove nel 313 fu costruito un santuario a lei dedicato. 

Nel 1039 il generale bizantino Giorgio Maniace trasferì il corpo di S. Lucia da Siracusa a Costantinopoli, per sottrarla al pericolo di invasione della città di Siracusa da parte dei Saraceni.

Nel 1204, durante la quarta crociata, il doge di Venezia, Enrico Dandolo, trova a Costantinopoli le spoglie della Santa, le porta a Venezia nel monastero di San Giorgio e nel 1280 le fa trasferire nella chiesa a lei dedicata a Venezia.

Le sacre spoglie della santa siracusana tornarono eccezionalmente a Siracusa per 7 giorni nel dicembre 2004 in occasione del 17° centenario del suo martirio; l'arrivo e la partenza delle spoglie furono salutati da una incredibile folla di siracusani che sperano in un ritorno definitivo.  

S. Lucia ha salvato tante volte Siracusa nei suoi momenti più drammatici come carestie, terremoti, guerre; è intervenuta anche in altre città come Brescia che, grazie alla sua intercessione, fu liberata da una grave carestia. 

Papa Gregorio Magno, vissuto tra il 590 ed il 604, inserì S. Lucia nel canone della messa romana. Alcune citazioni si ritrovano nella Summa Teologica di S. Tommaso d’Aquino. Tra i suoi devoti troviamo pure S. Caterina da Siena e S. Leone Magno.

Dante ne fa il simbolo della Grazia illuminante e si definisce suo fedele. La reputava protettrice della vista e, come racconta nel “Convivio”, si rivolse spesso a Lei per guarire dai disturbi agli occhi.

La leggenda popolare narra, che alla Santa furono strappati gli occhi dalle orbite, per questo alcune iconografie raffigurano la Santa con un vassoio in mano su cui sono posti gli occhi. 

La vita di S. Lucia, come spesso accade per i santi dei primi secoli del cristianesimo, è intessuta di elementi leggendari; questi stanno a testimoniare l’enorme venerazione di cui la santa ha goduto e gode sia in Italia che nel mondo. 

Santa Lucia è Patrona di Siracusa e di molte altre città in Italia e nel mondo: è considerata la protettrice degli occhi, degli oculisti, degli elettricisti e degli scalpellini e viene spesso invocata nelle malattie degli occhi. Fonti principali: digilander.libero.it; wikipendia.org ("RIV.").




Preghiera


O gloriosa Santa Lucia, che alla professione della fede, associasti la gloria del martirio, ottienici di professare apertamente le verità del Vangelo e di camminare con fedeltà secondo gli insegnamenti del Salvatore.

O Vergine Siracusana, sii luce alla nostra vita e modello di ogni nostra azione, cosicché, dopo averti imitato qui in terra, possiamo, assieme a te godere della visione del Signore. Amen.

Composta da Angelo Giuseppe Roncalli al tempo di Patriarca di Venezia; divenne poi Pp Giovanni XXIII; beatificato il 3 settembre 2000.
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sabato 12 dicembre 2009

Annuncio importante: Nasce la Vigna del Signore

Come molti di voi sapranno, in questi giorni sono stato impegnato, insieme a Mik, nella creazione di un nuovo e vasto progetto che implica la creazione di una Comunità Apostolica Virtuale. Il progetto ambizioso è stato duro, ma alla fine è quasi arrivato al momento del parto: infatti il countdown è partito e si fermerà il giorno 25 dicembre 2009. Esatto: quale giorno migliore per la nascita della Vigna del Signore, se non il giorno in cui celebriamo la Sua nascita sulla Terra?

Il nuovo mondo presenta un ampliamento notevole rispetto a questo blog e presenta numerose sezioni e possibilità di interazione diretta. Inoltre sarà possibile per voi inviarci le vostre riflessioni e anche i vostri post, così che siate anche voi, a dire la vostra. In sostanza abbiamo deciso di dare voce a tutti come in una vera Comunità. Inoltre saremo presenti anche in chiave assistenzialistica, con la possibilità per voi di chiederci aiuto per qualunque cosa. Per scoprire di più, venite da noi.

