venerdì 26 febbraio 2010

Messaggio Vergine Regina degli Ultimi Tempi

Messaggio del 25-02-2010 (dato ad Antonio)



Cari figli vi amo tutti e vi benedico. Grazie per avermi fatto compagnia in questi quattordici giorni di preghiera. Figli miei questi sono i tempi della grande tribolazione perché non sono state ascoltate le mie richieste iniziate a Fatima; ora non posso più fermare il braccio di mio figlio Gesù. In questo secolo tutto cambierà: vedrete una nuova era, un nuovo mondo, dove non vi sarà più il male. Voi non temete, pregate tutti i giorni il santo rosario accompagnato dalla Santa Messa; pregate in modo particolare per i sacerdoti perché grazie alle vostre preghiere molti di essi si salveranno.

Vi benedico tutti nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Poi mi fu rivolta la parola dal Signore:



Geremia 6,1-8

6Perché così dice il Signore degli eserciti:
"Tagliate i suoi alberi,
costruite un terrapieno davanti a Gerusalemme.
Essa è la città della menzogna,
in essa tutto è oppressione.
7Come una sorgente fa scorrere l'acqua,
così essa fa scorrere la sua iniquità.
Violenza e oppressione risuonano in essa,
dinanzi a me stanno sempre dolori e piaghe.
8Lasciati correggere, o Gerusalemme,
perché io non mi allontani da te
e non ti riduca a un deserto,
a una regione disabitata".


http://www.verginedegliultimitempi.com/

3 commenti:

  1. Ma ci credete veramente nel regno dei cieli situato in un altro mondo?

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  2. Certo che ci crediamo caro Anonimo. NE abbiamo la certezza: altrimenti pensi che daremmo la nostra vita per il nulla? Quando uno viene toccato da Dio, si accorge di tutto e tutto si schiarisce dinanzi ai suoi occhi. Ecco perchè ti posso dire che il Regno dei Cieli esiste!

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  3. ECCO COME, LA CITTA' DELLA MENZOGNA TRATTA GLI UOMINI DI DIO!

    I due volti della Giustizia Ecclesiale

    Il Processo di Primo Grado


    1. Il Tribunale collegiale: Con Decreto del 26 Maggio 1998 è stato costituito dal Prefetto della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede il Tribunale Apostolico di prima istanza, composto dai Giudici Rev.do mons. Joaquin LLOBELL, Presidente del Collegio, Istruttore e Ponente, dell’“Opus Dei”; Rev.do Mons. Domenico MOGAVERO e Rev.do P. Giuseppe Angelo URRU, domenicano, al fine di istruire il processo penale canonico contro Padre Andrea D’Ascanio, frate minore cappuccino. Promotore di Giustizia (Pubblico Ministero) Don Pier Giorgio MARCUZZI, salesiano. Patrono (Difensore) Don Ennio INNOCENTI.

    2. Il Processo: Dopo un esame lungo, profondo, minuzioso e oggettivo, durato circa cinque anni, il Processo si è concluso - come da Sentenza di Primo Grado del 16 aprile 2002 pubblicata il 27 settembre 2002 - con l’assoluzione per tutti i delitti in quanto non è stata raggiunta la certezza morale della colpevolezza del Padre Andrea neppure per uno solo dei capi di accusa, perché i fatti non sussistono o non risultano provati.

    Nella sentenza invece vengono ben individuati i responsabili di un vero “complotto” ai danni del Padre Andrea D’Ascanio.

    3. Per comprendere meglio il significato di questa sentenza, completamente assolutoria, vale la pena sottolineare, almeno, le seguenti chiavi di lettura:

    a) Questa sentenza, ponderoso studio di 121 fogli, è ben bilanciata e rispecchia una straordinaria sensibilità, sincerità, forza morale e coerenza fino in fondo da parte del Collegio Giudicante.

    b) Il Tribunale riconosce, molto onestamente, la lunga serie di “speciali” difficoltà che ha dovuto superare per arrivare a una idea oggettiva dei fatti, a causa soprattutto di determinati atteggiamenti e pressioni - anche da parte di alcune personalità ecclesiastiche - indirizzate “a senso unico” a colpevolizzare ad ogni costo il Padre Andrea:

    “(…) La Congregazione per la Dottrina della Fede (…) fino all’inizio del processo giudiziario, aveva dato ascolto soltanto agli accusatori, la cui credibilità era fortemente avallata da S.E.R. Mons. Giuseppe Molinari, Arcivescovo Coadiutore de L’Aquila, amico dei principali accusatori e, tramite loro, degli altri”(dalla sentenza di assoluzione).

    c) Va reso atto al Collegio giudicante dell’onestà e del coraggio dimostrati, nella piena consapevolezza che questa assoluzione non sarebbe stata gradita “in alto”. Di fatto, la sentenza assolutoria viene immediatamente appellata e viene istituito un altro processo di secondo grado.

    Ricomincia il calvario giudiziario ecclesiastico di P. Andrea D’Ascanio.

    Apriamo una parentesi: S.E. Mons. Giuseppe Molinari e i soliti accusatori, intuito che il processo si sarebbe chiuso positivamente per Padre Andrea D’Ascanio, attivano contro di lui e contro l’Armata Bianca altri due processi: uno presso il Tribunale Civile di L’Aquila per togliere al Movimento la sede di Santa Apollonia (S. Maria delle Bone Novelle) avuta in comodato ventennale dal precedente Arcivescovo, Mons.Mario Peressin; un altro nel Tribunale Penale di L’Aquila come “associazione a delinquere” di non si sa quanti crimini. Trasversalmente. Padre Andrea viene coinvolto anche nel Tribunale dei Minori. Contemporaneamente, quindi, deve affrontare le accuse più assurde su quattro fronti giudiziari.

    Esamineremo in appresso questi processi, uno ad uno, iniziando dal secondo processo ecclesiastico.

    IL RESTO LO PUOI LEGGERE SUL SITO:
    www.truthaboutpadreandreadascanio.net

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