Spero di avervi in tanti anche in questo nuovo mondo e di poter diventare davvero una cosa sola. Ringrazio già Annalisa e Enza che si sono già unite a noi e poi volevo ringraziare anche chi come Yanisa si è interessata al nostro lavoro dandoci forza e coraggio.

Il nuovo indirizzo dove spero di trovarvi è questo: http://nellavigna.altervista.org/

Vi aspettiamo a braccia aperte!



martedì 8 dicembre 2009

Immacolata Concezione

Prima di tutto volevo scusarmi con voi per l'assenza prolungata, ma vi voglio rassicurare perchè sto lavorando per voi insieme ad altri fratelli. Poi vi voglio dare gli auguri per questa splendida giornata e vi lascio con un lavoro del Gruppo della Direzione della Regina degli Ultimi Tempi:


Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

(solennità)

 

L'Immacolata Concezione è un dogma cattolico proclamato da Papa Pio IX, l’8 dicembre 1854, con la Bolla Ineffabilis Deus che sancisce come la Vergine Maria sia stata preservata immune dal peccato originale  fin dal primo istante del suo concepimento:

« (...) affermiamo e definiamo rivelata da Dio la dottrina che sostiene che la beatissima Vergine Maria fu preservata, per particolare grazia e privilegio di Dio onnipotente, in previsione dei meriti di Gesù Cristo Salvatore del genere umano, immune da ogni macchia di peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento, e ciò deve pertanto essere oggetto di fede certo ed immutabile per tutti i fedeli. » 

Ma la storia della devozione per Maria Immacolata è molto più antica. Precede di secoli, anzi di millenni, la proclamazione del dogma che, come sempre, non ha introdotto una novità, ma ha semplicemente coronato una lunghissima tradizione.

Già i Padri della Chiesa d'Oriente, nell'esaltare la Madre di Dio, avevano avuto espressioni che la ponevano al di sopra del peccato originale. L'avevano chiamata: Intemerata, incolpata (nel senso di "senza colpa"), bellezza dell'innocenza, più pura degli Angeli, giglio purissimo, nube più splendida del sole, immacolata. 

In Occidente, però, la teoria dell'immacolatezza trovò una forte resistenza, non per avversione alla Madonna, che restava la più sublime delle creature, ma per mantenere salda la dottrina della Redenzione, operata soltanto in virtù del sacrificio di Gesù.

Se Maria fosse stata immacolata, se cioè fosse stata concepita da Dio al di fuori della legge del peccato originale, comune a tutti i figli di Eva, Ella non avrebbe avuto bisogno della Redenzione, e questa dunque non si poteva più dire universale. L'eccezione, in questo caso, non confermava la regola, ma la distruggeva.

Il francescano Giovanni Duns, detto Scoto perché nativo della Scozia, e chiamato il “Dottor Sottile”, riuscì a superare questo scoglio dottrinale con una sottile ma convincente distinzione. Anche la Madonna era stata redenta da Gesù, ma con una Redenzione preventiva, prima e fuori del tempo. Ella fu preservata dal peccato originale in previsione dei meriti del suo figlio divino. Ciò conveniva, era possibile, e dunque fu fatto.

Giovanni Duns Scoto morì sui primi del '300. Dopo di lui, la dottrina dell'Immacolata fece grandi progressi, e la sua devozione si diffuse sempre di più.

Dal 1476, la festa della Immacolata Concezione di Maria venne introdotta nel Calendario romano.

Nel 1830, la Vergine apparve (Rue du Bac a Parigi) a Santa Caterina Labouré  chiedendo di far coniare una medaglia chiamata, in seguito, medaglia miracolosa con l'immagine dell'Immacolata incorniciata  dalla scritta «O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi » (Originale: «Ô Marie conçue sans peché priez pour nous qui avons recours  à Vous»). 

Questa medaglia suscitò un'intensa devozione; molti Vescovi chiesero a Roma la definizione di quel dogma che ormai era nel cuore di quasi tutti i cristiani.

Così, l'8 dicembre 1854, Pio IX proclamava Maria esente dal peccato originale, tutta pura, cioè Immacolata: fu un atto di grande fede e di estremo coraggio che suscitò gioia tra i fedeli della Madonna ma indignazione tra i nemici del Cristianesimo in quanto il dogma dell'Immacolata era una diretta smentita dei naturalisti e dei materialisti. 

Quattro anni dopo, le apparizioni di Lourdes apparvero una prodigiosa conferma del dogma che aveva proclamato la Vergine “tutta bella”, “piena di grazia” e priva di ogni macchia del peccato originale. Una conferma che sembrò un ringraziamento, per l'abbondanza di grazie che dal cuore dell'Immacolata piovvero sull'umanità.

E dalla devozione per l'Immacolata ottenne immediata diffusione, in Italia, il nome femminile di Concetta, in Spagna quello di Concepción: un nome che ripete l'attributo più alto di Maria, “sine labe originali concepta”, cioè concepita senza macchia di peccato, e, perciò, IMMACOLATA. 

Per approfondimenti &  l'omelia dell'8 dicembre 2004 di Papa Giovanni Paolo II :

è 150° anniversario della definizione dogmatica dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria

 

Tota pulchra es, Maria.

Tutta bella sei, Maria,
e il peccato originale
non è in te.
Tu sei la gloria di Gerusalemme,
tu letizia d’Israele,
tu onore del nostro popolo,
tu avvocata dei peccatori.

O Maria! O Maria!
Vergine prudentissima,
Madre clementissima,
prega per noi,
intercedi per noi
presso il Signore Gesù Cristo.



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domenica 29 novembre 2009

Prima Domenica di Avvento

I Domenica di Avvento C

 

Con la I Domenica di Avvento inizia un nuovo anno liturgico (Anno C); nelle domeniche del tempo ordinario si leggerà il Vangelo secondo Luca.

La parola avvento viene dal latino adventus”, ed indica l’azione dell’arrivare, l’arrivo imminente di qualcosa o di qualcuno. 

Nel rito romano della Chiesa cattolica dura quattro settimane, in quello ambrosiano sei (la I domenica di Avvento, infatti, ha avuto luogo il 15 novembre). L'avvento è presente anche nei calendari liturgici delle chiese luterane e anglicane.

In tutte le confessioni questo periodo è contraddistinto da un atteggiamento di attesa della venuta di Nostro Signore: una venuta invocata, un’attesa che troverà un culmine nella celebrazione della nascita di Gesù, il 25 dicembre.  

Occorre precisare, però, che non si tratta soltanto di fare memoria storica del passato - Cristo nella sua prima venuta nel mondo più di duemila anni fa - altrimenti non avrebbe senso continuare ad invocare questa venuta. È invece soprattutto celebrazione dell’attesa della sua venuta definitiva nella gloria, la “parusia che deve ancora venire. Quindi è celebrazione dell’attesa escatologica, della speranza espressa dalla preghiera ardente delle prime comunità cristiane: “Maràna thà! = Signore, vieni!” (1 Cor 16,22).

 

Thomas Merton (1915/1968) scrittore e religioso statunitense dell’ordine dei Trappisti, scriveva: “Meditando l’Avvento passato e l’Avvento futuro, impariamo a riconoscere l’Avvento presente, che si situa in ogni momento della nostra vita di pellegrini terreni”.

Questo tempo di avvento è simile a quel periodo, testimoniato dai profeti dell’AT, che ha preparato la prima venuta del messia. Per questo si leggeranno quelle antiche profezie che raccontano quanto grande fosse l’attesa, il desiderio di salvezza del popolo di Dio, specialmente nell’epoca in cui si trovava deportato ed esule a Babilonia. Non bisogna dimenticare, dunque, che, proprio in questo tempo liturgico, ci scopriamo in particolare sintonia con l’esperienza religiosa del popolo dell’Antica Alleanza che tuttora vive, come elemento costitutivo della propria identità, la speranza nella venuta del messia: in fondo aspettiamo insieme la stessa persona, loro la sua prima, noi la sua ultima venuta.

 

I nomi tradizionali delle domeniche di avvento sono tratti dalle prime parole dell'introito:  

1.     domenica d'avvento: Ad Te levavi (Ad te levavi animam meam = A Te levo l'anima mia)

2.     domenica d'avvento: Populus Sion (Populus Sion, ecce Dominus veniet ad salvandas gentes = Popolo di Sion, il Signore verrà a salvare i popoli)

3.     domenica d'avvento: Gaudete (Gaudete in Domino semper = Rallegratevi sempre nel Signore)

4.     domenica d'avvento: Rorate (Rorate, cœli desuper, et nubes

pluant Iustum = Stillate dall’alto, o cieli, la vostra rugiada e dalle nubi scenda a noi il Giusto).

 

Le letture del Vangelo hanno nelle singole domeniche una loro caratteristica propria:

·        si riferiscono alla venuta del Signore alla fine dei tempi (I domenica),

·        a Giovanni Battista (Il e III domenica);

·        agli antefatti immediati della nascita del Signore (IV domenica).

 

Nella liturgia delle Sante Messe del periodo di avvento (come in quaresima) il colore dei paramenti sacri del sacerdote è il viola e non viene recitato l'inno del Gloria.

Negli ultimi nove giorni d'avvento è tradizione celebrare, in molte chiese latine, la pratica della Novena di Natale.

Nelle chiese ortodosse - in cui viene anche chiamato digiuno della natività, quaresima invernale o di Natale - l'avvento dura 40 giorni, a partire dal 15 novembre (28 novembre per le chiese che usano il calendario giuliano), mentre in altre chiese orientali comincia a partire dalla domenica più vicina al giorno di Sant'Andrea (30 novembre) e dura fino a Natale.

 

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mercoledì 25 novembre 2009

Messaggio Regina degli Utlimi Tempi


Messaggio del 25-11-2009

 

Figli miei sono a voi per chiedervi ancora una volta di incamminarvi verso la salvezza seguendo la via tracciata da Gesù. Vi prego di considerare sempre l’amore che Dio ha per ognuno di voi e la sua infinita misericordia capace di perdonare anche il più grande fra i peccatori. Non abbiate paura,  accostatevi con fiducia al Cuore Divino di Gesù perché attraverso il Suo preziosissimo sangue voi tutti sarete salvati. Spetta a voi fare il primo passo, non dimenticate che Gesù vi aspetta in tutti i Tabernacoli del mondo e che sarà con voi fino alla fine dei tempi. Lasciate tutto ciò che non vi appartiene, diventate leggeri, mettete le ali della fede e innalzatevi verso Dio perché troverete principalmente la pace interiore di cui avete tutti grande necessità per sentirvi al sicuro. Io vi prego perché conosco questo tempo difficile in cui è facile confondersi, ma vi sto prendendo per mano come bambini piccoli perché non diciate più di no.

Accostatevi al Sacerdote, ditegli le vostre pene e accusate ogni vostro peccato, è tempo che vi liberiate definitivamente dal male. Coraggio, io sono con voi e non vi abbandono perché vi amo figli miei.

Vi benedico nel nome della Santissima Trinità.

domenica 22 novembre 2009

CRISTO RE


Oggi noi celebriamo la regalità di Gesù: oggi è Cristo Re. Prima di lasciarvi ad un documento interessante sulla festività di Cristo Re, voglio prendere due righe per lodare Gesù.

Gesù io lodo il Tuo Santo nome: solo Tu sei degno di lode. Mi hai preso dalla mia piccolezza e dalla mia vita peccaminosa e mi hai regalato una nuova vita di gioia e felicità intrinseca: per me basta pensare a Te e subito mi viene gioia e consolazione. Io lodo il Tuo nome e per sempre lo loderò per tutto ciò che hai fatto per un misero come me e per tutto il mondo. GLORIA A TE CRISTO GESU', FIGLIO DI DIO!


CRISTO RE

La Solennità di Cristo Re, che segna la fine dell’anno liturgico, nella Chiesa cattolica, nella Chiesa luterana ed in altre denominazioni cristiane, indica un ricordo particolare di Gesù Cristo visto come re di tutto l'universo. 

Con essa si vorrebbe sottolineare che la figura di Cristo rappresenta per i cattolici il Signore della storia e del tempo.
Questa festa fu introdotta da Papa Pio XI, con l’enciclica Quas Primas "Sulla Regalità di Cristo" dell’11 dicembre 1925.

Dice il Papa nell'Enciclica: « E perché più abbondanti siano i desiderati frutti e durino più stabilmente nella società umana, è necessario che venga divulgata la cognizione della regale dignità di nostro Signore quanto più è possibile. Al quale scopo ci sembra che nessun'altra cosa possa maggiormente giovare quanto l'istituzione di una festa particolare e propria di Cristo Re. » 

Nella forma ordinaria del rito romano la festa coincide con l’ultima domenica dell’anno liturgico mentre nella forma straordinaria la festa coincide con l'ultima domenica di ottobre.

Anche nel rito ambrosiano, la solennità di Cristo Re corrisponde all'ultima domenica dell'anno liturgico, ma - poiché l'Avvento ambrosiano, con cui comincia l'anno liturgico, è più lungo di due settimane rispetto all'Avvento romano - essa si colloca all'inizio e non alla fine di novembre.
L'appellativo di Cristo Reha origine da alcuni passi biblici : nel Nuovo Testamento Gesù viene detto Re (βασιλεύς, basilèus), Re dei Giudei (βασιλεύς τν ουδαίων, basilèus ton Iudàion), Re d'Israele (βασιλεύς σραήλ, basilèus Israèl), Re dei re (βασιλεύς βασιλέων, basilèus basilèon) per un totale di 35 volte, soprattutto nei racconti della passione, e Figlio di Davide (υός Δαυδ, uiòs Davìd) altre 12 volte. 

     Dall’omelia di Papa Giovanni Paolo II all’occasione della Solennità di Cristo Re

(Basilica di San Pietro, 23 novembre 1980) : 

« [...] Possiamo dire senz’altro che la regalità di Cristo, quale anche oggi noi celebriamo e meditiamo, deve esser sempre riferita all’evento, che si svolge su quel colle (calvario), ed esser compresa nel mistero salvifico, ivi operato da Cristo: dico l’evento ed il mistero della redenzione dell’uomo. Cristo Gesù - dobbiamo rilevare - si afferma re proprio nel momento in cui, tra i dolori e gli strazi della croce, tra le incomprensioni e le bestemmie degli astanti, agonizza e muore. Davvero, una regalità singolare è la sua, tale che solo l’occhio della fede può riconoscerla: Regnavit a ligno Deus”! (“il legno sul quale Cristo regnò”)

[...] Tuttavia, anche per mantenerci aderenti al contenuto dell’odierna liturgia, è opportuno insistere sulla funzione regale e concentrare il nostro sguardo, illuminato dalla fede, sulla figura di Cristo come Re e Signore.

Al riguardo, ovvia appare l’esclusione di qualsiasi riferimento di natura politica o temporalistica.

Alla formale domanda fattagli da Pilato: “Sei tu il re dei giudei?” (Gv 18,33), Gesù risponde esplicitamente che il suo regno non è di questo mondo e, dinanzi all’insistenza del procuratore romano, afferma: “Tu lo dici: io sono re”, aggiungendo subito dopo: “Per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità” (Gv 18,37).

In tal modo, egli dichiara quale sia l’esatta dimensione della sua regalità e la sfera in cui si esercita: è la dimensione spirituale che comprende, in primo luogo, la verità da annunciare e da servire. Il suo regno, anche se comincia quaggiù sulla terra, nulla ha però di terreno e trascende ogni umana limitazione, proteso com’è verso la sua consumazione oltre il tempo, nell’infinità dell’eterno. »

Fonti principali: vatican.va; wikipendia.org («RIV.»).

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venerdì 20 novembre 2009

Le mie scuse...


Volevo chiedere scusa a chi segue abitualmente il mio blog, per la poca presenza negli ultimi giorni. Come alcuni di voi sapranno, sono impegnato in un progetto che ha come scopo quello di ingrandire  la nostra attività al servizio di Gesù. Per questo motivo, ho poco tempo da dedicare attualmente al blog, anche se ciò non vuol dire distacco totale perchè rispondo sempre a chi lascia commenti e continuerò a postare anche se non con la stessa frequenza di prima. Ma questo solo per un breve periodo dopodiché tutto tornerà come prima. Di nuovo scusa per questo e a presto!